PRIMO ESEMPIO: VIDEO DI 1 MINUTO

MANCA LA PRESENTAZIONE

Se sapete usare un programma per fare video...benissimo! Se non lo sapete e volete imparare.. ecco un programma che fa per voi. Scaricatelo gratis dalla rete e poi seguite passo passo le indicazioni del tutorial

link per scaricare il programma OpenShot, gratis, potente e semplice da usare (con tutorial incorporato)

Alcuni esempi dei migliori videominuti del Festival Internazionale di Prato

Non tutti i video potrebbero essere videominuti autobiografici. Ve li ho messi solo per darvi qualche spunto. Nel programma potete inserire numerose tracce. Se girare dei video è troppo impegnativo, potete anche decidere di mettere delle foto con musica, voci ed effetti vari. NON MOSTRATE IL VOSTRO VISO

SECONDO ESEMPIO: 3 FOTO su foglio da disegno F4

MANCA LA PRESENTAZIONE

Sarajevo. Ponte fra i quartieri latini (con la Biblioteca di Vijećnica) e quello musulmano di Bjelave

DIDASCALIA

Quando ti metterai in viaggio per Itaca

devi augurarti che la strada sia lunga,

fertile in avventure e in esperienze. (...)

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.

Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso

già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

da Itaca di Constantino Kavafis

Boscone Cusani (PC). Area golenale del Po

DIDASCALIA

Entrano negli stessi fiumi, ma acque sempre diverse scorrono verso di loro [Fr. 28]

Eraclito dal libro Frammenti, VI-V sec. A.C.

DIDASCALIA

Ricordati di me, mormora la polvere

da Il mio elogio della polvere di Josif Brodskij

TESTI CITATI

Itaca / Constantino Kavafis


Quando ti metterai in viaggio per Itaca

devi augurarti che la strada sia lunga,

fertile in avventure e in esperienze.

I Lestrigoni e i Ciclopi

o la furia di Nettuno non temere,

non sarà questo il genere di incontri

se il pensiero resta alto e un sentimento

fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,

né nell'irato Nettuno incapperai

se non li porti dentro

se l'anima non te li mette contro.


Devi augurarti che la strada sia lunga.

Che i mattini d'estate siano tanti

quando nei porti - finalmente e con che gioia -

toccherai terra tu per la prima volta:

negli empori fenici indugia e acquista

madreperle coralli ebano e ambre

tutta merce fina, anche profumi

penetranti d'ogni sorta;

più profumi inebrianti che puoi,

va in molte città egizie

impara una quantità di cose dai dotti


Sempre devi avere in mente Itaca -

raggiungerla sia il pensiero costante.

Soprattutto, non affrettare il viaggio;

fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio

metta piede sull'isola, tu, ricco

dei tesori accumulati per strada

senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,

senza di lei mai ti saresti messo

in viaggio: che cos'altro ti aspetti?


E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.

Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso

già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


IL MIO ELOGIO DELLA POLVERE

Ecco parte di un discorso sulla noia tenuto da Josif Brodskij ai suoi studenti del Dartmouth College (sarà pubblicato nel 1997 da Adelphi).

Quando la noia vi assale, state al gioco. Lasciate che vi prenda e vi schiacci; affondate, toccate il fondo. In generale, di fronte a cose sgradevoli, la regola è questa: quanto prima si tocca il fondo, tanto più rapidamente si torna a galla. Si tratta - per parafrasare un grande poeta di lingua inglese - di assicurarsi la piena visione del peggio. La ragione per la quale la noia merita un esame così attento è che essa rappresenta il tempo allo stato puro. (...) La noia, se vogliamo, è la vostra finestra sul tempo, su quelle sue proprietà che l' uomo tende a ignorare con qualche possibile pericolo per il proprio equilibrio mentale. In breve, è la vostra finestra sull' infinità del tempo, ovvero sulla vostra assoluta irrilevanza nel tempo (...). Quando questa finestra si apre, non cercate di chiuderla; al contrario, spalancatela. Perché la noia parla il linguaggio del tempo, e può insegnarvi la più preziosa lezione della vosta vita - quella che non avete ascoltato in nessuna scuola - la lezione della vostra assoluta irrilevanza. (...) D' accordo, non sarà musica per le vostre orecchie; ma il senso della futilità, della limitata rilevanza dei vostri atti vale più di ogni illusione sulle loro conseguenze e più della relativa autoesaltazione. Perché la noia è un' invasione del tempo nella vostra scala di valori. (...) E quanto più imparate sulla vostra reale dimensione, tanto più diventate umili e compassionevoli verso i vostri simili, verso quella polvere che danza in un raggio di sole o è già immobile sul piano del vostro tavolo. Ah, quanta vita è finita in quei granelli! Voi state a loro come il tempo sta a voi; ecco perché sembrano così piccoli. E sapete che cosa dice la polvere quando qualcuno la spazza via dal tavolo? "Ricordati di me", mormora la polvere. Nulla potrebbe essere tanto lontano dall' agenda mentale di chi è giovane e aggiornatissimo quanto il sentimento espresso in questo distico del poeta tedesco Peter Huchel, ora scomparso. L' ho citato perché mi piacerebbe instillare in voi un senso di affinità con le cose piccole - seni e piante, granelli di sabbia o zanzare - piccole ma numerose. Ho citato questi versi perché mi piacciono, perché in essi riconosco me stesso e, anzi, ogni organismo vivente che sarà spazzato via da questa o quella superficie. "Ricordati di me", mormora la polvere. E da queste parole si percepisce che, se dal tempo noi impariamo qualcosa su noi stessi, forse il tempo, a sua volta, può imparare qualcosa da noi. Che cosa? Che noi, tanto inferiori per rilevanza, lo superiamo in sensibilità. trad. di Gilberto Forti

di JOSIF BRODSKIJ