Una escursione tra antiche strade e mulattiere dell'appennino Tosco-Emiliano partendo da S.Pellegrino in Alpe. dove la leggenda racconta che il santo, stufo delle continue tentazioni del diavolo, gli mollò un cazzotto così forte e violento da proiettarlo attraverso tutta la valle del serchio, fino allo schianto sulla catena della Alpi Apuane, dove, il forte impatto produsse il buco nella montagna che oggi chiamiamo il famoso "Monte Forato"
Percorso classificato E (Escursionistico )
Giornata intera
10 Km adatto ad escursionisti con un minimo di allenamento
Ascesa totale: mt. 300
1,5 lt di Acqua e spuntino
Pranzo al sacco o presso il rifugio (15 euro)
Fondo a tratti molto sconnesso
Angelo M. Latorre +39 335 8710598 il quale aiuterà gli accompagnatori assegnati al Raduno. Tutti gli A.E.R presenti saranno comunque a disposizione.
Ritrovo e Costi:
Per i Castelnovini il ritrovo è previsto alle ore 6.00 (puntuali) presso la Casina dell’Acqua,mentre con i senesi ci troveremo alle 6.15 (puntuali) presso il parcheggio delle piscine all’Acqua Calda. La partenza verso il punto di ritrovo è fissata alle ore 6.30 Max
Il viaggio, di circa 2 h e 40 min di durata sarà effettuato con la formula del car sharing - Costo A/R da Siena a S.Pellegrino è di €. 72.00 che sarà diviso trai membri di ogni singolo equipaggio.
L'escursione è gratuita per i soci FIE, sarà attivata una assicurazione temporanea per gli ospiti, al costo di 5 Euro.
Chi si prenota in tempo potrà pranzare al rifugio al costo convenzionato di 15 euro, questo il menù:
Maccheroni di farina integrale al ragù di carne oppure minestrone di farro.
Lonza di maiale al forno con contorno di sformato di verdure oppure piatto freddo con salumi e
formaggi. Coperto, vino e acqua ( 1 lt di vino ogni 4 persone).
Da considerare extra:
caffè (euro 1,50) - dolce(euro 3,00 fetta di crostata) - superarcolici (euro 2,50 grappa e amari).
Attrezzatura
Sono obbligatorie::
Bastoni da trekking
Calzature da trekking
acqua in abbondanza (1,5 lt min,)
Occhiali da sole, cappellino e crema solare..
Kit per la pioggia
Ai partecipanti con scarpe da ginnastica, o ritenute non adatte, sarà inibita la partecipazione in gruppo.
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione NON sarà presente il defibrillatore portatile.
Itinerario
La Storia - Il nostro itinerario inizia dal piccolo borgo di San Pellegrino in Alpe posto a 1525m s.l.m. poco sotto al crinale del meraviglioso Appennino tosco emiliano che ancora oggi divide le province di Lucca e Modena. Il più antico documento che lo riguarda risale al 6 agosto del 1110, quando un notaio Ugizio di Castelnuovo Garfagnana sottoscriveva la donazione di alcuni suoi beni alla chiesa di San Pellegrino ed annesso ospizio. Ma la fondazione dell’ospedale è molto antecedente a quella data voluto fortemente dall’impegno di uomini e donne (laici e religiosi) che lo costruirono con lo scopo di fornire assistenza e ricovero a quanti percorrevano la strada del passo.
