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Formule, elaborazioni, tabelle e testo di

Marco Cerisola, Matteo Cerisola, Luca Cerisola e Anna Cerisola  2006 - 2023

[ Foto, formule, elaborazioni, tabelle e testi di questo sito sono coperti dal diritto d'autore:

si vedano le condizioni nella Home page. ]

In questa pagina c'è l'analisi delle salite inserite nei precedenti tracciati di Giro e Tour, a cura di Marco Cerisola,  Matteo Cerisola, Luca Cerisola e Anna Cerisola.

Da questi studi è stato tolto ciò che viene riportato (da tempo) ogni anno nel nuovo elaborato (testi, dati, formule e tabelle) e quanto già scritto in anni precedenti, perciò viene segnalato spesso un richiamo diretto all'anno in cui si possono leggere interamente.

Per le montagne e i tracciati della prossima kermesse, clicca qui.



I percorsi 2023 del Giro d’Italia e del Tour de France: analisi delle montagne e dei tracciati

Dall’ “indice Cerisola” (su ciascuna salita) al “voto Cerisola” (su tutte le ascese del percorso) e alla “probabilità Cerisola” (uno scalatore ha molte chance di vittoria finale?) ©

Questa pagina è on line dalle ore 7:00 di venerdì 09 dicembre 2022  e comprende l'intero studio.

[ Si vedano le identiche premesse all'analisi sui percorsi 2017 ]       (...) i due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente lunedì 17 ottobre (il Giro) e giovedì 27 ottobre 2022 (il Tour):  https://www.giroditalia.it/il-percorso/                 https://www.letour.fr/en/stage-1     

Per i valori relativi anche ai tracciati 2023 si veda https://sites.google.com/site/zappacerisola/home-page/versione-italiana/salite-in-giro-e-tour .

Nel tracciato del Tour 2023 sono state troppo lontane dai traguardi di tappa il Cou e il Feu nella 14^ frazione (a meno 117 km e a meno 99 km) e il Forclaz de Montmin nella 15^ (si trovava a 98 km dallo striscione di giornata); mentre le altre 13 salite dure sono state decisive e 4 di esse furono sede di tappa.  

Mai il percorso italiano ebbe così tante ascese dure come nel 2023: ben 22, di cui 12 decisive. Soprattutto grazie a questo, il “Voto Cerisola” alle salite 2023 (si veda l’equazione 1) ha superato il valore record del 2022, il quale fu più alto del picco storico toccato nel 2021. Furono quindi 8 le tappe “super” per gli scalatori. Ma sono stati sprecati il durissimo Valcava (posto addirittura a 144 km dall’arrivo nella 15^ tappa), il S. Barbara, il Bordala e l’Albaredo (situati a 122 km, 116 km e 73 km dal traguardo nella 16^ frazione), nonché il Valparola (-72 km nella 19^). Prima di assegnare i "voti Cerisola", notiamo che nel 2023 iniziare il percorso dall’Abruzzo consentì di transitare in 17 Regioni (escludendo purtroppo Calabria, Sicilia e Sardegna), mentre il tracciato 2022 saltò 5 Regioni su 20 (ne saltò ben 6 nel 2021). 

Perciò, con riferimento agli ultimi 17 anni, il Tour 2023 e il Giro 2023 ebbero l’offerta di salite più interessante in assoluto per i grimpeur, grazie alle salite inserite nei finali di tappa .

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI del 2023 e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa”:

8 per il Giro: 

4^ tappa  -  martedì 9.5   (Crocelle, Carruozzo, lago Laceno –Molella)   1,015

7^ tappa ven. 12.5     (Rion. Sannit., Roccaraso, Calascio, C. Imperatore)     0,999

8^ tappa  -  sabato 13.5           (Cappuccini, m. Cesane, Cappuccini)                  1,324

13^ t.  ven. 19.5   (Grande S. Bernardo, Croix de Coeur, Crans Montana)   0,961

16^ t.  martedì 23.5   (S. Barbara, Bordala, Albaredo, Serrada, Bondone)   1,439

18^ t. giov. 25.5  (Crosett., PieveDalpago, Forc. Cibiana, Coi, Palafavera)  1,512

19^ ven. 26.5    (Campol., Valparola, Giau, 3 Croci, 3 cime Lavaredo)     2,115  **

20^ tappa  -  sabato 27.5.2023         (cronoscalata di Monte Lussari)     1,286.


9 per il Tour:

5^ tappa  -  mercoledì 5.7.2023        (Soudet, Ichère, Marie Blanque)           0,571

6^ tappa  -  giovedì 6.7     (Aspin, Tourmalet, Cauterets-Cambasque)  1,052

9^ tappa  -  domenica 9.7                                     (Puy de Dome)                                  1,057

13^ tappa  -  venerdì 14.7                                 (Grand Colombier)                            0,914

14^ tap.  sabato 15.7    (Saxel, Cou, Feu, Jambax, la Ramax, Joux Plane)    1,090

15^ tappa  -  dom. 16.7  (Fleuries, Forclaz de Montmin, Marais, Croix Fry, Aravis, Amerands, St Gervais Mont Blanc)   2,136  **

16^ tappa  -  martedì 18.7                                           (Domancy)                                   0,629

17^ tappa  -  mercoledì 19.7         (Saises, Roselend, Longefoy, la Loze)        1,029

20^ tappa  -  sabato 22.7 (Ballon d'Alsace, Croix des Moinats, Grosse Pierre, Schlucht, Petit Ballon, Platzerwasel) 1,309.

Se uno scalatore fosse indeciso a quale corsa a tappe partecipare, guardando questo studio potrebbe ipotizzare di avere – ceteris paribus – il 73% di probabilità di vincere il Giro 2023 e ben il 94% di probabilità di imporsi al Tour 2023.

Perché nella competizione transalpina le montagne abbondarono e la cronometro, non lunga e con un sensibile dislivello, non danneggiò gli scalatori ai fini della classifica generale.

Per i motivi esposti prima, anche nel 2023 – come spesso accade e come abbiamo dimostrato matematicamente per gli ultimi 17 anni – i grimpeur trovarono pure nella nostra penisola un percorso ideale. Infatti i passisti, pur favoriti nella 1^ e soprattutto nella 2^ cronometro “rosa” (1^ e 9^ tappa), soffrirono invece la 3^ crono (20^ tappa) e dovettero difendersi dai “camosci” nelle 32 ascese impegnative ben posizionate nel tracciato disegnato dentro al nostro “stivale”.

Analisi del Tour e del Giro brevettate nei giorni 07 e 08.12.2022 e pubblicate, on line qui, il 09.12.2022 ore 7:00.

Matteo Cerisola, Luca Cerisola, Anna Cerisola e Marco Cerisola


I percorsi 2022 del Giro d’Italia e del Tour de France: analisi delle montagne e dei tracciati

Dall’ “indice Cerisola” (su ciascuna salita) al “voto Cerisola” (su tutte le ascese del percorso) e alla “probabilità Cerisola” (uno scalatore ha molte chance di vittoria finale?) ©

Questa pagina è on line dalle ore 8:00 di lunedì 06 dicembre 2021 e comprende l'intero studio.
[ Si vedano le identiche premesse all'analisi sui percorsi 2017 ]       (...) i due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente giovedì 14 ottobre (il Tour) e giovedì 11 novembre 2021 (il Giro): https://www.giroditalia.it/il-percorso/     https://www.letour.fr/en/stage-1    

Per i valori relativi anche ai tracciati 2022 si veda https://sites.google.com/site/zappacerisola/home-page/versione-italiana/salite-in-giro-e-tour .

Nel tracciato del Tour 2022 sono troppo lontane dai traguardi di tappa solo l’Aspin nella 17^ frazione (è a meno 64 km) e l’Aubisque nella 18^ (si trova a 67 km dallo striscione di giornata); mentre le altre 12 salite dure saranno decisive e ben 6 di esse saranno sede di tappa! 

Il percorso 2022 nello “stivale” totalizza vari record: solo nel 2020 ci furono più montagne “vere”, però con 21 ascese davvero dure – di cui 11 sicuramente decisive – il “Voto Cerisola” alle salite (si veda l’equazione 1) raggiungerà il valore più alto della storia, offrendo agli scalatori ben 8 frazioni ghiotte per mettere una seria ipoteca sulla vittoria finale. Però saranno sprecati il monte Scuro (posto a 60 km dall’arrivo nella 7^ tappa), il muro di Guardiagrele (situato a 93 km dal traguardo nella 9^ frazione), Pila-Les fleurs (-72 km nella 15^), Croce Domini e Mortirolo (rispettivamente a 142 km e a 72 km dall’arrivo della 16^ tappa) e il San Pellegrino (-85 km nella 20^).

Notiamo che la forma allungata della nostra penisola e l’idea di far partire il Giro dall’Ungheria impediscono al percorso italiano di toccare tutte le Regioni: il tracciato 2022 salta 5 Regioni su 20 (ne saltò 6 nel 2021).

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (nessuna frazione 2022 merita 2 stelline):

8 per il Giro:

4^ tappa   martedì 10.5         (Etna da Paternò, Etna - rif. Sapienza)     0,697

9^ tappa domen. 15.5 (Roccaraso, Guardiagrele, Lanciano, Blockhaus)  1,518

14^ t. sab. 21.5  (Superga – B.Duca, Maddalena, R.S. Brigida [2 volte])   1,452

15^ t.  domenica 22.5       (Pila - Les fleurs, Verrogne, Cogne)            1,018

16^ t.  mart. 24.5 (Crocedomini, Mortirolo da Edolo, Teglio, S.Cristina)  1,355

17^ tappa mercoledì 25.5  (Tonale, Giovo, Vetriolo, Rovere - Menador) 1,364

19^ tappa venerdì 27.5  (Tanamea, Kolovrat, santuario Castelmonte)   1,154

20^ tappa sabato 28.5    (S. Pellegrino, Pordoi, Fedaia da M. Ciapela)      1,401.


9 per il Tour:

6^ tappa   giovedì 7.7                 (Pulventeux, Religieuses)                        0,579

7^ tappa   venerdì 8.7   (Super Planche des Belles Filles)         1,064

8^ tappa   sabato 9.7                  (stade olympique Lousanne)                   0,800

9^ t.  domenica 10.7                 (Mosses, De la Croix, Morgins)                 0,730

11^ tappa  merc. 13.7  (Montvernier, Telegraph, Galibier, Granon)  1,274

12^ tappa   giovedì 14.7   (Galibier, Croix de Fer, Alpe d'Huez)         1,067

16^ tappa  martedì 19.7             (Port de Lers, Mur de Péguère)             0,567

17^ t.  merc. 20.7 (Aspin, Hourq. d'Ancizan, Val Louron, Peyragudes) 1,419

18^ tappa   giovedì 21.7          (Aubisque, Spandelles, Hautacam)       1,236.

Se uno scalatore fosse indeciso a quale corsa a tappe partecipare, guardando questo studio potrebbe ipotizzare di avere – ceteris paribus – ben il 98% di probabilità di vincere il Giro 2022 e il 34% di probabilità di imporsi al Tour 2022.

Perché nella competizione transalpina potrebbero non essere sufficienti le montagne scelte a riequilibrare le scorrevoli e non brevi cronometro (soprattutto le prime due che sono abbastanza piatte), che danneggeranno fortemente gli scalatori per la classifica generale.

Per i motivi esposti prima, anche nel 2022 – come spesso accade e come abbiamo dimostrato matematicamente negli ultimi 15 anni – i grimpeur troveranno nella nostra penisola un percorso ideale.
Analisi del Tour e del Giro brevettate il 05.12.2021 e pubblicate, on line qui, il 06.12.2021 ore 8:00.

Matteo Cerisola, Luca Cerisola, Marco Cerisola e Anna Cerisola



I percorsi 2021 del Giro d’Italia e del Tour de France: analisi delle montagne e dei tracciati

Dall’ “indice Cerisola” (su ciascuna salita) al “voto Cerisola” (su tutte le ascese del percorso) e alla “probabilità Cerisola” (uno scalatore ha molte chance di vittoria finale?) ©

Questa pagina è on line dalle ore 8:00 di lunedì 1° marzo 2021 e comprende l'intero studio. 

[ Si vedano le identiche premesse all'analisi sui percorsi 2017 ]       (...) i due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente domenica 1° novembre 2020 (il Tour) e mercoledì 24 febbraio 2021 (il Giro):  https://www.giroditalia.it/il-percorso/     https://www.letour.fr/en/stage-1

Per i valori relativi anche ai tracciati 2021 si veda https://sites.google.com/site/zappacerisola/home-page/versione-italiana/salite-in-giro-e-tour 

Per il tracciato 2021 gli organizzatori del Tour sono tornati ad allontanare eccessivamente dai traguardi di tappa diverse montagne serie: il Saxonnex nell’8^ frazione, Dormancy, Saises, Pré e Cormet de Roselend nella 9^, Liguière nella 11^, Montségur nella 14^ e Peyresourde nella 17^ tappa. 

Il tracciato 2021 nello “stivale” affronterà meno salite rispetto al recente passato, però collocandole decisamente meglio perché posizionate vicino alla conclusione della tappa. Quindi quasi la metà di esse risulterà decisiva, offrendo agli scalatori ben 5 frazioni ghiotte per mettere una seria ipoteca sulla vittoria finale. Saranno sprecati solamente il monte Morello, il Fedaia e il Mottarone (situati rispettivamente a 127 km dall’arrivo della 12^ tappa, a 84 km dal traguardo della 16^ frazione e a 93 km dallo striscione della 19^).  Il tracciato del Giro 2021 sarà il più accattivante di sempre grazie alle salite finale scelte in 11 tappe. 

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (nessuna frazione 2021 merita 2 stelline).

Si ricorda che, come scritto precedentemente, il n° di stelline che segnalano l’interesse di una frazione è ottenuto moltiplicando per 0,9 il voto di ciascuna tappa (ossia quanto contenuto nelle parentesi quadre della prima formula di questa pagina).

11 per il Giro:

4^ tappa: martedì 11/5 (C. Carpineti, Molino, Passerino - Sestola) = 0,772

6^ tappa: giovedì 13/5 (F.ca Gualdo, F.ca Presta, S.Giacomo Ascoli Piceno) = 0,785

8^ tappa: sabato 15/5 (Bocca Selva, Guardia Sanframondi) = 0,746

9^ tappa: domenica 16/5 (Godi, Ciarlotto, F. Caruso, Ovindoli, Campo Felice) = 0,943

11^ tappa: mercoledì 19/5 (passo Lume Spento, ripetuto 2 volte) = 0,666

12^ tappa: giovedì 20/5 (m. Morello, p.so Consuma, p.so Calla, p.so Carnaio) = 1,045

14^ tappa: sabato 22/5 (F.lla Monte Rest,  Zoncolan da Sutrio) = 1,261

16^ tappa: lunedì 24/5 (La Crosetta, Fedaia, Pordoi, Giau) = 0,858

17^ tappa: mercoledì 26/5 (S. Valentino, Sega di Ala - Fittanze) = 1,392

19^ tappa: venerdì 28.5 (Mottarone, Varallo, Alpe di Mera) = 1,238

20^ tappa: sabato 29.5 (S. Bernardino, p.so Spluga, Alpe Motta) = 1,343.

6 per il Tour:          

8^ tappa: sabato 3/7 (Saxonnex, Romme, Colombière) = 1,221

9^ tappa: domenica 4/7 (Dormancy, Saisies, Pré, Roselend, Tignes) = 0,855

11^ tappa: mercoledì 7/7 (Liguière, Ventoux, Ventoux) = 0,651

14^ tappa: sabato 10/7 (Montségur, Croix des Morts, Galinagues, Saint-Louis) = 0,547

17^ tappa: mercoledì 14/7 (Peyresourde, Val Louron, Portet) = 1,233

18^ tappa: giovedì 15/7 (Tourmalet, Luz Ardiden) = 1,158.

