NUTRIZIONE E NON SOLO
Biologia molecolare, nutrizione, medicina integrata e funzionale per la migliore gestione di condizioni complesse e croniche
Biologia molecolare, nutrizione, medicina integrata e funzionale per la migliore gestione di condizioni complesse e croniche
Come possono esservi utili nutrizione, biologia molecolare, medicina funzionale ed integrata? E come possono essere utilizzate insieme?
La biologia molecolare è la branca della biologia che studia i meccanismi molecolari alla base della fisiologia degli organismi viventi, concentrandosi in particolare su struttura, funzioni e proprietà delle macromolecole, ovvero proteine e acidi nucleici (DNA e RNA) sulle loro interazioni.
La nutrizione, perché quello che mangiamo si traduce in molecole. Queste molecole possono essere materie prime che forniamo al nostro corpo perché funzioni al meglio e, purtroppo, anche sostanze che possono contribuire o mantenere l’alterazione della funzione che si traduce in malattia.
La medicina integrata affianca alla medicina tradizionale o convenzionale terapie complementari, come la fitoterapia, l’agopuntura, l’osteopatia, la psicologia, riconoscendo nella persona un unicum di mente e corpo che risponde agli stimoli e all’ambiente esterno.
La medicina funzionale indaga su come ripristinare l’alterazione della funzione (da cui il suo nome), cioè il processo biologico alterato, che ha condotto alla manifestazione della malattia. È un modo di indagare la patologia che ricorda molto la medicina di altri tempi, quella in cui, mancando la tecnologia, la diagnosi si basava su un'approfondita anamnesi (la storia del paziente e dei sintomi lamentati) e sullo studio attento e sistematico dei segni apprezzabili durante la visita.
Tutte queste discipline si fondono in un unico sistema di cura che abbraccia dai processi cellulari all’ambiente che circonda la persona, ascoltandone i sintomi e la storia, e poi dalla manifestazione macroscopica, la malattia, di nuovo a ritroso, fin dentro la cellula, passando per la storia unica di un paziente unico. Di una persona unica e irripetibile, che attraverso il suo corpo conosce il mondo e manifesta le sue emozioni. ❤
Questo complesso sistema di cura è il frutto della mia personale formazione ed è particolarmente utile per le patologie croniche, per le quali è dimostrata la superiorità dei risultati della medicina funzionale rispetto a quella convenzionale (Beidelschies, Association of the Functional Medicine Model of Care With Patient-Reported Health-Related Quality-of-Life Outcomes; JAMA Netw Open. 2019).
Le condizioni che traggono particolare giovamento da questo approccio sono disturbi della funzione dell'apparato digerente, spesso collegate ad un'alterazione del microbioma (inteso come la totalità di molecole espresse dal microbiota), malattie del sistema immunitario, come psoriasi, artrite reumatoide e psoriasica, lupus eritematoso sistemico, dermatite atopica, allergie, orticaria..., disordini ormonali creati dallo stress o legati a malattie della tiroide o della sfera ginecologica o andrologica ed infine patologie spesso invalidanti e sottostimate come l'endometriosi.
Ma anche patologie molto diffuse e trattate solo farmacologicamente dalla medicina convenzionale, come il diabete, le dislipidemie, l'ipertensione, la sindrome metabolica trovano nuove strategie in un approccio che mette la persona al centro della relazione di cura.
ALCUNE DELLE CONDIZIONI TRATTATE:
sindrome metabolica
dislipidemie
diabete
malattie cardiovascolari
malattie e problemi gastrointestinali
psoriasi e artrite psoriasica
artrite reumatoide
malattie autoimmuni
allergie e intolleranze
problemi ginecologici
problemi ormonali
sindrome fibromialgica
Non c'è cura senza relazione umana. Soprattutto quando la patologia è importante, l'espressione umana della cura è fondamentale. Non solo per il paziente, anche per il curante. Non siamo numeri, né voi né io, ma esseri umani con pregi e difetti. Ascoltare il paziente, il racconto della sua vita e del quotidiano della sua malattia aiuta nel trovare soluzioni, spesso semplici ma capaci di cambiare radicalmente il corso, se non della patologia, delle difficoltà di ogni giorno. Ascoltare è già di per sé cura, ma è anche un aiuto imprescindibile alla terapia. Infatti:
"...più il paziente parla dei suoi problemi, più gli vengono in mente informazioni nuove: se lo si interrompe quasi all’inizio, si rischia di perdere una grande quantità di indicazioni preziose..."
Langewitz ,British Medical Journal , 2002
Per seguire i miei pazienti adotto l'approccio funzionale, che si avvale di un'anamnesi approfondita e dell'ascolto attivo del paziente. In tal modo è possibile offrire un'esperienza di cura globale della persona, ricercare le cause della malattia, non solo di eliminare i sintomi.
Questo è possibile solo ripercorrendo insieme al paziente la sua storia clinica presente e passata, esaminando insieme la funzionalità di sistemi, organi e apparati ed infine valutando lo stato nutrizionale, insieme all'anamnesi alimentare e dello stile di vita.
La valutazione dello stato nutrizionale -tramite esami ematochimici, misure antropometriche e della composizione corporea (eseguita tramite BIA)- è parte integrante della gestione del paziente, in quanto determinante, sia in eccesso che in difetto, per il rischio di complicanze, incidendo sulla risposta alle terapia e sul decorso della malattia.
L'anamnesi alimentare e dello stile di vita è di fondamentale importanza per scoprire i piccoli grandi problemi di un'alimentazione e di abitudini non appropriate alle condizioni presentate, ma anche per comprendere come intervenire per rendere attuabile la terapia proposta.
Di fronte alla complessità dell'organismo, al gran numero di patologie da cui possiamo essere affetti, e della infinita variabilità con esse possono mostrarsi, nessuno può dirsi mai "arrivato". Anzi, maggiore è la conoscenza, maggiore è la sensazione di non sapere abbastanza. Conservare l'umiltà del "so di non sapere" è la chiave per continuare a studiare, ad aggiornarsi, a limare e cesellare le conoscenze già apprese.
Perché non si sa mai, la soluzione forse è dietro l'angolo... basta andare a guardare.
La cura delle patologie croniche può essere assimilata ad un percorso, un viaggio compiuto dal paziente. In questa visione, il terapeuta è una guida, indica i pericoli, corregge ed esorta, ma chi compie il viaggio è il paziente. Le visite di controllo, disposte a cadenze diverse a seconda delle patologie e dello stato del paziente, sono le soste necessarie per esaminare il cammino già fatto e gli eventuali problemi riscontrati. Grazie all'attenta disamina di quanto si verifica tra una visita e la successiva è possibile mettere in luce, analizzare e, possibilmente, trovare soluzioni non immediatamente identificabili. E velocizzare l'arrivo alla meta o rendere meno faticoso il cammino.