Sei nato attorno 480 a.C., da una famiglia nobile nel demo attico di Ramnunte. Tucidide, nel suo ottavo libro delle Storie, ammira le tue grandi doti intellettuali e Platone, nel Menesseno, ti cita come maestro di retorica. Anche se hai partecipato alla politica cittadina, hai preferito restare in secondo piano. Tucidide ti considera l'ideologo della rivoluzione oligarchica del 411 e, quando la democrazia è tornata, hai affrontato coraggiosamente un processo, difendendoti con un'orazione che è stata definita "la migliore mai pronunciata fino ai miei tempi" (VIII 68,2).
Non è del tutto chiaro se tu debba essere identificato con Antifonte, il sofista.
Tra le 35 orazioni attribuite a te dagli antichi, solo quindici ci sono pervenute complete, tutte relative a casi di omicidio. Di queste, solo tre sono state effettivamente pronunciate, mentre le altre sono semplici esercizi scolastici, note come Tetralogie, ciascuna composta da quattro discorsi: accusa, difesa, replica e controreplica.
Le tre orazioni effettivamente pronunciate sono Contro la matrigna, Per l'uccisione di Erode e Sul coreuta. Queste orazioni non mirano tanto a emozionare il pubblico, quanto a dimostrare e argomentare, anche se talvolta con una logica ingannevole. Lo stile è aspro e semplice, uno dei primi esempi di prosa attica.
Tra i frammenti delle tue opere, si evidenziano quelli provenienti dal discorso Sul tradimento, anche noto come Apologia, con cui ti sei difeso dall'accusa di aver guidato la congiura oligarchica del 411. Tuttavia, la strategia difensiva che hai adottato sembra negare l'evidenza anziché rivendicare con orgoglio le tue idee antidemocratiche.
Inoltre, sono interessanti i frammenti relativi ai discorsi Sul tributo dei Samotraci e Sul tributo dei Lindii, in cui hai difeso le città alleate contro gli esosi prelievi fiscali imposti da Atene.
Sei un ideologo e un sostenitore della rivoluzione oligarchica. Sai parlare con le Eterie e convincerle a passare all'azione. Sai programmare per tempo l'azione politica e sei paziente. Hai affrontato coraggiosamente un processo, difendendoti con un'orazione che è stata definita da Tucidide "la migliore mai pronunciata fino ai miei tempi" (VIII 68,2).
Nelle caselle con i tuoi casi, puoi guardare 'dentro te stesso' per conoscere le risposte ai quesiti!
Eccole (memorizzale!)
In quale tribunale veniva giudicato il reati di omicidio involontario?
(Nel tribunale del Palladio)
Il sistema giudiziario ateniese era di tipo accusatorio, questo significa che l'accusa veniva mossa non da un magistrato ma dal singolo cittadino. Nel caso delle azioni private, l'accusa poteva essere mossa solo dalla parte lesa; nel caso di accuse pubbliche da qualsiasi cittadino. Con quale termine è definita la 'parte lesa'?
(ἀδικούμενος)
I cittadini erano tenuti a difendersi personalmente nei processi, essi tuttavia potevano rivolgersi a persone esperte che, dietro compenso, scrivevano discorsi giudiziari per conto dei diretti interessati. Chi sono costoro?
(i logografi)
I malfattori colti sul fatto o gli assassini scoperti a frequentare luoghi sacri o l'agorà potevano essere portati con la forza davanti al magistrato. Questa procedura si chiamava (ἀπαγωγή)
In quanto causa privata, quella intentata dai parenti di Erode (è una δίκη)
Qual è il delitto nel caso della matrigna? Omicidio premeditato o istigazione all’omicidio? Nel primo caso, il tribunale competente è l’Areopago, nel secondo il Palladio (Istigazione all’omicidio: tribunale competente il Palladio)
Qual è il punto debole della causa? (Come faceva il defunto a sapere che era stata la moglie a fornire alla concubina il veleno?)
A quale personaggio del mito, protagonista di una tragedia di Eschilo, potresti paragonare la matrigna? (A Clitennestra)