Foto archivio GEB
Domenica 21 Aprile il GEB vi condurrà in una escursione di grande interesse naturalistico e storico nel Pratomagno. Oltre ai borghi silenti e alla vivacità del torrente Ciuffenna, l’altro protagonista indiscusso è il Castagno, che caratterizza buona parte del bosco su cui si snoda il percorso.
La nostra escursione comincia da Poggio di Loro, graziosissimo borgo montano con le sue casette in pietra, i vicoli e le piazzette ben curati. Da Poggio di Loro superato una cappellina che ci lasciamo sulla sinistra, imbocchiamo la Via del Castagno. Dopo aver camminato per circa 40 minuti all’ombra dei castagni, arriviamo al secondo borgo, quello di Gorgiti. Qui si inizia a sentire il gorgoglio delle acque, perché il paesino è attraversato dal Torrente Ciuffenna che scorre verso la valle. Passato il ponte sul torrente proseguiremo a destra, sempre sulla via del castagno. Il cammino si snoda lungo il torrente, che scroscia e zampilla e a cui ci si può avvicinare in vari punti. Lo scorrere dell’acqua ha scavato nel letto del fiume delle vere e proprie vasche, dove in estate è facile trovare gente a fare il bagno e tra queste il Pozzo del Bagno un tempo utilizzato per lavare le pecore prima della tosatura.
Da qui inizia la salita a Rocca Ricciarda con degli strappi che richiedono un po’ di impegno e resistenza. In cima comunque una vista incantevole spazia su tutto il Valdarno, fino ai monti del Chianti e all’Amiata. Rocca Ricciarda è uno dei borghi più affascinanti del Pratomagno il cui nome deriva dallo sperone roccioso che la domina, su cui nel Medioevo sorgeva un castello (oggi sono visibili solo i resti delle mura). Lo sperone di roccia è caratterizzato dalla presenza di una cappellina in pietra: si tratta del cosiddetto cimitero vecchio. Attraversato il paesino con le sue casette in pietra affacciate su un unico vicolo ci fermeremo per consumare il pranzo al sacco. Dopo la sosta percorrendo un tratto di strada asfaltata scarsamente trafficata arriviamo a Gorgiti per poi rientrare nel bosco fino a Ponte di Loro.
Si tratta di un escursione ad anello a giornata intera con una lunghezza di circa 13 Km. Ritovo alle 9:00 a Loro Ciuffenna
https://maps.app.goo.gl/gh2CVjCDNnpsB1737
coordinate: 43°35'25.4"N 11°37'55.5"E per fare car sharing e ridurre al minimo il numero delle macchine. Ci traferiremo a Ponte di Loro dove alle 9:30 inizierà l'escursione.
La durata dell'escursione è di circa 4 ore (soste escluse) e il rientro alle auto è previsto per le ore 16:00
A Presto camminando
Il Gruppo Comunicazione
Riportiamo i passaggi fondamentali per associarsi al GEB:
1. accedere al sito del Gruppo Escursionisti Berardenga e cliccare su "Associarsi"
(dal telefono cliccare sulle tre righe orizzontali in alto a sinistra)
2. accedere al “Form Tesseramento On Line” (raggiungibile anche cliccando sul seguente link)
3. riempire il form di iscrizione in ogni campo
4. effettuare il bonifico della quota sul conto corrente dell’associazione, che ha il seguente IBAN IT62Z0103071800000000522892, con causale "Tesseramento 2024 - Socio ...."
5. inviare la ricevuta del bonifico per posta elettronica all'indirizzo info.gebsiena@gmail.com con oggetto “Tesseramento 2024 – Socio ...”
Sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
Scheda tecnica dell'escursione
Percorso Escursionistico
Giornata intera con pranzo al sacco
Anello di 13 km
Dislivello: +/-500 metri
Q minima 533 m s.l.m
Q massima 933 m s.l.m
Almeno 1,5 lt di Acqua, Spuntino + pranzo al sacco
Strada sterrata e di bosco a tratti sconnessa, sono necessari scarponcini con suola ben scolpita. Obbligatori bastoncini da trekking. Cappello parasole e crema solare
Ai partecipanti con scarpe da ginnastica sarà negata la partecipazione in gruppo.
Coordinatori Tecnici:
A.E. Mauro Guerrini cell 3388716015
A.E. Rosa Metella Refini cell 3485901208
A.E Marco Ragni cell 3804193505
i quali costituiranno preventivamente la squadra di accompagnatori, che sarà presentata alla partenza dell’escursione
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Prenotazione:
Per partecipare all’escursione è necessario prenotarsi entro Sabato 20 Aprile compilando il form di prenotazione Prenota percorso della settimana.
