Comitato Ricercatrici e Ricercatori Precari IIT

Lettera aperta

Al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana Mario Draghi,

al Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco,

alla Ministra dell'università e della ricerca Maria Cristina Messa,

vorremmo portare alla Vostra attenzione, e a quella dell'opinione pubblica, la situazione di disagio che molti ricercatori vivono all'interno dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), spiegandone le ragioni.

IIT è un istituto di ricerca di proprietà del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che gode di un finanziamento pubblico ed è governata da una fondazione di diritto privato (il finanziamento è regolamentato secondo la legge n. 326 del 24 novembre 2003 fino a 100 milioni di euro all’anno, ed è stato di circa 91 milioni di euro per il 2021 - fonte IIT).

IIT basa la produzione scientifica sul lavoro precario di personale ad altissima formazione. La stragrande maggioranza dei ricercatori di IIT è infatti assunta come para-subordinato con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co). Per ogni nuovo contratto, l’istituto chiede ai ricercatori di dichiarare in prima persona la natura puramente collaborativa del rapporto di lavoro presso un ente certificatore terzo.

A questi ricercatori IIT non offre alcuna prospettiva di carriera in Italia. La carriera interna è preclusa d’ufficio, indipendentemente dai risultati e dall'anzianità lavorativa maturata. La carriera esterna, per esempio in università o negli enti pubblici di ricerca, è invece gravemente ostacolata dall'asimmetria dell’inquadramento lavorativo: i contratti che IIT usa per Post-Doc e Ricercatori non figurano nelle procedure concorsuali quali requisiti di accesso o esperienza pregressa. A questo si aggiunge la recente decisione di IIT di non sostenere i suoi ricercatori nel presentare progetti di ricerca per finanziamenti su base competitiva, se la durata del finanziamento richiesto supera la durata del contratto di lavoro con IIT. In pratica, questo significa che ai Post-Doc e ai Ricercatori IIT viene nei fatti impedito di concorrere per finanziamenti ministeriali, europei, da fondazioni di ricerca e limitando fortemente la partecipazione ai prestigiosi Starting Grants dello European Research Council. In questo modo IIT impedisce a Post-Doc e Ricercatori di sviluppare nuove idee, danneggiando la loro carriera, e precludendo la possibilità di portare nuove risorse in istituto.

L'autunno scorso, più di 200 ricercatori di IIT hanno firmato una lettera indirizzata al Direttore Scientifico, Giorgio Metta, per evidenziare queste criticità. La risposta di quest’ultimo non è stata in alcun modo soddisfacente dal nostro punto di vista, bensì solo in apparenza proattiva senza che vi sia stato seguito alle parole spese.

Riteniamo inaccettabile che l’elevato patrimonio tecnologico e scientifico generato con il finanziamento pubblico di cui in apertura continui ad essere disperso in una mai sopita fuga dei cervelli.

In aggiunta alle criticità sopra riportate, l’urgenza di questa lettera è motivata da due avvenimenti recenti che evidenziano la discriminazione sofferta dai ricercatori IIT.

Il primo: l’apertura di un tavolo negoziale fra la dirigenza di IIT e i rappresentanti sindacali del personale tecnico-amministrativo IIT, assunto con contratti di lavoro di natura subordinata, con lo scopo di discutere un adeguamento al contratto nazionale del settore ricerca.

In questa sede, cogliamo l’occasione per esprimere il nostro supporto ai colleghi del personale tecnico-amministrativo.

Il secondo: l’imminente approvazione del DdL 2285 sul reclutamento nelle Università, che si pone fra gli obiettivi quello di superare il contratto di Assegno di Ricerca (figura para-subordinata) con un Contratto di Ricerca di tipo subordinato con tutele e garanzie sindacali.

Questo cambiamento di scenario ci porta ad esprimere con forza la nostra convinzione che i ricercatori di IIT debbano godere di pari diritti rispetto ai colleghi impiegati in università o negli enti pubblici di ricerca.

Chiediamo quindi il Vostro impegno affinché i ricercatori IIT possano continuare a lavorare come tali in Italia. In questa direzione, indichiamo quattro azioni principali:

  • che IIT assuma il personale scientifico con contratti di lavoro conformi al contratto nazionale di ricerca

  • che i precari storici di IIT (impiegati con continuità come parasubordinati da più di 3 o 5 se non 10 anni) possano beneficiare di provvedimenti di stabilizzazione analoghi a quelli implementati presso gli enti pubblici di ricerca

  • che un tavolo negoziale, analogo a quello per il personale amministrativo, sia attivato da IIT anche per il personale scientifico precario

  • che gli anni spesi in IIT siano equiparati agli anni di ricerca presso le Università e gli Enti Pubblici di Ricerca sia per l’accesso ai concorsi sia per le progressioni di carriera, in modo da favorire la mobilità nel panorama della ricerca nazionale

Confidiamo nel Vostro supporto, certi di condividere il desiderio di costruire lo sviluppo scientifico, economico e sociale del nostro Paese.

Comitato Ricercatrici e Ricercatori Precari di IIT

La lettera del 23/06/2022 è stata firmata in forma anonima da 160 ricercatori. Le ricercatrici ed i ricercatori di IIT, a qualsiasi livello di carriera (PhD, PostDoc, Researchers e PI), possono esprimere il loro supporto scrivendo all'indirizzo iit.pandr@gmail.com