Espressioni significative

Lumina vita

Virgilio, Eneide VI, 828-29

heu quantum inter se bellum, si lumina vita attingerit

ahia, quanta guerra tra di loro, se attingeranno le luci della vita

Virgilio, Eneide VII, 771

Tum pater omnipotens aliquem indignatus ab umbris

Mortalem infernis ad lumina surgere uitae,

Ipse repertorem medicinae talis et artis

Fulmine Phoebigenam Stygias detrusit ad undas.

Poi il padre onnipotente, indignato che un qualche mortale

Risorgesse dalle infere ombre alle luci dei vivi,

con il suo fulmine il nato da Febo e inventore di simile

arte e di tale rimedio piombò giù alle onde di Stige.

Titus Lucretius Carus, De Rerum Natura 1, 225-29

Praeterea quaecumque vetustate amovet aetas,

si penitus peremit consumens materiem omnem,

unde animale genus generatim in lumina uitae

redducit Venus, aut redductum daedala tellus

unde alit atque auget generatim pabula praebens?

E inoltre qualsiasi sostanza il tempo remote cancelli,

se estingue e consuma del tutto la propria materia,

di dove Venere può ricondurre al lume della vita

le specie animali per razze e la terra industriosa

per razze nutrirle e accrescerle offrendo i suoi pascoli?

Titus Lucretius Carus, De Rerum Natura 3, 849

Nec, si materiem nostram collegerit aetas

post obitum rursumque redegerit ut sita nunc est

Atque iterum nobis fuerint data lumina uitae,

Pertineat quicquam tamen ad nos id quoque factum,

Interrupta semel cum sit repetentia nostri.

E se anche il tempo riunisse di nuovo la nostra materia dopo la

morte e di nuovo la ordinasse come ora è disposta, e un’altra volta

ci fosse dato il lume della vita, neppure ciò tuttavia ci

riguarderebbe, una volta che sia stato interrotto il ricordo di noi

stessi.

Titus Lucretius Carus, De Rerum Natura 3, 1042

Ipse Epicurus obit decurso lumine uitae,

Qui genus humanum ingenio superauit et omnis

Restinxit, stellas exortus ut aerius sol.

Lo stesso Epicuro morì, trascorso il lume della vita,

lui che superò il genere umano nell’ingegno e lo oscurò,

come l’etereo sole all’alba cancella gli astri.

Titus Lucretius Carus, De Rerum Natura 5, 989

Nec nimio tum plus quam nunc mortalia saecla

Dulcia linquebant lamentis lumina uitae.

E in mezzo ai lamenti non più sovente di adesso le umane genti

perdevano in quel tempo il giocondo lume di vita