Questo discorso fu pronunciato nel tribunale dell'Eliea, il supremo tribunale di Atene, dove si discutevano le cause riguardanti la cittadinanza e le questioni morali più gravi.
Il caso riguardava una donna di nome Neera, accusata di aver vissuto illegalmente come cittadina ateniese, pur essendo una straniera. L'accusa specifica era di frode: Neera, con l'aiuto del suo compagno Stefano, avrebbe falsificato la propria cittadinanza per godere dei diritti e dei privilegi riservati solo agli Ateniesi.
Nel mio discorso, sostenni con veemenza che la frode di Neera non fosse solo un atto ingiusto, ma anche una minaccia per l'integrità della città stessa. Difendere la purezza della cittadinanza ateniese era essenziale per mantenere l'ordine e la giustizia nella polis. Esposi con cura le prove e gli argomenti, cercando di convincere i giudici della gravità della situazione e della necessità di una punizione esemplare.