Stiamo proseguendo un progetto, " I sentieri raccontano ", avviato dai ragazzi del ccr dell'anno scorso.
Mercoledì 2 novembre 2016, Michele, Giuseppe, Filippo, Carola e Leonardo,
accompagnati dalla prof.ssa Zanetta, hanno lasciato la scuola per dirigersi in pullman
verso la Torre di Buccione.
Giunti nei pressi di una piazzuola, sono stati accolti da Paola, la guida, che, a piedi, li ha
guidati fino alla Torre.
Durante il breve tragitto, ha chiesto loro di “ripassare” le parti che avrebbero dovuto
illustare ai ragazzi più piccoli che li attendevano, integrando con altre notizie sul territorio.
Raggiunta la meta, è stato il momento di lanciarsi nel nuovo ruolo di “guida”, ma è andato
tutto molto bene.
Così sono state composte cinque squadre, ognuna caratterizzata da un colore differente.
Si trattatva di una caccia al tesoro “digitale”, dal momento che si utilizzavano i propri
cellulari per fotografare gli oggetti che costituivano le soluzioni ai quesiti.
Essendosi classificate tre squadre a pari merito, è stato necessario rispondere a una
domanda supplementare.
Ha vinto la squadra di Carola, ai cui componenti sono stati consegnati sei portachiavi
creati dai ragazzi del vecchio CCR.
È stata davvero una bella esperienza, tutti si sono divertiti e per molti è stata la “prima
volta” sulla Torre!
Giovedì 23 febbraio 2017, accompagnati dal prof. Miceli e dalla nostra guida Paola, ci
siamo inoltrati in un sentiero che attraversava il bosco del Monte Mesma.
In questa nuova avventura, era con noi anche la gurdaparco Lidia, che immediatamente ci
ha proposto un gioco.
Divisi in due squadre, dovevamo registrare mentalmente elementi differenti: una squadra
gli elementi antropici, l’altra quelli naturali. Così abbiamo fatto.
Poi siamo scesi fino al greto del fiume Agogna; qui abbiamo visitato una vecchia fucina
abbandonata, un tempo di proprietà della famiglia Zenoni, e attraversato, non senza
qualche difficoltà, il fiume.
La nostra destinazione finale è stata una cava di porfido ormai dismessa, da cui si
estraeva il ballast per la strada del treno.
Stanchi, perchè il pomeriggio è stato abbstanza caldo, ci siamo diretti allo spiazzo dove ci
attendeva il pullman per riportarci a Orta.
Durante il breve tragitto verso casa, ci siamo rilassati scherzando allegramente.
Giovedì 9 marzo 2017, terminata l’attività scolastica, abbiamo pranzato in fretta, tutti
insieme, per prepararci alla nostra seconda escursione presso la Torre di Buccione, guidati
dalla nostra consueta guida, Paola, dalla guardaparco Lidia e da tre geologi che non
avevamo mai incontrato prima.
Abbiamo seguito due percorsi; entrambi passavano dal bosco, ma uno portava al lago,
l’altro alla Torre. Siamo stati bravissimi in entrambi!
Nei pressi della Torre, abbiamo fatto una perlustrazione sommaria, solo esternamente, dal
momento che non è possibile accedervi a causa di una scala non in sicurezza. Peccato!
Concluso il “tour”, di corsa verso il nostro pullman, poichè eravamo in ritardo.
Ma anche questa terza escursione è stata istruttiva e divertente.
Istruttiva, perchè ci ha dato ancora una volta l’occasione di apprendere nuove informazioni
sul nostro territorio.
Divertente, perchè ci ha permesso di condividere simpaticamente un bel pomeriggio
all’aria aperta!
Giovedi 11/05/2017: accompagnati dal prof. Miceli, noi ragazzi del CCR di Orta
siamo andati al Convento dei Frati Fancescani sul Monte Mesma.
Qui ci attendevano due guide, tra cui la signora Nicoletta, che subito ci
ha accolto in una sala chiedendo di presentarci (nome, cognome,
classe, ruolo all’interno del CCR). Quindi ci ha raccontato la storia del
monastero, guidandoci verso i due chiostri dove si affacciavano le celle
dei monaci.
La visita è proseguita dividendoci in gruppi con l’esplorazione
all’esterno, nel sagrato, dove, osservando il paesaggio (ma purtroppo
c’era nebbia), dovevamo distinguere gli elementi naturali da quelli
antropici.
Ritornati dentro, le due guide ci hanno parlato dei disastri combinati
dall’uomo nella zona in cui viviamo. A qualcuno è stato possibile porre
un rimedio, come per l’inquinamento del Lago d’Orta, ma ad altri no, e
sono tutt’oggi visibili: la sruttura dell’hotel “H2O” a Orta, il “deserto” di
Pogno con la sua orribile cementificazione e altri “orrori” riguardanti
abitazioni ed edifici realizzati senza tenere conto dell’ambiente naturale
in cui si trovavano.
Quindi abbiamo condiviso le nostre impressioni, scrivendo ognuno un
breve pensiero su un “post it”. Poi la signora Nicoletta ci ha letto una
“strana” poesia, che non conoscevamo, scritta da un giornalista e poeta
nato a Orta nella seconda metà dell’Ottocento, Ernesto Ragazzoni. La
poesia si intitola: “L’Apoteosi dei culi d’Orta” e fu composta per criticare
un “ecomostro” dell’epoca, un vespasiano di lamiera che era stato eretto
nella piazza del paese. Si è conclusa così questa bella e interessante
giornata.