RAPPORTO SCIENTIFICO DELLA SPEDIZIONE ITALO-PALESTINESE A TELL ES-SULTAN (2023), PALESTINA
XIX Campagna - 2023
Lorenzo Nigro - Sapienza Università di Roma
1. INTRODUCTION
La diciannovesima campagna di attività archeologiche a Tell es-Sultan/Gerico è stata effettuata a partire dall’11 febbraio e fino al 2 maggio 2023 ed è stata finanziata dalla Sapienza e cofinanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). I lavori sul campo sono stati condotti in collaborazione con i partners palestinesi e hanno visto la partecipazione di operai locali e membri del MoTA oltre a studenti e personale dell’Università.
I principali obiettivi della diciannovesima campagna (2023) sono stati:
a) esposizione e restauro del Cyclopean Wall (W.4) nelle Aree A ed E, verso ovest e nord, ed esposizione della Curvilinear Stone Structure (CSS), ossia il muro di sostegno del secondo terrapieno del Bronzo Medio; inclusa la messa in sicurezza con regolarizzazione delle sezioni pericolanti (§ 2.1);
b) restauro dell’Edificio B1, dell’adiacente tratto di mura del Bronzo Antico IIIB e manutenzione dell’attiguo percorso turistico (§ 2.2);
c) intervento di protezione di un tratto delle mura del Bronzo Antico nella Trench II (§ 2.3);
d) esposizione e restauro delle strutture emergenti del “Palazzo degli Hyksos” e completamento del restauro dei vani centrali e occidentali del Palazzo del Bronzo Antico III (§ 2.4);
e) esame e valutazione dello stato di conservazione della Torre Neolitica nella Trench I (§ 2.5) e manutenzione del nuovo muro in pietra costruito a est del ponte metallico;
f) ampliamento del saggio di scavo nel quadrato più settentrionale dell'Area T (§ 2.6);
g) attività di formazione degli archeologi e dei restauratori palestinesi in tutte le fasi di documentazione, pubblicazione e attività di archeologia pubblica (§ 3.).
2. RIABILITAZIONE E RESTAURO DEI MONUMENTI NELLE AREE A-E, B E B-OVEST, F E G
Nella XIX campagna di scavi sono proseguiti i lavori di restauro e sistemazione degli scarichi degli scavi del Novecento con l’ausilio di operai e mezzi meccanici. In questo modo è stato completamente ripulito un ampio settore a sud-ovest del tell, esponendo un lungo tratto della cresta del Cyclopean Wall W.4, che è stato successivamente restaurato. I lavori di conservazione e rimozione del terreno di risulta hanno interessato: l’Area A, alle pendici meridionali del tell (§ 2.1); l’Area B e B-Ovest, lungo le possenti strutture delle mura del Bronzo Antico III, dove è stato effettuato un importante intervento di restauro (§ 2.2); la Trench II dove è stato intrapreso un importante intervento di protezione di un tratto minacciato delle mura del Bronzo Antico (§ 2.3); l’Area G, sul fianco orientale della cosiddetta “Spring Hill”, dove le attività di restauro sono state concentrate nei vani centrali e occidentali del Palazzo del Bronzo Antico e in quelli più settentrionali del “Palazzo degli Hyksos” (§ 2.4); la Trench I, all’estremità occidentale (§ 2.5.).
2.1. Aree A ed E: la Curvilinear Stone Structure e il Cyclopean Wall W.4
È stato effettuato un importante intervento di scavo nel tratto compreso tra il Cyclopean Wall W.4 a sud e la Curvilinear Stone Structure dall’Area A all’Area E. Più ad ovest, un lungo tratto della cresta del Cyclopean Wall è stato portato alla luce (fig. 2), riconoscendo, sulla sommità di quest’ultimo, la presenza di una struttura rettangolare realizzata in pietre di piccole dimensioni, appoggiata sulla testa del W.4. La nuova struttura individuata. unitamente con la testa del Cyclopean Wall sono stati oggetti di restauro.
