di GIUSEPPE VERDI
a cura della
Schola Cantorum
San Gregorio Magno
Con il Patrocinio della
Città di Trecate
Venerdì 25 Giugno 2021 - ore 20.30
Cortile delle Magnolie di Villa Cicogna
Via G. Ferraris 19, Trecate (NO)
(in caso di maltempo
venerdì 2 luglio 2021, ore 20.30)
Ingresso gratuito
con prenotazione obbligatoria
Via Galileo Ferraris 19
(di fronte a Ufficio Postale)
Info e prenotazioni
presso la Biblioteca Civica
Via Clerici 1, Trecate
tel. 0321 776.458 - 0321 776.461
orario prenotazioni:
mar-mer: 14-17.30
gio-ven-sab 10-12
dom-lun: chiuso
Chiusura prenotazioni:
giovedì 24 giugno
Nel XIX secolo, l’Egitto era formalmente una provincia dell’Impero Ottomano; di fatto godeva di grande autonomia, grazie soprattutto a Mehmet Alì Pascià, autoproclamatosi Khedivè (Viceré) e considerato il vero fondatore del moderno Egitto. La sua opera modernizzatrice fu continuata anche dal nipote Ismail Pascià, sotto il cui governo fu completata la costruzione del Canale di Suez.
Proprio per celebrare questa importante opera, Ismail Pascià chiese un inno a Verdi, che però rifiutò, dicendo che non scriveva musica d'occasione. Lo stesso anno, il 1869, fu inaugurato il Teatro Khediviale dell’Opera del Cairo con Rigoletto, ma il Khedivè voleva un’opera appositamente scritta, che parlasse dell’antica grandezza dell’Egitto, e si rivolse nuovamente a Verdi, che nuovamente declinò l’invito.
A fargli cambiare idea fu Camille du Locle, direttore dell’Opéra-Comique di Parigi che già aveva collaborato con Verdi; Locle sottopose al Maestro un soggetto, elaborato dall’egittologo Auguste Mariette, che Verdi trovò interessante. A sostenere il progetto c’era anche un compenso faraonico (150.000 franchi) e la ventilata ipotesi che, in caso di rifiuto, ci si sarebbe rivolti a Gounod o, addirittura, al rivale Wagner!
La stesura del libretto fu affidata ad Antonio Ghislanzoni; come risulta dal carteggio, per il librettista fu un impegno difficile e faticoso, per l'esigenza di conciliare la forma del testo con le pressanti richieste verdiane, ma il risultato fu pieno, tanto che anche il libretto, oltre alla fortuna clamorosa dell'opera, resta fra i più significativi di questo genere letterario.
La stesura dell’opera iniziò nell’agosto 1870 per andare in scena nel gennaio 1871; la “prima”, tuttavia, dovette essere rimandata a causa della guerra franco-prussiana: le scenografie e i costumi, infatti, erano bloccati a Parigi dall’assedio prussiano. Finalmente, Aida ebbe la sua prima rappresentazione il 24 dicembre 1871.
Il Maestro, però, non era presente: stava già lavorando all’allestimento di quella che lui considerava la “vera” prima, andata in scena alla Scala di Milano l’8 febbraio 1872; in quest’occasione, il ruolo di Aida fu cantato da Teresa Stolz, per la cui voce Verdi aveva scritto molte parti dell’opera, mentre Amneris era Maria Waldmann, che ben presto divenne l’Amneris preferita di Verdi. La direzione fu affidata a Franco Faccio, che negli anni Settanta e Ottanta dell’800 era considerato come il più grande e celebrato direttore d'orchestra d'Italia.
Da allora, Aida è stata rappresentata innumerevoli volte sui palcoscenici di tutto il mondo, risultando una delle opere più popolari non solo di Verdi, ma dell’intero repertorio melodrammatico italiano.
ATTO PRIMO
Scena I: Sala del palazzo del faraone a Menfi
Gli Etiopi stanno per invadere l’Egitto. Il capo dei sacerdoti egizi, Ramfis, ne informa il giovane capitano delle guardie reali, Radamès, e gli confida che la dea Iside ha già designato il condottiero che dovrà guidare l’esercito. Radamès sogna ad occhi aperti di poter essere lui il prescelto e così di poter ridare una patria ad Aida, la giovane schiava etiope di cui è innamorato (recitativo e aria: Se quel guerrier io fossi - Celeste Aida).
