Sbullizziamoci

Bullismo e cyberbullismo sono parole che riempiono le cronache di giornali e di canali televisivi, così come le chat scolastiche. Alcuni genitori sono preoccupati dal diffondersi di questi fenomeni e fanno fatica a distinguere tra i comportamenti dei loro figli, altri possono non sapere realmente se i propri figli siano mai stati vittime, spettatori turbati o addirittura autori di comportamenti prevaricatori. Proponiamo qualche riflessione comune e, speriamo, qualche buon consiglio… 

IL BULLISMO: COS’È?

Si può riconoscere attraverso alcune caratteristiche precise: intenzione, reiterazione e potere. 

In altre parole, il bullo mostra la VOLONTÀ di causare dolore (attraverso danni fisici o parole/comportamenti offensivi), lo fa RIPETUTAMENTE e sceglie come BERSAGLIO soggetti che hanno difficoltà a difendersi.

Non si parla di bullismo in caso di sporadici episodi, pur aggressivi, o di giochi di cattivo gusto. Perché il bullismo rispetta SEMPRE uno schema di comportamento sistematico in cui agiscono ruoli determinati. 

LE TRE CARATTERISTICHE 

Il bullo mira a nuocere o intimidire la vittima; spesso agisce in contesti sociali conosciuti alla vittima e davanti a spettatori.

La vittima non provoca in alcun modo, ma è sottoposta ad un attacco continuo e ripetuto.

Il bullo è in una posizione di prevaricazione (reale o percepita come tale) nei confronti della vittima: spesso è più grande di età, più forte fisicamente o considerato socialmente più popolare.

I TRE RUOLI

Il bullo: può essere maschio o femmina (bene sapere che i maschi sono più portati a esercitare atti di bullismo fisico, mentre le femmine esercitano più facilmente quello psicologico); poco empatico ma con una concezione molto positiva di sé ed estremamente sicuro della propria immagine; è popolare e tra i coetanei tende ad assumere il ruolo di leader.

La vittima: ha difficoltà ad affermare se stessa nel gruppo e manifesta qualche preoccupazione verso il proprio aspetto fisico; spesso si tratta di soggetti timidi, sensibili. I più vulnerabili, che affrontano il rischio maggiore di essere ‘bullizzati’, presentano identità di genere differenti, disabilità, status di migranti o rifugiati oppure qualunque caratteristica fisica particolarizzante.

Gli spettatori: tra essi si possono individuare tre sottogruppi: i sostenitori del bullo (lo spalleggiano e lo rinforzano, ridendo o solo rimanendo a guardare); i difensori della vittima (si pongono al suo fianco, tentando di interrompere la prepotenza o consolandola alla fine); la maggioranza silenziosa (non fa nulla e cerca di rimanere fuori dalla situazione).

IL BULLISMO: COSA NON È

Non è facile capire SE e IN CHE MISURA i bambini/ragazzi sono coinvolti in dinamiche di bullismo. A volte ci raccontano situazioni che, partite dal gioco, sono sfuggite loro di mano e, progressivamente, hanno assunto comportamenti reciproci sempre più aggressivi. Si tratta di bullismo? Non facciamo confusione!

 ▪NON è BULLISMO un singolo episodio di prepotenza tra bambini/ragazzi, perché non vi è uno schema ripetuto con ruoli definiti.

NON è BULLISMO quando due bambini/ragazzi, con la stessa forza fisica o psicologica, litigano e discutono pur frequentemente, perché non si esercita la supremazia di uno sull’altro.