Se uno scalatore fosse indeciso a quale corsa a tappe partecipare, guardando questo studio potrebbe ipotizzare di avere – ceteris paribus – ben il 96% di probabilità di vincere il Giro 2021 e solo il 21% di probabilità di imporsi al Tour 2021.

Perché nella competizione transalpina non saranno sufficienti le montagne scelte a riequilibrare le non brevi e scorrevoli cronometro, che danneggeranno fortemente gli scalatori per la classifica generale.

Per i motivi esposti prima, anche nel 2021 – come spesso accade e come abbiamo dimostrato matematicamente negli ultimi 14 anni – i grimpeur troveranno nella nostra penisola un percorso ideale.

Per utile confronto ricordiamo che sia al Giro 2020 che al Giro 2019 le cronometro furono 3, ma nel 2020 le caratteristiche dell’ultima prova contro il tempo furono congeniali ai passisti.


I percorsi 2020 del Giro d’Italia e del Tour de France: analisi delle montagne e dei tracciati

Questa pagina è on line dalle ore 15:00 di domenica 27 ottobre 2019 e comprende l'intero studio, lievemente modificato il 09-11-2019.

[ Si vedano le identiche premesse all'analisi sui percorsi 2017 ]       (...) i due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente martedì 15 ottobre (il Tour) e giovedì 24 ottobre 2019 (il Giro):         http://www.giroditalia.it/it/percorso-2020/         https://www.letour.fr/en/stage-1  

[ Si vedano le identiche premesse all'analisi sui percorsi 2017. Per i valori della "tabella A" relativi alle edizioni precedenti (dal 2004 al 2019), si veda qui sotto oppure si consulti la nuova versione completa della "Tabella A" ]

[ Si vedano le note alla Tabella nell'analisi sui percorsi 2017 e i commenti ai percorsi 2018.]

La competizione transalpina nel 2020 sarà la più ricca di montagne della storia: metterà sul piatto numerose belle scalate, spesso ben posizionate. Ma risulteranno inutili il Cormet de Roselend a 121,5 km dal termine della 18^ tappa, il Turini a 89 km dalla conclusione nella 2^, l’Hourcère a 85 km dal traguardo della 9^, il Menté a 81 km dall’arrivo nella 8^ e probabilmente anche la Madeleine a 61 km nella 17^. Invece il molto impegnativo Fromentel, pur collocato a ben 64 km dalla fine della 15^ tappa, “peserà” molto sulla classifica finale del Tour perché seguito dalla Biche – decisamente dura – e infine dalla Colombiere.

Il tracciato 2020 nello “stivale” sprecherà le seguenti salite dure: lo Spig e l’Aperta (situati rispettivamente a 150 km e a 104 km dal traguardo nella 16^ tappa), il Barbotto (posto a 115 km dall’arrivo nella 12^ frazione), il Valbona e il Bondone (rispettivamente a 141 km e a 86 km dalla conclusione della 17^ tappa), nonché il Castrin (a 143 km nella 18^) e soprattutto l’Agnello (a 92 km dalla fine della 20^ tappa). Nel 2020 avremo comunque 4 salite molto selettive ben posizionate, quindi conteggiamo almeno 4 frazioni sicuramente utili agli scalatori.

Prima di assegnare i voti, consideriamo che la forma allungata della nostra penisola e l’idea di partire dall’estero impediscono al percorso del Giro di toccare tutte le Regioni: stavolta il tracciato 2020 ignora completamente 8 Regioni su 20.

(...)    [ Si vedano le analisi sui percorsi 2018 e 2019.]

Tali voti complessivi finali delle SALITE sono, secondo noi (Tabella B):

VOTI  FINALI  alle  salite  =>

2020

Giro d’Italia

8,960

Tour de France

9,124

Perciò, con riferimento agli ultimi 14 anni, per i grimpeur il Tour 2020 sarà il più stuzzicante in assoluto, mentre il Giro 2020 sarà uno dei più accattivanti. A causa dell'emergenza Covid, le tappe iniziale previste in Ungheria sono state sostituite da frazioni molto più selettive, modificando il Voto finale da 8,217 a 8,960.

Come simpatica “prova del 9”, verifichiamo quante ascese inserite nel percorso sono state in passato scalate anche da uno degli autori di questo studio (Marco): essendo stato un salitomane collezionista di asperità acerrime, se un colle non l’ha scalato sarà forse perché probabilmente non è abbastanza tosto?    

                  Tabella C - N° salite delle quali abbiamo conoscenza diretta:

[ Si veda l'analisi sui percorsi 2017 oppure si consulti la nuova analisi dei prossimi percorsi

 

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (nessuna frazione 2020 merita due stelline).

 9 (10) per il Giro:

3^ tappa   lunedì 5.10 (era 13.5)                       (Etna)                                 0,786

9^ t. dom.11.10 (sost. t.ungher.) (Lanciano, S.Leon., S.Ant., Roccar.-Arem.) 1,041

10^ tappa   martedì 13.10 (era 19.5)   (Tortoreto, Colonnella, Tortor., Tortor.)   1,328

[12^ t. g. 15.10 (era 21.5) (Polenta, Ciola, Barbot., Pertic., Pugliano, Gorolo) 0,481]

13^ t.  venerdì 16.10 (era 22.5)               (Roverello, Calaone)                       0,846

15^ t. dom.18.10 (era 24.5) (Chianzutan, M. Rest, Pala Barzana, Piancaval.) 1,190

16^ tappa martedì 20.10 (era 26.5) (Domm, Spig, Aperta, Ragogna x 3 volte)  0,971

17^ tappa merc. 21.10 (era 27.5) (Valbona, Bondone, Durone, M. Campiglio)  1,011

18^ tappa giovedì 22.10 (era 28.5)  (Carlo Magno, Castrin, Stelvio, Cancano)  1,078

20^ tappa sabato 24.10 (era 30.5)   (Agnello, Izoard, Monginevro, Sestriere)   0,526.

 8 per il Tour:           

6^ tappa   giovedì 3.9 (era 2.7)                    (Lusette, Mont Aigoual)              0,653

8^ tappa   sabato 5.9 (era 4.7)           (Menté, Port de Balès, Peyresourde)       1,168

9^ tappa   domenica 6.9 (era 5.7)             (Hourcère, Soudet, Marie Blanque)    0,653

13^ tap.   venerdì 11.9 (era 10.7) (Ceyssat, Stèle, Neronne, Puy Mary - Peyrol)  1,556

15^ tappa   domenica 13.9 (era 12.7)         (Fromentel, Biche, Colombiere)        1,323

17^ tappa   mercoledì 16.9 (era 15.7)             (Madeleine, Col de la Loze)          0,969

18^ tappa   giovedì 17.9 (era 16.7)          (Roselend, Saisies, Aravis, Glières)     0,582

20^ tappa   sabato 19.9 (era 18.7)              (crono con arrivo a Belles Files)       1,014.

 

N.B.: il “voto complessivo” tiene conto dei voti di TUTTE le frazioni, anche di quelle meno selettive e quindi non elencate sopra.

[ Per i valori della "Tabella E" relativi agli anni 2007 - 2019 e per lo studio di quanto i grimpeur siano danneggiati dalle TAPPE A CRONOMETRO e dalle frazioni con lunghi tratti dissestati (lastricati con pavé o sterrati) si veda l'analisi sui percorsi 2015 oppure si consulti la nuova analisi dei prossimi percorsi  ]

Quindi queste probabilità, ottenute con il nostro algoritmo, sono quelle indicate nella tabella seguente (Tabella E ).

Mettendo a confronto analisi teorica e realtà empirica, gli “albi d’oro” sembrano confermare ex post questa analisi. Nel complesso l'errore del nostro parametro è limitato (3 casi su 26, ossia l' 11,5%). Nelle edizioni 2008 e 2010 il risultato effettivo (le caratteristiche di ciascun vincitore finale) è stato in linea con il valore elaborato come "VOTO Cerisola" (sul complesso delle salite), però ha smentito la stima della "PROBABILITA' Cerisola".      Ovviamente ciò è dipeso dal famoso adagio: “le corse le fanno i corridori e non i percorsi”!  :)   

Come detto sopra (poco prima dell’equazione 3), va notato che Bernal, vincitore del Tour 2019, corre per la squadra più forte, quindi è normale che non abbia sùbito la fortissima penalizzazione – ai danni degli scalatori ingaggiati da team meno blasonati – prevista nella nostra formula di calcolo della “Probabilità Cerisola” a causa della cronosquadre quasi piatta di 27 km.

 

[ Si vedano le note alla Tabella nell'analisi sui percorsi 2017 e i commenti ai percorsi 2018.]

La competizione transalpina nel 2019 metterà sul piatto numerose belle scalate, spesso ben posizionate ma risulteranno inutili il Grand Ballon a 117 km dal termine della 6^ tappa, il Vars a 125 km dal traguardo della 18^, il Roselend a 94 km dall’arrivo nella 20^ e probabilmente anche l’Iseran a 38 km nella 19^. Osserviamo che l’Iseran è spesso flagellato dal vento, quindi solo un plotoncino di attaccanti potrebbe riuscire – dandosi il cambio nel “tirare” – a non sprecare troppe energie nel tentativo di fuga.

Il tracciato 2019 nello “stivale” sprecherà il Gavia (situato a 95 km dal traguardo nella 16^ tappa), il duro Cima Campo (posto a 109 km dall’arrivo nella 20^ frazione), le ascese ai castelli romani (Rocca Priora a 131 km e Rocca di Papa a 114 km dalla conclusione della 5^ tappa), nonché il Pian del lupo (a 62 km nella 13^). Nel 2019 avremo comunque 5 salite molto selettive ben posizionate, quindi conteggiamo almeno 4 frazioni sicuramente utili agli scalatori.

Se uno scalatore fosse indeciso a quale corsa a tappe partecipare, guardando questo studio potrebbe ipotizzare di avere – ceteris paribus – ben il 90% di probabilità di vincere il Tour 2020 e solo il 7% di probabilità di imporsi al Giro 2020.

Perché nella competizione transalpina le salite sono assai selettive e collocate saggiamente; inoltre i francesi hanno saputo rinunciare sia alla cronosquadre sia alle lunghe cronometro individuali piatte. Invece nella corsa rosa riteniamo che non siano sufficienti le montagne scelte, perché la non breve e scorrevolissima cronometro finale, danneggerà fortemente gli scalatori per la classifica generale.

Solitamente i grimpeur trovano nella nostra penisola un percorso ideale: lo abbiamo dimostrato matematicamente negli ultimi 14 anni.  Però nel 2020, ancor più di quanto accadde nel 2016 e nel 2017, il podio di Parigi fa l’occhiolino ai camosci, mentre quello di Milano sembrerebbe a loro precluso.

Per utile confronto ricordiamo che pure al Giro 2019 le cronometro furono 3 (come nel 2020), ma avevano dislivelli ben più interessanti rispetto a quelle del 2020.

Analisi del Tour e del Giro brevettate il 26.10.2019 e pubblicate, on line qui, il 27.10.2019 ore 15:00. Studio lievemente modificato il 09-11-2019 e pubblicato on line qui, il 10.11.2019 ore 12:00.

Matteo Cerisola, Luca Cerisola, Marco Cerisola e Anna Cerisola

 

I percorsi 2019 del Giro d’Italia e del Tour de France: analisi delle montagne e dei tracciati

Dall’ “indice Cerisola” (su ciascuna salita) al “voto Cerisola” (su tutte le ascese del percorso) e alla “probabilità Cerisola” (uno scalatore ha molte chance di vittoria finale?) ©

Questa pagina è on line dalle ore 17:10 di domenica 4 novembre 2018 e comprende l'intero studio.

[ Si vedano le identiche premesse all'analisi sui percorsi 2017 ]       (...) i due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente giovedì 25 ottobre 2018 (il Tour) e mercoledì 31 ottobre 2018 (il Giro):     https://www.giroditalia.it/it/tappa/tappa-1-2019/        https://www.letour.fr/en/stage-1

[ Si vedano le identiche premesse all'analisi sui percorsi 2017. Per i valori della "tabella A" relativi alle edizioni precedenti (dal 2004 al 2018), si veda qui sotto oppure si consulti la nuova versione completa della "Tabella A" oppure si consulti l'allegato pdf "A"]

Tabella A - DIFFICOLTÀ DELLE ASCESE E QUANTE POTREBBERO RISULTARE DECISIVE:

Prima di assegnare i voti, formuliamo tre considerazioni: la prima è che la forma allungata della nostra penisola impedisce al percorso del Giro di toccare tutte le Regioni e stavolta il tracciato 2019 ignora completamente sia il sud sia le isole (il punto più meridionale sarà Terracina); la seconda è che le cronometro risulteranno decisive più del solito sia al Tour che al Giro, ma ne parleremo più avanti; la terza è che la prima tappa “rosa” di montagna sarà la 13^ … non ricordiamo una prima metà del Giro così sfavorevole ai grimpeur.

Il nostro “voto”, quasi sempre favorevole al Giro, premiò invece il tracciato del Tour nel 2014, nel 2016 e nel 2017. Nel 2017 avvenne più per demerito del Giro che non per meriti del Tour.

(...)    [ Si veda ll'analisi sui percorsi 2018.]

Tali voti complessivi finali delle SALITE sono, secondo noi (Tabella B) (è più agevole consultarla nell'allegato pdf "B"):

VOTI  FINALI  alle  salite  =>

Giro d’Italia

Tour de France

            2019                                                      8,721                                                    6,781

Come “prova del 9”, verifichiamo quante ascese inserite nel percorso sono state in passato scalate anche da uno degli autori di questo studio (Marco): essendo stato un salitomane collezionista di asperità acerrime, se un colle non l’ha scalato è perché probabilmente non è abbastanza tosto.

                 Tabella C - N° SALITE DELLE QUALI HO CONOSCENZA DIRETTA (è più agevole consultare la tabella nell'allegato pdf "C"):

 

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (nessuna frazione 2019 merita due stelline).

Si noti che, a differenza del passato, le tappe francesi più suggestive si disputeranno in giorni lavorativi … quindi con meno pubblico sulle strade e nelle dirette televisive!

 6 per il Giro:

13^ tappa   venerdì 24.5                (Lys, Pian del Lupo, Nivolet)                              0,926

14^ t.  sabato 25.5   (Verrayes, Verrogne, Truc d'Arbe, S. Carlo, Courmayeur)      0,947

15^ t.  domen. 26.5 (Ghisallo, Colma Sormano senza “muro”, Civiglio, S. Fermo)  1,548

16^ t.  martedì 28.5              (Presolana, Croce Salven, Gavia, Mortirolo)               0,957

17^ tappa   mercoledì 29.5               (Mendola, Naz, Terento, Anterselva)              0,886

20^ tappa   sabato 1°.6          (Cima Campo, Manghen, Rolle, Croce d'Aune)        1,003.

 6 per il Tour:           

6^ tappa   giovedì 11.7    (Gr. Ballon, Ballon d'Alsace, Chevrères, Belles Filles)    1,581

12^ tappa   giovedì 18.7                (Peyresourde, Hourquette d'Ancizan)                0,617

14^ tappa   sabato 20.7                               (Soulor, Tourmalet)                              0,950

15^ tappa   domenica 21.7    (Port de Lers, Mur de Péguère, Foix - Prat d'Albis)   1,189

18^ tappa   giovedì 25.7                              (Vars, Izoard, Galibier)                         0,661

20^ tappa   sabato 27.7                (Roselend, N.D. du Pre, Val Thorens)                0,797.

N.B.: il “voto complessivo” tiene conto dei voti di TUTTE le frazioni, anche di quelle meno selettive e quindi non elencate sopra.

