Frine, una figura controversa e affascinante, è accusata di empietà, un crimine che può costarle la vita. Alcuni sostengono che dietro l'accusa si celino motivazioni politiche, legate alla sua relazione con Iperide e alle sue posizioni contro la potenza macedone. Il contesto è quello di una Atene divisa, con tensioni tra conservatori e innovatori, e Frine, con il suo stile di vita spregiudicato e la sua ricchezza ostentata, è diventata un bersaglio.
Ecco che cosa sai su Frine: il suo vero nome era Mnesarete, era nata a Tespie, in Beozia, nel IV secolo a.C.. Suo padre si chiamava Epicle. La famiglia di Frine potrebbe aver avuto origini nobili. A causa di tensioni politiche a Tespie, la sua famiglia si è trasferita ad Atene quando lei era ancora molto giovane.
Ad Atene, Frine è diventata una cortigiana di grande successo. Il suo soprannome, "Frine", che significa "rospo", le fu dato a causa del suo colorito olivastro, ma potrebbe anche essere stato un nomignolo autoironico, per contrastare con la sua bellezza. Secondo alcune fonti, prima di raggiungere la ricchezza, Frine lavorava raccogliendo capperi.
La notorietà di Frine è cresciuta da quando è diventata la modella per la celebre statua di Afrodite Cnidia dello scultore Prassitele. Si dice che Prassitele abbia scolpito la statua prendendo spunto dalla bellezza di Frine. Alcune fonti invece affermano che il modello Prassitele è un'altra etera di nome Cratine. La creazione dell’Afrodite Cnidia ha contribuito ad aumentare la fama di Frine, e ben presto è diventata una delle cortigiane più famose e ricche del suo tempo.
La sua fama e le sue ricchezze le hanno permesso di commissionare numerose statue, tra cui una statua dorata di sé stessa nel santuario di Delfi e un gruppo statuario nel tempio di Eros a Tespie. La statua di Delfi, in particolare, ha creato scandalo perché è insolito che una cortigiana avesse una statua in un luogo sacro. La sua statua a Delfi è collocata tra quelle di re e regine, e questa vicinanza ha fatto molto scalpore. Si dice anche che Frine abbia una relazione con Iperide.
Come si può difendere un personaggio così scomodo?
È necessario trasformare il processo in un evento teatrale, evidenziare bellezza di Frine, addurla come prova della sua innocenza. Sarebbe un colpo di scena sensazionale! In grado non solo di scuotere l'uditorio, ma di giocare sulla superstizione e la pietà dei giudici, per fare vedere in Frine una "ministra e sacerdotessa di Afrodite".
Il processo si è concluso: eccone un resoconto!
συναγορεύων τῇ Φρύνῃ, ὡς οὐδὲν ἤνυε λέγων ἐπίδοξοί τε ἦσαν οἱ δικασταὶ καταψηφιούμενοι, παραγαγὼν αὐτὴν εἰς τοὐμφανὲς καὶ περιρρήξας τοὺς χιτωνίσκους γυμνά τε τὰ στέρνα ποιήσας τοὺς ἐπιλογικοὺς οἴκτους ἐκ τῆς ὄψεως αὐτῆς ἐπερρητόρευσεν δεισιδαιμονῆσαί τε ἐποίησεν τοὺς δικαστὰς ‹καὶ› τὴν ὑποφῆτιν καὶ ζάκορον Ἀφροδίτης ἐλέῳ χαρισαμένους μὴ ἀποκτεῖναι
Cosa ha fatto l'oratore?
a. Essendo al fianco di Frine e vedendo che i suoi discorsi non stavano ottenendo alcun risultato, e che i giudici erano inclini a condannarla, la portò davanti al pubblico e, strappandole i vestiti, mostrò il suo petto nudo. Questo gesto, unito alle sue suppliche emotive basate sulla sua vista, fece sì che i giudici, presi dalla superstizione, e considerando Frine come una sacerdotessa e favorita di Afrodite, con compassione decisero di non condannarla a morte
b Essendo al fianco di Frine e vedendo che i suoi discorsi stavano ottenendo un buon risultato, e che i giudici erano inclini a condannarla, la portò davanti al pubblico e, coprendola con vestiti, nascose il suo petto nudo. Questo gesto, unito alle sue suppliche emotive basate sulla sua vista, fece sì che i giudici, presi dalla superstizione, e considerando Frine come una sacerdotessa e favorita di Afrodite, con compassione decisero di non condannarla a morte
Data la sua condizione di etera ma soprattutto di donna straniera (meteca), Frine poteva accumulare ricchezze e godere di una certa autonomia, cosa non permessa alle cittadine.
Prassitele, Afrodite cnidia
La scultura rappresenta la dea Afrodite nuda che si appresta a fare (o subito dopo) un bagno rituale, col corpo definito armonioso. In un gesto di istintività e di noncurante pudicizia, come se fosse stata sorpresa in quella posa da un estraneo, la mano destra è portata a coprire il pube, mentre l'altra prende (o depone) la veste su di un'idria (ὑδρία) appoggiata a sua volta su una base. Veste e vaso fanno in realtà da supporto esterno alla statua, che può così sbilanciarsi leggermente in avanti e verso sinistra. Lo sguardo è trasognato e si perde lontano. Per la prima volta una dea viene rappresentata nuda ed in atteggiamenti intimi e personali. La sua nudità è un elemento voluto di seduzione, accentuato dalla lucentezza delle superfici del marmo e dalle forme morbide e femminili del corpo che si muovono nello spazio disegnando un profilo sinuoso, a "S". Prassitele, secondo alcune testimonianze antiche, per la realizzazione della statua usò come modella Frine, anche se altri autori antichi sostengono che la modella sarebbe stata un'altra etera amata da Prassitele, Cratine. Di qui alcuni autori ipotizzarono che Prassitele avesse tratto ispirazione dal volto di Cratine e dal corpo di Frine, ma sembra più probabile che Cratine sia semplicemente un'erronea trascrizione del nome Frine.