Una bellissima escursione progettata dall' A.E.R. Beppe Formiglio in quale ci porterà in luoghi di indubbio valore naturalistico ed Escursionistico. Una escursione adatta ad allenarsi ai prossimi Trekking su più giorni.
Da leggere con attenzione le Note, che oltre al breve pezzo qui citato riportano l'immancabile "Cartolina" qui dedicata a "La vecchia di Chiapporato"
Percorso Escursionistico
Giornata Intera
18 Km - richiesto buon allenamento e passo sicuro
700 metri di dislivello
1,5 lt di Acqua, spuntini e Pranzo al sacco
Fondo a tratti sconnesso
A.E.R. Beppe Formiglio tel: +39 347 646 1038, il quale comunicherà sul posto la squadra di accompagnamento. Tutti gli A.E.R. presenti saranno comunque a disposizione.
Ritrovo e Costi:
Il ritrovo è previsto alle ore 7.00 presso gli impianti sportivi dellì’Acquacalda, partenza entro le ore 7.15 i ritardatari non saranno attesi. L’appuntamento con Beppe sarà all’uscita Badia sulla nuova variante di valico A1
L’escursione è gratuita per i soci FIE di tutte le associazioni, non saranno attivate assicurazioni temporanee.
Il costo del car Sharing è fissato a 56 euro da dividersi tra l’equipaggio. (fonte Via Michelin)
Attrezzatura
Sono obbligatorie calzature da trekking, acqua in abbondanza (1,5 lt min) e spuntino energetico barrette e/o Frutta. Consigliati Bastoni da trekking. Il pranzo, al sacco, sarà a cura dei partecipanti, da evitare cibi pesanti vista la temperatura alta.
Vista la stagione e il tipo di percorso nello zaino occorre pensare anche a:
Cappellino parasole
Crema solare
Kit per la pioggia
Giubbettino leggero paravento.
Repellente per insetti (attenzione a profumi o deodoranti troppo odorosi che li attirerebbero inevitabilmente)
Ai partecipanti con scarpe da ginnastica, o anche con equipaggiamento ritenuto non idoneo, sarà inibita la partecipazione in gruppo.
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione NON SARA’ presente il defibrillatore portatile, riservato alla seconda escursione a mezza giornata che vi sarà presto comunicata.
Note di Beppe:
Dopo esserci riuniti tutti al casello autostradale di Badia (uscita della direttissima Variante di Valico sulla A1) ci dirigeremo in auto al lago Brasimone ( N44° 07.758' E11° 06.988' ), distante una dozzina di km.
Dopo aver costeggiato il lago raggiungeremo la località Fontana del Boia, dove potremo posteggiare le auto.
Il percorso inizia in leggera salita su strada forestale, nella faggeta che ci rinfrescherà con la sua ombra per tutta la prima parte del percorso.
La salita è piuttosto lunga, ma regolare, e ci porterà in quota in circa un’ora di cammino. Al Poggio Delle Vecchiette la strada forestale finisce e comincia il sentiero nel bosco molto ben segnalato coi colori bianco-rosso del CAI. Questo tratto consiste in un lungo susseguirsi di ondulazioni del terreno, quasi sempre agevole al passo.
La pausa pranzo, al sacco, la faremo all’Eremo del Viandante, dove si trovano dei tavoli e relative panche , poco più in alto c'è la Croce di Geppe e, dal momento che per salire alla croce c’è uno strappetto molto ripido, saliremo lassù prima del pasto, per evitare di compromettere la digestione.
Non avendo problemi di tempo potremo prolungare un po’ la sosta pranzo, che sarà un momento di convivialità per scambiare dolci fatti in casa e qualche bottiglia di buon vino.
Dopo la sosta il percorso è veramente agevole: tra abeti e faggi continueremo a camminare in quota (sopra i 1100 m) ancora per un po’. Poi la discesa si presenta in modo graduale e mai ripida.
Una volta raggiunto il sentiero 155 del CAI lo percorreremo in salita per un breve tratto, fino a giungere al Sasso di Stagno ( N44° 06.678' E11° 04.499' ) che i locali chiamano anche Balinello, un punto panoramico da dove potremo vedere dall’alto il Lago Suviana. Fatta una doverosa sosta per ammirare il panorama e scattare foto, torneremo sui nostri passi fino all’incrocio lasciato in precedenza. Da qui tutta in discesa fino a raggiungere (alle ore 17 circa) al punto di partenza. Ma prima di rimetterci in viaggio, chi lo vorrà, potrà concedersi una birra fresca ai tavoli del bar che si affaccia sul lago, come si conviene ad un gruppo di amici affiatati.