[ Per i valori della "Tabella E" relativi agli anni 2007 - 2018 e per lo studio di quanto i grimpeur siano danneggiati dalle TAPPE A CRONOMETRO e dalle frazioni con lunghi tratti dissestati (lastricati con pavé o sterrati) si veda l'analisi sui percorsi 2015 oppure si consulti la nuova analisi dei prossimi percorsi  ]

Quindi queste probabilità, ottenute con il nostro algoritmo, sono quelle indicate nella tabella seguente (Tabella E - è più agevole consultare la tabella nell'allegato pdf "E").

Mettendo a confronto analisi teorica e realtà empirica, gli “albi d’oro” sembrano confermare ex post questa analisi. Nel complesso l'errore del nostro parametro è limitato (3 casi su 22, ossia il 13,6%). Nelle edizioni 2008 e 2010 il risultato effettivo (le caratteristiche di ciascun vincitore finale) è stato in linea con il valore elaborato come "VOTO Cerisola" (sul complesso delle salite), però ha smentito la stima della "PROBABILITA' Cerisola".      Ovviamente ciò è dipeso dal famoso adagio: “le corse le fanno i corridori e non i percorsi”!  :)  

2019                                    8                                    8                                  9                                 3

[ Si veda l'analisi sui percorsi 2017 oppure si consulti la nuova analisi dei prossimi percorsi

Se uno scalatore fosse indeciso a quale corsa a tappe partecipare, guardando questo studio potrebbe ipotizzare di avere – ceteris paribus – ben l' 83% di probabilità di vincere il Giro 2019 e nessuna speranza di imporsi nel Tour 2019.

Perché la cronosquadre su rettilinei piatti e filanti, proprio a inizio Tour, è deleteria per la classifica generale degli scalatori: secondo noi questi ultimi potrebbero prendere parte alla corsa transalpina unicamente se interessati alla “maglia a pois” o ai successi di tappa. Quindi, purtroppo per noi appassionati di montagne, in Francia il pronostico pare molto sfavorevole ai camosci ... che dovranno quindi sfruttare al meglio tutte le occasioni che riusciranno a creare in corsa.

Apparentemente potrebbe sembrare vero il contrario, ossia che gli scalatori siano invece penalizzati nella corsa italiana: infatti al Giro 2019 le cronometro saranno ben 3 e il chilometraggio contro il tempo sarà maggiore. Però le crono nello "stivale" avranno dislivelli interessanti, soprattutto quando le energie dei corridori saranno ancora fresche (nella 1^ e nella 9^ tappa).

Analisi del Tour e del Giro brevettate il 02.11.2018 e pubblicate, on line qui, il 04.11.2018 ore 17:10.

                                                                                                                                                                Matteo Cerisola, Luca Cerisola, Marco Cerisola e Anna Cerisola

Il tracciato 2018 nello “stivale” sprecherà il duro passo del Termine (posto a 118 km dall’arrivo nell’11^ tappa), il Ragogna e l’Avaglio (a 138 km e a 76 km dalla conclusione della 14^ tappa), il Tre Croci (a 65 km nella 15^) e – secondo noi – pure il Finestre (a 71 km nella 19^). Però nel 2018 avremo comunque 10 salite molto selettive ben posizionate, quindi 4 frazioni sicuramente utili agli scalatori.

 Il nostro “voto”, quasi sempre favorevole al Giro, premiò invece il tracciato del Tour nel 2014, nel 2016 e nel 2017. Nel 2017 avvenne più per demerito del Giro che non per meriti del Tour.     

I nostri “voti” alle salite 2018 delle due corse a tappe sono simili: vediamo adesso come e perché.

 

[ Si vedano le note alla Tabella nell'analisi sui percorsi 2017.]

             Da questa tabella si evincono già alcune indicazioni. La differenza più netta tra le due celebri manifestazioni ciclistiche DI SOLITO è il numero di salite acerrime da “domare”: mentre nella nostra penisola ve ne sono diverse e vengono spesso sapientemente poste nei finali di tappa, la maglia gialla per decenni non ne ha trovato nessuna sotto le sue ruote. Una l’affrontò nel 2012 (il Col du Granier, da Chapareillan – Isère, nella 12^ tappa) ma a 141 km dal traguardo! Invece nel 2017 ne vedemmo 2 nel finale della 9^ tappa.   Un'altra marcata caratteristica della corsa italiana è sempre stata la frequente presenza di molte impennate nelle tappe "secondarie", che - se ben posizionate - lasciano il segno nella gara e contribuiscono ad alzare il "punteggio" nell'analisi che verrà illustrata tra poco; nel 2017 la situazione fu rovesciata.

Dal 2010 in poi, le salite del Tour sono diventate via via più appetibili per gli scalatori (a parte il peggioramento nel tracciato 2012), soprattutto perché posizionate meglio. I percorsi francesi 2014 e 2016 sono stati i MIGLIORI degli ultimi 25 anni [vedi la Tabella A e le  nostre analisi dei precedenti tracciati] e per la 1a volta la corsa transalpina nel 2014 è stata più congeniale per i montanari rispetto al Giro! Quelle edizioni hanno presentato un buon numero di ascese dure e avevano inserito asperità “chiave” negli ultimi km di parecchie frazioni. 

        Ciò sorprende positivamente, in quanto, per decenni, l'abitudine del Tour era, purtroppo, di collocare male i colli (fu emblematico lo spreco transalpino nel 2012: il Grand Cucheron addirittura a 186 km dall’arrivo nella 12^ tappa, la Madeleine a 100 km nell’11^, il Menté a 114 km nella 17^, l’Aubisque a ben 140 km e il Tourmalet a 76 km nella 16^; pure nel 2015 furono diverse le montagne ininfluenti per la classifica; invece nel 2016 venne sprecato solo il Tourmalet, posizionato a 97 km dal traguardo dell’8^ tappa; nel 2017 fu un peccato vedere Biche e Grand Colombiere a 113 km e a 89 km nella 9^ frazione, nonché la Croix de Fer a 105 km nella 17^).

         La competizione transalpina nel 2018 metterà sul piatto numerose belle scalate, spesso ben posizionate ma risulteranno inutili la Montée du plateau des Glières a 91 km nella 10^ tappa, la Madeleine a 122 km nella 12^, Aspin e Tourmalet a 122 km e a 92 km nella 19^.

        Il percorso 2016 della “corsa rosa” non è stato male, però peccato per il Giau a 41 km dal termine della 14^ tappa (comunque ugualmente assai impegnativa) e soprattutto per l’Agnello a 55 km dallo striscione della deludente 19^ frazione. Nel Giro 2017 purtroppo il Blockhouse venne scalato solo in parte (infatti Tom Dumoulin limitò i danni), inoltre furono vanificati il Mortirolo (a 138 km nella 16^ frazione) e il Grappa (a 67 km nella 20^). Nell’edizione passata italiana c’erano poche salite dure e più km a cronometro da noi che in Francia!

RIFLESSIONI  FINALI:  [si veda quanto scritto il 29.10.2011, il 11.11.2012, il 15.12.2013, il 18.11.2015 e l' 08.08.2016]   Inoltre:         

Merita un particolare elogio l'opera di l'opera di Ivano Fanini, [quanto segue è tratto da Wikipedia:] "personaggio simbolo della lotta al doping nel ciclismo. In particolare fu il primo presidente di società ad avere il coraggio di uscire dall'omertà e parlare a viso aperto di un argomento difficile e scomodo come il doping." Il 24-05-2018 è stato invitato da Marco a partecipare alla seduta del Consiglio del IX Municipio di Roma.

                                                                                                                                                                Matteo Cerisola, Luca Cerisola, Marco Cerisola e Anna Cerisola

I percorsi 2018 del Giro d’Italia e del Tour de France: analisi delle montagne e dei tracciati

Dall’ “indice Cerisola” (su ciascuna salita) al “voto Cerisola” (su tutte le ascese del percorso) e alla “probabilità Cerisola” (uno scalatore ha molte chance di vittoria finale?) ©

Dalle ore 8:30 di lunedì 04 dicembre 2017 è on line l'intero studio - che comprende anche il tracciato del Giro d'Italia 2018, presentato il 29 novembre 2017.

[ Si vedano le identiche premesse all'analisi sui percorsi 2017 ]       (...) i due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente il 17.10.2017 (il Tour) e il 29.11.2017 (il Giro):

http://www.giroditalia.it/it/percorso/  

http://www.letour.fr/en/    (clicca su "route 2018") 

Abbiamo anche visionato www.today.it/sport/giro-italia-2018-tappe-altimetria-percorso.html

       

[ Si vedano le identiche premesse all'analisi sui percorsi 2017. Per i valori della "tabella A" relativi alle edizioni precedenti (dal 2004 al 2017), si veda qui sotto oppure si consulti la nuova versione completa della "Tabella A" ]        

 

Tabella A - DIFFICOLTÀ DELLE ASCESE E QUANTE POTREBBERO RISULTARE DECISIVE:

Come detto sopra, dopo aver giudicato la selettività di ogni salita (con l’ “indice Cerisola”) e la sua incidenza sulla tappa (misurandone la distanza dal traguardo), sommiamo i “voti” elaborati per ciascuna tappa e otteniamo il “voto complessivo delle salite della corsa a tappe”.

Il massimo voto realistico è 10, perciò 6 è la sufficienza risicata: voti più bassi indicano che - a nostro modesto parere - l'insieme delle salite inserite in quel percorso NON soddisfa gli scalatori.

Tali voti complessivi finali delle SALITE sono, secondo noi (Tabella B):

VOTI  FINALI  alle  salite  =>

2018

Giro d’Italia

7,588

Tour de France

7,370

 

[ Si veda l'analisi sui percorsi 2017. Per i valori della "tabella B" relativi alle edizioni precedenti (dal 2007 al 2017), si veda qui sotto oppure si consulti la nuova versione completa della "Tabella B"

[ Si veda l'analisi sui percorsi 2017. Per i valori della "tabella C" relativi alle edizioni precedenti (dal 2004 al 2017), si veda qui sotto oppure si consulti la nuova versione completa della "Tabella C"

                 Tabella C - N° SALITE DELLE QUALI HO CONOSCENZA DIRETTA:

 

 

 Questa tabella (C) solitamente ci porta a ribadire le nostre conclusioni, anche se essa non tiene conto della distanza dei valichi dai traguardi parziali. Come si nota, spesso c’è una “correlazione ex post” tra le salite affrontate da me, quelle inserite nei tracciati e il “voto complessivo finale” scaturito dalle formule. Per il 2014 non è stato così e non sarà così nel 2018: pazienza!

[ Si veda l'analisi sui percorsi 2017. Per le informazioni relative alle tappe con il miglior dislivello e alla riflessione sulla 20^ tappa del "Giro" 2012 si veda qui sotto oppure si consulti la nuova analisi dei prossimi percorsi

 

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (la 14^ frazione 2018 del Giro merita due stelline).

Si noti che, a differenza del passato, le tappe francesi più suggestive si disputeranno in giorni lavorativi … quindi con meno pubblico sulle strade e nelle dirette televisive!

                                                 7 per il Giro:

6^ tappa   giovedì 10.5                               (Etna)                                      0,490

 9^ tappa   domenica 13.5       (Roccaraso, Calascio, Gran Sasso)           0,721

14^ tap.  sabato 19.5 (Ragogna, Avaglio, Duron, Valcalda, ZONCOLAN)   1,866

15^ t.  domenica 20.5 (Mauria, Tre Croci, S. Antonio, Costalissoio, Sappada)  1,332

18^ tappa   giovedì 24.5                          (Prato nevoso)                              0,644

19^ tappa   venerdì 25.5         (Lys, Finestre, Sestrière, Jafferau)               1,002

20^ tappa   sabato 26.5           (Tsecore, St Pantaléon, Cervinia)                     1,026.

                                                    6 per il Tour:           

10^ tappa   martedì 17.7      (Croix Fry, Glières, Romme, Colombière)       1,361

11^ tappa   mercoledì 18.7             (Bisanne, Roselend, Rosière)                1,139

        12^ tappa   giovedì 19.7         (Madeleine, Croix de Fer, Alpe d’Huez)         0,936

16^ tappa   martedì 24.7           (Portet d’Aspet, Mentè, Portillon)                0,843

17^ tappa   mercoledì 25.7          (Peyresourde, Louron, Portet)                  1,166

19^ tappa   venerdì 27.7       (Aspin, Tourmalet, Bordères, Aubisque)         0,866.

.

N.B.: il “voto complessivo” tiene conto dei voti di TUTTE le frazioni, anche di quelle meno selettive e quindi non elencate sopra.

[ Per i valori della "Tabella E" relativi agli anni 2007 - 2017 e per lo studio di quanto i grimpeur siano danneggiati dalle TAPPE A CRONOMETRO e dalle frazioni con lunghi tratti dissestati (lastricati con pavé o sterrati) si veda l'analisi sui percorsi 2015 oppure si consulti la nuova analisi dei prossimi percorsi  ]

Quindi queste probabilità, ottenute con il nostro algoritmo, sono quelle indicate nella tabella seguente (Tabella E).

Mettendo a confronto analisi teorica e realtà empirica, gli “albi d’oro” sembrano confermare ex post questa analisi. Nel complesso l'errore del nostro parametro è limitato (3 casi su 22, ossia il 13,6%). Nelle edizioni 2008 e 2010 il risultato effettivo (le caratteristiche di ciascun vincitore finale) è stato in linea con il valore elaborato come "VOTO Cerisola" (sul complesso delle salite), però ha smentito la stima della "PROBABILITA' Cerisola".      Ovviamente ciò è dipeso dal famoso adagio: “le corse le fanno i corridori e non i percorsi”!  :)  

 

            Da questa tabella si evincono già alcune indicazioni. La differenza più netta tra le due celebri manifestazioni ciclistiche DI SOLITO è il numero di salite acerrime da “domare”: mentre nella nostra penisola ve ne sono diverse e vengono spesso sapientemente poste nei finali di tappa, la maglia gialla per decenni non ne ha trovato nessuna sotto le sue ruote. Una l’affrontò nel 2012 (il Col du Granier, da Chapareillan – Isère, nella 12^ tappa) ma a 141 km dal traguardo! Invece nel 2017 ne vedremo 2 nel finale della 9^ tappa.   Un'altra marcata caratteristica della corsa italiana è sempre stata la frequente presenza di molte impennate nelle tappe "secondarie", che - se ben posizionate - lasciano il segno nella gara e contribuiscono ad alzare il "punteggio" nell'analisi che verrà illustrata tra poco; nel 2017 la situazione è rovesciata.

 

Dal 2010 in poi, le salite del Tour sono diventate via via più appetibili per gli scalatori (a parte il peggioramento nel tracciato 2012), soprattutto perché posizionate meglio.   Il percorso francese 2014 è stato il MIGLIORE degli ultimi 20 anni [vedi le  nostre analisi dei precedenti tracciati] e per la 1a volta la corsa transalpina è stata più congeniale del Giro per i montanari!

        La “corsa giallanel 2016 è stata la migliore di sempre per i grimpeur, presentando un buon numero di ascese dure e avendo inserito asperità “chiave” negli ultimi km di ben 8  (se non addirittura di 9)frazioni.  Ciò sorprende positivamente, in quanto, per decenni, l'abitudine del Tour era, purtroppo, di collocare male i colli. Fu emblematico lo spreco transalpino nel 2012: il Grand Cucheron addirittura a 186 km dall’arrivo nella 12^ tappa, la Madeleine a 100 km nell’11^, il Menté a 114 km nella 17^, l’Aubisque a ben 140 km e il Tourmalet a 76 km nella 16^. Pure nel 2015 furono diverse le montagne ininfluenti per la classifica.    Invece nel 2016 venne sprecato solo il Tourmalet, posizionato a 97 km dal traguardo dell’8^ tappa. 

