L’ idea è quella di usare scarti di cava e scarti edili per ricostituire manufatti edificabili attraverso la biomineralizzazione di microrganismi. L’impresa vuole quindi rispondere alle strategie nazionali e sovranzazionali attraverso l'offerta d’innovazione sostenibile per il settore manifatturiero, edilizio e degli imballaggi sviluppando nuovi prodotti, processi e materiali che utilizzano i rifiuti provenienti dalla filiera edilizia e di cava in ottica di bioeconomia. L’impresa vuole connettere il settore del trattamento dei rifiuti e quello manifatturiero attraverso un approccio transdisciplinare e intersettoriale che opera per l’economia circolare e la simbiosi industriale attraverso i metodi del biodesign (biotechnologies, biofabrication, biomimicry, nature based solution).
Scarti provenienti dalla Filiera Lapidea
Il prodotto si rivolge ai settori: edilizia (materiali edili, malte, etc.); estrazione del lapideo; manifatturiero (con un focus particolare sui settori dell’abitare, interior, urban); trattamento dei rifiuti. I vantaggi sono: diminuzione del materiale di scarto e dei relativi costi di smaltimento; riduzione dei costi del nuovo materiale da costruzione (la biomineralizzazione ha bassi costi energetici). Il prodotto è innovativo poiché ha bassi costi di produzione ed è ecosostenibile. I potenziali clienti potrebbero essere le imprese del settore, ma anche gli utenti finali (BtB o BtC). I benefici sono rivolti alle aziende locali (PMI) con l’obiettivo di far convergere i bisogni di aziende/comparti/settori diversi secondo la logica win-win. Il tutto attraverso la creazione di scenari progettuali ad alto valore aggiunto con catene del valore più lunghe, sostenibili e radicate nel territorio. Questo tipo di operazione può essere particolarmente profittevole per le aziende, che diventano così capaci di accedere ai finanziamenti sulla transizione ecologica aumentando la circolarità. Inoltre l’impresa, tramite i suoi componenti mira ad offrire servizi di progettazione innovativa attraverso metodologie design driven, un'offerta formativa aperta a più discipline e consulenza per servizi di design custom ed economia circolare.
Nel 2020 è stata superata la soglia di 1,1 trilioni di tonnellate di materiali antropogenici (Elhacham et. al. 2020), ovvero quella della biomassa della terra: cemento, asfalto e plastica peseranno quanto tutte le forme di vita sul pianeta. È il risultato dello studio pubblicato su Nature e condotto dal Weizmann Institute of Science di Rehovot (Ibid.). Questo dato rappresenta la sfida centrale a cui il progetto vuole rispondere, seguendo le più recenti politiche internazionali (Green deal Europeo, Piano Europeo per l’economia circolare, Horizon Europe etc.).
L’idea d’impresa accoglie la sfida della transizione ecologica delle imprese. In particolare nella filiera del lapideo si evidenzia il problema che più del 70% del volume estratto è considerato scarto o sottoprodotto. Da un’analisi ISPRA (2020), il 45% dei rifiuti speciali vengono dal campo delle costruzioni, 66,2 mln di ton le quali devono essere gestite e smaltite a partire dai costruttori stessi, che hanno l’obbligo per legge di gestirle in maniera adeguata. Il mercato dell’edilizia continua a crescere e la richiesta di materiali da costruzione è alta.
Accumulo di massa prodotta dall'uomo sulla Terra
Marco Marseglia
Designer - RTDB
Cantini Francesco
Designer - PhD Candidate
Tanzini Alessio
Designer - Tecnologo II LIV.
Celli Tommaso
Biologo - PhD Student
Brunelli Edoardo
Designer - PhD Student