Espressioni significative

Nunc age

L'espressione Nunc age compare solamente una seconda volta all'interno dell'opera, nel libro 7 v. 37. Mentre la ritroviamo 16 volte in Lucrezio ne de rarum natura, sempre ad inizio verso. In questo caso si propone come inizio del paragrafo in cui verranno presentati i futuri eroi romani, discendenti di Enea

Dardaniam

La parola Dardaniam compare tre volte: nel primo caso [VI, 756] Virgilio riferisce il termine alla prole, a cui spetta gloria; nel secondo caso [VII, 289] si riferisce alla flotta, scoperta dal siculo capo Pachino; infine [IX, 695] si riferisce alla porta, dove accorse Marte contro i fratelli superbi. Secondo le leggende Dardano, figlio di Elettra e Giove, avrebbe fondato, prima che esistesse Ilio e Troia, la citta di Dardania, da cui tutta la regione prese il nome.

Hasta

Virgilio fa ricorso numerose volte al termine hasta all'interno dell'opera con prevalenza ai libri: nono, ai versi 411, 418, 576, 610, 746; decimo, ad esempio ai versi 340, 346, 522, 553; undicesimo, ai versi 644, 674, 747, 799, 803; dodicesimo, ad esempio ai versi 96, 270, 293, 493. In particolare qui (Libro 6 verso 760) si fa riferimento all'hasta pura, lancia d'argento senza la punta di ferro.

Aetherias

La parola aetherias compare, sempre ad inizio verso, altre due volte in Virgilio: una nelle “georgiche” libro 2 v. 292; l'altra invece, mediante una frase identica, nell' Eneide libro 4 verso 446.

Aspice

L'imperativo aspice, dal verbo aspicio, compare numerose volte all'interno del poema con prevalenza nel sesto libro, ai versi 771,788, 825, 855

Nomentum

Il termine viene utilizzato da Virgilio in soli due passi dell'opera: capitolo VI verso 773 e capitolo VII verso 712. Piccola città latina e sabina a sud-est di Roma, alla quale Virgilio mitizza la nascita attribuendole la fondazione da parte di Silvio Latino, discendente di Enea. (Fonte: Comune di Mentana)

Gabios

Cittadina laziale, fra Roma e Preneste, viene nominata soltanto una volta in tutta l'opera. Questa piccola città conobbe un periodo di splendore, ma poi decadde e rimase poco più di un villaggio. Era famoso il tempio di Giunione Gabina [VII, 682], venerata a Roma; da Gabi Roma prese anche un particolare modo di indossare la toga, detto cinctus gabinus [VII, 612], usato in particolari momenti e cerimonie. (Fonte: Note)

Fidenam

Il termine viene utilizzato da Virgilio soltanto una volta all'interno del poema. Città sabina fra Roma e Veio

Collatinas

Anch'esso utilizzato una sola volta da Virgilio, è un'antichissima città si Sabini, vicino a Roma

Pometios

Utilizzato una sola volta da Virgilio, è un'antichissima città dei Volsci, presso le paludi Pontine

Castrum Inui

Compare nel testo una sola volta in questo capitolo. È una piccola città laziale; Inuus è un antichissimo dio pastorale latino, del cui culto si hanno varie tracce: in suo onore si facevano gare sul Platino. Più tardi fu identificato con il dio Arcade Pan.

Bolam

Compare anch'essa solo una volta nell'opera. È una delle più antiche città degli Equi nel Lazio, nei dintorni di Preneste.

Coram

Cittadina laziale, nel territorio dei Volsci, che viene nominata da Virgilio solo in questo capitolo.

Mavortius

é probabilmente un απαξ λεγομενον, cioè un termine coniato dal poeta, poiché lo troviamo qui per la prima volta, ed in Virgilio lo riscontriamo solo in un altro momento nel libro 9 verso 685

Berecyntia

Il vocabolo compare solo due volte nell'opera ed è l'epiteto di Cibele (i Berecinti erano una popolazione della Frigia)

Caelicolas

E' probabilmente un απαξ λεγομενον, cioè un termine coniato dal poeta, in quanto nell'opera si trova solamente qui.