Domenica 6 Febbraio la neve presente sull'appennino tosco-emiliano ci dovrebbe permettere di fare una ciaspolata.
Gabriele e Roberto, con la consueta professionalità, ci porteranno in Val di Luce per una escursione su un percorso di circa 13 chilometri e con un dislivello cumulativo di 350 m, destinato ad escursionisti esperti EE - EAI (in ambiente innevato) e con un buon grado di allenamento.
Per le Escursioni in ambiente innevato non è prevista copertura assicurativa giornaliera pertanto la partecipazione è riservata ai soli tesserati F.I.E. in un numero limitato a 16 partecipanti.
La partenza dell'escursione sarà da casa Coppi, si sale lungo la via della Foce, detta anche del Duca o della Duchessa, che unisce la Valle delle Pozze alla Val Fegana, in Garfagnana. Lungo la salita fino al bivacco di foce a Giovo (circa 2,30 ore di cammino) ci accompagneranno, meteo permettendo, scorci bellissimi sullo spartiacque appenninico. La strada sale con una pendenza costante ma facile fino al bivacco della Foce, meta dell’escursione. Da qui, dopo essersi rifocillati con pranzo al sacco e riposati, si rientra percorrendo la stessa strada. Da tener presente che non sarà possibile accendere fuochi e che, data la temperatura in quota, è opportuno portare un thermos con una bevanda calda.
Trattandosi di una escursione in quota e andata/ritorno, la stessa potrà essere variata ed interrotta qualora non sussistessero le condizioni di sicurezza necessarie e in base alle condizioni fisiche di fatica, all’orario, alle eventuali situazioni meteo sfavorevoli, ecc...
Ricordiamo brevemente quelle che ad oggi sono le prescrizioni dettate dalle Linee Guida FIE: l'evento sarà a numero chiuso. Durante l'escursione la distanza interpersonale dovrà essere di almeno 2 metri; nelle situazioni che non permettono il mantenimento della distanza di sicurezza si dovrà indossare la mascherina. Inoltre, in ottemperanza alla circolare del Consiglio federale fino alla fine dell'emergenza epidemiologica Covid-19 la partecipazione alle attività sociali di gruppo è consentita esclusivamente:
-ai possessori delle certificazioni verdi Covid-19 (Super Green Pass / Green Pass Rafforzato)
-ai minori di anni 12
-agli esentati dall'obbligo di Certificazione Verde Covid-19.
Gli accompagnatori provvederanno al controllo delle certificazioni. Assicurarsi di avere a disposizione un'immagine o la copia dello stesso nel caso non ci fosse linea per scaricarlo dalle varie Applicazioni.
Prenotazione obbligatoria entro venerdì 4 Febbraio alle ore 12:00 mediante compilazione del form Prenota Percorso EE. specificando la necessità o meno di noleggiare le ciaspole in loco. Venerdì pomeriggio sarà inviata una mail di conferma a chi potrà partecipare con allegato il modulo di autocertificazione da compilare e consegnare alla partenza.
Abbiamo ormai imparato la procedura per il tesseramento Elettronico F.I.E. che dovrà essere fatto almeno entro il giovedì antecedente l'escursione in quanto non sarà più possibile tesserarsi al mattino prima della partenza.
Riportiamo i passaggi fondamentali:
1. accedere al sito del Gruppo Escursionisti Berardenga e cliccare su "Associarsi"
(dal telefono cliccare sulle tre righe orizzontali in alto a sinistra)
2. accedere al “Form Tesseramento On Line” (raggiungibile anche cliccando su questo link)
3. riempire il form di iscrizione in ogni campo
4. effettuare il bonifico della quota sul conto corrente dell’associazione, che ha il seguente IBAN IT62Z0103071800000000522892, con causale "Tesseramento 2022 - Socio ...."
5. inviare la ricevuta del bonifico per posta elettronica all'indirizzo info.gebsienaatgmail.com con oggetto “Tesseramento 2022 – Socio ...”
Sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
A presto Camminando.