IL CYBERBULLISMO

Quando il bullismo è esercitato online, attraverso i social media, sms, email o qualsiasi altra piattaforma in cui interagiscono ragazzi e ragazze, anche nei siti di gioco online, si parla di cyberbullismo. Le manifestazioni più comuni sono: invio di email e messaggi offensivi e/o immagini umilianti, pubblicazione di post denigratori, esclusione della vittima da chat di gruppo, diffusione di dati personali/sensibili, creazione di false identità a scopo diffamatorio, ecc. Si tratta di un fenomeno per certi versi ancora più preoccupante: può raggiungere le proprie vittime ovunque e in qualsiasi momento, si rivolge rapidamente a un pubblico vastissimo e lascia un'impronta permanente online per tutti i soggetti coinvolti. Noi genitori non sempre riusciamo a seguire le attività dei figli su queste piattaforme e può essere difficile sapere cosa realmente vi accade.

PERCHÉ INTERVENIRE

I bambini/ragazzi hanno diritto ad un sereno ambiente di apprendimento che sia accogliente verso i bisogni di ognuno. Tutta la comunità deve educare bambini e adolescenti alla convivenza civile, esercitando le attitudini al rispetto verso l'unicità e l'accettazione dell'altro, con l'obiettivo di accrescere e rafforzare il valore della legalità.

Il bullismo, inoltre, può avere conseguenze dannose e durature; a prescindere dalle conseguenze fisiche, le vittime potrebbero sviluppare problemi di salute emotiva e mentale, incluse depressione e ansia.

La nostra scuola si dichiara aperta all’ascolto ma aggiunge di aver bisogno della collaborazione delle famiglie e dell’intera comunità per educare le nuove generazioni all’accoglienza e alla gentilezza.

I GENITORI, LA FAMIGLIA

A noi genitori viene richiesta un’attenzione SPECIALE, perché:

Ammettere di essere vittima di bullismo richiede molto coraggio, e molti bambini/ragazzi rifiutano di riferire quanto subiscono a genitori o altri familiari, spesso per paura che le cose peggiorino; quindi bisogna sapere leggere i segni di disagio* che i nostri figli a volte nascondono… 

* [A quali segnali devo prestare attenzione per capire se qualcosa non va? Osserva con attenzione lo stato emotivo di tuo/a figlio/a e nota se qualcosa è cambiata, anche nelle piccole abitudini. Ad esempio: paura di andare a scuola e di partecipare a eventi scolastici; comportamento ansioso, nervoso o molto prudente; pochi amici a scuola o fuori dalla scuola; lontananza improvvisa dagli amici o rifiuto di incontri sociali; peggioramento del rendimento scolastico; assenteismo, o chiamate frequenti da scuola per tornare a casa;  disturbi del sonno, mal di testa, mal di stomaco o altri disturbi fisici; angoscia dopo aver passato del tempo online, o al telefono, senza una ragionevole spiegazione; improvvisa riservatezza, soprattutto quando si tratta di attività online]

Una buona parte dei comportamenti prevaricatori avviene fuori dalle mura scolastiche (giardini pubblici, palestre, società sportive…); quindi la scuola da sola non può arginare la piena che avanza…

Il sempre più precoce utilizzo di smartphone anticipa tutti i fenomeni legati all’utilizzo inconsapevole dei social media; se a 10 anni gli regaliamo lo smart - che già usano da più piccoli in famiglia - con la scheda a noi intestata, poi dovremmo pure preoccuparci di come lo utilizzano!

Noi genitori non siano sempre da esempio: quante ore passiamo in chat tutti i giorni? Quante volte siamo noi a dimenticare le regole della “comunicazione non ostile” * nella nostra quotidianità?

(vedi * https://paroleostili.it/manifesto/)

COME INTERVENIRE 

 

Se tuo/a figlio/a ti confida di essere vittima di bullismo, la prima cosa da fare è mantenere la calma: ricorda che la priorità è lei/lui, che in questo momento ha bisogno del tuo aiuto per superare la situazione: non serve puntare il dito contro il “nemico”, né assicurargli una “resa dei conti”. 

Parlagli tranquillamente, cerca di rassicurarlo e ringrazialo di essersi confidato con te. 