Aida, in realtà, non è una schiava qualunque, ma è la figlia di Amonasro, re degli Etiopi, sebbene nessuno conosca la sua vera identità. Anche Amneris, la figlia del re degli Egizi, è innamorata di Radamès e sospetta che Aida sia una sua rivale in amore (terzetto: Vieni, o diletta).
Nel frattempo, giunge un messaggero ad annunciare che gli Etiopi hanno invaso il territorio dell’Egitto e il Re proclama Radamès comandante supremo dell’esercito, mentre Amneris gli consegna il sacro vessillo. Aida è disperata, combattuta tra l’amore per Radamès e l’amore per il padre e per la sua patria (aria: Ritorna vincitor).
Scena II: Interno del tempio di Vulcano a Menfi
Dopo una solenne invocazione al dio Fthà, Ramfis consegna solennemente le armi a Radamès.
ATTO SECONDO
Scena I: Una sala nell’appartamento di Amneris
Radamès ha sconfitto l’esercito etiope e sta per fare ritorno a Tebe; Amneris, circondata dalle sue ancelle, si prepara alla festa trionfale (coro: Chi mai fra gli inni e i plausi).
Entra Aida e Amneris, tormentata dal dubbio, le tende un tranello: le fa credere che Radamès sia morto in battaglia, provocando così la disperazione di Aida. Quando poi le rivela l’inganno, Aida cessa di fingere e ammette il suo amore per Radamès, mentre Amneris la invita sprezzante ad assistere con lei al trionfo (duetto: Fu la sorte dell’armi).
Scena II: Uno degli ingressi della città di Tebe
Radamès entra vittorioso in Tebe con un gran numero di prigionieri etiopi, mentre la folla lo acclama festante (coro: Gloria all’Egitto e Marcia trionfale).
Il Re proclama Radamès “salvatore della Patria” e promette di concedergli qualunque cosa egli desideri. Radamès conduce i prigionieri, tra i quali vi è anche Amonasro; Aida lo riconosce, ma Amonasro non vuole rivelare di essere il re degli Etiopi: afferma anzi che il re è morto e chiede clemenza per i suoi guerrieri (soli e coro: Questa assisa ch’io vesto).
Ramfis e i sacerdoti vorrebbero che i prigionieri fossero tutti sterminati, mentre il popolo domanda pietà; Radamès, ricordando al Re il giuramento fatto, chiede che i prigionieri siano rimessi in libertà, ma Ramfis pretende che almeno Amonasro e Aida rimangano come ostaggi. Il Re accoglie le richieste e offre a Radamès la mano di sua figlia Amneris, così che un giorno possa diventare lui stesso re. Aida e Radamès sono disperati, mentre Amneris è raggiante per aver ottenuto il suo scopo (concertato: Gloria all’Egitto).
ATTO TERZO
Scena: Le rive del Nilo
Mentre Amneris, accompagnata da Ramfis, si reca al tempio di Iside per prepararsi alle nozze, Aida attende Radamès, che le ha dato un appuntamento segreto, e piange la sua patria perduta (recitativo e aria: Qui Radamès verrà - O cieli azzurri).
Anziché Radamès, giunge invece Amonasro, che ha capito l’amore che lega i due giovani e cerca di sfruttarlo a suo vantaggio, convincendo Aida a carpire a Radamès i piani di battaglia (duetto: Rivedrai le foreste imbalsamate). Aida è riluttante, ma alla fine cede e acconsente, minacciata da una terribile maledizione.
Arriva Radamès, ma Aida lo respinge; Radamès svela all’amata il suo piano: sconfiggere nuovamente gli Etiopi, ottenere la riconoscenza del Re e chiedergli come ricompensa la mano di Aida anziché quella di Amneris. Aida, però, istigata dal padre, convince invece Radamès a fuggire con lei, facendogli rivelare la strada che percorrerà l’esercito egizio (duetto: Pur ti riveggo).
Amonasro esce allora dal suo nascondiglio e Radamès capisce di aver tradito la sua patria; anche Amneris, uscita dal tempio, denuncia il tradimento. Amonasro e Aida fuggono, mentre Radamès si consegna prigioniero al sommo sacerdote Ramfis.