        Il percorso 2016 della “corsa rosa” non è stato male, però peccato per il Giau a 41 km dal termine della 14^ tappa (comunque ugualmente assai impegnativa) e soprattutto per l’Agnello a 55 km dallo striscione della deludente 19^ frazione.

        Nel Giro 2017 purtroppo il Blockhouse sarà scalato solo in parte, inoltre saranno vanificati il Mortirolo (a 138 km nella 16^ frazione) e il Grappa (a 67 km nella 20^), mentre nel Tour 2017 potrebbero risultare inutili Biche e Grand Colombiere (a 113 km e a 89 km nella 9^), come la Croix de Fer (a 105 km nella 17^).

Tirando le somme, i percorsi 2017 sia della “corsa rosa” sia della "gialla" non soddisfano in pieno gli scalatori: poche salite dure in Italia e più km a cronometro da noi che in Francia.        Quindi il nostro “voto” premia principalmente il tracciato 2017 del Tour - come facemmo per quelli del 2014 e del 2016 - più per demerito del Giro che non per meriti del Tour.

Come detto sopra, dopo aver giudicato la selettività di ogni salita (con l’ “indice Cerisola”) e la sua incidenza sulla tappa (misurandone la distanza dal traguardo), sommiamo i “voti” elaborati per ciascuna tappa e otteniamo il “voto complessivo delle salite della corsa a tappe”.

Il massimo voto realistico è 10, perciò 6 è la sufficienza risicata: voti più bassi indicano che - a nostro modesto parere - l'insieme delle salite inserite in quel percorso NON soddisfa gli scalatori.                 Tali voti complessivi finali sono, secondo noi:

 

Se uno scalatore fosse indeciso a quale corsa a tappe partecipare, guardando questo studio potrebbe ipotizzare di avere – ceteris paribus – un 64% di probabilità di vincere il Giro 2018 e nessuna speranza di imporsi nel Tour 2018. Perciò, mentre al Giro 2018 le cronometro hanno distanze ridotte e quella più lunga giunge dopo le due tappe più favorevoli agli scalatori, questi ultimi potrebbero prendere parte alla corsa transalpina unicamente se interessati alla “maglia a pois” o ai successi di tappa. Quindi, purtroppo per noi appassionati di montagne, in Francia il pronostico pare molto sfavorevole ai camosci ... che dovranno quindi sfruttare al meglio tutte le occasioni che riusciranno a creare in corsa.

Questa catastrofica previsione riguardante il Tour de France è dovuta non solo alle cronometro (quella “a squadre” nella 3^ tappa è la più dirompente), ma soprattutto all’inserimento della “Roubaix” (9^ tappa) alla vigilia delle Alpi. Non condividiamo affatto la scelta – quanto meno azzardata – dei 21,7 km di insidiosissimo pavé in una corsa a tappe il cui fascino è invece legato alle grandi montagne: sarebbe come se nel torneo tennistico di Wimbledon, che si gioca sull’erba, gli organizzatori imponessero che gli ottavi di finale venissero giocati su campi da tennis in cemento! Dopo quell’infernale 9^ frazione, gli scalatori – anche se avessero scampato le cadute – si troverebbero sulla Colombière con le articolazioni doloranti e con vari minuti di ritardo da recuperare in classifica generale.

Analisi del Tour brevettata il 04.11.2017 e pubblicata, on line qui, il 05.11.2017 ore 11.

Studio del Giro brevettato il 03.12.2017 e pubblicato, on line qui, il 04.12.2017 ore 08:30.                                                         Matteo Cerisola, Luca Cerisola, Marco Cerisola e Anna Cerisola

RIFLESSIONI  FINALI:  [si veda quanto scritto il 29.10.2011, il 11.11.2012, il 15.12.2013, il 18.11.2015 e l' 08.08.2016] 

Matteo Cerisola, Luca Cerisola, Marco Cerisola e Anna Cerisola

P.S.: questa pagina è gentilmente citata e linkata dal 20 maggio 2015 da Joost Overhoff nella pagina olandese del sito http://www.cacciucco.nl/teksten/blog_files/5f9b7954580e0d8419075a7d54550234-83.html  . Onoratissimi, ne ringraziamo l'Autore.

 

I percorsi 2017 del Giro d’Italia e del Tour de France: analisi delle montagne e dei tracciati

Dall’ “indice Cerisola” (su ciascuna salita) al “voto Cerisola” (su tutte le ascese del percorso) e alla “probabilità Cerisola” (uno scalatore ha molte chance di vittoria finale?) ©

  Formule, elaborazioni, tabelle e testo (2016 sul 2017) di Matteo Cerisola, con la collaborazione di Marco Cerisola e Luca Cerisola.

Con richiami a formule, elaborazioni, tabelle e testo già pubblicati tra il 2006 e il 2016 da Marco Cerisola, Daniela Zappa e Matteo Cerisola.

 

Queste periodiche considerazioni desiderano essere un annuale tentativo di risposta ai quesiti: i tracciati 2017 delle due maggiori corse a tappe sono stuzzicanti per gli scalatori? I percorsi delle edizioni passate erano più allettanti per gli amanti delle salite?

Come facciamo dal 2014, abbiamo esaminato anche l’incidenza penalizzante delle tappe a cronometro e delle frazioni con lunghi tratti dissestati (lastricati con pavé o sterrati). 

Il nostro modesto contributo è uno studio matematico, che speriamo sia comprensibile anche a chi non ama i numeri e le equazioni (basta limitarsi a leggere il testo, saltando le formule).

Essendo stato eletto a giugno 2016 come Consigliere del IX Municipio di Roma che soffre per molti e gravissimi problemi, Marco aveva rinunciato a questo studio annuale dei tracciati e delle salite. Così se ne è occupato Matteo, coadiuvato da Luca e dalle indicazioni di Marco. Grazie di cuore ai figli Matteo e a Luca, che continuano l'opera del babbo.

Come primo passo, analizziamo la durezza di ogni ascesa (pendenza media e massima, clivometria del tratto più ostico, dislivello, caratteristiche del fondo stradale) presente sul percorso delle tappe disegnate dagli organizzatori, basandoci sulla nostra conoscenza diretta, sul superlativo lavoro editoriale della Ediciclo, sull’imponente banca dati di http://www.salite.ch e sui due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente il 25.10 (il Giro) e il 18.10.2016  (il Tour):

http://www.giroditalia.it/it/percorso-2017/  

http://www.letour.fr/le-tour/2017/us/overall-route.html

       

Per esprimere con un valore numerico riassuntivo e preciso la difficoltà di ogni colle, l’algoritmo più idoneo è – a  nostro giudizio – l’ “indice C.e.r.i.s.o.l.a.” © (cliccare sul link per vederne principi, caratteristiche e modalità di calcolo).

Poi verifichiamo quanto siano distanti dai traguardi di ogni giornata: più sono lontane, più è probabile che uno scalatore in fuga venga ripreso e quindi non tragga alcun giovamento, ai fini della classifica, dalla montagna sulla quale è scattato.   Infatti in pianura l'ostacolo maggiore all'avanzamento nello spazio di un ciclista è la resistenza dell'aria [cliccare sul link, per saperne di più], che è un freno minore per chi pedala in scia dentro al gruppo (come capita al plotone che insegue i fuggitivi, facendo meno fatica di loro).

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per la costruzione dell'algoritmo del nostro “voto Cerisola” sul complesso delle salite della corsa a tappe, in base alle aspettative dei salitomani. ]

 

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per gli anni dal 2004 al 2014 della tabella seguente e per la spiegazione di ogni suo aspetto: ]

   DIFFICOLTÀ DELLE ASCESE E QUANTE POTREBBERO RISULTARE DECISIVE:

VOTI  FINALI  alle  salite  =>

Giro d’Italia

Tour de France

 2017

6,250

6,667

 

Come “prova del 9”, verifichiamo quante ascese inserite nel percorso sono state scalate anche da me in passato: essendo stato un salitomane collezionista di asperità acerrime, se un colle non l’ho scalato è perché probabilmente non è abbastanza tosto.

N° SALITE DELLE QUALI HO CONOSCENZA DIRETTA:

 

            Da questa tabella si evincono già alcune indicazioni: la differenza più netta tra le due celebri manifestazioni ciclistiche DI SOLITO è il numero di salite acerrime da “domare”: mentre nella nostra penisola ve ne sono diverse e vengono spesso sapientemente poste nei finali di tappa, la maglia gialla da decenni non ne trova nessuna sotto le sue ruote. Una l’affrontò nel 2012 (il Col du Granier, da Chapareillan – Isère, nella 12^ tappa) ma a 141 km dal traguardo!    Un'altra marcata caratteristica della corsa italiana è sempre stata la frequente presenza di molte impennate nelle tappe "secondarie", che - se ben posizionate - lasciano il segno nella gara e contribuiscono ad alzare il "punteggio" nell'analisi che verrà illustrata tra poco.

 

Dal 2010 in poi, le salite del Tour sono diventate via via più appetibili per gli scalatori (a parte il peggioramento nel tracciato 2012), soprattutto perché posizionate meglio.   Il percorso francese 2014 è stato il MIGLIORE degli ultimi 20 anni [vedi le nostre analisi dei precedenti tracciati] e per la 1a volta la corsa transalpina è stata più congeniale del Giro per i montanari!

La “corsa giallanel 2016 sarà la migliore di sempre per i grimpeur, presentando un buon numero di ascese dure e avendo inserito asperità “chiave” negli ultimi km di ben 8  (se non addirittura di 9) frazioni.  Ciò sorprende positivamente, in quanto, per decenni, l'abitudine del Tour era, purtroppo, di collocare male i colli. Fu emblematico lo spreco transalpino nel 2012: il Grand Cucheron addirittura a 186 km dall’arrivo nella 12^ tappa, la Madeleine a 100 km nell’11^, il Menté a 114 km nella 17^, l’Aubisque a ben 140 km e il Tourmalet a 76 km nella 16^. Pure nel 2015 furono diverse le montagne ininfluenti per la classifica.    Invece nel 2016 verrà sprecato solo il Tourmalet, posizionato a 97 km dal traguardo dell’8^ tappa. Perciò ci sarà di che divertirsi, scavalcando anche il Massiccio centrale e insistendo sulle Alpi.

Il percorso 2016 della “corsa rosa” non è male, però peccato per il Giau a 41 km dal termine della 14^ tappa (comunque ugualmente assai impegnativa) e soprattutto per l’Agnello a 55 km dallo striscione della deludente 19^ frazione.       Si noti l’errore informativo degli organizzatori che nella 20^ giornata (quella più spettacolare) chiamano Bonette (emulando la svista della sola versione italiana di Wikipedia) quello che invece è il col de Restefond: se si scollina a 2.713 metri significa che si valica appena giunti all’ultimo bivio. Altrimenti, se si svoltasse a destra, ci si arrampicherebbe sino a 2.802 m sull’anello ideato dal signor Bonette per portare l’asfalto più in alto rispetto ad Agnello (2.744), Stelvio (2.757) e Iseran (2.770).

Quindi il nostro “voto” premia principalmente il tracciato 2016 del Tour perché hanno disposto le montagne in modo più favorevole agli scalatori e perché le cronometro, oltre a essere solo 2 (e non 3 come al Giro 2016), presentano un dislivello maggiore.

Come detto sopra, dopo aver giudicato la selettività di ogni salita (con l’ “indice Cerisola”) e la sua incidenza sulla tappa (misurandone la distanza dal traguardo), sommiamo i “voti” elaborati per ciascuna tappa e otteniamo il “voto complessivo delle salite della corsa a tappe”.

Il massimo voto realistico è 10, perciò 6 è la sufficienza risicata: voti più bassi indicano che - a nostro modesto parere - l'insieme delle salite inserite in quel percorso NON soddisfa gli scalatori.                 Tali voti complessivi finali sono, secondo noi:

 

Questa tabella solitamente ci porta a ribadire le nostre conclusioni, anche se essa non tiene conto della distanza dei valichi dai traguardi parziali. Come si nota, spesso c’è una “correlazione ex post” tra le salite affrontate da me, quelle inserite nei tracciati e il “voto complessivo finale” scaturito dalle formule. Per il 2014 non è stato così: pazienza!

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per vedere QUALI TAPPE nel recente PASSATO hanno meritato il nostro voto migliore, quali sono state deludenti (come avevamo ipotizzato) e per quale ragione. ]

La 20^ tappa del “Giro” 2012 è emblematica: vedi l'analisi del 15.12.2013.

  

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (nessuna frazione del 2017 merita due stelline).

 

                                                 5 per il Giro:

 9^ tappa   domenica 14.5               (Blockhaus)                   0,817

 16^ tappa   martedì 23.5          (Mortirolo N, Stelvio B, Stelvio CH)              0,885

 18^ tappa   giovedì 25.5     (Pordoi, Valparola, Gardena, Pinei, Pontives)     0,996

19^ tappa   venerdì 26.5                 (Chianzutan, Piancavallo)                 0,756

20^ tappa   sabato 27.5                (Grappa, Foza)                               0,779.

                                                     6 per il Tour:           

5^ tappa   mercoledì 5.7      (Croix, Belle Filles)             0,710

9^ tappa   domenica 9.7    (Bérentin, Biche, Grand Colombiere, Chat)         0,991

        12^ tappa   giovedì 13.7  (Ares, Menté, Balès, Peyresourde - Peyragudes)   1,267

13^ tappa   venerdì 14.7           (Latrape, Agnes, Péguère)                  1,035

17^ tappa   mercoledì 19.7    (Omon, Croix de Fer, Telegraph, Galibier)    0,734

18^ tappa   giovedì 20.7                     (Vars, Izoard)                                0,948.

N.B.: il “voto complessivo” tiene conto dei voti di TUTTE le frazioni, anche di quelle meno selettive e quindi non elencate sopra.

Sino all’autunno 2013 la nostra analisi si fermava qui. Ma dal 2014 proviamo a studiare quanto i grimpeur siano danneggiati dalle TAPPE A CRONOMETRO e dalle frazioni con lunghi tratti dissestati (lastricati con pavé o sterrati). 

Vedi analisi e formula della “probabilità Cerisola” nello studio qui sotto del 14.11.2014.

         Quindi queste probabilità, ottenute con il nostro algoritmo, sono quelle indicate nella tabella seguente (vedi il resto della tabella, l'analisi e i commenti per gli anni precedenti nello studio qui sotto del 14.11.2014).

 

Se uno scalatore fosse indeciso a quale corsa a tappe partecipare, guardando questo studio potrebbe ipotizzare di avere – ceteris paribus – un 26% di probabilità di vincere il Giro 2017 e il 31% di probabilità di imporsi nel Tour 2017. Quindi, purtroppo per noi appassionati di montagne, in entrambe il pronostico pare sfavorevole ai camosci ... che dovranno quindi sfruttare al meglio tutte le occasioni che riusciranno a creare in corsa.

Analisi brevettata il 06.11.2016 e pubblicata, on line qui, il 07.11.2016 ore 7:15.

Matteo Cerisola, Marco Cerisola e Luca Cerisola

RIFLESSIONI  FINALI:

[ Vedi, qui sotto, quanto scritto il 29.10.2011, il 11.11.2012,  il 15.12.2013, il 18.11.2015 e il 08.08.2016 ]

      Daniela Zappa e Marco Cerisola

P.S.: questa pagina è stata gentilmente citata e linkata nella pagina olandese del sito http://www.cacciucco.nl/blog_files/5f9b7954580e0d8419075a7d54550234-83.html  . Onoratissimi, ne ringraziamo l'Autore.