A prescindere da come decidi di agire, è SEMPRE consigliabile definire con tuo/a figlio/a un piano d’azione comune, condividendo insieme tutte le misure che adotterai: chiedi a tuo/a figlio/a come pensa che tu possa intervenire concretamente e prova a definire insieme i passi da intraprendere. Lascia che, almeno inizialmente, sia tuo/a figlio/a a comunicarti cosa lo mette a suo agio e cosa no!

Consigli per tuo/a figlio/a

Non reagire con violenza; prendi le distanze dalla situazione e da chi ti fa stare male; chiedi con fermezza al bullo di smetterla (dicendogli ad esempio: “quel soprannome mi dà  fastidio, smettila di chiamarmi così”);

rivolgiti ad un compagno/a, ad un amico/a affinché ti aiuti nella tua reazione.

Consigli per te

Condividi le tue preoccupazioni con l’associazione sportiva o i responsabili dell’ambiente in cui si verificano gli episodi e chiedi loro di tenere d’occhio tuo/a figlio/a, facendo però attenzione ad essere discreto. Se si verificano a scuola, segnala quanto appreso ad un insegnante, al referente antibullismo di istituto o al dirigente scolastico.



Se sospetti o vieni a conoscenza che tuo/a figlio/a sta facendo il bullo, è importante ricordarti che lui/lei non è “cattivo” né “sbagliato”, ma potrebbe comportarsi così per una complessa serie di ragioni. I bambini/ragazzi che compiono atti di bullismo spesso, hanno bisogno di attenzioni o semplicemente non sanno come gestire emozioni complicate. In alcuni casi, i bulli sono loro stessi vittime o testimoni di violenza nella comunità di appartenenza.

Consigli per tuo/a figlio/a

Ragiona sulle conseguenze delle tue azioni; prova a sviluppare le capacità empatiche pensando al dolore che puoi procurare; ricordati che esistono sempre conseguenze delle proprie azioni e ogni forma di violenza viene sanzionata anche dalla legge vigente.

Consigli per te

Comunica con lui/lei: comprendere perché tuo/a figlio/a si comporta in questo modo può aiutarti a capire come aiutarlo. Si sente insicuro a scuola? Ha litigato con un amico o con qualche familiare? Se mostra problemi o difficoltà nello spiegare i suoi atteggiamenti potresti recarti da un consulente o rivolgerti al centro d’ascolto della scuola.


ULTIMO CONSIGLIO PER TE

Partecipa alle attività antibullismo della scuola! Vengono proposti periodicamente incontri dedicati e spazi di confronto con psicologi, specialisti, operatori delle forze dell’ordine che sono occasioni per approfondire, per avere informazioni e avvertimenti utili per qualunque adulto impegnato in un rapporto con bambini/ragazzi.

La scuola ha anche attivo il Centro d'Ascolto. Scrivi a eloisa.mingione@icscarperiasanpiero.edu.it 

COME POSSO AIUTARE MIO/A FIGLIO/ A NAVIGARE IN SICUREZZA?

I ragazzi scelgono di continuo di iscriversi ai più recenti social network, sanno utilizzare applicazioni diversissime e aggiornare i loro dispositivi alle versioni più recenti. È importante dargli alcune direzioni per la navigazione, lasciando a tuo/a figlio/a anche lo spazio per divertirsi.

▪ Stabilisci delle REGOLE (può essere una buona idea metterle per iscritto, sotto forma di decalogo) tenendo conto della sua età, e dei LIMITI digitali (esistono varie forme di “parental control”: informati!).

▪ Discuti dei siti, social network e servizi di messaggistica istantanea che tuo/a figlio/a utilizza in modo da essere più consapevole della sua vita online; una tua padronanza di questi siti e app sarebbe utile.

▪ Mantieni sempre un rapporto di fiducia, assicurati che tuo/a figlio sappia di potersi rivolgere a te o a qualcuno della sua rete di sostegno; mostragli come agire se dovesse avere problemi online: insegnagli, ad esempio, a bloccare o segnalare qualcuno.

▪ Contatti: ricordagli di stringere amicizie online esclusivamente con persone che conosce e di cui si fida, e di non accettare mai di incontrare sconosciuti, a meno che un adulto di fiducia non sia presente.

