Il Qwan Ki Do è un’Arte Marziale Cino-Vietnamita fondata dal Thày Chưởng Môn Pham Xuan Tong, si pone tra le più grandi Scuole e Metodi di Arti Marziali e la sua doppia origine offre una grande ricchezza tecnica.
Il Qwan Ki Do aiuta il praticante a crescere in armonia con il proprio corpo, sviluppa la coordinazione motoria, affina i riflessi, costituisce un’eccellente ginnastica per il corpo, aiuta ad acquisire scioltezza , agilità e sicurezza; il Qwan Ki Do non è solo un’attività motoria ma un vero e proprio metodo educativo del corpo e della mente.
Nel Qwan Ki Do troviamo le tecniche di difesa personale, le Armi Tradizionali, le Competizioni, gli Stages, e molto altro ancora. Adatto a tutti il Qwan Ki do propone corsi per bambini, ragazzi e adulti di ambo i sessi.
Il Qwan Ki Do è una disciplina per tutti, bambini e adulti, poichè migliora la conoscenza del proprio corpo e sviluppa in modo armonico la muscolatura. Particolare attenzione viene posta all’insegnamento dei bambini, che in fase di crescita hanno una muscolatura molto delicata.
Il Qwan Ki Do non è adatto per coloro che interpretano l’arte marziale come pura violenza e come strumento di offesa e per tutti coloro che non sono disposti a dedicare tempo e qualche sacrificio all’apprendimento disciplinato e graduale di tale arte.
Il Qwan Ki Do è adatto tanto al temperamento maschile quanto a quello femminile. Lo stile di flessibilità e la bellezza adottati al momento degli allenamenti ha lo scopo prima di tutto di portare all’armonia del corpo. Ma ove si rivelasse necessario, le tecniche difensive ed offensive affrontate nel corso del tirocinio armano la praticante dei riflessi necessari per affrontare ogni pericolo. L’acquisizione delle tecniche di difesa personale e i duri allenamenti nulla tolgono alla femminilità delle allieve che acquisiscono maggiore sicurezza e padronanza dei movimenti.
Il metodo studiato da fondatore sviluppa interesse e curiosità nei bambini che, difficilmente, restano indifferenti di fronte al fascino di un’arte marziale. A causa della fragilità dei corpi ancora in formazione, ai bambini viene proposto un insegnamento adatto alla loro età e a consentire un felice sviluppo fisico e mentale. Gli allenamenti hanno una durata più corta, l’atmosfera è più distesa, anche se lo stesso cerimoniale e la stessa disciplina sono seguiti e rispettati. Non c’è violenza alcuna nell’insegnamento del Qwan Ki Do, ma la costante ricerca dell’equilibrio, della perfezione del movimento, della bellezza e dell’efficacia delle progressioni, del rispetto per il maestro, per i compagni e per il luogo (un tempo sacro) ove ci si allena.
Il Qwan-Ki-Do o Quan-Khi-Dao è un’ Arte Marziale Tradizionale, che affonda le sue origini nel VietNam e nell’antica Cina. Questa disciplina unisce le tecniche marziali cinesi a quelle vietnamite
Prima di entrare in palestra ogni praticante è tenuto a fare il saluto al luogo dove si svolgerà la lezione e all’insegnante che c’è al suo interno; solo dopo aver ricevuto il permesso da quest’ultimo l’atleta potrà accedere al luogo d’allenamento. Chi, per qualsiasi motivo, dovesse arrivare in ritardo prima di entrare in palestra dovrà aspettare il consenso dell’ insegnante. Tutti si disporranno in fila ordinati per grado su piu’ file, partendo dai più alti in grado alla destra, in attesa che venga comandato il saluto iniziale così come segue: L’insegnante dice: CHUAN BI (posizione di attesa); I praticanti si posizioneranno con le mani tesi in avanti e le gambe leggermente divaricate. L’insegnante dice: NGHIEM (prepararsi); Tutti gli atleti porteranno i pugni ai fianchi e la gamba sinistra verso la destra. L’insegnante dice: NGHIEM LE (prepararsi al saluto) Tutti gli atleti porteranno la mano destra chiusa a pugno avvolta dalla sinistra all’altezza del petto. L’insegnante dice: LE (salutare) Gli atleti si chineranno in avanti mantenendo lo sguardo verso l’insegnante
