Modena in libertà

Lucia S

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Lucas

Ho fatto un’intervista a mio nonno e gli ho chiesto come era Modena ai tempi della guerra. Lui mi ha risposto così:

Sono nato 15 gg prima della fine della guerra, mio zio era un partigiano. Ho vissuto di persona tutto il dopo guerra, ma coi tanti racconti, e mia madre che mi ha partorito in casa sotto un bombardamento, so tanto della guerra. Pensa che il materasso di mia madre, mentre partoriva, è stato trapassato da una scheggia di una bomba il giorno 30/ 03/ 1945, giorno della mia nascita, scheggia che ha passato di parte in parte anche le pareti della camera da letto, ai Mulini Nuovi (Albareto). Sono vivo per miracolo! La mia casa di campagna si trovava vicino al mulino, di fronte alla vecchia scuola elementare dei Mulini Nuovi, costruita durante il regime fascista. Modena è stata una Città partigiana, il cuore direi della provincia partigiana. Al dolore della guerra reagiva prontamente, ha sempre avuto la certezza e la fede che sarebbe arrivata la liberazione, credeva ardentemente, nei diritti, nella libertà e nel destino favorevole della Patria. Alla ferocia nazifascista che voleva inculcare a tutto il popolo il suo orgoglio e domare tutte le persone, privandole in realtà dei loro diritti, Modena opponeva la forza della resistenza per ottenere la libertà. I partigiani erano degli eroi, anche se non erano soldati, normali cittadini disposti a combattere per difendere il loro territorio, la loro città.

Emanuele P.

Gianluca

Martina R: lavorando con le pagine del libro scritto dal mio papà Emanuele

Intervista alla Nonna paterna.

Che sensazione hai provato?

Allora io ero molto piccola però ho immagini ancora molto nitide quando mia madre mi diceva di stare zitta e di non accendere le luci perché c’era pippo, che era un aereo che se vedeva delle luci accese gettava delle bombe. Ricordo inoltre che eravamo a Scandiano e ci fu un bombardamento sul ponte e ricordo che con quel bombardamento erano scoppiati i vetri di casa mia e ricordo che mia nonna pregava sdraiata sul divano per i suoi figli che erano in guerra.Avevi qualcuno in famiglia che era in guerra?Certo! Due fratelli di mia mamma, mio padre e due suoi fratelli. Dove abitavi in quel momento?Abitavamo a ScandianoAvevi paura?Beh neanche più di tanto perchè ero molto piccola e quindi non capivo molto.Quale è stato l’episodio più bello e quello più brutto che hai vissuto in quel momento?Allora il più bello e stato quando tornando a Reggio ho ritrovato nel cortile tutti i bambini e la gente circolava. Il più brutto e stato che io ho sempre visto mia mamma molto triste e spaventata per la morte di mio padre e per la paura per i suoi fratelli che erano in guerra.Avevi qualcuno nella vostra famiglia che era partigiano?Non penso…Durante i bombardamenti andavi nei rifugi?Certamente! Quando c'era la sirena si andava nei rifugi…a Scandiano non c'erano molti rifugi, invece a Reggio le case avevano dentro dei rifugi.

Le fasi

della

guerra

Gabriele G.