Durante la prima lezione la classe ha discusso il termine "programmazione" e tutti i suoi possibili significati: sono state citate dai ragazzi la programmazione televisiva, la programmazione scolastica, la programmazione di impegni in calendario e infine "la programmazione di app".
L'attenzione si è focalizzata su quest'ultimo significato; il maestro Samuele ha affermato che oltre alle app è possibile programmare dei robot: quella sarebbe stata l'attività della mattinata. L'eccitazione dei ragazzi è stata incontenibile.
Il maestro Samuele è uscito dall'aula ed è rientrato travestito da robot. La delusione di non poter interagire con un vero robot è subito stata spazzata via dall'immagine esilarante del maestro travestito da chef.
I ragazzi sono stati quindi divisi in gruppi. È stato chiesto loro di programmare il robot affinché fosse in grado di ottenere una spremuta d'arancia per loro stessi e un numero variabile di amici. I ragazzi dovevano scrivere istruzioni chiare e semplici, scritte in italiano e ordinate attraverso un elenco numerato.
Il compito sembrava molto semplice. Una volta letto il primo programma però i ragazzi si sono accorti che l'attività non era così banale: alla prima istruzione "prendi un'arancia" il maestro ha preso l'agrume che era ancora intrappolato nel sacchetto insieme agli altri! L'istruzione "spremi metà arancia sullo spremiagrumi" ha prodotto uno scempio sulla cattedra: il robot ha spremuto tra le mani l'arancia sospesa in aria sopra lo spremiagrumi! E così via...
I ragazzi hanno capito che le macchine sono prive di intelligenza ed è necessario comunicare loro istruzioni molto chiare e precise: hanno scritto così il loro primo algoritmo.
Prima di realizzare un algoritmo funzionante, i ragazzi hanno dovuto provare la procedura più volte. Ad ogni intoppo hanno corretto gli errori che venivano individuati: in programmazione questa attività viene chiamata debugging.
Infine il maestro Samuele ha proposto ai ragazzi uno strumento più efficiente per descrivere un algoritmo: il diagramma di flusso.
Dopo vari tentativi siamo arrivati a costruire un algoritmo funzionante ma, come hanno fatto notare i ragazzi, ancora migliorabile!