Durante la lezione potrà capitare che l’insegnante decida di far sedere gli allievi per farli recuperare o per dare alcune spiegazioni e poi farli rialzare. Per eseguire questa semplice operazione l’insegnante pronuncerà le seguenti parole: PER SEDERSI. Insegnante: NGOI (sedersi) Gli atleti si siedono dicendo XUONG (pron. SUON) PER ALZARSI. Insegnante: DUNG (alzarsi) Gli atleti si alzano battendo la mano destra a terra dicendo DAI (pron. YAI)
1: mot 2: hai 3: ba 4: bon 5: nam 6: sau 7: bay 8: tam 9: chin 10: muoi
I rapporti tra i praticanti Tra i praticanti i rapporti sono di cortesia e di rispetto. La gerarchia tecnica predomina su ogni distinzione di ordine sociale o fisico. Il debuttante deve imparare tutto dal suo superiore e considerarlo di conseguenza. Il posto occupato dal praticante, al momento del saluto collettivo, ha un’importanza molto particolare: i praticanti si disporranno di fronte all’Insegnante; il grado più alto sarà alla sua sinistra e a scalare in ordine di grado si posizioneranno gli altri. In ogni caso, il praticante esprime la propria riconoscenza verso il suo compagno salutandolo prima e dopo un concatenamento tecnico o un combattimento; lavorando allo stesso ritmo del compagno, specie se meno esperto; aiutandolo in caso di difficoltà.
Prima di accedere alla lezione si deve chiedere il permesso per entrare in sala all’insegnante più alto in grado presente. All’allenamento si arriva puntuali, in caso di ritardo si attende l’autorizzazione ad entrare dell’insegnante e prima di cominciare si vanno a salutare tutti i maestri e istruttori presenti, a partire dal più alto in grado. Rispettare i locali nel quale si svolge l’allenamento. La cintura va indossata solo una volta entrati in sala e la si toglie al termine della lezione prima di uscire. Durante l’allenamento è vietato indossare oggetti che possano provocare ferite come catenine, orologi, collane, braccialetti, orecchini, piercing, anelli. Nel caso uno di questi oggetti non può essere rimosso andrà coperto e protetto. Tenere pulito e curato il Vo Phuc che non dovrà essere ne scucito ne macchiato. Sul Vo Phuc dovrà essere sempre presente lo stemma del Qwan Ki Do che dovrà essere ben attaccato e non rovinato, inoltre anche tutti gli altri eventuali stemmi dovranno essere ben attaccati. Entrare in palestra con mani e piedi puliti. Le mani e i piedi dovranno avere le unghie ben tagliate. Eseguire sempre il saluto nei confronti del maestro o istruttore quando essi chiedono di eseguire una qualsiasi tecnica. Salutare sempre i compagni, siano essi superiori o inferiori di grado ogni volta che si esegue una tecnica insieme ed ogni volta che si chiede un’informazione. Segnalare al proprio insegnante l’eventuale presenza di ferite o malori prima dell?allenamento. Legare sempre i capelli nel caso siano troppo lunghi. L’allenamento si svolge sempre a piedi nudi, solo in casi eccezionali si ha la possibilità di allenarsi con apposite scarpe da arti marziali. Solo il maestro o istruttore presente in sala ha il compito di insegnare la tecnica agli allievi. Evitare in palestra l’utilizzo di un linguaggio poco adatto, ad esempio l’uso di parolacce. Nessuno può abbandonare la lezione prima del tempo se non per motivi seri, nel caso è solo l’insegnante a dare il permesso per lasciare la sala. Con indosso il Vo Phuc è vietato mangiare, fumare o avere comportamenti poco rispettosi nei confronti dell’arte marziale, chiunque volesse fumare o mangiare dovrà levarsi la cintura e la giacca del Vo Phuc. Frequentare gli allenamenti con regolarità, per potersi presentare agli esami di passaggio di grado.
Certamente si puo' venire sia ad assistere che a provare la nostra disciplina, sarà cura dell'insegnante seguirti ed illustrarti come allenarti ed inserirti.
Per iniziare basta una tuta, una maglietta e come calzature nulla.
Come documentazione obbligatoria c'è: n° 1 fototessera Certificato medico sportivo, meglio se agonistico Modulo della nostra Associazione Sarai cmq seguito dal nostro insegnante e dalla nostra omnipresente Segretaria che ti spiegherà il tutto.