Domenica 22 settembre 2019 il GEB si sposta nella Val d'Ambra per una bellissima escursione che parte da San Martino, raggiunge i borghi di Cennina e Duddova e torna a San Martino con un anello perfetto. Attraversate le bellissime case in pietra di San Martino, si entra nel bosco percorrendo una salita costante con tratti impegnativi. Raggiunto il crocevia Casucci, si apre uno scorcio suggestivo sulla Val d'Ambra, sul Pratomagno e sui sottostanti borghi di Cennina e Duddova, mete della nostra escursione. Proseguendo il percorso nel bosco di lecci secolari, si arriva al piccolo cimitero di Cennina da cui si scorgono le torri del plurisecolare castello. Superato il borgo di Cennina, mantenendo la destra, imboccheremo una strada acciottolata che ci condurrà a Duddova. Lungo la strada incontreremo due mulini, il Mulino di Doccia e il settecentesco Mulino di Rimaggio. Un ponte in muratura ci ricondurrà sulla strada verso l'abitato di San Martino dove arriveremo verso le 13.15.
E’ richiesta prenotazione compilando il form on line: Prenota Percorso della settimana
Ricordiamo che nel 2019, con l'avvio del tesseramento Elettronico F.I.E. non sarà più possibile tesserarsi al mattino, ma sarà necessario farlo entro il giovedì antecedente l'escursione, compilando il form Tesseramento on line 2019 sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
"A presto camminando"
Il Gruppo Comunicazione
Mezza Giornata
(4.30 h)E' necessario tesserarsi entro il giovedì antecedente l'escursione tramite il form:Tesseramento on line 2019
E' necessario prenotarsi all'escursione tramite il form: Prenotazione percorso della settimana
Ritrovo e Costi
La partecipazione è gratuita per i soci FIE. Agli ospiti sarà attivata una polizza temporanea al costo di 5,00 euro
Il ritrovo è previsto alle ore 8:15 presso il parcheggio a Colonna del Grillo (coordinate Google Maps 43.330319, 11.553343) dove effettueremo car - sharing. Alle 8.30 ci dirigeremo verso Ambra tramite la strada provinciale SP 540 e in prossimità dell'abitato volteremo a sinistra in direzione San Martino, dove lasceremo le macchine in un parcheggio sterrato (coordinate Google Maps 43.407729, 11.590214). Alle 8.45 cominceremo l'escursione che avrà una durata di circa 4 ore e 30.
Coordinatore Tecnico
AE Metella Refini +39 3485901208
AE Riccardo Faustini +39 3355214332
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Scarponi da trekking
Spuntino energetico
Acqua in abbondanza (1.5 LT )
Alle persone con scarpe da ginnastica o calzature ritenute non idonee sarà inibita la partecipazione in gruppo.
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile.
Per motivi di sicurezza, per le condizioni climatiche o per altri motivi, ad insindacabile giudizio dei coordinatori tecnici, la passeggiata potrà essere annullata o subire variazioni per ciò che concerne il percorso o gli orari.
Cenni storici
Il Castello di Cennina
Il castello sorge su di un’altura a 477 metri e domina la Valdambra, Nel medioevo era un importante luogo di guardia sul transito tra il Valdarno e la Valle di Montaperti nel senese e quindi verso Roma, lasciandosi alla sinistra Arezzo. L’origine è probabilmente etrusco-romana e il suo sviluppo è da far risalire all’epoca Longobarda. L’attuale borgo murato è disposto attorno al castello feudale del XII° secolo.
Il castello, nelle forme molto vicine alle dimensioni odierne, fu costruito nel 1167 dal conte ghibellino Brandaglia Alberigo d’Uguccione alla cui famiglia appartenne anche durante il XII° secolo, sebbene la zona risultasse sotto il controllo dei conti Guidi, ma in seguito dovette più’ volte cambiare feudatari: Cennina fu occupata a vicenda dai Tarlati, Ubertini e gli stessi Conti Guidi, di cui i Brandaglia dovevano essere dei comitali. La Valdambra, della quale Cennina era il punto più strategicamente importante, era terra di confine fra Firenze Siena ed Arezzo, e il castello fu di conseguenza assediato, distrutto e ricostruito più volte, coinvolto nelle guerre fra la guelfa Firenze e le ghibelline Siena ed Arezzo. Nel 1307 Cennina fu distrutta per mano dei senesi. Nel 1360, dopo alterne vicende, Cennina entra definitivamente a far parte del territorio fiorentino, che stabilì nella valle un proprio avamposto fortificato. Come molti sanno Firenze pensò anche di costruirvi una “Città Nuova” chiamata “Il Giglio Fiorentino”. Dopo quasi un secolo, nel 1447, sempre in mano ai fiorentini, subì un devastante assedio da parte delle truppe Aragonesi, alleate di Siena. Nonostante la dura resistenza fu espugnato, ma dopo soli quindici giorni fu riconquistato e rafforzato. L’ultima occupazione militare di Cennina avvenne nel 1529, ne fu autore l’esercito del principe d’Orange di passaggio sulla strada verso Firenze. Il borgo di Cennina è racchiuso dai resti di un’imponente, per spessore e consistenza, cinta muraria. Sui ruderi svetta il possente cassero a pianta rettangolare con la bella porta d’accesso al cortile interno con al centro il pozzo, attorno al quale sono sorte diverse case rurali, quasi tutte erette nei secoli scorsi utilizzando le pietre del castello. Sulla destra della bella piazzetta sorgono i resti del Palazzo, residenza del castellano, in parte restaurato e adibito ad abitazione privata. E’ ancora facilmente riscontrabile quello che era il perimetro delle mura: sul lato di nord-est sono praticamente intatte, a sud-ovest possiamo notare la torre d’angolo crollata, ora adagiata sul terreno. Dai suoi resti si deduce che era quadrata e aperta sul fronte interno come la torre orientale della vicina Rocca di Civitella in Val di Chiana. Tanto le mura del cassero quanto quelle della cinta sono in bozze di pietra squadrata legate da malta di calce,mentre all’interno e all’esterno delle medesime murature si hanno non pochi rifacimenti con elementi in cotto e misti,risalenti a ristrutturazioni databili al Trecento. Allo stesso periodo risalgono anche le casette che si affacciano sulla piazza della Cisterna
Oggi l’edificio è stato sapientemente restaurato e ha ripreso nuova vita per merito di un gruppo di studiosi, che ha qui creato un centro turistico e culturale, promuovendo rappresentazioni teatrali, conferenze, concerti e esposizioni di notevole livello culturale.
Duddova
Villa medievale il cui toponimo pare derivi da una parola ostrogota. La sua chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo, della quale non conosciamo con certezza l'anno di costruzione, venne restaurata nel 1959. Duddova fu posseduta dagli Ubertini fino al XIII secolo, quando fu ceduta ai monaci della Badia a Ruoti.