La Leggenda – La fantasia popolare ha elaborato nel corso dei secoli affascinanti leggende sulla vita di San Pellegrino che vennero diffuse attraverso i racconti orali in tutta la toscana. Secondo la più nota di queste storie,San pellegrino , figlio di Romano re di Scozia e di Plantula sua moglie, dopo anni riuscirono ad avere questo bambino, al quale dettero il nome di Pellegrino. Dopo una fanciullezza di penitenza e di prodigi, Pellegrino rinunciò alla successione del regno,abbandonò la famiglia e gli agi della sua condizione reale e sociale per abbracciare una vita di viaggio e eremitica dedicata alla preghiera. Si mise in cammino per visitare i principali santuari della cristianità, accompagnandosi con i primi suoi amici viaggiatori che erano i componenti di una banda di ladri che li aveva convertiti dopo averli incontrati. Raggiunse l’Italia,dove visitò Roma,Bari e la Terra Santa. Ritornato in Italia si rifugiò sull’Appennino trovando i questi boschi la solitudine che cercava e adattandosi alla vita ed esistenza di eremita. Qui mori all’interno di un grande faggio cavo, dove aveva trovato alloggio, a 97 anni. Il corpo venne trovato incorrotto e custodito da una grande moltitudine di animali selvatici che lo vegliavano giorno e notte. Subito dopo il ritrovamento, scoppiò un grande conflitto e controversia tra i “longobardi”, termine popolare con il quale si identificavano le popolazioni abitanti nel versante emiliano dell’Appennino, che volevano portare il corpo del santo nella pianura a Modena, e i toscani della Garfagnana, che invece lo rivendicavano in quanto era stato ritrovato dentro i confini della propria giurisdizione. Fu deciso di appellarsi al “ giudizio di Dio” ponendo la salma su una carro tirato da due buoi, uno toscano e l’altro emiliano, che lasciati liberi dopo un lungo percorso si fermarono nel luogo dove ora sorge il paese. La decisione fu presa, e qui le sue spoglie avrebbero riposato per sempre. Subito si dette il via alla costruzione della chiesa che fu dedicata al santo,dice la leggenda, che i lavori iniziarono il 10 agosto dell’anno 643.
L’escursione – Dalla piazzetta principale dove passa “ il confine storico” che divide le case tra Toscana e Emilia Romagna si prende una bella e antica mulattiera che sale verso l’Alpe di San Pellegrino che raggiungeva il borgo più alto dell’Appennino centro-settentrionale, posto di frontiera fin dal Medioevo. Lasciate dietro di noi le ultime case del borgo ci si inoltra in una bella faggeta facendo un cammino in semicerchio in leggera salita che ci porta alla località Giro del Diavolo.
In questa località una leggenda popolare, vuole che San Pellegrino incontrò il Diavolo, che da anni cercava di cacciare Pellegrino con tentazioni e minacce. Il Santo perse la pazienza, e con tutta la sua forza,mollò un grande cazzotto, cosi forte e violento, che il Diavolo venne proiettato attraverso tutta la Valle del Serchio e si schiantò contro la catena delle Alpi Apuane con un fragore tremendo. Questa cedette sotto il tremendo impatto, creando un grande “buco” nella montagna, diventando il famoso Monte Forato. In questo luogo sarà visibile un grande mucchio di pietre costituito da roccia di varie dimensioni, portati nei secoli da penitenti che salivano a piedi per devozione fino a questo luogo. Dopo poco si esce dal bosco e si attraversano vari prati ritrovandosi su una bella pista forestale per la Bassa del Saltello nei pressi della cappellina a 1627 m. Qui si imbocca il sentiero E1- GEA- 00 che segue lo stupendo andamento del crinale tra la Toscana e l’Emilia, in parte prativo ,in parte coperto da faggi, facendo dei leggeri saliscendi si raggiunge loc. Cunetta a 1664 m, il Monte Spicchio 1657 m e il Monte Albano 1693. Possibilità di fare sia il crinale che la strada ducale sottostante con miglio fondo. Al bivio scendiamo in un’antica strada un tempo selciata nella faggeta a quota 1624 m percorriamo questa strada forestale che ci porta ad attraversare le loc. di Bandita, Casa Pianaccione e casa Burigone. A casa Burigone, oggi diventato Rifugio Barigone, ci fermeremo per la sosta pranzo. L’itinerario prosegue su strada forestale e in poco tempo chiude l’anello riportandoci nel centro del paese di San Pellegrino in Alpe.