Qualità di vita ed immunoterapia

Uno studio eseguito in Spagna ha valutato le modificazioni della qualità di vita di soggetti allergici trattati con l’immunoterapia specifica. I risultati hanno dimostrato un significativo miglioramento della qualità di vita, dopo un anno di cura.


Le riniti e le congiuntiviti allergiche sono caratterizzate da sintomi che possono penalizzare sensibilmente la qualità di vita e sono anche fattori predisponenti allo sviluppo dell’asma. I vaccini antiallergici, denominati in termini tecnici immunoterapia specifica, hanno l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una tolleranza del sistema immunitario nei confronti di determinati allergeni. Tale approccio è particolarmente indicato per i malati con forme di allergia difficili da controllare con l’evitamento dell’allergene, quando possibile, o con i farmaci sintomatici. Un ulteriore vantaggio dell’immunoterapia specifica è che, oltre a migliorare i sintomi, ne può prevenire la comparsa a lungo termine. Tutto ciò può avere un impatto positivo sulla qualità di vita dei malati. Cuesta-herranz e colleghi hanno valutato 127 persone con rinocongiuntivite allergica afferiti a 13 Centri allergologici, 120 dei quali hanno iniziato una cura con vaccini antiallergici e sono stati seguiti nel tempo. Per la maggior parte si è trattato di adulti di sesso femminile con allergia al polline, ma è stato arruolato anche un 18.3% di adolescenti. Dei soggetti inclusi, 103 hanno completato la ricerca e il punteggio relativo alla qualità di vita è migliorato, passando da 2.61 a 1.34, con una riduzione statisticamente significativa (p<0.01). Tali miglioramenti hanno riguardato tutti gli aspetti contemplati nella valutazione della qualità di vita, da quelli riguardanti lo svolgimento delle attività quotidiane e l’impatto dei sintomi nasali e oculari, a quello concernete l’andamento del sonno. Un’altra evidenza importante raccolta nella ricerca è quella del grado di soddisfazione dei malati, che loro stessi hanno misurato con una scala specifica. Il punteggio medio ottenuto è stato di 7.24 ± 1.90 per le persone allergiche. Altrettanto importante è il fatto che il punteggio della soddisfazione dei medici è stato pressoché sovrapponibile a quello espresso dai malati: 7.05 ± 1.83. La ricerca ha registrato anche dati relativi alla sicurezza dei vaccini antiallergici. Cinquantaquattro malati hanno presentato un totale di 233 reazioni indesiderate, nessuna delle quali grave e per il 90.8% lievi. Nell’89.7% dei casi si è trattato di reazioni locali nel punto di iniezione, per i vaccini antiallergici somministrati per via sottocutanea. Solo nel 6.2% dei casi le reazioni indesiderate sono state gravi.


Nelle conclusioni, gli autori hanno sottolineato il significativo miglioramento della qualità di vita determinato dall’immunoterapia specifica, al quale si sono associati un alto livello di soddisfazione dei malati e un profilo di sicurezza soddisfacente.