I percorsi 2016 del Giro d’Italia e del Tour de France: analisi delle montagne e dei tracciati

Dall’ “indice Cerisola” (su ciascuna salita) al “voto Cerisola” (su tutte le ascese del percorso) e alla “probabilità Cerisola” (uno scalatore ha molte chance?) ©

  

Queste periodiche considerazioni desiderano essere un annuale tentativo di risposta ai quesiti: i tracciati 2016 delle due maggiori corse a tappe sono stuzzicanti per gli scalatori? I percorsi delle edizioni passate erano più allettanti per gli amanti delle salite? Come l’anno scorso abbiamo esaminato anche l’incidenza penalizzante delle tappe a cronometro e delle frazioni con lunghi tratti dissestati (lastricati con pavé o sterrati). 

Il nostro modesto contributo è uno studio matematico, che speriamo sia comprensibile anche a chi non ama i numeri e le equazioni (basta limitarsi a leggere il testo, saltando le formule).

 

Come primo passo, analizziamo la durezza di ogni ascesa (pendenza media e massima, clivometria del tratto più ostico, dislivello, caratteristiche del fondo stradale) presente sul percorso delle tappe disegnate dagli organizzatori, basandoci sulla nostra conoscenza diretta, sul superlativo lavoro editoriale della Ediciclo, sull’imponente banca dati di http://www.salite.ch e sui due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente il 5.10 (il Giro) e il 20.10.2015  (il Tour):

http://www.gazzetta.it/Giroditalia/2016/it/percorso-tappe/     

http://www.letour.fr/le-tour/2016/us/overall-route.html             

 

Per esprimere con un valore numerico riassuntivo e preciso la difficoltà di ogni colle, l’algoritmo più idoneo è – a  nostro giudizio – l’ “indice C.e.r.i.s.o.l.a.” © (cliccare sul link per vederne principi, caratteristiche e modalità di calcolo).

Poi verifichiamo quanto siano distanti dai traguardi di ogni giornata: più sono lontane, più è probabile che uno scalatore in fuga venga ripreso e quindi non tragga alcun giovamento, ai fini della classifica, dalla montagna sulla quale è scattato.   Infatti in pianura l'ostacolo maggiore all'avanzamento nello spazio di un ciclista è la resistenza dell'aria [cliccare sul link, per saperne di più], che è un freno minore per chi pedala in scia dentro al gruppo (come capita al plotone che insegue i fuggitivi, facendo meno fatica di loro).

 

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per la costruzione dell'algoritmo del nostro “voto Cerisola” sul complesso delle salite della corsa a tappe, in base alle aspettative dei salitomani. ]

 

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per gli anni dal 2004 al 2014 della tabella seguente e per la spiegazione di ogni suo aspetto: ]

  

DIFFICOLTÀ DELLE ASCESE E QUANTE POTREBBERO RISULTARE DECISIVE

VOTI  FINALI  alle  salite  =>

Giro d’Italia

Tour de France

 2016

8,071

 8,486

 

Come “prova del 9”, verifichiamo quante ascese inserite nel percorso sono state scalate anche da me in passato: essendo io un salitomane collezionista di asperità acerrime, se un colle non l’ho scalato è perché probabilmente non è abbastanza tosto.

N° SALITE DELLE QUALI HO CONOSCENZA DIRETTA:

 

 

Questa tabella solitamente ci porta a ribadire le nostre conclusioni, anche se essa non tiene conto della distanza dei valichi dai traguardi parziali. Come si nota, spesso c’è una “correlazione ex post” tra le salite affrontate da me, quelle inserite nei tracciati e il “voto complessivo finale” scaturito dalle formule. Per il 2014 non è stato così: pazienza!

 

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per vedere QUALI TAPPE nel recente PASSATO hanno meritato il nostro voto migliore, quali sono state deludenti (come avevamo ipotizzato) e per quale ragione. ]

La 20^ tappa del “Giro” 2012 è emblematica: vedi l'analisi del 15.12.2013.

 

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (nessuna frazione del 2016 merita due stelline).

                                                      8 per il Giro:

 6^ tappa   giovedì 12.5               (Bocca Selva, Roccaraso Aremogna)                   0,567

 10^ tappa   martedì 17.5          (Collina, Pietracolora, Falco, Sestola)                    0,816

 13^ tappa   venerdì 20.5           (Montemaggiore, Crai, Porzus, Valle)                   0,583

14^ tappa   sabato 21.5  (Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, Giau, Valparola)   1,152

15^ tappa   domenica 22.5                (Alpe di Siusi)                                                 0,743

16^ tappa   martedì 24.5                   (Mendola, Paganella)                                      0,566

19^ tappa   venerdì 27.5                      (Agnello, Risoul)                                          0,728      

20^ tappa   sabato 28.5      (Vars, Restefond ,Lombarda, S. Anna Vinadio)            1,531.

                                                    9 per il Tour:           

5^ tappa   mercoledì 6.7      (Peyrol, Perthus, Font de Cère)             0,770

7^ tappa   venerdì 8.7                                            (Aspin)                                                  0,523

8^ tappa   sabato 9.7            (Tourmalet, Anclzan, Val Louron, Peyresourde)                   0,955

9^ tappa   domenica 10.7                  (Bonaigua, Cantò, Beixalis, Andorra)                      0,833

12^ tappa   giovedì 14.7                              (Mont Ventoux)                                             0,770

15^ tappa   domenica 17.7  (Berthiand, Sappel, G.Colombier, Lacets du G. Colombier)    1,014

17^ tappa   mercoledì 20.7                        (Forclaz, Finhaut)                                            1,044

19^ tappa   venerdì 22.7    (Montmin, Queige, Bisanne, Saint-Gervais Mont Blanc)       1,067

20^ tappa   sabato 23.7               (Aravis, Colombiere, Ramaz, Joux Plane)                     0,994.

N.B.: il “voto complessivo” tiene conto dei voti di TUTTE le frazioni, anche di quelle più morbide e quindi non elencate sopra.

Sino all’autunno 2013 la nostra analisi si fermava qui. Ma dall’autunno 2014 proviamo a studiare quanto i grimpeur siano danneggiati dalle TAPPE A CRONOMETRO e dalle frazioni con lunghi tratti dissestati (lastricati con pavé o sterrati). 

Vedi analisi e formula della “probabilità Cerisola” nello studio qui sotto del 14.11.2014.

Quindi queste probabilità, ottenute con il nostro algoritmo, sono quelle indicate nella tabella seguente.

Mettendo a confronto analisi teorica e realtà empirica, gli “albi d’oro” sembrano confermare ex post questa analisi. Nel complesso l'errore del nostro parametro è limitato (3 casi su 20, ossia il 15,0%). Nelle edizioni 2008 e 2010 il risultato effettivo (le caratteristiche di ciascun vincitore finale) è stato in linea con il valore elaborato come "VOTO Cerisola" (sul complesso delle salite), però ha smentito la stima della "PROBABILITA' Cerisola".      Ovviamente ciò è dipeso dal famoso adagio: “le corse le fanno i corridori e non i percorsi”!  :)  

 

            Da questa tabella si evincono già alcune indicazioni: la differenza più netta tra le due celebri manifestazioni ciclistiche è il numero di salite acerrime da “domare”: mentre nella nostra penisola ve ne sono diverse e vengono spesso sapientemente poste nei finali di tappa, la maglia gialla da decenni non ne trova nessuna sotto le sue ruote. Una l’affrontò nel 2012 (il Col du Granier, da Chapareillan – Isère, nella 12^ tappa) ma a 141 km dal traguardo!    Un'altra marcata caratteristica della corsa italiana è sempre stata la frequente presenza di molte impennate nelle tappe "secondarie", che - se ben posizionate - lasciano il segno nella gara e contribuiscono ad alzare il "punteggio" nell'analisi che verrà illustrata tra poco.

Dal 2010 in poi, le salite del Tour sono diventate via via più appetibili per gli scalatori (a parte il peggioramento nel tracciato 2012), soprattutto perché posizionate meglio.   Il percorso francese 2014 è stato il MIGLIORE degli ultimi 20 anni [vedi le nostre analisi dei precedenti tracciati] e per la 1a volta la corsa transalpina è stata più congeniale del Giro per i montanari!

La “corsa giallanel 2015 resta amica dei grimpeur, presentando un buon numero di ascese dure e avendo inserito asperità “chiave” negli ultimi km di 7 frazioni.  Ciò sorprende positivamente, in quanto, per decenni, la regola del Tour è stata, purtroppo, di collocare male i colli (fu emblematico lo spreco transalpino nel 2012: il Grand Cucheron addirittura a 186 km dall’arrivo nella 12^ tappa, la Madeleine a 100 km nell’11^, il Menté a 114 km nella 17^, l’Aubisque a ben 140 km e il Tourmalet a 76 km nella 16^).

Peccato soprattutto per la 12^ tappa del 2015, con il Portet d’Aspet a ben 138 km dal traguardo. Spiace pure per Aspin e Tourmalet nell’11^, a 71 e a 41 km dalla conclusione, per il Glandon a 40 km nella 18^, per la Croix de fer a 55 km nella 19^ e per il Galibier a 61 nella 20^.

Un grande rammarico anche nella “corsa rosa” 2015: sarà sprecato il St. Barthélemy nella 19^ tappa, posizionato a 66 km dall’arrivo. Non pochi pure i 35 km che separano il Mortirolo dallo striscione della 16^ tappa.

 

Come detto sopra, dopo aver giudicato la selettività di ogni salita (con l’ “indice Cerisola”) e la sua incidenza sulla tappa (misurandone la distanza dal traguardo), sommiamo i “voti” elaborati per ciascuna tappa e otteniamo il “voto complessivo delle salite della corsa a tappe”.

Il massimo voto realistico è 10, perciò 6 è la sufficienza risicata: voti più bassi indicano che - a nostro modesto parere - l'insieme delle salite inserite in quel percorso NON soddisfa gli scalatori.                 Tali voti complessivi finali sono, secondo noi:

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per gli anni dal 2007 al 2014 della tabella seguente: ]

 

 

 Se uno scalatore fosse indeciso a quale corsa a tappe partecipare, guardando questo studio potrebbe ipotizzare di avere – ceteris paribus – un 67% di probabilità di vincere il Giro 2016 e addirittura l' 82% di probabilità di imporsi nel Tour 2016. Quindi, per il suo obiettivo oltralpe, non resta che augurare un fortissimo in bocca al lupo a Fabio Aru e a Vincenzo Nibali!

Analisi brevettata il 18.11.2015 e pubblicata, on line qui, il 19.11.2015. Aggiornata il 05.08.2016    -     Marco Cerisola, Daniela Zappa, Matteo Cerisola e Luca Cerisola

RIFLESSIONI  FINALI:  [ Vedi, qui sotto, quanto scritto il 29.10.2011, il 11.11.2012  e  il 15.12.2013. ]

INOLTRE:

La PREVENZIONE è fondamentale: sia per evitare il doping, sia per evitare le disgrazie. Non si possono sottovalutare i problemi e accorgersene solo dopo che si verificano i casi di positività o i decessi a seguito di cadute (non scarichiamo le colpe sulla fatalità).

Riguardo alla sicurezza, i percorsi vanno scelti con maggiore attenzione ai pericoli e vanno predisposte adeguate protezioni.

La tutela dei lavoratori deve valere anche per gli atleti. E' inammissibile che i corridori debbano rischiare la vita senza adeguate protezioni: se "sport" significa andare in discesa a velocità superiori a quelle di una moto o di un'autovettura (nella prova olimpica 2016, il mezzo della televisione non riuscì tenere la scia di Vincenzo Nibali) allora andrebbe dato ai corridori l'equipaggiamento che spetta ai centauri. Essendo tali imbottiture e tale casco incompatibili con il notevole riscaldamento corporeo di un ritmo forsennato nelle ascese, allora le corse devono avere il traguardo in vetta. Perché è assurdo chiedere ai ciclisti di spremere cuore e polmoni in salita per staccare gli avversari di pochi secondi e poi esigere che nelle picchiate rischino la vita come funamboli a velocità folli su un battistrada largo appena 2 centimetri! A Rio de Janeiro, sia Nibali sia Annemiek vanVleuten erano in testa alle rispettive corse a 5 cerchi ma in quelle terribili curve la loro probabile medaglia si è trasformata in una doppia frattura della clavicola per l'italiano e in una lesione spinale con commozione cerebrale per l'olandesina. La vita va tutelata, non è merce da barattare con lo spettacolo sadico!

Comunque, noi riteniamo che le gare vadano vinte in salita e non dimostrando doti acrobatiche in discesa. Quindi, per evitare discese troppo pericolose (pensiamo ad esempio a quella verso Ovaro nella 14^ tappa del 2011), basterebbe spezzare la tappa in 2 semitappe, concludendo ogni frazione in vetta alla montagna (in quel caso: in cima al Crostis al mattino e sullo Zoncolàn al pomeriggio).

Il prof. Fabio Pigozzi, presidente della federazione internazionale di medicina sportiva e membro del foundation board della Wada (agenzia mondiale antidoping) e della commissione medica Cio, si è dimesso il 12.10.2015 dalla commissione per la vigilanza e il controllo sul doping (istituito presso il ministero della Salute, appena 4 mesi fa). Ha dichiarato: "Nelle ultime settimane sono venuti a mancare per me i presupposti di questo lavoro, lascio un incarico che rischiava di perdere qualsiasi sostanza".

29.10.2011,  11.11.2012,  15.12.2013, 18.11.2015 e 08.08.2016        Daniela Zappa e Marco Cerisola

P.S.: questa pagina è stata gentilmente citata e linkata nella pagina olandese del sito http://www.cacciucco.nl/blog_files/5f9b7954580e0d8419075a7d54550234-83.html  . Onoratissimi, ne ringraziamo l'Autore.

I percorsi 2015 del Giro d’Italia e del Tour de France: analisi delle montagne e dei tracciati

Dall’ “indice Cerisola” (su ciascuna salita) al “voto Cerisola” (su tutte le ascese del percorso) e

alla “probabilità Cerisola” (può uno scalatore vincere?) ©

 

Queste periodiche considerazioni desiderano essere un annuale tentativo di risposta ai quesiti: i tracciati 2015 delle due maggiori corse a tappe sono stuzzicanti per gli scalatori? I percorsi delle edizioni passate erano più allettanti per gli amanti delle salite? Dall'autunno 2014 c'è una NOVITA': per la prima volta abbiamo esaminato anche l’incidenza penalizzante delle tappe a cronometro e delle frazioni con lunghi tratti dissestati (lastricati con pavé o sterrati). 

Il nostro modesto contributo è uno studio matematico, che speriamo sia comprensibile anche a chi non ama i numeri e le equazioni (basta limitarsi a leggere il testo, saltando le formule).

 

Come primo passo, analizziamo la durezza di ogni ascesa (pendenza media e massima, clivometria del tratto più ostico, dislivello, caratteristiche del fondo stradale) presente sul percorso delle tappe disegnate dagli organizzatori, basandoci sulla nostra conoscenza diretta, sul superlativo lavoro editoriale della Ediciclo, sull’imponente banca dati di http://www.salite.ch e sui due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente il 6.10 (il Giro) e il 22.10.2014  (il Tour):

http://www.gazzetta.it/Giroditalia/2015/it/percorso-tappe/index.shtml

http://www.letour.fr/le-tour/2015/us/        

 

Per esprimere con un valore numerico riassuntivo e preciso la difficoltà di ogni colle, l’algoritmo più idoneo è – a  nostro giudizio – l’ “indice C.e.r.i.s.o.l.a.” © (cliccare sul link per vederne principi, caratteristiche e modalità di calcolo).

