La Chiesa ha il suo pastore: Prevost è Papa con il nome di Leone XIV
Giovedì 8 maggio è una data che sarà ricordata nella storia della Chiesa e del mondo intero: poco dopo le ore 18.00, il comignolo posto sulla Cappella Sistina ha comunicato alla gente di tutta la terra, fedeli e non, l’esito del quarto scrutinio. La densa fumata bianca ha attirato in pochissimi minuti l’attenzione di milioni di persone che, dal vivo o tramite la televisione, hanno avuto l’onore di assistere a un momento di tale importanza.
Intorno alle 19.20 il Cardinale Protodiacono, Sua Eminenza Dominique Mamberti, ha annunciato con la tradizionale formula latina il nuovo Pontefice: “Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Prevost qui sibi nomen imposuit Leonem XIV”.
Il nuovo Papa è il Cardinale statunitense Robert Francis Prevost, che ha assunto il nome di Leone XIV. L’ultimo Pontefice ad utilizzarlo fu Leone XIII, il Cardinale Pecci, 256° Successore di Pietro, dal 1878 al 1903: trattasi di un Pontificato di oltre vent’anni, tra i più lunghi della storia.
Poco dopo, il neoeletto Pontefice si è affacciato dalla Loggia Centrale, dalla quale poco prima era stato annunciato, per la sua prima apparizione pubblica. Il Papa ha indossato le tradizionali vesti riservate a questo evento: la talare bianca, il rocchetto, la mozzetta rossa e la stola pontificale con il ricamo degli Apostoli Pietro e Paolo. Nella secolare storia della Chiesa, solo il predecessore, Papa Francesco, aveva rifiutato la mozzetta e aveva scelto di indossare la stola solo per il momento della benedizione. Questi paramenti, però, sono ricchi di simbologia, in quanto il loro colore richiama al sangue versato dai martiri, e specialmente da San Pietro, primo Papa della Chiesa Cattolica.
Profondo e commovente è stato il primo discorso di Leone XIV: per la prima volta in forma scritta, questo breve monologo ai fedeli non è neppure previsto dal cerimoniale, ma è ormai diventata una tradizione già dall’elezione di Giovanni Paolo II, nel 1978.
Il Papa ha citato Sant’Agostino, del cui ordine lui stesso fa parte, e il defunto Pontefice Francesco. Ha poi chiesto il dono della pace alla Madonna di Pompei, festeggiata proprio l’otto maggio, recitando anche un’“Ave Maria” assieme alla folla, e ha ringraziato i Cardinali.
Infine, Leone XIV ha impartito, come da tradizione, la Benedizione Apostolica. Trattasi di una formula latina utilizzata, oltre a questa occasione, in due soli altri momenti dell’anno: il Natale e la Pasqua.
Nelle settimane successive, il Papa ha preso parte a numerosi momenti fondamentali del suo Pontificato, a partire dalla “Messa di Insediamento” in Piazza San Pietro. Si sono svolti due “Regina Caeli”, la preghiera che il Pontefice recita con i fedeli a mezzogiorno nelle domeniche del Tempo Pasquale. Leone ha preso possesso delle altre tre Basiliche Papali: San Paolo fuori le mura, Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano. Con quest’ultima celebrazione, il Papa è ufficialmente diventato Vescovo di Roma. Ha ricevuto l’omaggio del Sindaco della Città Eterna, ha concluso il Mese di Maggio, tradizionalmente dedicato alla Vergine Maria, con un momento di preghiera nei Giardini, ha fatto visita a Castel Gandolfo, ha salutato il Giro d’Italia al passaggio in Vaticano, ha ordinato undici nuovi sacerdoti, e ha incontrato tante, tantissime persone: delegazioni, capi di Stato, ambasciatori, autorità civili e religiose e una moltitudine di fedeli nei suoi giri in papamobile.
In poche settimane, Leone XIV è già entrato nei cuori della gente, anche di tanti non credenti, che sono rimasti colpiti dalla sua umanità, specialmente visibile nel momento dell’elezione. I suoi discorsi profondi e colti hanno colpito tantissime persone, che sono ora pronte a seguire e sostenere il Papa nella missione che gli è stata affidata.
Domenico Cicero 1D