Nuovo Codice Deontologico del Logopedista
https://www.tsrm-pstrp.org/wp-content/uploads/2025/03/CD_L-def.pdf
Quali norme regolano la professione
L'esercizio della professione di Logopedista è regolamentato dalle leggi dello Stato ed è vincolato all’acquisizione della Laurea in Logopedia, la cui prova finale ha valore di Esame di Stato, e all'iscrizione all'albo della professione sanitaria di logopedista (Legge 3/2018).
Gli ambiti di competenza del Logopedista vengono definiti da:
Profilo Professionale Nazionale (D.M. del Ministero della Sanità 14 settembre 1994, n° 742 e successive modificazioni ed integrazioni)
Profilo Professionale Europeo (così come definitivo dal CPLOL, www.cplol.eu)
Codice Deontologico (Associazione F.L.I., riconosciuta dal Ministero come rappresentativa per la professione del Logopedista, www.fli.it)
Nomenclatore Tariffario Regionale (D.G.R. n 73- 13176 del 26/07/04, aggiornato al 01/01/2017)
Inoltre, in analogia alle altre professioni sanitarie, costituiscono normativa di riferimento professionale:
Legge 26 febbraio 1999, n. 42, che prevede disposizioni in materia di professioni sanitarie
Legge del 10 agosto 2000, n. 251, che disciplina le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, nonché la professione ostetrica.
Legge del 11 gennaio 2018, n. 3, per il riordino delle professioni sanitarie
Come le altre Professioni Sanitarie, il LOGOPEDISTA è inserito all’interno del programma di formazione continua in Medicina (ECM) che definisce l’obbligo di aggiornamento professionale post-laurea.
Nei Paesi Europei la libera circolazione dei Logopedisti è garantita dalla normativa vigente (Direttiva 2013/55/UE e Direttiva 2005/36/EC).
I cittadini italiani che hanno conseguito in Italia un titolo professionale dell’area sanitaria e vogliono esercitare la professione in un altro Paese comunitario devono presentare domanda di riconoscimento del titolo all’autorità competente del Paese estero.
Dove lavora? Ambienti e organizzazione
Il Logopedista può lavorare in:
STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE NAZIONALI E REGIONALI, ENTI LOCALI: Ospedali, ambulatori, servizi territoriali (ATS)
STRUTTURE SANITARIE PRIVATE ACCREDITATE E CONVENZIONATE: Cliniche, centri di riabilitazione IRCC/IRCCS, altri
CENTRI DI RICERCA: Centri di riferimento Regionali/Nazionali per specifici quadri patologici es. SLA, sordità, etc.
STUDIO PRIVATO, STUDIO ASSOCIATO, COOPERATIVA: Es. equipes multidisciplinari per l’elaborazione della diagnosi e dei piani terapeutici, cooperative di professionisti
Quali sono le condizioni di lavoro?
STRUTTURE SANITARIE: Nelle strutture sanitarie pubbliche l’attività viene svolta in regime di dipendenza (contratto di 36 ore settimanali a tempo pieno, oppure part-time) o come libero professionista, in veste di consulente. Nelle strutture sanitarie private o all’interno di ambulatori privati l’attività viene svolta per lo più come libero professionista, in veste di consulente (sono possibili anche contratti di dipendenza). L’attività può essere effettuata sia all’interno di reparti ospedalieri (neurologia, ORL, altri) che all’interno di ambulatori o al domicilio dell’utente.
STUDIO PRIVATO e STUDIO ASSOCIATO Nello studio privato il numero delle ore di lavoro è variabile ed è in gran parte legato all’utenza e alle sue esigenze. Può essere richiesto, soprattutto se si entra in uno studio già avviato, la capacità di lavorare in gruppo, il rispetto delle regole interne e la voglia di imparare. Lavorare in uno studio con altre figure professionali significa anche conoscere e rispettare il profilo professionale di ogni figura, in modo che sia all’utente sia al singolo professionista sia chiaro il ruolo e i compiti di ciascuno. Lavorare in gruppo può essere molto stimolante ed arricchente sia dal punto di vista professionale che personale: le informazioni circolano, si impara a lavorare in equipe, si possono discutere delle diverse situazioni analizzandole da differenti punti di vista.
L’esperienza si acquisisce sul campo ma aver realizzato un’attività di tirocinio o aver approfondito alcune specifiche tematiche sono fattori importanti per l’inserimento e la crescita professionale nei primi anni di lavoro.
Percorso formativo formale
Per diventare Logopedista è necessario acquisire una laurea triennale in Logopedia, presso uno dei Corsi di Laurea in Logopedia presenti sul territorio Nazionale.
La Laurea in Logopedia è propedeutica all'iscrizione all'Albo delle Professione Sanitaria di Logopedista, istituito dal DM 13 marzo 2018. L'iscrizione all'albo è obbligatoria per esercitare la professione.
L’attività formativa del Corso di Laurea in Logopedia prevede il superamento degli esami previsti dall’Ordinamento Didattico a cui si aggiunge un tirocinio obbligatorio articolato sui 3 anni da realizzarsi presso le strutture educative e sanitarie individuate dall’Ateneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato e la frequenza è obbligatoria.
Come si sviluppa la carriera?
La carriera del Logopedista si sviluppa in senso orizzontale con l'acquisizione dei master di specializzazione, che accrescono le competenze specifiche del professionista, ma che ad oggi non sanciscono un avanzamento di status in termini di retribuzione o carriera.
Si può sviluppare in senso verticale diventando Coordinatore dei servizi sanitari: in questo caso è necessario acquisire il titolo di Master in coordinamento ed è necessario partecipare al concorso per Coordinatori.
Ulteriore possibilità di sviluppo di carriera in senso verticale è il passaggio alla Dirigenza a seguito dell’acquisizione della Laurea Magistrale.
Fonte: Atlante delle Professioni - https://www.atlantedelleprofessioni.it/professioni/logopedista