Gentili Escursionisti,
Sabato 1° Giugno 2019 tentiamo nuovamente di fare questa bellissima escursione ad anello in uno dei luoghi più suggestivi e particolari della costa Toscana, denominata anche “Costa degli Etruschi”.
Il percorso si sviluppa per la prima parte interamente lungo la costa (sentiero segnato con il numero 302), con scorci mozzafiato sia sulle scogliere e il mare sottostante, sia sull’arcipelago toscano (Isola d’Elba). Lungo il percorso incontreremo diverse calette, quali la Cava, Spiaggia lunga, Cala di Fosso alle Canne, lo scoglio della morte, Cala San Quirico, fino ad arrivare alla Buca delle Fate. Sarà possibile ammirare gli innumerevoli cambi di colore del mare, dal blu al verde a seconda della tipologia della roccia, con bellissimi strapiombi rocciosi direttamente sul mare. Il sentiero è agevole e ben segnato, caratterizzato da sali e scendi fino alla Buca delle Fate. Era una vecchia strada denominata “Via dei Cavalleggeri”, fatta per volontà dei Signori di Piombino, gli Appiani, con il compito di mettere in comunicazione Piombino con Populonia-Baratti e concepita come strada militare, con lo scopo di consentire un rapido spostamento di soldati in caso di assalto o sbarco dei pirati o dei Saraceni.
Tutto il sentiero è immerso nel verde della macchia mediterranea, con i suoi caratteristici profumi.
Arrivati alla cala di San Quirico, avremo la possibilità di vedere, in un punto nascosto della costa, un filone quarzifero con cristalli limpidi anche di 1 cm, oltre alle tracce di una antica cava di pietra.
Riprenderemo il nostro cammino lungo il sentiero 301 che, attraversando un bosco di lecci dove sono state ritrovate alcune tombe etrusche, ci condurrà in circa 30 minuti in località Reciso. Poi in 10 minuti di strada asfaltata arriveremo al paese di Populonia dove ci fermeremo per il pranzo al sacco.
Populonia è un'antica fortezza cinquecentesca, che conserva ancora la cerchia muraria e la torre di difesa cinquecentesca, con i suoi caratteristici negozietti. Accanto al paese è ubicata l’area archeologica, che conserva l’acropoli di Populonia, con ville e strade romane ben conservate.
Il ritorno avviene tutto lungo una strada di crinale, facile e agevole, da dove però faremo una piccola deviazione per una sosta ai ruderi del Convento di San Quirico, antico insediamento monastico benedettino (1035 d.c.), abbandonato secoli orsono. L'arrivo alle auto è previsto per le 17:00 - 17:30.
Ricordiamo che nel 2019, con l'avvio del tesseramento Elettronico F.I.E. non sarà più possibile tesserarsi al mattino, ma sarà necessario farlo entro il giovedì antecedente l'escursione, compilando il form Tesseramento on line 2019 sarà nostra cura attivare la tessera F.I.E per l'escursione, dopo il riscontro del pagamento della quota tramite bonifico bancario.
Ai non tesserati, o ai tesserati in ritardo, attiveremo la consueta polizza temporanea, al costo di 5 euro.
A presto Camminando
E' necessario tesserarsi entro il giovedì antecedente l'escursione tramite il form:Tesseramento on line 2019
ai non possessori di tessera in corso di validità antecedente la data escursione sarà attivata polizza giornaliera al costo di 5 euro.
E' necessario prenotarsi all'escursione tramite il form: Prenotazione percorso della settimana
Ritrovo e Costi
L'escursione è gratuita per i soci FIE (Tessere con data emissione antecedente l'escursione) agli ospiti sarà attivata polizza giornaliera al costo di 5 euro.
Il ritrovo per la partenza del percorso è fissato al parcheggio di Calamoresca, in località Salivoli, (Coord. 42.935482 N - 10.501288 E - Link Google Maps) vicino a Piombino per le ore 9:30, partenza ore 9:45.
Ritrovo a Siena alle ore 7:30 in Via Massetana, al parcheggio di fronte agli ambulatori Performance, per partire inderogabilmente entro le ore 7:45. Il tempo di percorrenza Siena-Cala Moresca dato da Google Maps è 1 ora e 40 minuti, per questo, volendo cominciare a camminare entro le ore 10:00, è necessario giocare d’anticipo con i tempi.
Il costo del viaggio andata e ritorno è calcolato in 40 euro da suddividere tra i componenti dell'equipaggio.
Chi arriva direttamente al parcheggio di Calamoresca è pregato di farlo sapere.
Gianni Panerati +39 3890520926
Giovanni Guerrini +39 3358105796
Allievi del 4° corso di Accompagnatori Escursionisti
A.E.N Giovanni Guerrini +39 3358105796
Socio GEB Gianni Panerati +39 3890520926 che ha progettato il percorso
Regolamento
Chi partecipa all'escursione è tenuto al rispetto del Regolamento Escursioni
Attrezzatura obbligatoria
Scarponi da trekking
Calze di ricambio
Kit per la pioggia
Crema solare
Cappello parasole
Spuntino energetico
Acqua in abbondanza (1,5 LT)
Pranzo al sacco
Alle persone con calzature non idonee sarà inibita la partecipazione in gruppo.
Raccomandazioni Particolari
I soggetti allergici o con particolari patologie (cardiache, respiratorie etc), sono invitati, gentilmente, a mettersi in contatto con il coordinatore dell’escursione, prima della partenza, per segnalare particolari esigenze e la presenza di farmaci personali salvavita (Adrenalina etc)
In questa escursione sarà presente il nostro defibrillatore portatile.
Per motivi di sicurezza, per le condizioni climatiche o per altri motivi, ad insindacabile giudizio del coordinatore tecnico, la passeggiata potrà essere annullata o subire variazioni per ciò che concerne il percorso o gli orari.
La storia delle fate e delle sirene
(estratto da un pubblicazione trovata su Internet)
Nelle storie di questi luoghi si confondono fate e sirene, in fondo sono entrambe esseri che vivono nel mondo selvatico dove gli uomini non arrivano, nelle profondità della terra, nel fitto dei boschi e negli abissi marini.
Questi spiriti erano accusati di catturare i viandanti solitari e notturni portandoli nei loro mondi nascosti, dai quali non sarebbero più tornati.
I pescatori raccontano di un coraggioso giovane che si avventurò in questa costa e fu rapito dalle fate. La sua amata non riusciva a darsi pace e ogni giorno restava sugli scogli a picco sul mare, piangendo e invocando il nome del suo amore.
Passava di lì un delfino che, commosso da quella scena, raccolse una delle lacrime della giovane e la trasformò in una perla. Il delfino portò la perla alle sirene proponendo di scambiarla in cambio della libertà del giovane. I due innamorati poterono così riunirsi e, pieni di gioia, si affrettarono a tornare nel mondo degli uomini.
Ma ecco che le sirene e le fate pensarono che una sola perla fosse poco in cambio di quel bel giovane. Rincorsero i due ragazzi attraverso il bosco e quando stavano per raggiungerli Nettuno in persona, dio del mare, decise di aiutare i due amanti: colse una stella e la diede alle fate per placarle, ma gli sfuggì di mano e si frantumò a terra; fu così che i due pezzi di stella crearono i due bellissimi promontori, che i pescatori chiamano ancora oggi Stella e Stellino.