2.2. Area B e B Ovest: le fortificazioni del Bronzo Antico III (2700-2300 a.C.)
Nell’Area B e B Ovest i lavori sono consistiti nel restauro dell’Edificio B1, che ha interessato anche i pavimenti dei vani, protetti con ghiaia, e le importanti installazioni (mortai e focolare in basalto) (fig. 3). Le attività sono state poi concentrate sulla doppia cinta muraria del periodo Sultan IIIc (Bronzo Antico III, 2700-2300 a.C.), sfortunatamente soggetta a crolli nei mesi invernali a causa del cambiamento climatico. Si è dunque progettato un intervento di copertura per il “Main Inner Wall” e dello “Outer Wall”, ricomponendo la struttura muraria e l’alzato, caratterizzato dalla messa in opera dei caratteristici mattoni di colore rossastro di grandi dimensioni (0,60 x 0,40 m).
2.3. Trench II: intervento di protezione delle mura del Bronzo Antico (3000-2350 a.C.)
Nella XIX campagna (2023) è stato realizzato un intervento di documentazione e restauro del tratto di mura portato alla luce all’estremità meridionale della Trench II (fig. 4). In questo punto sono giustapposti due muri entrambi apparentemente parte del “Main Inner Wall”. Il muro settentrionale (ODR) è straordinariamente conservato in alzato e risulta costruito con mattoni beige chiari molto resistenti. Insiste su un muro di mattoni marroni, di qualità inferiore, messi in opera con malta grigia (non nominato dalla Kenyon 1981, pl. 259). Entrambi incapsulano all’interno una struttura precedente probabilmente appartenente al sistema del Bronzo Antico II (muro OCD).
2.4. Area G: i Palazzi dell’Età del Bronzo dal Palazzo G allo ‘Hyksos Palace’ e le strutture più recenti
I lavori nell’Area G sono stati concentrati nei quadrati più settentrionali dove si estendono in alto le strutture di un edificio dell’Età del Ferro IIA (960-840 a.C). Ancora più a nord, si trovano i resti di un corpo scala e di una struttura collegata del palazzo del Bronzo Medio III, venuti alla luce nel quadrato H IV (il cosiddetto “Hyksos Palace”) realizzati in pietre rozzamente squadrate.
2.5. Trench I: Torre Neolitica
Durante la XIX campagna (2023) è stata effettuata una nuova ispezione della Trench I, dove sono evidenti i recenti danni provocati dalle violente precipitazioni atmosferiche dell’inverno e del dilavamento. In particolare, è stato notato lo stato precario della Torre Tonda sul lato meridionale ed è stato effettuato un rilievo 3D. Durante l’ispezione sono stati raccolti reperti e sono stati prelevati alcuni campioni architettonici neolitici (frammenti di mattoni, malte ed intonaci) destinati ad analisi archeometriche.
2.6. Area T: la torre W.1340
Un intervento di messa in sicurezza dei resti scavati nelle campagne 2012-2014 nell’Area T, ai piedi sud-orientali del tell, in corrispondenza della strada che lo taglia a est, ha portato alla scoperta nel quadrato T I di un’imponente struttura in mattoni crudi, ammorsata ad un dente costruito in grandi blocchi di pietra. Questa struttura è fondata su un basamento di pietra e si presenta nella tecnica edilizia affatto simile alla Torre A1, fatto che induce a ritenere questa struttura pertinente al sistema difensivo della prima città del Bronzo Medio.
3. RICERCA SCIENTIFICA, OUTREACH E SVILUPPO SOSTENIBILE NEI TERRITORI
Durante la campagna sono state organizzate diverse visite al sito per il personale del MoTA, studenti di Università e scuole palestinesi ed enti di ricerca di Gerusalemme (Studium Biblicum Franciscanum, Ecole Biblique et Archéologique de Jerusalem) condividendo obiettivi di conservazione e valorizzazione del sito e implementando il sistema di visita con nuovi pannelli e indicazioni. Lunghe sessioni di lavoro congiunto sono state poi dedicate agli interventi di restauro. Un importante incontro è stato tenuto presso la Municipalità di Gerico.