Programma

Il Nostro Programma

Rappresentanti Nazionali dei Volontari in Servizio Civile - Delegazione Abruzzo

PROGRAMMA SCU

MARCO DI FRANCESCO

Care colleghe e cari colleghi, sono Marco Di Francesco, volontario del servizio civile universale. Sto svolgendo il mio anno di servizio presso la Pro loco di Sant’Omero, Teramo, con un progetto dal titolo “IL CIBO: RACCONTO DI CULTURE, STORIE E TRADIZIONI LOCALI AQUILANE E TERAMANE” nell’ambito del medesimo progetto presentato dall’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia.

In questo mondo fatto di volontariato e amore per la propria terra ho avuto finora la possibilità di interfacciarmi con la popolazione del mio comune e di rientrare all’interno della comunità locale, venendo a contatto con i custodi delle usanze locali e con le storie legate al cibo tradizionale e ai suoi valori. Il nostro anno è stato diverso rispetto agli altri e molti di noi sono stati costretti ad interrompere il loro servizio e in seguito a riattivarlo con modalità differenti (da remoto). Nonostante questo mi sono sempre di più appassionato al mondo del Servizio Civile e della cittadinanza attiva che vedo come una ricchezza assoluta da sfruttare sempre di più per aiutare la società italiana a essere migliore. Appunto da questo desiderio di partecipazione nasce la volontà di candidarmi per dare il mio contributo al mondo del Servizio Civile, che ritengo essere una ricchezza da difendere e da far prosperare. Analizzando nel dettaglio il Servizio Civile Universale mi sono accorto che, come la quasi totalità del Sistema Italia, necessita di essere ammodernato e messo nelle condizioni di sfruttare appieno le possibilità che senza dubbio offre ai giovani e alla società civile. Dal 2005 le caratteristiche del servizio civile sono rimaste praticamente uguali e la trasformazione del 2017 in Servizio Civile Universale non ha portato cambiamenti di rilievo e i punti critici restano sempre gli stessi:

• Poca conoscenza dei giovani del servizio civile, e scarsa partecipazione ai bandi;

• Scarsità dei fondi destinati dalle varie leggi di bilancio;

• Frequente interruzione del servizio da parte dei volontari, che non permette il completamento del progetto stesso.

Quali sono le soluzioni? La mia proposta è una campagna informativa istituzionale su siti web e social network, permettendo una migliore conoscenza del servizio civile stesso da parte di noi giovani, svolta a carattere regionale, ad opera magari dei delegati regionali, che andrebbero così a svolgere un ruolo ben preciso per dare una spinta propulsiva nuova e fresca al servizio civile. Per il secondo punto la soluzione che appare evidente è continuare a premere per un aumento dei fondi destinati al servizio civile. Basti ricordare che nel 2020, sono stati spesi in Italia ben 26,3 Miliardi di euro in spese militari. Al contrario per il servizio civile ragioniamo ancora su cifre intorno ai 120 milioni di euro. Si tratta quindi di volontà politica, una politica che preferisce le armi alla nonviolenza e preferisce spendere le risorse pubbliche in aerei da bombardamento piuttosto che in posti di terapia intensiva, ospedali e sostegno alla popolazione civile. Il terzo punto è strettamente legato al secondo, in quanto l’assegno esiguo che ci viene concesso, appare inadeguato alla sussistenza per la durata di un intero anno. Di conseguenza molte persone sono costrette ad accettare altri lavori più remunerativi e interrompono il loro servizio. L’assegno appare pressoché invariato dal 2005 ad oggi, e non tiene conto dell’aumento del costo della vita e del fatto che ci troviamo ad affrontare una situazione difficile dovuta alla crisi del 2008 e ora aggravata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19. L’obiettivo principale per me sarà quello di migliorare la qualità del servizio civile. Ecco quindi quello che per me si può mettere in campo nel quotidiano per far crescere questa realtà e la consapevolezza dei giovani in questo ambito:

1)Fornire una formazione dedicata alla conoscenza degli organi costituzionali della Repubblica, con particolare attenzione ai ruoli del Presidente della Repubblica, del Parlamento, della Corte Costituzionale, del Governo e della Magistratura.

2) Revisione degli orari di lavoro, con la possibilità di una riduzione con il mantenimento del compenso attuale.

3)Aumentare il valore dell’attestato di fine corso ai fini di concorsi pubblici e privati, inserendo nella formazione specifica una parte inerente alcuni attestati utili nel mondo del lavoro come il BLS, il corso di primo soccorso, l’attestato antincendio rischio elevato, da realizzare in convenzione con vigili del fuoco e pubbliche assistenze.