Il Gruppo Comunicazione
350 m di dislivello
È obbligatorio prenotarsi all'escursione entro Venerd' 4 Febbraio tramite il form: Prenota Percorso EE specificando la necessità o meno di noleggiare le ciaspole in loco
Ritrovo e costi
Ritrovo alle ore 6:30 al parcheggio degli impianti sportivi dell'Acqua Calda. Ore 6:40 partenza in gruppo per Poggibonsi località Salceto, di fronte distributore Esso. Partenza alle ore 7:00 per raggiungere insieme il punto di partenza della ciaspolata in località Casa Coppi - Coordinate 44°08'44.8"N 10°38'01.3"E
Il percorso più veloce è: Siena-Poggibonsi-Firenze Impruneta-Autostrada Firenze-Mare/Pistoia/Abetone/Faidello-bivio Val di Luce-Loc Casa Coppi (circa 1,5 km prima della stazione sciistica)
Rientro previsto alle auto entro le ore 16:00
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni e delle linee guida della FIE per la ripresa delle attività sociali (vedi documento)
Attrezzatura
Scarponcini classici da trekking INVERNALE, Racchette da Neve, ghette, guanti, cappello, un paio di calzettoni, un cappello e un paio di guanti di riserva, oltre al solito abbigliamento “a cipolla” di tipo invernale, bastoncini con rondella grande da neve, ciaspole; chi ce li ha, metta nello zaino i ramponcini o i ramponi.Mascherina, soluzione/gel disinfettante, sacchetto per smaltimento DPI, Autodichiarazione Covid19 già compilataRaccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc).
In questa escursione sarà presente il nostro Defibrillatore portatile
Notizie Storiche, Geografiche e un po’ di gossip
La Val di Luce
La Val di Luce è situata nell'Appennino tosco-emiliano, nella parte più settentrionale ed elevata della Provincia di Pistoia ed è percorsa dal Rio Le Pozze, affluente del torrente Scoltenna, tributario del fiume Panaro, che s'immette nel Po. Fino agli anni sessanta si chiamava Valle delle Pozze; successivamente furono realizzate varie piste di sci ed impianti cosicché fu denominata Val di Luce. Questa valle nel passato risultava pressoché disabitata, a parte qualche capanna di taglialegna o qualche ricovero di pastori per portare le pecore al pascolo nella bella stagione. Tuttavia, era certamente frequentata anche da viandanti, da pellegrini e da mercanti. Infatti, nella zona esistono, fino da epoche remote, valichi appenninici di una certa importanza che congiungevano l'Etruria alla pianura del Po: il Passo di Annibale e il Passo della Vecchia.
Entrambi presso la cima dell'Alpe Tre Potenze, la quale congiungeva emblematicamente tre vallate appartenenti a tre stati diversi: il Granducato di Toscana, il Ducato di Lucca e il Ducato di Modena.
L'esistenza del Passo di Annibale nell'alta Val di Luce è legata all'epopea del condottiero cartaginese che secondo alcuni storici, nella primavera del 217 a.C., durante la seconda guerra punica, provenendo dalla pianura padana, vi sarebbe transitato con il suo esercito di 50.000 uomini, proseguendo poi verso la pianura tra Pistoia e Fiesole, ove incontrò soverchie difficoltà nelle paludi (padule di Fucecchio), come narra Tito Livio. Non manca chi afferma che sia invece transitato dal Passo di Collina: certo è che qualora sia realmente transitato dal Passo di Annibale, deve poi avere costeggiato il Lago Piatto e, superando il Passo della Vecchia, deve essere entrato nella Valle del Sestaione per poi discendere verso l'Etruria.
Dal suddetto valico della Vecchia, nel 1600 e nel 1700 passava la Via dei remi lungo la quale venivano trasportati all'arsenale di Pisa tronchi di faggi ed abeti per ricavarne remi e assi per il fasciame delle navi del Granducato di Toscana. In sintesi, dopo il taglio nelle foreste vicine al Passo dell'Abetone e a Cutigliano, i tronchi venivano condotti nella parte alta della Valle del Sestaione, vicino al Lago Nero; da qui entravano dal Passo della Vecchia nella Val di Luce, allora chiamata Valle delle Pozze; quindi venivano trasportati lungo il Lago Piatto fino al Passo di Annibale, dove entravano nella Valle delle Tagliole per poi discendere in Garfagnana attraverso il territorio del Ducato di Modena; infine, arrivavano a Pisa su zatteroni attraverso il fiume Serchio, il mare e il fiume Arno.
