I fabbricati di "nuova costruzione e di ristrutturazione rilevante" a partire da Gennaio 2019 (per gli edifici pubblici) e da Gennaio 2021 (per tutti gli altri edifici) dovranno essere a consumo di QUASI ZERO ENERGIA (meglio conosciuti come nZEB = Nearly Zero Energy Building), come normato dal Decreto Legislativo 192/2005 (e dalla precedente Direttiva Europea 31/2010/CE) e successivi aggiornamenti (Legge 90/2013 e Decreto Ministeriale Requisiti Minimi del 26 giugno 2015)
Un edificio nZEB deve essere molto ben isolato, utilizzare al meglio gli apporti solari, minimizzare l'uso degli impianti meccanici e sfruttare la produzione da fonti rinnovabili.
Le tecnologie e le competenze progettuali per progettare e costruire edifici "ad energia quasi zero" sono ormai chiare. Le elenco sinteticamente:
Vanno seguiti i principi della progettazione sostenibile e bioclimatica con un approccio integrato tra la componente architettonica ed ingegneristica
L'edificio deve essere compatto e orientato in modo da ottimizzare gli apporti gratuiti solari
L'involucro esterno deve essere molto isolato ed ombreggiato per evitare rispettivamente dispersioni di calore e surriscaldamento
Gli impianti devono funzionare a bassa temperatura
Vanno installati impianti di produzione di energia a fonti rinnovabili
I consumi energetici vanno monitorati costantemente
Prendiamo in considerazione un'appartamento esistente di 100 mq calpestabili in Classe E (realizzato all'incirca negli anni '90) con caldaia convenzionale per riscaldamento e acqua calda sanitaria, e impianto di climatizzazione estiva a split, Indice di Prestazione Energetica di EPgl 160 Kw/m2anno.
Vuol dire che all'anno è necessaria una spesa energetica di circa di € 1600 annuali
Stesso fabbricato costruito con la sistema nZEB la spesa energetica si aggira intorno ad € 300 annuali
N.B. All'interno della spesa energetica indicata sono compresi solo i costi per climatizzazione invernale ed estiva e per la produzione di acqua calda sanitaria.