APPROFONDIMENTI

Cos’è il Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni?

Il Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni, comunque denominato, è un atto normativo, che mette al centro la disciplina delle forme di collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione, finalizzate alla cura, alla rigenerazione e alla gestione condivisa dei beni comuni, che trovano realizzazione, più concretamente, attraverso la stipula dei Patti di collaborazione. In altri termini, tale Regolamento ha ad oggetto la disciplina del modello organizzativo di Amministrazione condivisa, il quale consente a tutti i cittadini attivi, singoli o associati, e all’amministrazione di svolgere attività di interesse generale su un piano paritario.

Si tratta di uno strumento giuridico innovativo non soltanto in relazione ai contenuti che veicola, ma anche con riferimento ad aspetti di natura più propriamente giuridica. Tali Regolamenti, infatti, oltre a favorire forme di democrazia partecipativa, da affiancare a quelle più note e tradizionali di democrazia rappresentativa e di democrazia diretta, attuano i principi di autonomia regolamentare e, soprattutto, sussidiarietà orizzontale, presenti nella Costituzione (in particolare negli articoli 117, co. 6 e 118, co. 4), senza la necessaria (e usuale) intermediazione legislativa, garantendo, altresì, rapidità nell’iter di approvazione, adattabilità rispetto alle peculiarità territoriali e facilità nella eventuale fase di modificazione. Anche per queste ragioni, i Regolamenti per l’Amministrazione condivisa hanno trovato, a partire dalla prima sperimentazione “pilota” del Comune di Bologna, venuta alla luce il 22 febbraio del 2014, un rapido ed apprezzabile sviluppo su tutto il territorio nazionale.

Ad oggi, il Regolamento per l’Amministrazione condivisa è stato adottato da più di 270 Comuni ed altri e enti locali. Negli anni, hanno provveduto ad adottare il proprio Regolamento anche le Unioni dei comuni, le Città metropolitane (Milano), le Province (Chieti e Matera) le Regioni (il Lazio e la Toscana), nonché degli enti pubblici di natura economica, a dimostrazione di quanto questo strumento sia caratterizzato da un elevato grado di adattabilità, capace di disegnarsi concretamente a seconda dello specifico contesto nel quale interviene.

L'esperienza amministrativa di Franco Balzi, Sindaco della cittadina di Santorso nel vicentino, è una di quelle che conferma nell'idea che si possono amministrare i Comuni in modo diverso. Condivisione e partecipazione non sono per loro natura antitetiche ad efficacia. Tanto meno utopie inapplicabili o teorie campate per aria.

Dal Lodigiano un ulteriore esempio di come Amministrazione condivisa, co-programmazione tra Comuni ed Enti di Terzo Settore e un pizzico di tecnologia possono dare risposte concrete, efficaci e immediate ai bisogni del cittadino. A patto di non arroccarsi su preconcetti, ideologie e pregiudizi.