L’escursione è aperta ai soci GEB e FIE per l’anno 2024, inoltre prevede la partecipazione dei corsisti in formazione AE e AEN per i quali rappresenta una pratica del corso.
Non saranno attivate Polizze Temporanee
Ritrovo e costi:
Per chi parte da Castelnuovo Berardenga: ritrovo alla Colonna del Grillo alle ore 8:00 (parcheggio sterrato di fronte al ristorante Bivacco).
- Per gli altri: ritrovo direttamente a Loro Ciufenna, ore 9:00. Coordinate: 43°35'25.4"N 11°37'55.5"E oppure clicca il seguente link
https://maps.app.goo.gl/gh2CVjCDNnpsB1737
Fatto car sharing, ci trasferiremo a Poggio di Loro per iniziare l'escursione alle 9:30.
Il rientro alle auto è previsto entro le ore 16.
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura
Scarponi alti da trekking
Bastoncini secondo le proprie abitudini
Kit per la pioggia
Spuntino energetico
Acqua in abbondanza (1,5 L)
pranzo al sacco
Alle persone con calzature non idonee non sarà permessa la partecipazione in gruppo
Raccomandazioni particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile
cenni storici e culturali
Rocca Ricciarda è minuscolo, ma custodisce un tesoro che lo sovrasta e che è stato oggetto di studio da parte del dipartimento di Archeologia medievale dell’Università di Firenze che ha effettuato diversi scavi e reperito manufatti interessanti, come si può leggere nel testo a cura di Guido Vannini*.
Chi venisse fin quassù, siamo ad un’altitudine di 945 m slm, solo per visitare una rocca, resterebbe molto deluso. Su in alto, per mezzo di una scala in ferro e un’inferriata che permette la visita, sono pochi i ruderi rimasti, che ai profani non dicono assolutamente nulla, che rimangono a simulacro della fortificazione.
Ma veniamo alle notizie della sua storia più antica.
Le ricerche documentarie e gli scavi archeologici l’attestano attorno al 1191 quando il possesso della Rocca viene confermato a Guido Guerra III dall’imperatore Enrico VI. Sappiamo che il possesso non era stato da sempre dei Conti Guidi, ma era pervenuto loro attraverso la figlia di Guicciardo da Loro, come testimonia il nome con cui la rocca era conosciuta e testimoniata dallo storico Repetti nel suo Dizionario nel 1843:
Risiede presso la cresta del monte di Prato Magno alle sorgenti del torrente Ciofenna in mezzo ai boschi di faggi e a naturali praterie. Cotesta Rocca, che fu per lungo tempo uno de’ feudi dei baroni da Ricasoli, prese nome di Guicciarda da quel Guizzardo di Loro, i di cui figli verso il 1200 lasciarono per eredità ai conti Guidi fra diverse ville e castelletti di cotesta contrada anche la Rocchetta che poi si disse Guicciarda; lo che sembra apparire dal privilegio concesso lì 29 novembre 1220 dall’Imperatore Federigo II ai figli del Conte Guido Guerra.
Ma i passaggi di proprietà non terminarono con i Guidi, conti palatini signori di Toscana e di Romagna ed Emilia che crearono un vasto stato patrimoniale costellato di castelli tra i quali Poppi e Romena, per ricordare i più conosciuti in Toscana.
Tra il 1329 e il 1321 il castrum e la Rocca furono ceduti a Bindaccio di Albertuccio Ricasoli e rimase a questa Famiglia fino alla fine del XV secolo circa, più o meno fino a quando la Rocca venne abbandonata.
La rocca guidinga e il palatium residenziale in una ricostruzione in base agli scavi archeologici effettuati
È proprio questo il periodo che accoglie il massimo della documentazione (inizi XIV – XV secolo) e, dalla ricostruzione in base ai dati archeologici, risulta un palatium di pianta quadrangolare, circondato da mura, e di una torre. L’accesso avveniva per una gradinata in legno, lì dove ora c’è quella in ferro, per pedoni e cavalcature, a metà della quale gli archeologi ipotizzano una prima porta d’accesso, come dimostra lo stipite sporgente ancora presente nella cortina muraria; nel punto più alto della rampa viene invece ipotizzato l’accesso con una porta protetta da una bertesca, una piccola sporgenza con caditoia, attraverso la quale si accedeva all’interno della cortina muraria stessa che si legava con la torre, posta all’estremità orientale, così come il palatium, rifinito con merlatura come la torre.