A CURA DEL DIPARTIMENTO AREA UMANISTICA

HALL LICEO DELLE SCIENZE UMANE "ALVARO"

Palmi, 10 GENNAIO 2023, Ore 09:00

Mostra fotografica “Don Milani – la storia di una vita per la scuola” 

Panoramica del corso

Da giorno 10 gennaio a partire dalle 9.00 e fino al 20 gennaio, esclusi i giorni festivi, presso la hall d'ingresso della sede Liceo, sarà allestita la mostra fotografica, dedicata alla figura di Don Milani. 

Nello specifico la mostra fotografica “Gianni e Pierino: La scuola di lettera a una professoressa” 

Le sei sezioni tematiche si chiudono con proposte di riflessione che pongono studenti, docenti e quanti visiteranno la mostra davanti allo specchio: quanto nella scuola o nella nostra società c’è del pensiero di Don Milani? Quanta strada dobbiamo ancora fare per raggiungere una piena inclusione? E poi la domanda più grande di tutte: qual è il mio scopo? Forse la risposta è nell’I care, il motto di Don Milani: “mi sta a cuore, mi interessa, mi prendo cura”.

Il Liceo delle Scienze Umane ospita la mostra fotografica “Gianni e Pierino: La scuola di lettera a una professoressa”


«Non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra disuguali».

(Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa)

 


Già da lunedì 9 gennaio, gli allievi del plesso di via Campanella osservano con curiosità i 31 pannelli di cui è composta la mostra: alcuni hanno aiutato nell’allestimento, altri faranno da guida ai visitatori. Quale luogo migliore di una scuola per ospitare le parole e le riflessioni di un così grande maestro? Non è un caso che il percorso di studi di Scienze Umane abbia tra le materie caratterizzanti il diritto e che i primi pannelli siano dedicati alla Costituzione. L’articolo 34 recita: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. A partire da queste parole, Don Milani muove la sua critica ad un sistema classista che punisce gli alunni con meno possibilità.

 

E sono proprio le storie di alunni che campeggiano sui pannelli della mostra: Pierino, il figlio del dottore, che scrive in un italiano corretto, apprezzato dai professori, e Gianni, i cui genitori non hanno studiato e non parlano un buon italiano, dal percorso scolastico più accidentato, proprio in virtù del differente retroterra familiare.

L’esempio della Scuola di Barbiana prende vita, oltre che con le riflessioni scritte tratte da “Lettera a una professoressa”, anche attraverso gli studenti di Don Milani, grazie a numerose foto: si può fare scuola tutti seduti intorno a un tavolo, senza ricreazione e vacanze, con un solo libro da sfogliare avidamente. La scuola dell’imparare facendo, della matematica che si studia anche catalogando dati e realizzando grafici, dell’italiano che diventa strumento per far arrivare il proprio pensiero agli altri, attraverso le lettere, perché è la padronanza della lingua che rende tutti uguali.

 

Le sei sezioni tematiche si chiudono con proposte di riflessione che pongono studenti, docenti e quanti visiteranno la mostra davanti allo specchio: quanto nella scuola o nella nostra società c’è del pensiero di Don Milani? Quanta strada dobbiamo ancora fare per raggiungere una piena inclusione? E poi la domanda più grande di tutte: qual è il mio scopo? Forse la risposta è nell’I care, il motto di Don Milani: “mi sta a cuore, mi interessa, mi prendo cura”.

 

La mostra è stata arricchita da un momento di riflessione tenutosi l’11 gennaio presso l’Aula Magna del Liceo Alvaro, evento fortemente partecipato, ricco di significati umani e dall’alto valore educativo.


Introducendo l’incontro, il Dirigente Scolastico, dott. Domenico Pirrotta, ha sottolineato l’attualità del pensiero e dell’opera di Don Milani. L’“Einaudi-Alvaro” è la prima scuola in Italia ad ospitare la mostra nel 2023 – ha evidenziato il Dirigente –, e ciò è stato possibile grazie alla proficua interlocuzione tra la presidenza dell’istituto scolastico palmese e la Fondazione Don Milani.

Il prof. Fabio Domenico Palumbo, docente di Scienze Umane dell’Alvaro e moderatore dell’incontro, dopo aver ribadito l’importanza del nesso tra scuola, cittadinanza consapevole ed uguaglianza, e aver rammentato la centralità del rapporto tra conoscenza della lingua e inclusione sociale nell’insegnamento di Don Milani, ha voluto ringraziare il Dirigente Scolastico per aver fortemente voluto una mostra così preziosa e stimolante per la nostra comunità scolastica, introducendo infine l’importante ospite della giornata, il prof. Valentino Scordino.


Scordino, docente di filosofia e storia presso i licei, già professore a contratto presso la Pontificia Università Salesiana, formatore ed educatore AGESCI, ha tratteggiato la vicenda umana di Don Milani e il suo lascito pedagogico attraverso una narrazione coinvolgente e appassionata, ricchissima di spunti di riflessione e aperta a un dialogo stimolante con gli studenti dell’Alvaro.

La lezione del prof. Scordino, partendo dai testi scritti collettivamente da Don Milani insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana – “Lettera a una professoressa”, “L'obbedienza non è più una virtù”, “Lettera ai cappellani militari” –, ha rievocato alcuni aspetti particolarmente significativi della storia di Barbiana, offrendo un vivido ritratto della rivoluzionaria realtà scolastica messa in piedi nel  piccolo paese del Mugello dal 1954 al 1967.


Il messaggio di Don Milani è davvero più che mai attuale: una scuola autenticamente inclusiva non può “fare parti uguali tra disuguali”, ma deve mettere ciascuno nelle condizioni di sviluppare appieno la propria persona, rimuovendo, secondo il dettato costituzionale, gli ostacoli di natura sociale, economica e culturale alla realizzazione del sé e all’effettiva partecipazione di tutti gli studenti (futuri cittadini e lavoratori) all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. 

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