L’attività di ricerca riguarda principalmente lo sviluppo e l’ottimizzazione di protocolli analitici inerenti alla:

i) determinazione di inquinanti in matrici ambientali;

ii) determinazione in fluidi biologici di inquinanti ambientali o marcatori di esposizione a inquinanti ambientali;

iii) determinazione in fluidi biologici di marcatori di un determinato stato patologico;

iv) determinazione dell’origine geografica di prodotti agroalimentari.

I metodi sviluppati nell’ambito delle tematiche i), ii) e iii) si basano su tecniche analitiche di microestrazione che non prevedono l’utilizzo di solventi organici nella fase della preparazione del campione (per esempio la “Solid phase microextraction”, SPME) e su metodi di derivatizzazione da condurre direttamente in matrice acquosa per la successiva analisi in GC-QqQ-MS. L’ottimizzazione delle condizioni sperimentali viene condotta tramite l’approccio multivariato dell’”Experimental design” che, al contrario del classico approccio univariato, consente di valutare contemporaneamente il contributo alla risposta delle singole variabili, tenendo in considerazione anche gli eventuali effetti sinergici. Per semplicità, rapidità e basso impatto ambientale, i protocolli proposti possono essere considerati adatti ad analisi di routine per la determinazione di marcatori di diverse patologie (tumori, malattie neurodegenerative, ecc.) e di inquinanti in diverse matrici ambientali (acque, particolato atmosferico, ecc.). L’attività di ricerca inerente alla tracciabilità geografica di prodotti agroalimentari si basa sull’utilizzo del profilo multielementare, determinato tramite ICP-MS, come parametro caratterizzante dell’origine. I dati acquisiti sono sottoposti ad opportuni trattamenti chemiometrici (PCA, LDA, SIMCA, ANN, PLS, ecc.) allo scopo di creare modelli statistici robusti e affidabili per la classificazione di campioni incogniti.