La Carbonara Terza può essere considerata a buon diritto un agglomerato storico, in quanto le notizie sulla sua esistenza si hanno sin dal 1750 ca.
La cascina Carbonara III è segnata nella mappa del catasto di Carlo VI (1720 ca.) con il mappale 510, al quale corrispondono nella Descrizione dei Fondi di Seconda Stazione diverse abitazioni di proprietà di Giuseppe e Francesco Cigolino, livellari del marchese Giovanni Giorgio Pio Pallavicino Trivulzio.
La cascina comprendeva le "Case Livellarie di propria abitazione, [...] et è parte della Marcata in Mappa al n. 510 dalla parte di Sera compreso l'orto al n. 511" di una pertica e una tavola, le "Case Livellarie di propria abitazione [...] et è parte della Marcata in Mappa al n. 510", di dodici tavole e le "Case Livellarie di propria abitazione [...] et è parte di quella Marcata in Mappa al n.510", sempre di dodici tavole.
Si può desumere che già dal Settecento la cascina fosse costituita da un organismo architettonico formato da diversi corpi di fabbrica, addossati gli uni agli altri e posti in linea.
L'"Annotatorio privato dello Stimatore", conservato negli Atti Preparatori del Lombardo Veneto, descrive tutti i corpi di fabbrica che costituiscono la cascina Carbonara III a metà del XIX secolo. Sul lato nord della corte vi è un grande edificio, dove le abitazioni e i rustici sono posti in linea, formato da quattro case coloniche e da un corpo di fabbrica addossato ad esse sul lato ovest. Quest'ultima porzione del fabbricato è divisa in altri due corpi, un portico verso i campi retrostanti e un "Portico e Porcile e pollajo" affacciati sul cortile. Di fronte all'edificio principale vi è una piccola "Stalla Fenile e portico" di forma quadrata.
Tra il 1855 e il 1867 le abitazioni nell'edificio sul lato nord della corte furono trasformate; fu demolita parte della prima casa colonica verso la "Strada consorziale detta delle Carbonare" e fu ampliata l'ultima casa ad ovest, trasformando parte del portico sul retro e parte dei porcili e dei pollai.
Tra il 1855 e il 1867 fu ampliata la stalla con fienile sul lato sud della corte. L'edificio, in origine di forma quadrata, diventa a pianta rettangolare con due piccoli corpi di fabbrica, addossati sui lati est ed ovest.
Nell'Ottocento la cascina Carbonara III è sempre di proprietà della famiglia Cigolini, fratelli e cugini.
Nella prima metà del XX secolo la stalla con fienile sul lato sud della corte fu trasformata in due case coloniche. Le abitazioni erano costituite da un locale a piano terreno e uno al piano superiore, con un luogo terreno con soprastante fienile sul lato est. In seguito alla variazione d'uso del vecchio fabbricato delle stalle furono costruiti due nuovi rustici: una stalla con superiore fienile in due campate, edificata vicino alla roggia oltre la strada vicinale delle Cascine Carbonare; una stalla con fienile superiore e antistante portico in tre campate, posta sul lato ovest del cortile.
Fonti e documenti:
Archivio di Stato di Milano, cart. 3111, Tavole del Nuovo Estimo, 1732
Archivio di Stato di Milano, cart. 25, fasc. 9, Descrizione dei Fondi di Seconda Stazione, 1751
Archivio di Stato di Milano, cart. 2442, Mappe Catasto Lombardo Veneto, San Fiorano, 1867, f. 12 e Alleg. G f. 4
Archivio di Stato di Milano, cart. 8786, Atti Preparatori del Lombardo Veneto, 1855-1881
Archivio di Stato di Milano, cart. 1192, Catasto dei terreni e dei fabbricati del suddetto Comune Censuario di San Fiorano, 1881
Archivio di Stato di Milano, cart. 1721, Rubrica dei Possessori del suddetto Comune Censuario di San Fiorano, 1881
Archivio di Stato di Milano, cart. 400, Mappe Cessato Catasto, San Fiorano, 1897, f. 12 e Alleg G f. 4
Archivio di Stato di Milano, cart. 3118, Mappe Carlo VI, San Fiorano, 1720 ca., f. 19