ATTO QUARTO
Scena I: Sala nel palazzo del Re
Amneris convoca Radamès, in attesa di processo per alto tradimento; vorrebbe convincerlo a discolparsi e così salvarsi, ma lui rifiuta, fedele all’amore per Aida, che pure è fuggita (duetto: Già i sacerdoti adunansi). I sacerdoti lo condannano a essere sepolto vivo sotto l’altare del tempio di Vulcano, mentre Amneris getta su di loro la sua maledizione.
Scena II: L'interno del tempio di Vulcano e la tomba di Radamès
Radamès viene portato nel sotterraneo del tempio e qui trova Aida, che vi era penetrata furtivamente (duetto: Presago il core). I due giovani muoiono abbracciati, mentre Amneris prega sulla loro tomba (terzetto: O terra, addio).
Il Re (basso)
EMIL ABDULLAIEV
Amneris, sua figlia (mezzosoprano)
GIORGIA GAZZOLA
Aida, schiava etiope (soprano)
ELENA SABAS
Radamès, capitano delle guardie (tenore)
DIEGO CAVAZZIN
Ramfis, capo dei sacerdoti (basso)
YUTAKA TABATA
Amonasro, re d’Etiopia e padre di Aida (baritono)
GIORGIO VALERIO
Un messaggero (tenore)
SAVINO NENNA
Una sacerdotessa (soprano)
ARINA ALEXEEVA
Ensemble dei Colli Morenici
Direttore
DAMIANO MARIA CARISSONI
Schola Cantorum San Gregorio Magno
Maestro del Coro
MAURO TROMBETTA
Costumi
SARTORIA TEATRALE BIANCHI
GRUPPO TEATRALE
"NÜ E PÖ PÜ" TRECATE
Regia
MAURO TROMBETTA
ELENA SABAS
Soprano georgiana, Elena Sabas (Elene Sabashvili) entra in contatto con il mondo del Teatro e dell’Opera fin da piccola, assistendo assiduamente alle prove della madre, pianista al Teatro dell’Opera di Tbilisi.
Elena Sabas compie i suoi studi di pianoforte e di ballo classico a Tbilisi, per poi studiare architettura all’Università Val De Seine di Parigi.
La passione per il canto lirico era talmente forte che nel 2011 Elena abbandona i suoi studi a Parigi per seguire il suo sogno di diventare cantante lirica. Torna a Tbilisi e entra al Conservatorio di Stato dove partecipa a numerosi concerti e performance studentesche.
Nel 2015 si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia Donizetti e inizia il perfezionamento in canto lirico privatamente. Nel suo percorso formativo partecipa a diverse manifestazioni concertistiche come soprano solista ed esegue, in forma di concerto, diversi titoli di repertorio, tra quali Il Pirata di Bellini (Imogene), Il Trovatore (Leonora) e Aida (Aida) di Verdi, La Bohème (Mimì) e Manon Lescaut (Manon) di Puccini, Pagliacci di Leoncavallo (Nedda). Nel 2018-2019 debutta come Brunetta nella moderna favola musicale Il castello incantato di Marco Taralli, opera commissionata al compositore dal Teatro Verdi di Trieste ed eseguita anche al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena.
Oltre al georgiano, lingua madre, parla fluentemente italiano, francese, inglese e russo.
DIEGO CAVAZZIN
Nato ad Angera, dopo aver intrapreso altri percorsi decide di seguire la sua vena artistica, applicandosi intensamente allo studio del canto e del repertorio. Vince il primo premio ai Concorsi “Spazio Musica” di Orvieto e “Opera Classica” di Bad Schwalbach e, quarantenne, debutta nel 2012 sulle scene liriche come Pinkerton in una tournée nordeuropea di Madama Butterfly. A questo succedono in pochi anni numerosissimi debutti, in Italia ed all’estero, come protagonista nei principali titoli del grande repertorio italiano: Rigoletto, Il Trovatore, Luisa Miller, Un ballo in maschera, La forza del destino, Aida, Messa da Requiem, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca, Turandot, Andrea Chénier, Cavalleria rusticana, Pagliacci e Norma.