I LUOGHI
L’escursione del Brasimone, per chi vi partecipa, è quasi sempre una sorpresa. Questo è dovuto certamente alla bellezza non comune del paesaggio, ma soprattutto alla presenza, sulla riva sud del lago, di una centrale nucleare dell’ ENEA (Ente Nazionale Energia Atomica). Poche persone infatti sanno che lassù avevano costruito, sotto i nostri nasi, una centrale atomica. Ovviamente la centrale non è in attività, viene infatti utilizzata come centro sperimentale per altre materie scientifiche, o perlomeno questa è la versione ufficiale, perché tutta l’area è circondata da alte recinzioni e sorvegliata da numerose telecamere, per cui non è possibile avvicinarsi più di tanto. Il lago invece è utilizzato regolarmente per la produzione di energia elettrica. Numerosi cartelli avvisano i turisti che non è balneabile, per via di possibili correnti improvvise dovute al trasferimento di masse d’acqua verso un altro invaso che si trova più a valle. È tuttavia presente un circolo di canottaggio, e la pesca è praticata regolarmente.
Ma questa escursione prevede ben altre bellezze e il lago è solo il punto di partenza per un anello che porta a circa 1200 m di altitudine, dopo essere passati attraverso estese faggete che regalano in estate una piacevole frescura. Se escludiamo il Poggio Delle Vecchiette, dove è sempre opportuna una breve pausa per riprendere fiato, la prima vera tappa è alla Croce di Geppe, un punto panoramico a quota 1200 m da dove è possibile vedere il borgo abbandonato di Chiapporato, famoso per avere ospitato la “vecchia di Chiapporato” della quale scrivo un breve inciso qua sotto. Ma per restare veramente incantati bisogna raggiungere, nel pomeriggio, il Sasso di Stagno, che la gente del posto chiama Il Balinello. Da lassù il panorama è stupendo, si vede in basso l’altro lago, il Suviana, “fratello maggiore” del Brasimone e, guardando ad ovest, il Corno Alle Scale con le altre montagne dell’Abetone. Gli escursionisti più allenati possono, se ne hanno piacere, allungare l’anello scendendo dalla Croce di Geppe a Chiapporato, e quindi al borgo di Stagno, dove si prende la salita (molto impegnativa) che riporta al già citato Sasso di Stagno.
La vecchia di Chiapporato
Ma non era Halloween. Non era una creatura delle tenebre. L’abbiamo incontrata in pieno giorno nel bosco, che camminava malamente appoggiandosi ad un bastone: un semplice ramo spezzato. Indossava abiti vecchi e stanchi come lei e, ai piedi, anziché delle comuni scarpe portava degli “scufons”, quelle calzature di panno fatte in casa che si usavano una volta nei paesi del nord. È la vecchia di Chiapporato, dove è nata e vive da forse 90 anni. Nessuno sa quanti ne abbia davvero. Tutto il suo mondo è composto da quattro case abbandonate e qualche capanna, sull’Appennino bolognese.
A Camugnano, paese di cui Chiapporato fa parte, e a Castiglione dei Pepoli, quella vecchietta è quasi una leggenda. Perché per arrivare a casa sua ci vuole almeno un fuoristrada, oppure vi dovete armare di scarponi e prepararvi ad una lunga camminata in salita. Più volte le autorità locali hanno tentato di convincerla a lasciare quel posto deserto (in inverno resta isolato anche per lunghi periodi) e di scendere al paese. Ma lei si è sempre opposta con forza. La sua casa è lassù: là è nata e là vuole morire.
Hanno provato a toglierle l’energia elettrica, ma lei ha la legna per il fuoco, e l’acqua scende fresca dalla montagna. Mangia quello che produce il suo orto, e per la carne alleva polli e conigli. Abbiamo visto lassù anche una capretta. Così si sono arresi e le hanno ridato almeno la corrente.
Quando ci è apparsa all’improvviso sul viottolo, così malmessa eppure sicura di sé, ci siamo sentiti a disagio, fuori posto. Abbiamo avuto la sensazione di essere entrati in casa sua senza chiedere il permesso.
Tutto intorno a Chiapporato c’è il bosco, molti castagni e qualche faggio, altro non c’è.
Certamente un giorno non lontano la vecchia se ne andrà davvero da lassù, e non ci sarà nessuno a prenderla, solo la sua terra, ché là sono le sue radici.