“Pretendere di fissare la realtà, di capirla una volta per tutte,
è come pretendere di piantare un chiodo nello zampillo di una fontana” (Isaiah Berlin)
“E se lavoro è per non farlo dopo, ma dopo quando se lavoro sempre
Se mi stanco è per il mio futuro, quale futuro se il guadagno niente” (Fask)
Dopo il secolo dei lavori dell’appartenenza, negli ultimi decenni il mondo del lavoro ha subito evidenti e radicali trasformazioni ed è sempre più difficile interpretare le interazioni tra il progresso tecnologico iper-digitalizzato ed iper-connesso, i cui limiti sfumano sempre più spesso, e il gesto quotidiano dell’espressione di sé, del contributo al nostro ambiente e al nostro sostentamento.
Sempre che il lavoro serva davvero a soddisfare un nostro bisogno o al contrario non sia un’evoluzione della nostra ambizione; James Suzman ad esempio sostiene che in realtà il lavoro non fa davvero parte della nostra natura e che i nostri antenati concepivano in modo molto diverso se stessi e il tempo a loro disposizione.
La 5° edizione di FEMR analizza il lavoro, mantenendo la sua impostazione tradizionale, quella che identifica la verità in una tensione, un incessante movimento di spinte e controspinte che disegnano un imprevedibile chiaroscuro conoscitivo, anche correndo consapevolmente il rischio di togliere luce all’ideologia, con ruvidezza.
Certo chi si occupa di finanza etica, per quanto descrittivamente la intenda, non può accontentarsi né dell'illuminismo disincantato che oggi si riduce all’indifferenza o all’ assistenzialismo di facciata che non mette in discussione il principio economico, né dell’etica che si rifugia nella razionalità tecnica che tutto permette o permetterà. La parola rivoluzione ha da tempo assunto un valore parodistico, ma non per chi si occupa di finanza etica.
Per questo vogliamo radicalizzare la volontà di conoscenza e opporci a questo frantumarsi di una qualsiasi identità o volontà collettiva che ha permesso il prevalere del disincanto e dell’ignoranza.
Tra i tanti scenari dove questo pericolo è più presente, e che quindi emergono come argomenti cruciali per il futuro prossimo, c’è senza dubbio il lavoro, sconquassato dalle grandi dimissioni, dal differente approccio ai percorsi di carriera, dal precariato e dalle remunerazioni algoritmiche, dalle diseguaglianze di genere e inter generazionali, dall’invadenza del digitale, dall'impoverimento dei lavori umili e dal disinteresse nei confronti della formazione iniziale e permanente.
Nel contesto nazionale di una repubblica ostentatamente fondata sul lavoro e di un capitalismo sempre più feroce e vorace, financo di chi lo adora.
Finanza E Mondo Reale è un'occasione formativa nella quale il Gruppo Banca Etica riflette sulla sua visione collettivamente, per offrire uno spazio di stimolo e riflessione vicino, ma non coincidente con il nostro. Per capire cosa si possa fare per rendere il mondo un posto migliore per noi stessi e le generazioni a venire. Perchè insieme abbiamo creato Banca Etica, dopo averne alimentato per anni il sogno ribelle.