Una menzione particolare merita il ruolo di Manrico nel verdiano Trovatore, debuttato a Bergamo, cantato poi a Pavia, al Cairo e a Seoul con Fiorenza Cedolins, con il quale si è fatto conoscere dal grosso pubblico lo scorso mese di marzo al Teatro dell’Opera di Roma nella produzione della Fura dels Baus sotto la guida di Jader Bignamini.
Tra i suoi impegni recenti e futuri Cavaradossi in Tosca alle Terme di Caracalla, nella produzione di Pier Luigi Pizzi, diretta da Donato Renzetti, Radames nella Masterclass su Aida tenuta da Riccardo Muti, Canio nei Pagliacci nella produzione di Cristina Muti e all’Opera di Roma nella produzione di Pippo Delbono, diretta da Carlo Rizzi, ancora Aida a Novosibirsk, Manrico nel Trovatore all’Opera di Graz e alla Royal Danish Opera di Copenaghen per l’inaugurazione della stagione, Cavalleria rusticana e Pagliacci a Piacenza, di nuovo Trovatore al Comunale di Bologna e Tosca all’Opera di Roma.
GIORGIA GAZZOLA
Studia pianoforte al Conservatorio Nicolini di Piacenza e canto con il soprano Rossella Redoglia e il baritono Mauro Trombetta.
Debutta con successo nel ruolo di Carmen al Teatro Franco Parenti di Milano, opera ripetuta anche al Teatro Maggiore di Verbania, dove per anni ha collaborato con Michele Mirabella in serate-concerto.
È indicata come “una delle voci migliori della serata” dalla rivista “Opera” per il ruolo di Mercedes nella Carmen realizzata al Teatro Coccia di Novara per la regia di Sergio Rubini.
In pochi anni interpreta diversi ruoli come Suzuki (Madama Butterfly di Puccini), la Zia Principessa (Suor Angelica di Puccini), la Zita (Gianni Schicchi di Puccini), La Frugola (Il Tabarro di Puccini), Marcellina (Nozze di Figaro di Mozart), Fenena (Nabucco di Verdi), Berta (Il Barbiere di Siviglia di Rossini).
In questa produzione di Aida debutta nel ruolo di Amneris (prima rappresentazione il 19 giugno al Teatro Carbonetti di Broni).
Per la musica sacra, si ricordano le sei esecuzioni (probabile primato) del Transitus Animae, oratorio per mezzosoprano, coro e orchestra di Lorenzo Perosi (proposto anche a Trecate nel 2016, nel Salone delle Feste di Villa Cicogna, con la Schola Cantorum San Gregorio Magno). Ha interpretato anche lo Stabat Mater di Rossini, il Requiem di Mozart, la Petite Messe Solennelle di Rossini, le Sette Parole di NSGC di Mercadante, lo Stabat Mater di Boccherini, la Misa Criolla di Ramirez e il concerto per il Cardinale Puljic di Sarajevo.
Fra gli altri ruoli svolti, quello di Flora (La Traviata di Verdi) nei Teatri del circuito lirico del Trentino e di Mamma Lucia (Cavalleria Rusticana di Mascagni).
Ha cantato in numerosi teatri italiani ed europei, come il Teatro Dal Verme e il Teatro Parenti di Milano, l’Istituto di Cultura Italiana di Stoccolma, il Teatro Maggiore di Verbania, l’Ariston di Sanremo, il Coccia di Novara, il Comunale di Ferrara, il Municipale di Piacenza, la Basilica di Assisi e la Basilica di San Marco in Milano, oltre a svariate sale da concerto.
È stata diretta da prestigiosi Maestri, quali M. Trombetta, W. Borin. M. Beltrami, J. Conlon, L. Quadrini, D. Carissoni, A. Fuoli, G. Arnofi, S. Romani, Vito Lo Re, E. Thomas.
Ha inoltre studiato musica da camera con il M° Massimo Cottica e il M° Mauro Trombetta, piano jazz con Piero Bassini e canto jazz nella Masterclass di Ratchel Gould a Tirano.
In commissione in concorsi di canto fra cui Valtidone Festival e Voci IncantodelLago con presidente Katia Ricciarelli trasmesso su Sky Classica.