4)Migliorare la rappresentanza del servizio civile, prevedendo delle attività specifiche per i delegati regionali, come per esempio

• la diffusione della conoscenza del servizio civile presso enti pubblici locali in modo da far crescere il numero degli enti che usufruiscono di questa opportunità;

• sviluppare convenzioni con le aziende locali dei trasporti pubblici per permettere l’acquisto di abbonamenti a prezzi ribassati;

• l’istituzione di giornate di incontro con i delegati regionali per tutti i ragazzi che stanno svolgendo il servizio civile nell’anno successivo, per motivarli alle candidature e per ascoltare le problematiche che i volontari possono presentare.


DAILA MATALONE

Salve a tutti, sono Daila Matalone, attualmente in servizio civile presso l’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, sezione di Teramo “Annamaria Veroni”. Una delle prime domande a me poste, è stata: “come mai hai scelto di svolgere il servizio civile e come ne sei venuta a conoscenza”. Bella domanda!

Ricordo che ero alla ricerca di un lavoro compatibile con il mio percorso di studi, e che non mi portasse via troppo tempo, così ripensai alle parole di un’amica che tempo prima mi aveva detto: perché non fai domanda al servizio civile?” Immediatamente aprii google e iniziai a fare varie ricerche. Lessi il bando, poi i vari progetti, e così decisi di presentare la mia domanda.

Questa storia, come quella di tanti altri ragazzi che ogni giorno intraprendono questo percorso, ci dimostra che attualmente, nonostante il SC sia stato introdotto ormai anni fa, se ne parla ancora ben poco. Proprio qui allora, entra in gioco (a mio parere) il ruolo di un rappresentante. Un rappresentante infatti, è colui che ha il compito, tramite mezzi nuovi e tradizionali come social network, pubblicità digitale, assemblee provinciali e regionali, e perché no, presentarsi nelle scuole, di contribuire ad avvicinare un pubblico giovanile, cui questa opportunità è rivolta, all’offerta che si offre.

Per questo motivo, decido di candidarmi come delegato regionale, per porre la mia esperienza come punto di partenza e di riferimento per future collaborazioni con i giovani volontari in Servizio Civile.

Come ad ogni nuovo inizio emergevano dubbi, insicurezze, e tante domande, che arrivavano dal non sapere a cosa stavo andando incontro. Con il passare dei giorni tutto quanto è però cambiato. Quella che ho scoperto, grazie al SC, è infatti una nuova realtà, che mi ha arricchito umanamente ed anche professionalmente. I volti, i problemi, le storie che vengono a galla, mi hanno permesso di entrare sempre più in comunicazione con loro, così come il sostegno dei tanti ragazzi che come me erano coinvolti in questa stupenda esperienza, mi ha dato la forza per superare col sorriso i momenti quotidiani e la tenacia per le difficoltà dei giorni più duri, come in una grande famiglia.

Se oggi dovessero nuovamente chiedermi perché ho scelto di fare il Servizio Civile, risponderei che non ci sono momenti più belli nel condividere, con persone nuove, che poi diventano parte integrante della tua vita, esperienze che ci sembrano tanto distanti quanto vicine.

Ricordo agli attuali volontari in SCU che le elezioni si terranno dal 12 ottobre fino alle ore 15:00 del 16 ottobre, accedendo alla piattaforma EVOL (elezioni volontari online) dal sito www.serviziocivile.gov.it, dove è disponibile un’intera sezione denominata “Elezioni”, utilizzando le credenziali SPID - sistema pubblico di identificazione digitale oppure le credenziali di accesso, secondo la modalità ordinariamente utilizzata per collegarsi all’area riservata volontari. Saluti, Daila Matalone.

