Tujoski

Biografia di Beppe Tucci

Giuseppe Tucci nasce a Lanciano, in provincia di Chieti, il 20 luglio 1935. Fin da piccolissimo manifesta una particolare e profonda predisposizione per il disegno e la pittura, in parte anche ereditaria. Infatti, il padre e il nonno portavano avanti una bottega di falegnami che frequentò fin da bambino.

Tucci incomincia a disegnare per gioco sui banchi elementari insieme ad un amico ed è da lì che si sviluppa la sua passione. Ciò lo porta a partecipare, inizialmente, anche a diverse mostre scolastiche che gli assegnano molti premi e riconoscimenti.

Successivamente, l’artista indirizza i suoi studi verso una formazione classica, mantenendo comunque un forte legame con la sua idea di concepire e fare arte. All'età dei vent’anni, invece, decide di frequentare un corso per cartellonistica, diplomandosi presso la scuola Accademica di Roma.

Negli anni ’70, il bisogno di trovare un lavoro lo spinge a trasferirsi dall’Abruzzo a Torino, dove mette in atto le sue capacità artistiche sia in campo pubblicitario sia collaborando con vari giornali, come illustratore di fatti di cronaca e disegnatore umoristico.

Nonostante ciò, la necessità di trovare un’occupazione in qualche modo stabile e redditizia continua a persistere e, quindi, si trova costretto ad accantonare per un momento la sua dedizione all’arte e alla pittura, limitandola al tempo libero, per diventare un assicuratore. La sua passione, però, non andò a perdersi ma anzi Tucci riesce a darle sfogo diventando un organizzatore di eventi culturali, circoli aziendali, mostre e spettacoli.


Durante la sua vita Tucci ha sempre sperimentato stili e tecniche differenti.

Si è lasciato ispirare da soggetti sempre nuovi, affrontandoli spesso anche in maniera insolita e mai vista prima. Nel suo modo di dipingere e disegnare regna la semplicità con cui affronta i temi trattati, anche quelli più complicati. Ed è proprio per questo che lo spettatore rimane colpito dalla straordinaria varietà delle sue opere: dalle ballerine, alle lotte sociali, dai ritratti ai paesaggi.


14 Giugno 2021

Autori: Paola Pavan, Chiara Pigozzi


La (ri)scoperta della cantina


Sono le cose che abbiamo più vicine, più frequenti e quotidiane che diventano nel tempo le più scontate. Possiamo aver bisogno di allontanarcene per renderci conto che le abbiamo sempre viste, ma mai guardate veramente.

Per noi è stato così con i quadri del nonno Beppe.

Sin dall’infanzia ogni stanza della nostra casa ha ospitato quadri con la firma Tucci. Siamo cresciuti facendo compagnia al nonno mentre dipingeva e sperimentava, ma la nostra attenzione era rivolta verso un cartone animato alla televisione. Anche diventando grandi, non abbiamo mai osservato veramente le sue opere, ci sono sempre piaciute, le abbiamo fotografate, ma la storia si concludeva lì.

Eravamo sempre stati troppo vicini.

Durante la quarantena, una comune visita dal nonno si è trasformata nella scoperta di uno nuovo sguardo con cui rivolgerci alle sue opere. Siamo scesi in una cantina vecchia, umida e stracolma di oggetti e abbiamo trovato decine di quadri mai visti prima. Le tele sembravano strabordare dalla stanza, quasi come se conscie che quel posto non fosse più adatto a loro. Avevano bisogno di aria, avevano bisogno di essere guardate.

Abbiamo iniziato a portarne alcune a casa e ogni visita dai nonni è diventata l’occasione per scoprire cassetti con opere nuove. Persino i quadri che eravamo abituati a vedere nel nostro corridoio, hanno assunto ai nostri occhi una luce diversa.

Così è nata l’idea per una nuova sfida: raccogliere i quadri, osservarli, prendercene cura, catalogarli e condividerli.


3 Maggio 2021

Autore: Chiara Pigozzi

Video by: Filippo Pigozzi

Natura morta, veramente morta


Hai mai pensato che la natura morta, da sempre soggetto di dipinti di grandi artisti, non è mai veramente morta?

In quest'opera Tujoski lancia una provocazione, facendoci aprire gli occhi con il suo realismo estremo.

Come rappresentare una natura morta se non con i resti avanzati della frutta?

Così ci racconta:


Questo è realismo.

Realismo che più di così si muore.

Natura Morta.

Guarda i quadri di Caravaggio: vasi pieni di fiori.

Ma quella è viva.

Allora qual è la natura morta?

Le mele mangiucchiate, l'uva di cui non è rimasto più niente. Questa è natura veramente morta.


31 Maggio 2021

Autore: Paola Pavan

Video by: Filippo Pigozzi