GIORGIO VALERIO
Dopo una carriera in una grande multinazionale ha dedicato completamente il suo tempo allo studio del canto, facendo diventare una professione quella passione che lo aveva contagiato sin dalla più giovane età, quando ha iniziato come maestro del coro nelle prime formazioni parrocchiali.
Ha compiuto gli studi musicali a Milano presso la Scuola Civica di Musica con il M.° Ersilia Colonna, diplomandosi poi al conservatorio “Vivaldi” di Alessandria. Già collaboratore di alcuni grandi gruppi da camera, ha debuttato e si è distinto più volte come solista nei personaggi di opere mozartiane all’interno della rassegna Mozart Laboratorium svoltasi a Milano nel 1992.
Entrato da più di dieci anni nell’organico corale del Teatro alla Scala, ha partecipato a tutte le produzioni e tournée del famoso teatro milanese. È stato più volte ospite come solista di importanti organizzazioni e rassegne concertistiche, quali il Festival Europa di Praga, l’Autunno musicale di Como, MIDEM di Cannes, Mozart Laboratorium, Festival di Lubiana, Festival Sacra di Brescia, Bergamo Donizetti Festival, Teatro Regio di Torino.
Il repertorio più vasto ed eseguito è quello della musica sacra nel quale vanta l’esecuzione dei più noti oratori di Bach, Haendel, Pergolesi, Perosi, e l’esecuzione di tutte le Missae Breves di Mozart.
Nelle esecuzioni operistiche, i ruoli più interpretati sono quelli di Figaro nel Barbiere di Siviglia di Rossini, Marcello in Bohème di Puccini, Guglielmo in Così fan tutte e il Conte d’Almaviva in Nozze di Figaro di Mozart, Giorgio Germont in Traviata e il Conte di Luna in Trovatore di Verdi.
Nell’anno 2008 sono da citare la collaborazione con l’orchestra della Radio Televisione della Svizzera italiana diretta dal M° Fasolis nell’opera Agnese di F. Paer; l’esecuzione di Der Messias di F.G.Haendel nella versione tedesca di W.A.Mozart; il debutto del ruolo di Don Carlo nella Forza del destino di G.Verdi, per il terzo anno consecutivo la partecipazione alla stagione del Teatro Donizetti di Bergamo nell’esecuzione dell’opera I Puritani, in fine una simpatica esecuzione della Serva Padrona di Pergolesi con la regia di Enrico Beruschi all’interno della stagione di Milano Classica.
Soprani:
Maria Airoldi
Paola Bonetti
Ginevra Citarella
Giuliana De Medici
Emanuela Di Loreto
Marina Fiore
Lina Marletta
Monica Menucelli
Marina Mocchetto
Maria Grazia Nobili
Simona Pallanti
Norma Porzio
Anna Maria Spagnolo
Loreta Vjerdha
Contralti:
Elisa Bertaggia
Mariangela Costi
Lucia Covino
Elena Galuppini
Maria Luisa Gurgo
Carlotta Linetti
Elena Riggio
Luigia Salmoirago
Luisella Scaciga
Laura Travaglino
Elena Villani
Tenori:
Massimo Almasio
Rodolfo Checchinato
Edgardo De Medici
Massimo Gavardi
Giuseppe Golucci
Gabriele Grassi
Marco Pedrinazzi
Mauro Porzio
Zhenhua Shi
Lorenzo Ubezio
Domenico Uglietti
Bassi:
Antonio Baratti
Giorgio Bianchi
Pietro Ceffa
Clemente Guaglio
Roberto Messina
Marco Pili
Luigi Varriale
La Schola Cantorum San Gregorio Magno nasce a Trecate nel lontano 1908, voluta dal padre Giuseppino Don Gregorio Gambino per assolvere all’incarico ricevuto di fondare una Schola; istruire cioè un gruppo di persone nel canto gregoriano, per “condecorare” le celebrazioni liturgiche.
Ben presto la Schola apre alle voci bianche, che la renderanno famosa anche in Australia e in America, dove si esibiranno con il Coro della Cappella Sistina, dirette dal celebre Maestro e compositore don Lorenzo Perosi.
Dal marzo all’agosto del 1922 le voci bianche della Schola, in tournée in Australia, riscuoteranno calorosi successi tali da indurre il direttore della Cappella Sistina a intraprendere un’altra tournée negli USA.