▪ “Impronta” digitale: lasciamo tutti tracce indelebili e informazioni nella rete: le foto e i video che pubblichiamo possono essere usate impropriamente da altri; i social media, permettono di personalizzare le impostazioni sulla privacy: in questo modo, si può avere il controllo su chi può vedere le informazioni condivise e sui contatti.

▪ Riflettere prima di pubblicare: è fondamentale che impari ad essere particolarmente attento a ciò che condivide, specialmente se si tratta di dati personali come il numero di telefono o l’indirizzo di casa. È importante che non condivida le sue password e che le modifichi regolarmente, senza mantenere la stessa per ogni account.

http://bit.ly/galateointernet (GALATEO DELLA NAVIGAZIONE, PER RAGAZZI E PER ADULTI)

IL BULLISMO È UN REATO?

Il legislatore italiano non ha introdotto il reato specifico di “bullismo”. Utile ricordare che che ogni forma di aggressione fisica e verbale è già considerata e sancita dal nostro codice: ▪ reato di minaccia (art. 612 c.p.) ▪ reato di danneggiamento (art. 635 c.p.) ▪ reato di molestie e disturbo (art. 660 c.p.) ▪ reato di diffamazione e ingiuria (artt. 595 e 591 c.p.) ▪ reato di lesioni e percosse (artt. 581 e 581 c.p.)  ▪ reato di detenzione/diffusione materiale pedopornografico (art. 600 c.p.) ▪ reato di stalking (art. 612 bis c.p.) ▪ trattamento illecito di dati (art. 167 c.p.) ecc. ecc.


LA LEGGE DEL 2017

La legge “Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo” dell’ottobre 2017 assegna precisi compiti a scuola e famiglie: prevenzione e segnalazione del fenomeno. Impone alle scuole di: attivarsi nella formazione e prevenzione; dotarsi di personale incaricato; sottoscrivere protocolli di azioni che prevedano misure, sia per le vittime che per i responsabili degli atti prevaricatori. Prevenzione e segnalazione, ripetiamo, fermo restando che in casi di conclamato e provato bullismo sono le forze dell’ordine che devono intervenire. Si tratta quindi di uno strumento in più per sensibilizzare istituzioni scolastiche e famiglie, che sottolinea, inoltre, l’importanza di coinvolgere l’intera comunità educante nel contrasto dei fenomeni correlati.

RISORSE UTILI DAL WEB

GENERAZIONI CONNESSE (www.generazioniconnesse.it), in questo sito possono trovare risposte sia il genitore preoccupato, sia il ragazzo che desidera denunciare qualcosa di cui è vittima o spettatore, che gli insegnanti che sospettano episodi di bullismo nella propria classe.

HOTLINE “STOP-IT” di SAVE THE CHILDREN (www.stop-it.it), per le segnalazioni di materiale pedopornografico online.

POLIZIA POSTALE (www.commissariatodips.it/approfondimenti/cy- berbullismo.html) - voci «Segnala online» e «Denuncia online».

POLIZIA DI STATO (www.nocyberbullismo.it), nell’ambito del proget- o Cuori Connessi, dove si possono trovare dei consigli utili per un uso consapevole e responsabile delle nuove tecnologie.

GARANTE DELLA PRIVACY (http://www.garanteprivacy.it/cyber- bullismo), dove è scaricabile il modello per la segnalazione/reclamo in materia di cyberbullismo previsto dalla L. n. 71/2017 da inviare a cyberbullismo@gpdp.it.


GUIDE ANTIBULLISMO

https://www.studiolegalenocito.it/wp-content/uploads/2018/03/Guida-genitori-bullismo.pdf 

https://www.unicef.it/media/come-parlare-a-tuo-figlio-del-bullismo-consigli-per-genitori/

https://azzurro.it/wp-content/uploads/2020/08/A-prova-di-bullo-ITA.pdf

https://italia.kivaprogram.net/