Sabato 29 e Domenica 30 Giugno il GEB propone un trekking di due giorni in uno degli ambienti naturali più straordinari e incontaminati d’Italia: il Pian Grande di Castelluccio di Norcia e i Monti Sibillini.
Il ritrovo è al parcheggio della scuola elementare di Castelnuovo Berardenga in Via delle Crete Senesi alle ore 7,15; la partenza alle 7,30 alla volta di Norcia.
Arrivo a Norcia alle ore 11 circa, breve visita nel centro storico di Norcia patria di San Benedetto; sono evidenti le ferite del recente terremoto ma la tenacia e la laboriosità dei suoi abitanti sta riportando questa splendida cittadina a una nuova vita.
Alle 12,30 ripartiremo alla volta di Castelluccio di Norcia, dopo aver superato la Forca delle Canapine che con i suoi 1541 m. è uno dei passi più alti dell’appennino, si aprirà la vista sul Pian Grande di Castelluccio.
Alle 13 circa è previsto l’arrivo a Castelluccio di Norcia dove è possibile pranzare al sacco o in alternativa presso una struttura che, al costo di 15/20 €, è in grado di servirci un pasto completo a base di prodotti tipici locali; il GEB si fa promotore di questa iniziativa per venire incontro alle strutture ricettive di questa zona duramente colpite dai sismi disastrosi del 2016/2017.
Alle 15 circa, con una breve e piacevole escursione di circa 6 Km in pianura visiteremo l’inghiottitoio del Mergani.
Conclusa la passeggiata, alle ore 18 circa, si riprendono le auto per arrivare a Montemonaco dove ci attende la Baita di Pilato, in cui pernotteremo in camere da 2, 4 e 6 posti al costo di circa 30 € a persona compresa la prima colazione che verrà versato singolarmente al proprietario della Baita. Per la disposizione nelle camere, dovremo, come avviene in tutti i rifugi di montagna, organizzarsi al momento.
Per la cena ci recheremo presso il vicino Agriturismo "la Locanda della trota", vicino alla Baita dove è possibile cenare con un menù consigliato oppure cenare alla carta a proprio piacere; il costo è contenuto tra i 15 e i 30 € massimo.
La Locanda è in grado di preparare il sacco per la domenica dal momento che non troveremo lungo l’escursione nessun rifugio e nessun’altra struttura.
Rientro quindi alla Baita di Pilato, per il pernottamento.
Domenica 30 Giugno, con un breve spostamento in auto, arriveremo a Foce alle 8.30, per partire intorno alle 9.00 per l'escursione sui Monti Sibillini verso i laghi di Pilato.
La catena dei Monti Sibillini è il cuore dell’Appennino Umbro marchigiano e il Monte Vettore, con i suoi 2476, è la vetta più elevata di questa catena e dell’intera catena Appenninica, affronteremo quindi un percorso di alta montagna dove è raccomandata la massima attenzione.
Il rientro alle auto è previsto intorno alle 17 e quindi arrivo a Castelnuovo Berardenga intorno alle 20,30
È necessario tesserarsi entro la domenica antecedente l'escursione tramite il form:Tesseramento on line 2019
Percorso classificato EE per Escursionisti Esperti
Su due giorni
Anello complessivo di 17,5 Km
Dislivello complessivo di 1800 m (900 in salita e 900 in discesa)
2 lt di Acqua , spuntino, pranzo al sacco facoltativo
Fondo misto con pietre, sassi, erba e fango, sono necessarie scarpe con suola scolpita
Prenotazioni alla pagina: Prenotazione Tour GEB
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Coordinatori tecnici:
A.E.N Paola Baronci +39 3299296944
A.E GEB Ilaria Fanali + 39 3497852900
Ritrovo e Costi:
L'escursione è gratuita per i soci FIE (Tessere con data emissione antecedente l'escursione) . Non sarà attivata polizza temporanea
Il ritrovo per la partenza del percorso è fissato al parcheggio della scuola elementare di Castelnuovo Berardenga per le ore : 7.15 partenza ore 7.30 alla volta di Norcia.
Il costo del viaggio andata e ritorno è calcolato in 70 euro da suddividere tra i componenti dell'equipaggio.
Attrezzatura
Sono obbligatori:
Scarponi da trekking
Calze di ricambio
pantaloni preferibilmente lunghi
Pile o maglione
cambio completo
occhiali da sole
Kit per la pioggia
Crema solare
Cappello parasole
Spuntino energetico
Acqua in abbondanza (2 LT)
Pranzo al sacco
Ai partecipanti con scarpe da ginnastica, o ritenute non adatte, sarà inibita la partecipazione in gruppo.
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile
Per motivi di sicurezza, per le condizioni climatiche o per altri motivi, ad insindacabile giudizio del coordinatore tecnico, la passeggiata potrà essere annullata o subire variazioni per ciò che concerne il percorso o gli orari.
Notizie geografiche, storiche e curiosità
La genesi del Pian Grande, similmente a quella degli altri bacini, risale a un remoto, grandioso sprofondamento dei calcari, lungo linee di faglia rappresentate dagli attuali rilievi che delimitano l`Altopiano di Castelluccio.