Dall’ottobre del 1923 al marzo del l924 le voci bianche della Schola si esibiranno in ben cento città e la loro fama è tale, già all’inizio, da essere invitate alla Casa Bianca il 26 ottobre.
Nei decenni successivi, fino alla morte del fondatore, la Schola partecipa a concorsi internazionali, vincendoli.
Inoltre è chiamata al teatro alla Scala, alla EIAR, per ben tre volte: nel 1928, nel 1929 e nel 1931; la notorietà cresce sia nelle province vicine, fino a Bergamo, Brescia, Mantova, Assisi.
Diventa un’istituzione per i Trecatesi, una presenza di cui andare fieri.
Il fondatore riceve elogi e complimenti dal compositore Pietro Mascagni ed è in contatto epistolare con il Maestro Leone Sinigaglia.
Alla sua morte la Schola continua la sua attività sotto la guida dei Maestri don Cisari, don Cavalletto e Giuseppe Menanno.
Dal 1978, con la guida del Maestro Mauro Trombetta, la Schola diversifica il suo repertorio e continua la sua attività con lo stesso decoro ed impegno che l’ha sempre contraddistinta e fatta apprezzare.
Nell’ultimo ventennio la Schola ha ampliato il suo repertorio arricchendolo di Oratori, Messe Cantate e Melodrammi dal ‘600 ai giorni nostri.
Collabora periodicamente con I Solisti Veneti diretti dal Maestro Claudio Scimone e con i Maestri direttori M. Rota, G.P. Sanzogno, P. Gatto, Monte, N. Santi, Balderi, M. Viotti.
Negli ultimi anni ha portato a Montecarlo la Messa di Gloria di Puccini, al Teatro Dal Verme di Milano I Pagliacci di Leoncavallo, La Traviata a Piacenza, Tosca a Bologna, la Messa da Requiem di Verdi al Teatro Regio di Torino.
Con I Solisti Veneti ha partecipato al Festival del Garda e al Concerto di Natale a Padova.
Con l’Orchestra Sinfonica del Piemonte all’Auditorium G. Agnelli del Lingotto di Torino.
La Schola Cantorum San Gregorio Magno di Trecate è oggi un gruppo di circa 70 coristi dilettanti diretti dal Maestro Mauro Trombetta, che si avvale anche della collaborazione del Maestro Mauro Rolfi.
MAURO TROMBETTA è nato a Novara nel 1951.
Dopo la maturità classica, attendendo nel contempo agli studi medici, si diploma in canto alla scuola di Elio Battaglia, approfondendo altresì la composizione e la direzione d’orchestra sotto la guida di Enrico Correggia, Alberto Peyretti e Fulvio Vernizzi.
Debutta come baritono al Teatro Regio di Torino e svolge attività lirica e concertistica in tutta Europa. Contemporaneamente svolge attività di compositore e maestro di coro.
Nel 1982 viene nominato segretario artistico del Teatro Regio di Torino; ricopre in seguito la carica di direttore artistico all’Arena di Verona (1991-1996; 1999-2002), al teatro Bellini di Catania (1996-1999), al Teatro dell’Opera di Roma (1989-1991; 2003-2008) e a Montecarlo (2012-2015).
È stato consulente per la Biennale di Venezia settore musica nonché didatta alla Open Studio di Pittsburg (Pensilvania), Palm Beach (Florida) Rejickiavick, Budapest, Mosca, San Pietroburgo, Buenos Aires, etc.
È stato docente di ruolo dell’Istituto Musicale parificato Achille Peri di Reggio Emilia, ha tenuto corsi di alto perfezionamento presso l’Accademia Musicale Pescarese e l’Accademia di Portogruaro.
È autore di saggi sulla vocalità e sulla teoria musicale.
Dal 1978 è direttore della Schola Cantorum San Gregorio Magno di Trecate, riscuotendo sempre innumerevoli successi di pubblico e di critica.
L’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici è nata nel 2006 su iniziativa di alcuni musicisti mantovani che con entusiasmo hanno voluto creare un gruppo di professionisti volto a valorizzare il territorio mantovano dal punto di vista artistico e musicale. Lo stesso nome scelto per l’ensemble ha profonde radici e legami con il territorio che rappresenta.