La Valle delle Pozze fu acquistata nel 1935 dal podestà di Abetone, l'ing. Lapo Farinati Uberti. Questi si mise in animo di valorizzarla, realizzandovi un centro turistico di prim'ordine, per attrarre il bel mondo di allora. L'ambizioso progetto prevedeva la costruzione di un albergo moderno con varie dipendenze, piste da sci, impianti di risalita a fune, piste di pattinaggio, esercizi di ristoro ed un parcheggio. Un grande faro nella parte alta avrebbe giustificato la nuova denominazione: non più Valle delle Pozze, ma l'accattivante Val di Luce. I lavori iniziarono quasi subito: fu costruito l'albergo tutto in pietra sotto il Passo di Annibale, una dipendenza anch'essa in pietra ed alcune infrastrutture. Tuttavia, la partecipazione dell'Italia alla seconda guerra mondiale e la scomparsa del coraggioso ingegnere interruppe il coronamento delle opere previste.
Negli anni sessanta del secolo scorso fu ripreso ed aggiornato il progetto, realizzando progressivamente vari impianti e piste di sci, negozi e pubblici esercizi, parcheggi.
La Via del Duca (o della Duchessa)
La Via della Foce (chiamata Strada del Duca nella cartografia IGM) è una strada che unisce la Valle delle Pozze, versante modenese, con la Val Fegana, versante lucchese, collegando Faidello (MO) con Tereglio (LU). Nel 1819 Maria Luisa di Borbone, duchessa di Lucca, e Francesco IV, duca di Modena, si accordarono per collegare i loro ducati senza passare sul territorio del Granducato Toscano. Questa transappenninica fu realizzata a regola d’arte, ma senza particolare entusiasmo, comportando enormi spese, ma pochissima utilità pratica: la sua costruzione iniziò subito dopo il Congresso di Vienna quando, con la fine del dominio napoleonico, in Europa furono restaurati gli antichi ordinamenti politico – amministrativi. I lavori di costruzione ebbero inizio nel 1819 e terminarono nel 1823: il percorso si snoda per la Valle delle Pozze, abbandonandola a Case Coppi, e a Ramisecchi si affaccia nella Valle delle Tagliole. Segue il fianco settentrionale e occidentale del Balzo delle Rose e della Femminamorta e, giunta a Foce a Giovo, scende all'Ospitaletto nella garfagnina Valle della Fegana, per poi proseguire fino a Tereglio e Bagni di Lucca. La Ducale Via della Foce fu ufficialmente inaugurata il 31 luglio 1823, giorno in cui il Duca di Modena Francesco IV percorse la strada incontrandosi all'Ospitaletto con la Duchessa di Lucca Maria Luigia. La leggenda narra che l’inaugurazione di questa strada fu l’occasione per il primo ma anche l’ultimo incontro fra i due sovrani, infatti si dice che la duchessa, avendo scoperto solo in quella circostanza che il duca (con il quale era in programma un matrimonio) aveva i capelli bianchi, abbia esclamato: "Ai monti nevica". E il duca, oltremodo indispettito, le avrebbe così risposto: "Se ai monti nevica, è bene che le vacche tornino al piano". In realtà, il presunto fidanzamento fra i due non è storicamente plausibile, in quanto, anche se Maria Luisa era vedova, Francesco IV era sposato con una Savoia, che morì nel 1840 (sedici anni dopo l’inaugurazione). Si può ipotizzare una battuta infelice della duchessa (quarantunenne all’epoca) nei confronti del duca (quarantaquattrenne, ma già canuto). Al di là del “gossip” storico, la manutenzione estremamente onerosa e la concorrenza di percorsi migliori fecero sì che la "via della Duchessa" venisse in poco tempo abbandonata.