Solo secondariamente fenomeni alluvionali e soprattutto carsici hanno modellato il grande lago chiuso fino all`aspetto attuale. Le principali morfologie carsiche, originatesi su antichi depositi lacustri e palustri, sono rappresentate da varie doline a scodella, con fondo impermeabile e provviste d`acqua per molti mesi all`anno, doline a imbuto con fondo permeabile e, specialmente, dal Fosso Mergani.
Quest`ultima formazione carsica si estende lungo la parte più meridionale del Pian Grande, incide il fondo sedimentario del piano raccordando numerose doline a imbuto,di cui l`ultima costituisce l`Inghiottitoio dei Mergani, situato proprio sotto la strada che scende al piano, dalla quale è visibile tutto il fosso carsico.
Le acque che alimentano il Fosso Mergani provengono esclusivamente dallo scioglimento delle nevi e dalle piogge, in tutto il Pian Grande non esistono sorgenti. L`inghiottitoio viene chiamato localmente Merga. Il toponimo mantiene intatta la forma latina mergo (tuffarsi, immergersi).
Nell`inghiottitoio che in epoca primaverile accoglie una notevole quantità di acque del l`immenso bacino, sono state effettuate numerose colorazioni con fluorescina per individuare la risorgenza, che non hanno dato risultato. Secondo la tradizione orale esisterebbe nel monte un immenso sifone che si riempie e si svuota ogni sette anni determinando fenomeni di magra o di abbondanza alle sorgenti del Torbidone, nei pressi di Norcia
Monti Sibillini e Lago di Pilato
Per le sue caratteristiche geo/morfologiche e naturali è forse la valle più importante della catena dei Monti Sibillini, ed è interamente circondata dalle massime vette del gruppo, è il vero cuore. E' l'unica escursione che risale interamente la valle del Lago di Pilato.
Partendo da foce (nord orografico, troviamo alla nostra sx il monte Banditella (1873 mt), la cresta del monte Torrone (2117 mt) e il monte Vettore (2476 mt).
Curvando nel nostro cammino, verso dx, arriveremo con lo sguardo verso Cima Punta Pratopulito (2373 mt), dove curvando verso ovest osserveremo Cima del Redentore “versante Umbria” (2449 mt), Forca Viola, Monte Argentella (mt 2200), Palazzo Borghese , con le sue numerose doline (mt 2119) e per finire il Monte Porche (mt 2235).
Tutta questa dorsale, chiude e forma la Valle del Lago, orientandosi tutta verso nord.
Salendo questa magnifica valle, si noteranno i molteplici segni di origine glaciale, come gli improvvisi salti di livello (le Svolte), contro pendenze, e tutta la Valle a forma di U, che ci conduce fino al lago.
Troveremo e si potranno osservare rocce e massi con profili smussati, incisioni lunghe, segni di processi di erosione glaciale, oltre questi, si potranno osservare anche fenomeni carsici.
Nei calcari più puri, affioranti sulla parete del Pizzo del Diavolo, si possono osservare svariati solchi di corrosione carsica, così grandi da formare piccole grotte (grotta bivacco) sopra il lago.
Nelle conche del catino glaciale, anche in piena estate, permangono lingue di nevaio.
Lungo le falde detritiche, che scendono verso il lago, si potranno osservare cumuli detritici alti alcuni metri che conservano e proteggono, dai raggi solari, cumuli di neve,; questo fenomeno raro in Appennino, si chiama “glaciocarsismo”ed è ancora attivo, e questo fenomeno di detriti , con il tempo asciugherà il bacino .
Ma per il momento i Laghi di Pilato, si presentano a noi in tutta la loro bellezza, unico lago naturale delle Marche.
Le sue acque cristalline a quota 1940 mt, ospitano un gamberetto di colore arancione, lungo circa 15 millimetri, chiamato IL CHIROCEFALO del MARCHESONI.
La particolarità di questo Chirocefalo, è che nuota a pancia in su ed è un lontano parente di Chirocefali ANDINI..
La conformazione del lago, molto spesso si presenta a forma di occhiali, è lungo circa 350 mt, largo 100 mt, ed ha una profondità massima di 9 metri.
L'invaso è fortemente influenzato dall'andamento annuale delle precipitazioni.
Sul lago di Pilato vi sono diverse storie, leggende e superstizioni, specialmente intorno al 1200. Infatti proprio in questo secolo, si racconta un via/vai di maghi e negromanti e stregonerie.
Testimonia infatti Benvenuto Cellini di essere entrato in contatto con i negromanti (evocatori di demoni) intenti a far consacrare il “libro del Comando”. Questo famoso libro, non era altro che la raccolta di desideri scritti da negromanti che si avveravano solo in cambio della loro anima al servizio dei demoni.
La leggenda racconta inoltre, che Ponzio Pilato responsabile della Crocefissione di Gesù, fu condannato a morte in modo estremamente crudele, infatti il suo corpo venne posto su un carro trainato da bufali indiavolati, iniziarono la loro corsa partendo da Roma e la terminarono sui Monti Sibillini precisamente all'interno del lago, abbandonando il corpo nelle sue acque.