La sua struttura flessibile permette di eseguire programmi sinfonici, operistici, di musiche da film e di musica moderna che necessitano di un organico più complesso fino ad arrivare a formazioni più ristrette. L’Orchestra fin da subito ha mostrato eccellenti doti di versatilità e grande professionalità dei propri componenti, il tutto unito ad un grande spirito di squadra, partecipazione ed entusiasmo nell’affrontare i diversi progetti musicali.
Il fiore all’occhiello dell’Orchestra è la salda e vasta esperienza nel campo Operistico; l’ensemble ha in repertorio le principali opere di cartellone di Verdi, Puccini, Rossini, Donizetti, Mozart, Mascagni e molti altri, sia in versione originale che con adattamenti per piccolo gruppo.
Fin dall’inizio dell’attività, l’Orchestra dei Colli Morenici ha sviluppato numerosi progetti “a tema”, dalla musica per film fino a repertori pop eseguiti in chiave sinfonica.
Tra le numerose collaborazioni che vanta l’Orchestra, ricordiamo quelle con Katia Ricciarelli, Edda Moser e Renato Bruson nel campo della musica Lirica, Patty Pravo, Morgan, Gigi D’Alessio, Francesco Baccini, Vittorio De’ Scalzi, Karima, Mauro Ottolini, Vanessa Tagliabue Yorke, Vincenzo Vasi nel campo della musica Pop e Jazz.
L’Orchestra si è esibita in alcuni dei più importanti teatri italiani, tra i principali menzioniamo il Teatro Bibiena e il Teatro Sociale di Mantova, il Teatro all’Antica di Sabbioneta (MN), il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Olimpico e il Teatro Comunale di Vicenza, il Teatro Grande di Brescia, il Teatro Municipale di Piacenza, il Teatro Alfieri di Asti, il Teatro Ristori di Verona, l’Auditorium Pollini di Padova, il Teatro Verdi di Busseto, il Teatro Asioli di Correggio, il Teatro Manzoni di Monza, il Teatro della Luna di Assago, il Teatro Maggiore di Verbania, oltre ad altre prestigiose locations quali Palazzo Te e Duomo di Mantova, Parco Giardino Sigurtà (Valeggio sul Mincio), Chiesa di San Marco a Milano, Cortile del Palazzo Farnese di Piacenza, Arena Giardino e Cattedrale di Cremona, Duomo di Pavia, Palazzo Reale di Monza.
L’Orchestra, insieme a Mauro Ottolini, ha avuto l’onore di essere chiamata per la partecipazione di due puntate del programma Cantautoradio
presso Rai Radio2 di Milano e per alcune trasmissioni prodotte da Mediaset in diretta dagli studi dell’emittente.
DAMIANO MARIA CARISSONI si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti presso l’Istituto musicale Donizetti di Bergamo con C. Pestalozza, ha conseguito il diploma di Musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio G. Verdi di Milano con F. Monego, ha compiuto gli studi di composizione con A. Bellisario. Ha seguito il corso triennale di direzione d’orchestra con P.A.Gelmini e nel 2009 si è diplomato brillantemente in direzione d’orchestra presso il conservatorio di Milano con D.Agiman.
Ha tenuto concerti come solista e in varie formazioni cameristiche e da trent’anni si esibisce soprattutto come accompagnatore al pianoforte (recitals ed esecuzione di opere liriche al pianoforte per un totale di oltre mille concerti), presso diverse associazioni liriche in Italia, in Europa e spesso in Giappone (Casals Hall di Tokio), autore di master class presso la Kansai Opera di Osaka (Traviata 2013, Elisir d’amore 2014), e presso l’università di Kitakyushu.
Ha accompagnato in concerto, o recital, tra gli altri, artisti di fama internazionale, quali Aldo Protti, Carlo Zardo, Denia Gavazzeni Mazzola, Josè Cura, Pietro Ballo, Salvatore Licitra, Ambrogio Maestri, Alberto Gazale, Franco Vassallo, Svetla Vassileva, Stefano Secco, Silvio Zanon, Ivan Inverardi, Fabio Armiliato e Daniela Dessì.