FRANCESCO PICCONE

Salve, sono il candidato Piccone Francesco, attualmente in servizio presso la Coop Sociale Labor (Roseto degli Abruzzi). Laureato in Giurisprudenza e praticante avvocato credo fortemente nel servizio civile cui ho aderito perché è un modo di servire il Paese che ci ha regalato la libertà, la democrazia e, nel mio caso (progetto sociale), per accogliere le esigenze, passioni, sogni e difficoltà di una categoria di persone con cui di rado si ha a che fare nella quotidianità. Perché non devono esistere emarginati o dimenticati. Ho deciso di propormi perché il servizio civile non sia solo un mezzo, cui alcuni di noi ricorrono a fini economici, ma divenga una realtà di formazione, opportunità di maturazione e possibilità futura. Opportunità intesa sia come crescita umana e personale che come crescita professionale e stimolo per una realizzazione occupazionale, ognuno secondo le proprie inclinazioni. Non si possono fare, se si vuole mantenere onestà intellettuale, promesse impossibili o utopistiche, l’unica certezza che posso garantire è quella di un costante e diffuso impegno. Costante perché c’è sempre bisogno di riferimento funzionale e funzionante, diffuso perché un rappresentante deve rendersi collante con gli operatori volontari in primis, con gli enti aderenti, pubblici o privati che siano, e con gli uffici regionali e statali. In tal modo si verrà a creare una necessaria ed imprescindibile sinergia affinchè i volontari e gli enti siano reciprocamente soddisfatti e parti di un rapporto improntato alla mutua cooperazione ed il dipartimento sia incentivato a finanziare sempre più progetti che, specie per le aree interne colpite da carenze infrastrutturali, occupazionali e spopolamento, rappresenterebbero un punto di partenza ed un valido volano di sviluppo per i giovani. Il valore pedagogico, formativo, sociale ed il portato valoriale del servizio civile, infatti, sono un paradigma di indubbio rilievo, non bisogna nascondere, però, anche l’aspetto economico, ora divenuto centrale, ragion per cui il lavoro di un rappresentante eletto dovrà essere incentrato sia sulle esigenze degli operatori volontari, sia per un proseguo lungimirante e futuro dei progetti. Per dare a chi verrà dopo le nostre stesse possibilità. Per ragioni di sintesi enuncio i tratti salienti del mio programma 1) Innanzi tutto dovranno essere finanziati più progetti possibili tenendo conto dei vari settori in cui opera il S.C. ( Assistenza-protezione civile-patrimonio ambientale e riqualificazione urbana-patrimonio storico, artistico e culturale-educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, dello sport, del turismo sostenibile e sociale-agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità-promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all'estero e sostegno alle comunità di italiani all'estero); di modo che ogni potenziale operatore possa optare per la scelta più vicina alle proprie inclinazioni in modo da svolgere un servizio sentito, stimolante e formativo (In quest’ottica sarà doverosa una coordinazione tra rappresentanti- dipartimento- regioni- enti); 2) Potenziare la formazione (già ottima secondo esperienza personale) che non deve essere vista quale obbligo indifferibile ma come processo di crescita e consapevolezza del volontario in ordine al servizio ed ai valori costituzionali che lo disciplinano; 3) Assemblee ed incontri periodici di modo che gli operatori volontari possano, con continuità, riportare segnalazioni, esigenze, problemi, proposte, difficoltà e bisogni ai rappresentanti e che questi ultimi se ne rendano portavoce per attuare tutte le migliorie possibili; 4) Promozione territoriale del servizio civile, delle sue attività ed obiettivi, di modo da pubblicizzare, potenziare e rafforzare l’importanza e la necessità dello stesso anche agli occhi delle istituzioni locali; 5) Prevedere, di concreto con gli enti che somministrano progetti, se privati, delle future cooperazioni a condizioni vantaggiose per le parti affinchè possa implementarsi la possibilità di occupazione giovanile (specialmente nei casi in cui i progetti non vengano- malauguratamente- finanziati per l’anno successivo e che quindi vengano meno dei posti) 6) Funzioni di raccordo con gli enti somministratori per risolvere problemi degli operatori ed operare una sintesi delle esigenze (giorni di permesso- festività- malattia- orari- trasporto etc.) 7) Creazione di una casella mail in cui i volontari quotidianamente possano raggiungere i rappresentanti che settimanalmente dovranno rispondere e trattare gli argomenti in successive assemblee, di modo che la soluzione alle problematiche sia concreta, pratica e non procrastinabile; 8) Relazioni periodiche (una ogni 3 mesi) per dare sempre contezza agli operatori volontari dell’operato dei rappresentanti; 9) Proporre scambi formativi tra operatori operanti in settori diversi di modo che il volontario possa misurarsi e scambiarsi con altri progetti; familiarizzare con nuovi volontari, misurarsi con culture differenti ed incarnare, in sintesi, i valori di fratellanza e collaborazione; 10) Conferire centralità alla figura del volontario quale risorsa (durante lo svolgimento del servizio) e potenziale (al termine dello stesso); 11) SMART WORKING e modalità di servizio alternative, ove compatibili, onde evitare sospensioni dei progetti; 12) Fase di concordato per evitare sospensioni del compenso come accaduto per i progetti sospesi e garantire, a giustificazione di ciò, un minimo impiego dell'operatore; 13) Monte orario settimanale modificabile (spalmato o a recupero) a seconda delle esigenze concordate preventivamente e previa richiesta ( se vi è un calendario); 14) Impegno a discutere circa il trattamento economico. Ricordando che siamo volontari e stiamo offrendo un servizio alla Nazione, ma, in base alle risorse disponibili, si proverà a concordare, ove possibile, degli adeguamenti. Ho cercato di racchiudere nei punti precedenti le linee guida del programma, sono rimasto sul generale e non entrato nello specifico perché il S.C. è composto da realtà molteplici e trasversali. Da persone con numerose idee. L’importante è che ci siano voglia e lavoro, poi si potrà costruire, specificare e realizzare ogni cosa con la cooperazione di tutti!


 La Delegazione Abruzzo

 

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