Poi verifichiamo quanto siano distanti dai traguardi di ogni giornata: più sono lontane, più è probabile che uno scalatore in fuga venga ripreso e quindi non tragga alcun giovamento, ai fini della classifica, dalla montagna sulla quale è scattato.   Infatti in pianura l'ostacolo maggiore all'avanzamento nello spazio di un ciclista è la resistenza dell'aria [cliccare sul link, per saperne di più], che è un freno minore per chi pedala in scia dentro al gruppo (come capita al plotone che insegue i fuggitivi, facendo meno fatica di loro).

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per la costruzione dell'algoritmo del nostro “voto Cerisola” sul complesso delle salite della corsa a tappe, in base alle aspettative dei salitomani. ]

 

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per gli anni dal 2004 al 2014 della tabella seguente e per la spiegazione di ogni suo aspetto: ]

DIFFICOLTÀ DELLE ASCESE E QUANTE POTREBBERO RISULTARE DECISIVE:

 

VOTI  FINALI  alle  salite  =>

2015

Giro d’Italia

8,094

Tour de France

6,911

 

 

Come “prova del 9”, verifichiamo quante ascese inserite nel percorso sono state scalate anche da me in passato: essendo io un salitomane collezionista di asperità acerrime, se un colle non l’ho scalato è perché probabilmente non è abbastanza tosto.

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per gli anni dal 2004 al 2014 della tabella seguente: ]

 

N° SALITE DELLE QUALI HO CONOSCENZA DIRETTA:

 

 

 Questa tabella solitamente ci porta a ribadire le nostre conclusioni, anche se essa non tiene conto della distanza dei valichi dai traguardi parziali. Come si nota, spesso c’è una “correlazione ex post” tra le salite affrontate da me, quelle inserite nei tracciati e il “voto complessivo finale” scaturito dalle formule. Per il 2014 non è stato così: pazienza!

 

[ Vedi quanto scritto il 15.12.2013 sul 2014, per vedere QUALI TAPPE nel recente PASSATO hanno meritato il nostro voto migliore, quali sono state deludenti (come avevamo ipotizzato) e per quale ragione. ]

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (nessuna frazione del 2015 merita due stelline).

 

                                   8 per il Giro:

 4^ tappa   martedì 12.5               (Velva, Bracco, Termine, Biassa)                   0,791

 5^ tappa   mercoledì 13.5         (Carpinelli, Abetone)                                          0,622

 8^ tappa   sabato 16.5           (Forca d’Acero, Macerone, Campitello)             0,720

12^ tappa   giovedì 21.5     (Castelnuov, Crosar, Perarolo, M. Berico)              1,069

15^ tappa   domenica 24.5            (Fricca, Daone, Mad.Campiglio)                  0,899

16^ tappa   martedì 26.5     (C.Magno, Tonale, Aprica, Mortirolo, Aprica)       0,604

19^ tappa   venerdì 29.5           (Serra, S.Barthél., S.Pantal., Cervinia)             1,174

20^ tappa   sabato 30.5              (Finestre, Sestriere)                                        0,562

  

         7 per il Tour:

  3^ tappa   lunedì 6.7                      (muro di Huy)                                              0,720

         8^ tappa   sabato 11.7                  (Mûr de Bretagne)                                     0,620

10^ tappa   martedì 14.7                   (Soudet)                                                   0,710

12^ tappa   giovedì 16.7      (Portet d'Aspet, Core, Lers, P. de Beille)          1,084

17^ tappa   mercoledì 22.7         (C. S.Michel, Allos, Pra-Loup)                     0,756

19^ tappa   venerdì 24.7    (Chassy, Croix de fer, Mollard, Toussuire)           1,040

20^ tappa   sabato 25.7          (Telegraph, Galibier, Alpe Huez)                     0,900.

 

N.B.: il “voto complessivo” tiene conto dei voti di TUTTE le frazioni, anche di quelle più morbide e quindi non elencate sopra.

 

Sino all’anno scorso la nostra analisi si sarebbe fermata qui.

Ma dall’autunno 2014 proviamo a studiare quanto i grimpeur siano danneggiati dalle TAPPE A CRONOMETRO e dalle frazioni con lunghi tratti dissestati (lastricati con pavé o sterrati). 

Queste tappe incidono meno nella 3^ settimana, quando contano maggiormente la resistenza e le energie residue quindi quando “pesano” meno le attitudini specialistiche. Se in tali frazioni si deve affrontare un certo dislivello, gli scalatori risulteranno meno sfavoriti. Supponiamo che al crescere della distanza aumenti in modo proporzionale il distacco accusato dagli scalatori nei confronti dei passisti.

Quando le cronometro sono a squadre, i “camosci” sono handicappati ancor di più perché solitamente dispongono di squadre meno forti rispetto ai passisti e anche i loro compagni di team devono spingere al massimo (invece nelle crono individuali i “gregari” si risparmiano per conservare le energie da spendere durante le tappe montuose nell’aiuto al capitano). Però per esse non vale il ragionamento svolto sopra relativo alla 3^ settimana, in quanto diversi corridori si sono già ritirati e questo penalizza le squadre meno forti.

[Aggiungiamo un giudizio “politico” che esula dall’analisi matematica: da quanto appena esposto scaturisce la nostra contrarietà verso le crono a squadre che, favorendo i team aventi sponsor più potenti e un budget più elevato – cioè disponendo di un maggior numero di campioni – secondo noi risultano particolarmente inique.]

L'equazione ULTERIORE che introduciamo dall’autunno 2014 è la seguente:

 

                        n             

P =     (   V  -    ∑ h = 1  {   β  *  ( 12 / f ) ^ 0,5  *  [ 2 /  (  δ /  λ ) ]  *  (  λ  /  20 )  } h   )   /   10

 

  

dove:               P    è  la “probabilità Cerisola

                       V    è  il “voto totale delle salite della corsa a tappe”, ossia il “VOTO Cerisola”,  

                        h    è  la i-esima delle n tappe a cronometro o con lunghi tratti dissestati,

                        β    è  una “dummy” che assume valore 1 per le crono individuali e 1,2 per le crono a squadre,

                        f     è  l’ordine cronologico di quella frazione nell’intero percorso (es.: 8 per 8^ tappa),

                        δ    è  il dislivello affrontato in quella tappa,

                        λ    è  la lunghezza in km di quella frazione, oppure del tratto in pavé o sterrato.

La sommatoria relativa alla parentesi graffa elabora la “penalizzazione” derivante da quelle tappe.

Invece la divisione per 10 della differenza tra il “VOTO Cerisola” e la penalizzazione totale fornisce la “probabilità Cerisola” che – secondo il nostro modesto studio – hanno gli scalatori di vincere quella corsa a tappe in quell’anno con tale tracciato.

La 1^ regola della definizione di PROBABILITÀ afferma che la probabilità di un evento aleatorio è un numero compreso tra 0 (evento impossibile) e 1 (evento certo). Perciò 0,5 costituisce una probabilità del 50%.

Nella tabella seguente mostriamo quindi le probabilità ottenute con il nostro algoritmo, mettendo a confronto analisi teorica e realtà empirica. Evidenziamo infatti - per ogni singolo anno e per ogni corsa a tappe - i nomi dei singoli vincitori finali accanto alle stime di probabilità, in modo che si possa vedere immediatamente e chiaramente la fondatezza delle nostre formule:

( Vedi la tabella aggiornata del 19.11.2015 )

 

  Se uno scalatore fosse indeciso a quale corsa a tappe partecipare, guardando questo studio potrebbe ipotizzare di avere – ceteris paribus – un 65% di probabilità di vincere il Giro 2015 contro il 37% di probabilità di imporsi nel Tour 2015.

Gli “albi d’oro” confermano ex post questa analisi. Nelle edizioni 2008 e 2010 il risultato effettivo è stato in linea con il valore elaborato come "VOTO Cerisola" (sul complesso delle salite), però ha smentito la stima della "PROBABILITA' Cerisola".   L'errore del nostro parametro è limitato (2 casi su 16, ossia il 12,5%). Comunque ci giunge in soccorso il famoso adagio: “le corse le fanno i corridori e non i percorsi”!  :)    

Analisi brevettata il 13.11.2014 e pubblicata, on line qui, il 14.11.2014.  Integrazione del 18.11.2014 e aggiornamento del 31.5.2015.    -     Marco Cerisola, Daniela Zappa e Matteo Cerisola

RIFLESSIONI  FINALI:   [ Vedi, qui sotto, quanto scritto il 29.10.2011, il 11.11.2012  e  il 15.12.2013. ]

P.S.: questa pagina è stata gentilmente citata e linkata nella pagina olandese del sito http://www.cacciucco.nl/blog_files/5f9b7954580e0d8419075a7d54550234-83.html  . Onoratissimi, ne ringraziamo l'Autore.

 

Le montagne nei percorsi 2014 del Giro d’Italia e del Tour de France ©

Queste considerazioni desiderano essere, come quelle degli anni scorsi, un tentativo di risposta ai quesiti: i tracciati 2014 delle due maggiori corse a tappe sono stuzzicanti per gli scalatori? I percorsi delle edizioni passate erano più allettanti per gli amanti delle salite?

Il nostro modesto contributo è uno studio matematico, che speriamo sia comprensibile anche a chi non ama i numeri.

 

Come primo passo, analizziamo la durezza (pendenza media e massima, clivometria del tratto più ostico, dislivello, caratteristiche del fondo stradale) di ogni ascesa presente sul percorso delle tappe disegnate dagli organizzatori, basandoci sulla nostra conoscenza diretta, sul superlativo lavoro editoriale della Ediciclo, sull’imponente banca dati di http://www.salite.ch e sui due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente il 7.10 (il Giro) e il 23.10.2013  (il Tour):

http://www.gazzetta.it/Giroditalia/2014/it/percorso-tappe/index.shtml

http://www.letour.fr/le-tour/2014/us/overall-route.html

Per esprimere con un valore numerico riassuntivo e preciso la difficoltà di ogni colle, l’algoritmo più idoneo è – a  nostro giudizio – l’ “indice C.e.r.i.s.o.l.a.” © (cliccare sul link per vederne principi, caratteristiche e modalità di calcolo).

Poi verifichiamo quanto siano distanti dai traguardi di ogni giornata: più sono lontane, più è probabile che uno scalatore in fuga venga ripreso e quindi non tragga alcun giovamento, ai fini della classifica, dalla montagna sulla quale è scattato.   Infatti in pianura l'ostacolo maggiore all'avanzamento nello spazio di un ciclista è la resistenza dell'aria [cliccare sul link, per saperne di più], che è un freno minore per chi pedala in scia dentro al gruppo (come capita al plotone che insegue i fuggitivi, facendo meno fatica di loro).

 

DIFFICOLTÀ DELLE ASCESE E QUANTE POTREBBERO RISULTARE DECISIVE:

  SI NOTI CHE LE SALITE DELLE COLONNE SUCCESSIVE ALLA SECONDA (ascese vere) SONO COMPRESE (sono un “di cui”) NEL CONTO DELLE COLONNE PRECEDENTI.

1 Salite con “indice Cerisola” < 6,7 (cioè, in estrema sintesi, dislivello > 300 m, pendenza media > 5%, p. max > 9%, con lunghi tratti difficili).

2 Ascese con “indice Cerisola” < 5,0 (ossia dislivello > 500 m, pend. media > 7%,  p. max > 12% ed estesi spezzoni molto impegnativi).

3 Colli con “indice Cerisola” < 2,2 (che presentano ampi settori oggettivamente terribili).

4 Asperità decisive perché posizionate vicino all’arrivo.   È ovvio che più la montagna è selettiva, maggiore sarà la distanza necessaria ai passisti inseguitori per tentare di raggiungere gli scalatori in fuga: quindi tale distanza dovrà essere  < 50km * (1 - ( “indice Cerisola” / 8 )).      Alcuni esempi: risulteranno decisivi il Valico della Somma (PG, TR) o il Col de Puymorens [“indice Cerisola” > 7]  solo se collocati a meno di 6 km dal traguardo (in pratica, l’arrivo dovrà essere in vetta); lo potranno essere il passo Sella (TN, BZ) o il Col de Telegraph [“indice Cerisola” > 5] se posti a meno di 19 km; lo saranno il Terminillo (RI) o l’Izoard [“indice Cerisola” > 3] se superati a meno di 31 km; il Mortirolo (SO) [“indice Cerisola” = 1,407] non dovrebbe essere allontanato dall’arrivo per più di 41 km.

 

5 Frazioni il cui "voto" (calcolato come spiegato poco oltre) è  > 0,999.

        Da questa tabella si evincono già alcune indicazioni: la differenza più netta tra le due celebri manifestazioni ciclistiche è il numero di salite acerrime da “domare”: mentre nella nostra penisola ve ne sono diverse e vengono spesso sapientemente poste nei finali di tappa, la maglia gialla da decenni non ne trova nessuna sotto le sue ruote. Una l’affrontò nel 2012 (il Col du Granier, da Chapareillan – Isère, nella 12^ tappa) ma a 141 km dal traguardo!    Un'altra marcata caratteristica della corsa italiana è sempre stata la frequente presenza di molte impennate nelle tappe "secondarie", che - se ben posizionate - lasciano il segno nella gara e contribuiscono ad alzare il "punteggio" nell'analisi che verrà illustrata tra poco.

Il Tour, che era migliorato nel 2010 e nel 2011 ma peggiorato nel 2012, per gli scalatori nel 2013 è stato  il MIGLIORE degli ultimi 10 anni anche grazie alle salite nelle prime tappe in Corsica e ai (quasi) 4 arrivi in salita [vedi le nostre analisi dei precedenti tracciati]. Infatti, rispetto al passato, nel 2013 non furono collocate male le montagne più severe (tra l’altro inserite in buon numero): peccato solo per la 19^ tappa, che andava disputata al contrario per non sprecare la Madeleine e il Glandon.

Abbiamo rifatto più volte i calcoli e le analisi perché, per il 2014, il risultato è una NOVITÀ assoluta: per la 1a volta la corsa transalpina è più congeniale del Giro per i montanari!

La “corsa giallanel 2014 diventa più amica dei grimpeur, presentando un maggior numero di ascese dure rispetto al passato e avendo inserito (negli ultimi km di 7 frazioni) ben 10 asperità “chiave”.  Ciò sorprende positivamente, in quanto, per decenni, la regola del Tour è stata, purtroppo, di collocare male i colli (fu emblematico lo spreco transalpino nel 2012: il Grand Cucheron addirittura a 186 km dall’arrivo nella 12^ tappa, la Madeleine a 100 km nell’11^, il Menté a 114 km nella 17^, l’Aubisque a ben 140 km e il Tourmalet a 76 km nella 16^.

 

Riguardo al Giro, anche nel 2014, come nella “corsa rosa” 2013, saranno sprecati il Gavia (a 116 km nella 16^ tappa) e il San Pellegrino (a 115 km dalla conclusione della 18^).     Stavolta la cronoscalata (sul M. Grappa) non sarà facile come lo fu quella di Polsa nell’edizione precedente.

Queste considerazioni fanno già supporre che – a nostro giudizio – nel complesso gli organizzatori francesi hanno reso il loro tracciato più selettivo di quanto i loro colleghi italiani abbiamo ammorbidito il loro percorso.

 

Con i dati dettagliati di ogni salita elaboriamo l’“indice Cerisola”, ponderandolo con la distanza di ogni valico dal traguardo. Sommando ogni indice ponderato, otteniamo i “voti” di ciascuna tappa. Dalla somma di questi ultimi ricaviamo il nostro “voto” al tracciato della corsa a tappe, in base alle aspettative dei salitomani.

Usiamo quindi, come negli anni passati, la formula del "voto Cerisola":

 

 n           n

t=1 ( ∑s=1 { [ ( 10 – c ) / ( k / 20 ) ] / 10 }s )t

 

dove:                t   è la i-esima delle n tappe,

                        s   è la i-esima delle n salite,

                        c   è l’ “indice Cerisola”, calcolato per ciascuna ascesa,

                        k   è la distanza, in km, che manca all’arrivo di tappa.