È stato secondo maestro del Coro e maestro di sala al Nuovo Teatro Piccolo di Milano e al Teatro Valli di Reggio Emilia per l’opera Così fan tutte di Mozart con la regia di G. Strehler, maestro di palcoscenico presso il Teatro F. Parenti di Milano oltre che maestro di sala e maestro suggeritore in varie produzioni all’estero (Austria per Traviata e Tosca, Danimarca per Rigoletto ed altre).
Ha collaborato più volte come pianista con la RAI, in programmi di Paolo Limiti. Ha collaborato come pianista accompagnatore con diverse scuole di canto fra le quali quelle di Giulietta Simionato, Katia Ricciarelli, Renata Scotto, Franco Corelli, Carlo Bergonzi e Daniela Dessì,
Dal 2000 collabora con la Scuola Civica di Milano quale pianista nella classe di Direzione d’orchestra del M° E. Pomarico. Ricopre la cattedra di accompagnatore al pianoforte presso il Conservatorio L. Marenzio di Brescia, dopo essersi classificato al primo posto assoluto nel concorso ministeriale statale.
Dalla stagione 2008/2009 ha debuttato come direttore d’orchestra nelle opere Tosca, Norma, Il Trovatore, Aida, Il Barbiere di Siviglia, Rigoletto, Madama Butterfly a Bergamo e provincia, ottenendo successo di pubblico e di critica.
È direttore artistico (insieme a Valerio Lopane) e direttore musicale del Circolo Musicale Mayr-Donizetti di Bergamo.
Nella mise-en-scène trecatese del 25 giugno, l’opera verrà rappresentata in “forma semiscenica”: i personaggi saranno in costume e sul palco vi saranno alcuni “oggetti di scena” che evocheranno l’Egitto dei Faraoni, ma non vi sarà una vera e propria scenografia.
La parte orchestrale sarà affidata a un ensemble ridotto, sostenuto dal pianoforte.
Non vi sarà il balletto del secondo atto e pertanto sarà tagliata la parte delle danze.
Infine, vi sarà un unico intervallo tra il secondo e il terzo atto.
Il progetto “Sosteniamoli insieme” si propone l’obiettivo di aiutare i ragazzi con disturbi dello spettro autistico e le loro famiglie grazie al supporto di professionisti qualificati e, al contempo, intende sensibilizzare la comunità nell’approfondimento di questa tematica anche al fine di evitare fenomeni di bullismo e discriminazione innescando un processo virtuoso di inclusione.
Per realizzare gli scopi del progetto, è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa, di cui l’associazione “Happy to help” è capofila e a cui hanno aderito dodici Enti del territorio trecatese e della provincia di Novara (Comune di Trecate, Consorzio socio-assistenziale Cisa Ovest Ticino, Parrocchia Maria Vergine Assunta, Centro Servizi per il Territorio Novara e Vco, Gruppo trecatese Amici 52, associazione A.N.C.O.R.A., associazione A.N.G.S.A., Croce Rossa Italiana - Comitato di Trecate, Pro Loco Trecate a cui si aggiungeranno a breve gli Istituti Comprensivi “Rachel Behar” e “Cronilde Musso”).
Un primo obiettivo è già stato centrato: riuscire a costruire una rete di soggetti che hanno a cuore questo progetto e che, ognuno con le proprie peculiarità, intendono essere parte attiva nel sostenere queste famiglie.
Con questo progetto si concretizza un “sogno nel cassetto” che alcune associazioni avevano da tempo e che vede la luce grazie a professionisti competenti e attenti ai bisogni delle persone in difficoltà.
Due sono i problemi più urgenti da analizzare e da affrontare: il primo è il costante aumento dei casi di autismo e il secondo è la ricerca di fondi che possano sostenere il progetto negli anni a venire attraverso sponsor privati, partecipazione a bandi di finanziamento, con l’obiettivo, per quanto possibile, di unire eventi culturali alla finalità sociale del progetto.
Il sodalizio tra “Happy to help” e il “Gruppo trecatese Amici 52” ha già dato molti frutti, vista la collaborazione che dura da diversi anni; uno dei progetti a cui le due associazioni hanno lavorato maggiormente è stato quello delle “Adozioni di vicinanza”, il cui obiettivo era creare un gruppo di famiglie che aiutano famiglie e che ha portato a conoscenza delle tante situazioni difficili, che ora si intende supportare con “Sosteniamoli insieme”.