Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" - Dipartimento di Biologia
IndirizzoVia Orabona, 4, Bari Persona di contatto Caterina Longo Ruolo Professore Associato Telefono+393388876098 Indirizzo email caterina.longo@uniba.it Websitewww.uniba.it
Attività svolta
Il Dipartimento di Biologia svolge attività di didattica, ricerca e sviluppo nell’ambito della Zoologia, Ecologia, Anatomia Comparata, Antropologia, Genetica e Biologia Vegetale.Particolare attenzione nell’ambito della Zoologia e dell’Ecologia è dedicata alla protezione ambientale in ambito terrestre ed acquatico oltre che alle produzioni animali sostenibili in ambiente acquatico (tecnologie di allevamento, nutrizione e alimentazione di invertebrati filtratori).Il Dipartimento è impegnato nella gestione di servizi esterni al territorio attraverso il “conto/terzi”, fornendo servizi e consulenze ad Enti Pubblici ed imprese relativamente al settore agricolo (impatto da fauna selvatica) e dei trasporti (bird-strike, in ambienti aeroportuali).Il Dipartimento inoltre è impegnato nell’assicurare, con la partecipazione a Master, corsi di Perfezionamento, Corsi di formazione, Giornate Studio, Workshop, Convegni e congressi alla formazione continua e specialistica degli operatori impegnati sul territorio negli ambiti di competenza. Il corpo docente, infine, assicura la copertura didattica dell’offerta formativa per i settori scientifico-disciplinari di competenza presso le sedi di Bari e Taranto.
Catene di valore di riferimento
IMTA - acquacoltura multitrofica integrata sostenibile
Ruolo dell'organizzazione nello sviluppo e/o applicazione di Biotecnologie Blu nella catena di valore selezionata
Migliorare l’ambiente marino dove si pratica l’acquacoltura e diversificare le produzioni utilizzando il by-product della biorimediazione per promuovere un'economia circolare, sono studi che il team di ricercatori del Dipartimento di Biologia (DB) conduce per lo sviluppo di sistemi di acquacoltura sostenibile. Applicando il concetto dell’acquacoltura mutitrofica integrata (IMTA) all’itticoltura tradizionale in gabbie, all’allevamento dei pesci si associa la policoltura di organismi “biorisanatori” (e.s. animali filtratori e macroalghe) capaci di ridurre il surplus di sostanza organica prodotta nel processo di allevamento, e di convertirla in biomassa facilmente allontanabile e utilizzabile commercialmente. Il DB ha focalizzato l’interesse su uno dei gruppi di invertebrati filter-feeders più promettenti: i poriferi, o spugne. Efficaci filtratori e biorisanatori, le spugne sono in grado di rimuovere dalla colonna d’acqua un’ampia varietà di microparticelle o materiale disciolto (sostanza organica disciolta e particolata, microrganismi eterotrofi, fitoplancton) e di ridurre il carico di diverse categorie di inquinanti inclusi contaminanti ambientali altamente tossici (metalli pesanti, idrocarburi, inquinanti organici persistenti). Il perfezionamento delle tecniche di coltura in mare aperto acquisito nel corso di numerose esperienze condotte lungo le coste meridionali italiane (es. Porto Cesareo, AMP Ustica, coste ioniche ed adriatiche pugliesi) ha permesso di ottimizzare le performance di allevamento di alcune tra le specie di interesse commerciale e/o conservazionistico. La diffusione di sistemi IMTA con allevamenti di poriferi implica un duplice vantaggio, il miglioramento della qualità dell’ambiente circostante grazie alla loro capacità di biorisanamento da un lato, e la produzione di biomassa spongina utilizzabile commercialmente dall’altra. I poriferi infatti, hanno un notevole appeal in ambito farmaceutico, cosmetico, nutraceutico e/o ambientale essendo uno dei principali produttori di composti naturali marini bioattivi (es. antimicrobici, antitumorali, antinfiammatori, antifouling).
Competenze e servizi offerti dall'organizzazione
Le competenze ed i servizi che il team di ricercatori del DB Uniba nell'ambito delle biotecnologie blue riguardano la tassonomia, ecologia e biogeografia dei principali gruppi macro-zoobentonici con particolare riferimento ai poriferi; le tecniche di allevamento e ripopolamento in ambiente naturale ed in ambiente controllato di poriferi di interesse commerciale; le metodologie di bioremediation in ambiente marino mediante l’utilizzo di poriferi e macroalghe; estrazione di composti bioattivi da biomasse prodotte ad esempio in sistemi di acquacoltura multitrofica integrata.
Bisogni dell'organizzazione in termini di ricerca, innovazione, sviluppo e/o applicazione di biotecnologie blu
Laboratori attrezzati per il mantenimento e la riproduzione degli organismi biorisanatori, attrezzature per le indagini subacquee, personale altamente specializzato.