Giorgio Manzi
Paleoantropologo, morfologo & divulgatore scientifico
Sapienza Università di Roma
Paleoantropologo, morfologo & divulgatore scientifico
Sapienza Università di Roma
Professore ordinario di Antropologia
GSD/ssd 05/BIOS-03/B
E-mail giorgio.manzi@uniroma1.it
Sono accademico dei Lincei e accademico delle Scienze (o "dei XL"), oltre che professore ordinario di Antropologia alla Sapienza Università di Roma, dove coordino il Dottorato in Biologia ambientale ed evoluzionistica. Attualmente dirigo la missione paleoantropologica in Tanzania THOR, patrocinata dal Ministero degli Esteri, sono senior research fellow della Scuola Superiore di Studi Avanzati di Sapienza (S.S.A.S.) e vicepresidente della Associazione Antropologica Italiana (A.A.I.); in precedenza, sono stato direttore del Museo di Antropologia "Giuseppe Sergi", direttore del Polo museale Sapienza, associate editor dell’American Journal of Physical Anthropology, segretario generale dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana, vicesegretario dell'Istituto Italiano di Antropologia e assistant editor della Rivista di Antropologia (Journal of Anthropological Sciences). La mia attività di ricerca, documentata da oltre 200 pubblicazioni su riviste specialistiche e in monografie, riguarda perlopiù argomenti di paleoantropologia, morfologia funzionale e bioarcheologia; voglio qui ricordare, in particolare, le ricerche sul Neanderthal di Altamura (datato a più di 130 mila anni fa), quelle sul cranio fossile di Ceprano (circa 400 mila anni fa) e lo studio delle nuove impronte fossili di Laetoli (Tanzania, 3.65 milioni di anni fa).
Mi occupo anche di divulgazione scientifica, curando da oltre dieci anni una rubrica mensile su "Le Scienze", avendo collaborazioni con vari media (quotidiani, periodici, siti web, trasmissioni radio e TV) ed essendo autore di una dozzina di saggi divulgativi, tra cui per "Il Mulino": Il grande racconto dell'evoluzione umana (2013-2018), L’ultimo Neanderthal racconta – storie prima della Storia (2021), Antenati – Lucy e altri racconti dal tempo profondo (2024).
Dati bibliometrici - fonte: Scopus, giugno 2024
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