Uno strano aggeggio dai misteriosi poteri

Tre amici per la pelle di nome Lucinda, Giorgio e Gianni frequentano la stessa scuola.Un giorno, mentre erano in palestra a fare ginnastica, Gianni scivolò su una strana penna: la raccolse da terra e chiamò i suoi amici per ispezionarla e comprenderne il funzionamento.Lucinda, molto incuriosita, chiese al compagno cosa fosse quell'aggeggio che teneva stretto in mano; Giorgio affermò che si trattava di una penna tutta colorata, dalla forma un po' insolita, che se opportunamente appoggiata su un foglio di carta scriverà da sola, inventava storie e racconti, creava dei disegni strabilianti, eseguiva rapidamente quiz di grammatica e risolveva difficilissimi problemi e calcoli matematici.Giorgio, ragazzo che nell'istituto si era sempre distinto per la sua onestà, propose di consegnarla alla dirigente scolastica, soprattutto perché nella loro scuola negli ultimi mesi si erano verificati degli episodi molto strani e preoccupanti e la preside aveva chiesto ad alunni e genitori di riferirle qualsiasi cosa accadesse fuori dal comune.Lucinda, furba come una volpe, che da sempre sognava di fare la scrittrice, propose ai compagni di usare quella strana penna magica per creare delle storie avvincenti al fine di diventare famosi.Giorgio intuì la slealtà di quella proposta, non era corretto e onesto spacciare per loro delle storie che non avevano mai scritto.Uscendo dalla palestra Gianni, Lucinda e Giorgio presero un foglio e per curiosità provarono quella strana penna disegnando un'antica e grande porta.All'improvviso il disegno si staccò dal foglio volteggiando turbinosamente e, come per magia, innanzi a loro si materializzò un oscuro portale.Gianni e Lucinda, senza pensarci due volte, decisero di oltrepassare quel portale così tetro da far raggelare il sangue nelle vene.Gianni e Lucinda, conosciuti in tutta la scuola per la loro bravura e anche per la loro testardaggine non ascoltarono i consigli del compagno e senza esitare un attimo con un grande salto oltrepassarono il portale.I due amici rimasero stupiti, non credevano ai loro occhi, oltre l'oscuro portale si trovava un castello immenso, sperduto in mezzo ad una rigogliosa e fitta foresta.Nel castello, attorniato da piante lussureggianti, vivevano un re e una regina.La regina era davvero bellissima ed incantevole: aveva dei capelli lunghissimi color biondo platino e gli occhi azzurri come il mare cristallino dei Caraibi.Anche il re era affascinante e di bell'aspetto: aveva i capelli color castano chiaro e dei grandi occhi verdi come le ninfee del lago, inoltre indossava un abito elegantissimo.Gianni e Lucinda cominciarono ad esplorare quel luogo fiabesco e mentre passeggiavano nella foresta prospiciente al castello videro una strana casa di marzapane, costruita su una quercia secolare: dentro c'erano dei folletti che danzavano e gnomi che mangiavano e bevevano birra e vino a fiotti, seduti accanto ad una grande tavola imbandita da un'infinita varietà di cibi e decorata con spettacolari fontane di cioccolata.In quel regno era tutto perfetto, la felicità e l'allegria si toccavano con mano e si respiravano nell'aria.Un giorno la regina venne a sapere dei nuovi arrivati e con la sua carrozza, trainata da una coppia di unicorni dalla variopinta criniera arcobaleno, si diresse verso Gianni e Lucinda e con cipiglio preoccupato chiese loro chi fossero.I ragazzi risposero che provenivano dal pianeta Terra, precisamente dal mondo degli umani.La regina con un tono di voce dolce e suadente invitò i ragazzi a salire sulla carrozza fatata per condurli al castello, al cospetto del grande re.Arrivati nei pressi del castello si udiva il re che piangeva e imprecava contro se stesso, maledicendosi per la scelta che aveva fatto.La regina accorse subito dal re e chiese in ginocchio quale fosse il motivo di tanta disperazione; in fondo, quegli stranieri, erano solo due ragazzini, bellissimi e innocui, e rappresentavano i figli che da sempre avevano sognato di avere.Il re rispose che il loro regno stava per essere distrutto perché gli umani erano riusciti ad intrufolarsi nel loro mondo fatto di armonia, amore, purezza, bellezza e pace e al più presto lo avrebbero infettato a causa del loro cuore disonesto e sleale.Il re, che in fondo aveva un animo nobile, piangeva a dirotto perché contro la sua volontà, su decisione del Gran Consiglio dei Saggi e degli Anziani, aveva dovuto dare l'incarico di uccidere i due ragazzi per mano di due sicari mercenari e contemporaneamente sterminare il pianeta Terra, sede della slealtà e della disonestà umana.I ragazzi pensarono all'avvenimento di Giorgio e alle sue sincere raccomandazioni relative ai pericoli che avrebbero corso varcando l'oscuro portale.Adesso si sentivano davvero in pericolo.Erano spacciati.Per fortuna Giorgio, appassionato di tecnologie, aveva installato sulle maglie di Gianni e Lucinda (a loro insaputa) delle microspie ricetrasmittenti, pertanto, in tempo reale, era venuto a conoscenza del terribile destino cui stavano andando incontro i suoi amati compagni di scuola. Gianni, prima di distruggerla, azionò per l'ultima volta la penna misteriosa, prese un foglio bianco e disegnò due scene: l'una mentre i compagni si congedavano da quel lontano regno ringraziando e salutando con gentilezza il re e la regina; l'altra, insieme a lui, all'ingresso della loro scuola. Ancora una volta il disegno si distacco dal foglio volteggiando vorticosamente nell'aria, mentre Giorgio venne colto da una sorta di svenimento; al suo risveglio, con immenso stupore, Giorgio si ritrovò con Gianni e Lucinda davanti al cancello della scuola.I compagni, ignari di avere addosso delle microspie ricetrasmittenti, raccontarono a Giorgio l'esperienza vissuta, lui annui sorridendo sotto i baffi... L'onestà, l'amicizia e la lealtà di Giorgio avevano salvato i compagni, la scuola e l'intera umanità.


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