Si noti che il punteggio attribuibile all’ultimo colle va però misurato con la formula seguente:

[ ( 10 – c ) – ( k / 20 ) ] / 10

perché può trattarsi di un arrivo in salita, nel qual caso sarebbe k = 0.

La sommatoria relativa alla parentesi graffa elabora il “voto di ciascuna tappa” e –  moltiplicato per 0,9 – fornisce il n° di stelline che segnalano l’interesse di quella frazione.

Invece la sommatoria relativa alla parentesi tonda più esterna ci dà il “voto totale delle salite della corsa a tappe”, ossia il “VOTO  Cerisola”.

Il massimo voto realistico è 10, perciò 6 è la sufficienza risicata: voti più bassi indicano che - a nostro modesto parere - l'insieme delle salite inserite in quel percorso NON soddisfa gli scalatori.                 Tali voti complessivi finali sono, secondo noi:

 

 

Il complesso delle ascese del Tour 2014 sarà, per noi amanti delle vette, PIÙ gradevole rispetto alle arrampicate del Giro. In passato il divario era notevolmente a favore di quest’ultimo [vedi le nostre analisi dei precedenti tracciati].

Quindi Nairo Quintana, Vincenzo Nibali e gli altri "camosci" faranno benissimo a concentrarsi sulla kermesse francese.

 

Per informazione, segnaliamo le tappe del Giro e del Tour che – negli anni recenti – hanno meritato il nostro voto migliore:

20^ del Giro 2013, con Costalunga, S.Pellegrino, Giau, Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo   =  voto 2,287

17^ del Tour 2009, con Roselend, Saises, Araches, Romme e Colombière   = voto 1,449.

E’ chiaro che nel Tour 2009, a parte la suddetta affascinante 17^ frazione, vi era poco altro da scalare: l’arrivo in cima al Ventoux (nella piatta 20^ tappa) e il Tourmalet a 70 km dallo striscione della 9^ giornata.

        Causa neve, la 20^ tappa 2013 subì un forte ridimensionamento del percorso, perciò la tappa "regina" resta la 15^ del Giro 2007, con S.Pellegrino, Giau, Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo   =  voto 2,195.

 

Le vittorie nelle "Classifiche generali" degli anni passati CONFERMANO la bontà di queste analisi: gli scalatori hanno primeggiato quando il tracciato li favoriva. Infatti furono maglie rose finali Di Luca nel 2007, con Schleck secondo, Contador nel 2008, con Riccò primo dei piazzati, e nel 2011, con Scarponi a ruota. Indossarono la maglia gialla conclusiva Sastre nel 2008 e Contador nel 2010, con Schleck a soli 39". Se Andy Schleck ha perso il Tour 2011 non è colpa del tracciato, ma dei suoi bagordi prematuri! 

La 20^ tappa del “Giro” 2012 è emblematica: a molti pareva (a prima vista) una frazione per grimpeur, mentre noi la giudicammo meno tosta della 17^ e soprattutto della 19^ frazione. Infatti la massacrante tappa del giorno prima e il durissimo Mortirolo – appena scalato ma lontano ben 57 km dal traguardo – spaccarono le gambe ai camosci che giunsero con poche energie sullo Stelvio: i tempi di scalata dei professionisti furono addirittura più lenti di quelli abitualmente realizzati dai migliori “amatori” nelle “Re Stelvio” [vedi sotto]!

Per la cronaca (per utile raffronto), nella 14^ tappa del Giro 1999, sulla Fauniera la velocità ascensionale media (VAM) di Pantani fu 1735 metri/ora; vam 1699 per Gotti (che vinse quel Giro), 1673 per Jalabert (maglia rosa alla partenza), 1662 per Savoldelli (che vinse quella tappa con una discesa da brivido verso Demonte: in essa impiegò 2’45” meno di Pantani e 2’51” meno di Camenzind), 1623 per Camenzind (che nel 1998 vinse Mondiale e Lombardia).

 

Tempi dei PROFESSIONISTI nel 2012

1.07'15" per Rodriguez = vam 1374 (maglia rosa alla partenza della tappa), 1.07'26" per Scarponi (che vinse il Giro nel 2011), 1.07'28" per Hesjedal (che vincerà poi il Giro), 1.07'51" per De Gendt (vincitore in vetta), 1.08'47" per Cunego = vam 1343 (2° al traguardo di quella frazione), 1.09'32" per Pozzovivo (dominatore della Punta Veleno 2012), 1.10'41" per Nieve = vam 1307 (spagnolo, 3° all'arrivo, che ha trionfato in arrampicate alla Vuelta 2010 e al Giro 2011).

Tempi degli “AMATORI” nelle “Re Stelvio”

1.02'25"60 per Alessandro Magli = vam 1480, quasi 40enne nel 2007; 1.03'52"05 per Andrea Aquistapace, 22enne nel 2009; 1.03'59" per Attilio Romani, senior (33-39 anni) nel 2003; 1.05'12" per Nicola Golinelli senior nel 2011; 1.05'46" per Wolfang Niederegger senior nel 2008; 1.08'11" per Oswald Weisenhorn, 40enne (o più) nel 2012; 1.16'31" per Marina Ilmer = vam 1208, nel 2010, miglior tempo femminile di sempre. 1.36’25” … per Marco nel 2007 = vam 958.

 

 

Come “prova del 9”, verifichiamo quante ascese inserite nel percorso sono state scalate anche da me in passato: essendo io un salitomane collezionista di asperità acerrime, se un colle non l’ho scalato è perché probabilmente non è abbastanza tosto.

 

N° SALITE DELLE QUALI HO CONOSCENZA DIRETTA:

  

Questa tabella solitamente ci porta a ribadire le nostre conclusioni, anche se essa non tiene conto della distanza dei valichi dai traguardi parziali. Come si nota, spesso c’è una “correlazione ex post” tra le salite affrontate da me, quelle inserite nei tracciati e il “voto complessivo finale” scaturito dalle formule. Per il 2014 non è così: pazienza!

 

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (solo la 10^ frazione “gialla” del 2014 merita due stelline!).

 

                                   8 per il Giro:

 8^ tappa   sabato 17.5               (Carpegna, Villagg.Lago, M.Copiolo)                    0,823

 9^ tappa   domenica 18.5         (S. Antonio, Rocchetta Sandri, Sestola)                  0,886

14^ tappa   sabato 24.5           (La Serra, Alpe Noveis, Bielmonte, Oropa)              1,018

15^ tappa   domenica 25.5          (Plan di Montecampione)                                      0,570

16^ tappa   martedì 27.5            (Gavia, Stelvio, val Martello)                                 0,905

18^ tappa   giovedì 29.5           (S. Pellegrino, Redebus, Vetriolo)                           1,115

19^ tappa   venerdì 30.5              (M. Grappa - cronoscalata)                                    0,710

20^ tappa   sabato 31.5              (Pura, Razzo-Lavardet, Zoncolàn)                          1,422

 

 

         7 per il Tour:

  8^ tappa   sabato 12.7       (Croix des Moinats, Grosse Pierre, Gérardmer)             1,262

10^ lun.14.7 (Firstplan, Petit Ballon, Platzenwasel, Oderen, Chevrères, Belles filles)   * *   1,908

13^ tappa   venerdì 18.7                  (Palaquit, Chamrousse)                                     0,959

14^ tappa   sabato 19.7                    (Lautaret, Izoard, Risoul)                                   0,843

16^ tappa   martedì 22.7                     (Portet d'Aspet, Balès)                                    0,698

17^ tappa   mercoledì 23.7    (Portillon, Peyresourde, Val Louron, Pla d'Adet)        1,641

18^ tappa   giovedì 24.7                    (Tourmalet, Hautacam)                                    0,880.

 

N.B.: il “voto complessivo” tiene conto dei voti di TUTTE le frazioni, anche di quelle più morbide.

 

 

RIFLESSIONI  FINALI:

Jean Jacques Lozach, relatore della Commissione d’inchiesta sul doping, il 24/07/2013 al Senato francese ha denunciato che l’uso di prodotti proibiti riguarda soprattutto il calcio e il rugby. Ma ha elencato SOLO i nomi dei ciclisti che hanno usato l’Epo al Tour de France del 1998, per la mancanza di collaborazioni e di indagini da parte delle federazioni mondiali degli altri 14 sport (in primis calcio e rugby, come detto) in cui le prestazioni sono alterate da pratiche pseudo mediche [“Avvenire” 25/07/2013 pag.27].

15.12.2013          Daniela Zappa, Marco Cerisola e Matteo Cerisola

Percorsi 2013 del Giro d’Italia e del Tour de France ©

 

 Queste considerazioni desiderano essere, come quelle degli anni scorsi, un tentativo di risposta ai quesiti: i tracciati 2013 delle due maggiori corse a tappe sono stuzzicanti per gli scalatori? I percorsi delle edizioni passate erano più allettanti per gli amanti delle salite?

Il nostro modesto contributo è uno studio matematico, che speriamo sia comprensibile anche a chi non ama i numeri.

 

Come primo passo, analizziamo la durezza (pendenza media e massima, clivometria del tratto più ostico, dislivello, caratteristiche del fondo stradale) di ogni ascesa presente sul percorso delle tappe disegnate dagli organizzatori, basandoci sulla nostra conoscenza diretta, sul superlativo lavoro editoriale della Ediciclo, sull’imponente banca dati di http://www.salite.ch e sui due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente il 30.09 (il Giro) e il 24.10.2012  (il Tour):

http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2013/it/percorso.shtml?lang=it

http://www.letour.fr/le-tour/2013/us/parcours-general.html

 

Il Tour, che era migliorato nel 2010 e nel 2011 ma peggiorato nel 2012 [vedi in questa pagina], per gli scalatori è il MIGLIORE degli ultimi 10 anni anche grazie alle salite nelle prime tappe in Corsica e ai (quasi) 4 arrivi in salita. Rispetto al passato, non sono collocate male le ascese dure (tra l’altro inserite in buon numero): peccato solo per la 19^ tappa, che andrebbe disputata al contrario per non sprecare la Madeleine e il Glandon.

Nel complesso, quindi finalmente la corsa transalpina piace ai montanari!

La “corsa rosasi conferma più amica dei grimpeur, presentando in totale più ascese dure e avendo inserito (negli ultimi km di 8 frazioni) 9 asperità “chiave”. 

Nel Giro 2013 saranno sprecati i soli Gavia (a 115 km nella 19^ tappa) e San Pellegrino (a 85 km dalla conclusione della 20^).     Ma siamo delusi dalla facile cronoscalata (Polsa, 18^ tappa).

Queste considerazioni fanno già supporre che – a nostro giudizio – nel complesso gli organizzatori italiani hanno lavorato meglio dei colleghi francesi.

  

Il complesso delle ascese del Tour 2013 sarà, per noi amanti delle vette, meno gradevole rispetto alle arrampicate del Giro. In passato il divario è stato anche peggiore.

 

Anche stavolta non concordiamo con la maggior parte dei giudizi formulati sulle salite inserite nei percorsi. Scrive ad esempio Spaziociclismo: “Dopo un 2010 tremendo e un 2011 sempre molto duro e sbilanciato in favore degli scalatori, il Giro 2013 apre ancora di più ai cronoman.” Pure nel passato, spesso, abbiamo dissentito [si veda questa pagina].

 

Per informazione, segnaliamo le tappe del Giro e del Tour che – negli anni recenti – hanno meritato il nostro voto migliore:

15^ del Giro 2007, con S.Pellegrino, Giau, Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo   =  voto 2,195

17^ del Tour 2009, con Roselend, Saises, Araches, Romme e Colombière   = voto 1,449.

E’ chiaro che nel Tour 2009, a parte la suddetta affascinante 17^ frazione, vi era poco altro da scalare: l’arrivo in cima al Ventoux (nella piatta 20^ tappa) e il Tourmalet a 70 km dallo striscione della 9^ giornata.

Il percorso della 20^ frazione del Giro 2013 ricalca proprio quella terribile 15^ tappa del 2007, però ottiene un voto ancora superiore perché, arrivando di poco più in basso (ciò deprezza lievemente il "peso" dell'ultima ascesa), le precedenti salite risultano più vicine al traguardo di tappa (e quindi più decisive); inoltre vi è stato aggiunto il Costalunga (e giunge a fine Giro).

 

Le vittorie nelle "Classifiche generali" degli anni passati CONFERMANO la bontà di queste analisi: gli scalatori hanno primeggiato quando il tracciato li favoriva. Infatti furono maglie rose finali Di Luca nel 2007, con Schleck secondo, Contador nel 2008, con Riccò primo dei piazzati, e nel 2011, con Scarponi a ruota. Indossarono la maglia gialla conclusiva Sastre nel 2008 e Contador nel 2010, con Schleck a soli 39". Se Andy Schleck ha perso il Tour 2011 non è colpa del tracciato, ma dei suoi bagordi prematuri! 

La 20^ tappa del “Giro” 2012 è emblematica: a molti pareva (a prima vista) una frazione per grimpeur, mentre noi la giudicammo meno tosta della 17^ e soprattutto della 19^ frazione. Infatti la massacrante tappa del giorno prima e il durissimo Mortirolo – appena scalato ma lontano ben 57 km dal traguardo – spaccarono le gambe ai camosci che giunsero con poche energie sullo Stelvio: i tempi di scalata dei professionisti furono addirittura più lenti di quelli abitualmente realizzati dai migliori “amatori” nelle “Re Stelvio” [vedi sotto]!

Per la cronaca (per utile raffronto), nella 14^ tappa del Giro 1999, sulla Fauniera la velocità ascensionale media (VAM) di Pantani fu 1735 metri/ora; vam 1699 per Gotti (che vinse quel Giro), 1673 per Jalabert (maglia rosa alla partenza), 1662 per Savoldelli (che vinse quella tappa con una discesa da brivido verso Demonte: in essa impiegò 2’45” meno di Pantani e 2’51” meno di Camenzind), 1623 per Camenzind (che nel 1998 vinse Mondiale e Lombardia).

 

Tempi dei PROFESSIONISTI nel 2012

1.07'15" per Rodriguez = vam 1374 (maglia rosa alla partenza della tappa), 1.07'26" per Scarponi (che vinse il Giro nel 2011), 1.07'28" per Hesjedal (che vincerà poi il Giro), 1.07'51" per De Gendt (vincitore in vetta), 1.08'47" per Cunego = vam 1343 (2° al traguardo di quella frazione), 1.09'32" per Pozzovivo (dominatore della Punta Veleno 2012), 1.10'41" per Nieve = vam 1307 (spagnolo, 3° all'arrivo, che ha trionfato in arrampicate alla Vuelta 2010 e al Giro 2011).

Tempi degli “AMATORI” nelle “Re Stelvio”

1.02'25"60 per Alessandro Magli = vam 1480, quasi 40enne nel 2007, 1.03'52"05 per Andrea Aquistapace, 22enne nel 2009, 1.03'59" per Attilio Romani, senior (33-39 anni) nel 2003, 1.05'12" per Nicola Golinelli senior nel 2011, 1.05'46" per Wolfang Niederegger senior nel 2008, 1.08'11" per Oswald Weisenhorn, 40enne (o più) nel 2012, 1.16'31" per Marina Ilmer = vam 1208, nel 2010, miglior tempo femminile di sempre, 1.36’25” … per Marco nel 2007 = vam 958.

 

  

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (solo la 20^ frazione “rosa” del 2013 merita due stelline!). Si tenga presente che è ancora ignoto se potremo vedere la trasmissione televisiva “in chiaro”.

