VERBALE DI PRESENTAZIONE ALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO
L’attivita’ scientifica svolta dal Prof. Guido Chincarini è sempre stata ricerca d’avanguardia ed i risultati del suo lavoro sono stati riconosciuti a livello internazionale, di seguito ne riassumiamo i tratti salienti.
In un primo tempo il Chincarini ha dimostrato le sue capacita’ nel campo strumentale e osservativo come astronomo all’Osservatorio di Lick, Università’ di California, a quel tempo, 1965, l’Osservatorio di Lick era uno dei due (Lick e Palomar) più’ grandi e famosi Osservatori del mondo. Costi’ in collaborazione con il Dr. Walker e prima dell’avvento degli intensificatori di immagini, il Chincarini si è dedicato allo sviluppo e applicazione astronomica della camera elettronografica di Lallemand e camera elettronografica di Kron.
A quel tempo il Chincarini e Walker erano gli unici esperti nel campo con buone capacita’ di ricerca. Il gruppo di Lallemand a Parigi, pur capace tecnicamente, mancava dei grandi telescopi e relativa strumentazione.
Chincarini e Walker oltre al lavoro d’avanguardia nel campo dei rivelatori Ricettori e della strumentazione hanno potuto, grazie ai mezzi unici da loro messi a punto, aprire la via agli studi ad alta risoluzione spaziale sulla rotazione delle galassie ed agli studi ad alta risoluzione temporale delle variabili cataclismiche, in questo campo Chincarini e collaboratori hanno rivelato, dieci anni più tardi ed usando il telescopio per raggi x Einstein, il primo caso di modello pulsar con stella primaria nana bianca.
E’ grazie alle capacita’ tecniche e scientifiche che il Chincarini nel 1969 fu chiamato alla NASA (Houston) dove il Dr. T. Page pensava di formare un gruppo di ricercatori capace di attuare un progetto per mettere, nel corso dei voli Apollo, un telescopio sulla luna. Mentre tale progetto non è stato realizzato per motivi contingenti, la permanenza alla NASA gli ha permesso di ottenere fondi sia per sviluppare un laboratorio di elettronografia (camera di Kron) che per sviluppare un sistema per l’accurata misura dei redshifts. Tali facilità e l’interesse nella ricerca extragalattica gli hanno permesso di sviluppare , in collaborazione con Dr. Rood, il lavoro sistematico sulla stabilità degli ammassi di galassie e sulla determinazione dei relativi dei parametri dinamici. Tali studi hanno permesso la definizione, su solide basi osservative, del problema della deficienza di massa negli ammassi di galassie e la formazione di una importante base di dati osservativi che è stata in seguito utilizzata in relazione alle osservazioni degli ammassi nella gamma di frequenze X.
E’ nell’ambito di queste ricerche, importanti di per se e svolte ai limiti delle capacità tecniche del tempo, che Chincarini e Rood hanno ottenuto osservazioni nell’ammasso di Perseo che sono poi servite a sostenere la teoria (sviluppata da altri) secondo la quale la Radio Coda delle galassie è dovuta al moto di tali oggetti in un mezzo gassoso (Gas Intergalattico).
Ma lo sviluppo fondamentale di questa ricerca sui redshifts delle galassie è stata la realizzazione che era possibile in tal modo studiare la distribuzione delle galassie su grande scala.
Questi studi hanno quindi condotto ad una nuova concezione sulla distribuzione della materia visibile dell’Universo ed alla possibilità’ di nuovi test per la distinzione fra modelli cosmologici. Il lavoro di Chincarini e Rood in questo campo è riconosciuto essere stato d’avanguardia. Nello stesso periodo (1975-1985) il Chincarini ha generato, con la collaborazione dei più giovani colleghi Giovanelli ed Haynes, due grossi programmi di ricerca all’Osservatorio radio di Arecibo.
Uno dei programmi relativo allo studio delle grandi strutture dell’Universo ha contribuito dati importanti in relazione ai tipi morfologici delle galassie. Tali studi tendono a dimostrare che la struttura delle galassie è un fatto primordiale di formazione anziché’ un effetto della loro evoluzione. Un dato di fondamentale importanza cosmologica. Di ancor maggiore originalità’ è il secondo programma che ha aperto nuove strade alla comprensione dei fenomeni di interazione fra le galassie di ammasso ed il mezzo intergalattico.
Usando osservazioni nella riga dell’idrogeno neutro (21 cm) il Chincarini ha dimostrato che le galassie di ammasso sono impoverite di idrogeno a causa del loro movimento attraverso il gas caldo dell’ammasso (ram pressure).
Al presente Chincarini e collaboratori stanno svolgendo studi tendenti alla comprensione delle grandi strutture cosmiche e preparando la base sperimentale e teorica per lo studio della evoluzione delle galassie di ammasso in funzione del tempo cosmico. Tale ricerca v’erra’ ampliata con osservazioni nei raggi X (satellite) e nell’ultravioletto con lo Space Telescope.
In conclusione il Chincarini durante la sua carriera scientifica ha dimostrato di essere capace di generare nuove problematiche e di affrontare problemi di diversa natura astronomica con originalità, capacità tecnica e teorica. Nei campi, nei quali ha lavorato è riconosciuto come “leader” dai suoi colleghi europei, americani e sovietici. E’ un esperto nella cosmologia osservativa e come tale figurava fra i referees dell’osservatorio nazionale statunitense del Kitt Peak.