                                    5 per il Giro:

10^ tappa    martedì 14.5        (Cason, Montasio)                                    1,092

14^ tappa   sabato 18.5          (Sestriere, Jafferau)                                         0,957

15^ tappa  domenica 19.5    (Moncenisio, Telegraph, Galibier)                            1,105

19^ tappa  venerdì 24.5  (Gavia, Stelvio, val Martello)                                                0,908

20^ tappa sabato 25.5  (Costalunga, S.Pellegrino, Giau, Tre croci, Tre cime Lavaredo)    * *    2,287

                                    6 per il Tour:

 8^ tappa   sabato 6.7           (Pailhères, Ax 3 Domaines)                                          1,044

 9^ tappa  domenica 7.7 (Portet-d’Aspet, Menté, Peyresourde, Val Louron, La Hourquette d’Ancizan)  0,982

15^ tappa   domenica 14.7         (Ventoux)                                                          0,770

18^ tappa   giovedì 18.7   (Manse, Ornon, Alpe d'Huez, Sarenne, Alpe d'Huez)         1,239

19^ tappa   venerdì 19.7   (Glandon, Madeleine, Tamié, Epine, C.Fry)                   0,789

20^ tappa   sabato 20.7       (Mont Revard, Annecy-Semnoz)                       0,775.

 

N.B.: il “voto complessivo” tiene conto dei voti di TUTTE le frazioni, anche di quelle più morbide.

 

RIFLESSIONI  FINALI:

Il doping non si può condannare solo quando un atleta è pizzicato in un controllo, come non si può deplorare l'eccesso di velocità dei veicoli sulle strade solo dopo un grave incidente o quando sentiamo un automobilista multato perché sfrecciava a 180 km/h;  vediamo troppo spesso manovre azzardate o infrazioni e troppi pochi controlli.  

Ugualmente non ci uniamo, adesso, al coro dei lapidatori di Lance Armstrong: prima i mass media avevano solo parole di elogio per lo statunitense e ora solo espressioni di disprezzo ... Ci vorrebbe severità (tempestiva e non tardiva) per i reati, per i mancati controlli, nonché per gli opportunismi: Lance è stato squalificato ora che non porta più i soldi degli sponsor al "movimento". Quando Armstrong stravinceva, faceva comodo un campione che portava pubblico, audience e fiumi di denaro ...    Il texano è stato radiato al termine di un processo sportivo nel 2012: perché nel 2004 l'UCI non lo squalificò e punì invece Filippo Simeoni? Perché l'italiano, nato a Desio e residente a Sezze, testimoniò nel processo sul doping (di giustizia ordinaria) contro Michele Ferrari, medico di Lance radiato nel 2002! Simeoni, nella 18^ tappa del Tour de France 2004, era in fuga con altri compagni fuori classifica e Armstrong (che poi avrebbe vinto quel Tour) si mosse di persona per obbligarlo a desistere: la presenza della maglia gialla nel drappello spingeva il gruppo a inseguire e avrebbe mandato a monte la fuga; quelle immagini spietate, trasmesse dalla televisione, furono inequivocabili ma l'UCI chiuse gli occhi.

11.11.2012          Daniela Zappa, Marco Cerisola e Matteo Cerisola

Percorsi 2012 del Giro d’Italia e del Tour de France ©

 

Come primo passo, analizziamo la durezza (pendenza media e massima, clivometria del tratto più ostico, dislivello, caratteristiche del fondo stradale) di ogni ascesa presente sul percorso delle tappe disegnate dagli organizzatori, basandoci sulla nostra conoscenza diretta, sul superlativo lavoro editoriale della Ediciclo, sull’imponente banca dati di http://www.salite.ch e sui due siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente il 16.10 (il Giro) e il 18.10.2011  (il Tour):

http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2012/it/percorso.shtml

http://www.letour.fr/2012/TDF/COURSE/us/le_parcours.html

Ma stranamente il sito francese non descrive le tappe 16 e 17: quelle info sono prese dal sito

http://www.cicloweb.it/articolo/2011/10/18/tour-de-france-2012-tournano-a-ridere-i-cronoman-nel-2012-salite-meno-decisive-p

 

Per esprimere con un valore numerico riassuntivo e preciso la difficoltà di ogni colle, l’algoritmo più idoneo è – a  nostro giudizio – l’ “indice C.e.r.i.s.o.l.a.” © (cliccare sul link per vederne principi, caratteristiche e modalità di calcolo).

Poi verifichiamo quanto siano distanti dai traguardi di ogni giornata: più sono lontane, più è probabile che uno scalatore in fuga venga ripreso e quindi non tragga alcun giovamento, ai fini della classifica, dalla montagna sulla quale è scattato.   Infatti in pianura l'ostacolo maggiore all'avanzamento nello spazio di un ciclista è la resistenza dell'aria [cliccare sul link, per saperne di più], che è un freno minore per chi pedala in scia dentro al gruppo (come capita al plotone che insegue i fuggitivi, facendo meno fatica di loro).

La differenza più netta tra le due celebri manifestazioni ciclistiche è il numero di salite acerrime da “domare”: mentre nella nostra penisola ve ne sono diverse e vengono spesso sapientemente poste nei finali di tappa, la maglia gialla da decenni non ne trova nessuna sotto le sue ruote. Finalmente una l’affronterà nel 2012 (il Col du Granier, da Chapareillan – Isère, nella 12^ tappa) ma a 141 km dal traguardo!    Un'altra marcata caratteristica della corsa italiana è la frequente presenza di molte impennate nelle tappe "secondarie", che - se ben posizionate - lasciano il segno nella gara e alzano il "punteggio" nell'analisi che verrà illustrata tra poco.

Il Tour, che era migliorato nel 2010 e nel 2011  [vedi le nostre analisi dei precedenti tracciati], peggiora nel 2012. Nonostante 3 belle tappe e l’interessante finale di una quarta frazione, il resto delude molto. Pur essendovi più ascese dure rispetto al passato, sono collocate male (come purtroppo accade da decenni): il Grand Cucheron addirittura a 186 km dall’arrivo nella 12^ tappa, la Madeleine a 100 km nell’11^, l’Aubisque a ben 140 km e il Tourmalet a 76 km nella 16^, il Menté a 114 km nella 17^.

Johan Bruyneel, team manager dello scalatore Andy Schleck, punta sulla Grand Colombier come trampolino di lancio nella 10^ tappa, ma si scollinerà a 43 km dal traguardo: è troppo distante.

La “corsa rosa” è più amica dei grimpeur, avendo inserito (negli ultimi km di 5 frazioni) 7 asperità “chiave”.            Eppure nel Giro 2012 saranno sprecati il Valcava (a 84 km dalla conclusione della 15^ tappa), il Valparola e il Duran (rispettivamente a 114 km e a 58 km nella 17^), il Manghen (a 75 km nella 19^), il Teglio e il Mortirolo (a 121 km e a 57 km nella 20^).

Queste considerazioni fanno già supporre che – a nostro giudizio – Acquarone e collaboratori hanno lavorato meglio dei colleghi francesi.

Il complesso delle ascese del Tour 2012 sarà, per noi amanti delle vette, meno gradevole rispetto alle arrampicate del Giro. In passato il divario è stato anche peggiore.

Alla presentazione del Giro 2012 è stato detto che “è più equilibrato rispetto agli eccessi degli anni precedenti” facendo intendere che favorisce meno gli scalatori. Noi non condividiamo, come non eravamo d’accordo un anno fa [vedi le nostre analisi dei precedenti tracciati]: smentimmo l'affermazione della "Gazzetta" (giornale organizzatore) che affermò (24.10.2010, pag. 2): "edizione 2011, la più dura degli ultimi vent'anni." Secondo noi, il Giro 2012 sarà adatto agli scalatori come lo fu il più che valido Giro 2011 (ma che  sfigurava rispetto a quello del 2008 - caratterizzato da 5 tappe micidiali e tante altre molto insidiose - e a quello del 2007). 

 

Per informazione, segnaliamo le tappe del Giro e del Tour che – negli anni recenti – hanno meritato il nostro voto migliore:

15^ del Giro 2007, con S.Pellegrino, Giau, Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo   =  voto 2,195

17^ del Tour 2009, con Roselend, Saises, Araches, Romme e Colombière   = voto 1,449.

E’ chiaro che nel Tour 2009, a parte la suddetta affascinante 17^ frazione, vi era poco altro da scalare: l’arrivo in cima al Ventoux (nella piatta 20^ tappa) e il Tourmalet a 70 km dallo striscione della 9^ giornata.

 

Le vittorie nelle "Classifiche generali" degli anni passati CONFERMANO la bontà di queste analisi: gli scalatori hanno primeggiato quando il tracciato li favoriva. Infatti furono maglie rose finali Di Luca nel 2007, con Schleck secondo, Contador nel 2008, con Riccò primo dei piazzati, e nel 2011, con Scarponi a ruota. Indossarono la maglia gialla conclusiva Sastre nel 2008 e Contador nel 2010, con Schleck a soli 39". Se Andy Schleck ha perso il Tour 2011 non è colpa del tracciato, ma dei suoi bagordi prematuri! 

 

Agli appassionati delle montagne consigliamo le seguenti FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (solo la 19^ frazione “rosa” del 2012 merita due stelline!).

 

                                   6 per il Giro:

12^ tappa   giovedì 17.5        (Biassa -Gualtarol. -Mola -Tassani)                    0,711

14^ tappa   sabato 19.5         (Joux - Cervinia)                                                    0,682

15^ tappa   domenica 20.5    (Valcava -S.Pietro -Resinelli)                              1,061

17^ tappa   mercoledì 23.5    (Valparola -Duran -Staulanza -Giau)                  1,347

19^ tappa   venerdì 25.5  (Manghen-Pampeago-Lavazè-Pampeago)    * *     1,988

20^ tappa   sabato 26.5         (Tonale – Teglio – Mortirolo - Stelvio)                1,129

 

         5 per il Tour:

  7^ tappa   sabato 7.7           (arrivo sul Belles filles)                                          0,711

11^ tappa   giovedì 12.7   (Madeleine- Croix de fer- Mollard -Toussuire)        1,097

14^ tappa   domenica 15.7   (Lers- Péguère)                                                      0,711

16^ tappa   mercoledì 18.7   (Aubisque- Tourmalet- Aspin- Peyresourde)      1,033

17^ tappa   giovedì 19.7       (Menté- Ares- Balès- Peyragudes)                       1,188.

 

N.B.: il “voto complessivo” tiene conto dei voti di TUTTE le frazioni, anche di quelle più morbide.

 

RIFLESSIONI  FINALI:

Affrontare meno montagne o colli meno ripidi non significa far meno fatica, perché la velocità aumenta e l’affanno resta elevato. Significa solo favorire i passisti e danneggiare i grimpeur.

La lotta al doping non si fa appiattendo i profili altimetrici: sulle vette meno impegnative i corridori salgono comunque con ritmi molto accelerati rispetto al recente passato e le brevi rampe risultano molto faticose, ma di certo non decisive e spesso nemmeno selettive. 

Non è una caccia alle streghe: l’antidoping è garantista, presume l’innocenza e tollera addirittura una certa soglia! Come per le smentite fatte dai politici alle loro precedenti dichiarazioni, fanno inorridire certe arringhe difensive di atleti trovati “positivi”: come per molti onorevoli, basterebbe inquisirli per ciò che ciò che dichiarano sfacciatamente dopo (quando affermano che il loro valore fisiologico esatto non è quello individuato dalle analisi, ma quello che loro dichiarano successivamente … e spesso si tratta comunque anch’esso di un parametro fuori norma! Magari il valore sbandierato è - guarda caso! - proprio appena sotto la “soglia tollerata”, però è ben al di sopra della logica medica).

La situazione è drammatica da decenni; cito due articoli vecchi: “la percentuale di ematocrito alto fra i dilettanti è cresciuta più del 50% in due anni” [Avvenire, 14.11.99]; “l’Azienda ospedaliera di Padova ha scoperto che l’11,4% degli studenti che praticano sport usa sostanze proibite, ottenute da genitori, allenatori o medici sportivi” [Corriere della Sera, 23.11.99]. Rocco Crimi, Sottosegretario allo Sport, l'11.5.2011 ha dichiarato: "Nei 13mila controlli annuali anti-doping effettuati in Italia, le percentuali di positività sono 1,5% tra i professionisti e ben il 12,5% tra i non professionisti" [Radio1.rai.it].

Tra l'altro, mentre i professionisti che (sciaguratamente) si dopano sono monitorati da medici (senza morale), gli "amatori" prendono sostanze vietate senza alcun criterio o controllo e quindi danneggiano molto di più la loro salute rispetto ai campioni.

Quindi un'ottima iniziativa sono i controlli a sorpresa per le corse "della domenica": sono gratuiti per gli organizzatori, basta mettersi in contatto con l'ufficio dedicato del Ministero della Sanità ( http://www.salute.gov.it/antiDoping/paginainternaDoping.jsp?id=888&lingua=italiano ).

Il quadro è serio, tragico, ma alcuni fatti hanno amari risvolti umoristici. Il Tour del 2006 partì senza i tre favoriti (Ullrich, Basso e Vinokourov), coinvolti nell'inchiesta spagnola Operación Puerto e venne vinto dallo statunitense Landis che, trovato positivo, fu squalificato a vantaggio di Pereiro. Lo spagnolo, pur "pizzicato" anch'egli dai controlli, non venne privato della vittoria finale (aveva fornito certificazione medica: poteva doparsi con il salbutamolo perché asmatico). E' noto infatti che gli asmatici soffrono a salire le scale, mentre in bicicletta scalano tranquillamente i Pirenei alla velocità di un motorino...

La PREVENZIONE è fondamentale: sia per evitare il doping, sia per evitare le disgrazie. Non si possono sottovalutare i problemi e accorgersene solo dopo che si verificano i casi di positività o i decessi a seguito di cadute (non scarichiamo le colpe sulla fatalità).

Riguardo alla sicurezza, i percorsi vanno scelti con maggiore attenzione ai pericoli e vanno predisposte adeguate protezioni.

Comunque, noi riteniamo che le gare vanno vinte in salita e non dimostrando doti acrobatiche in discesa. Quindi, per evitare discese troppo pericolose (pensiamo ad esempio a quella verso Ovaro nella 14^ tappa del 2011), basta spezzare la tappa in 2 semitappe, concludendo ogni frazione in vetta alla montagna (in quel caso: in cima al Crostis al mattino e sullo Zoncolàn al pomeriggio).

29.10.2011          Daniela Zappa, Marco Cerisola e Matteo Cerisola

Percorsi 2011 del Giro d’Italia e del Tour de France ©

 

siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente il 19.10 (il Tour) e il 23.10.2010 (il Giro):

http://www.letour.fr/2011/TDF/COURSE/us/le_parcours.html

http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2010/it/

(Anche se il percorso è quello dell’edizione 2011, per il sito della “Gazzetta” nel link continuano a chiamarlo 2010 …).

Il Tour 2011 sarà più faticoso rispetto al passato, ancor più del 2010. Infatti sarà più ostica l’altimetria generale. Inoltre, a differenza del recente passato, la competizione transalpina 2011 (come nel 2010) presenta, rispetto al Giro d’Italia, un numero maggiore di impennate (non solo quelle vere, che saranno 22, ma persino quelle dure, 13)! 7 di queste ascese (collocate nel finale di 6 tappe) potrebbero risultare decisive. Però non sono ascese terrificanti, quindi i grimpeur non potranno fare grossi distacchi e non saranno favoriti. La pecca maggiore degli organizzatori transalpini riguarda la pessima collocazione delle 4 montagne più aspre: Agnello (a 94 km dall’arrivo della 18^ tappa), Aubisque (a 49 km nella 13^), Portet d’Aspet (a ben 141 km nella 14^) e Agnes (Pirenei, a 59 km nella 14^). In passato, purtroppo, abbiamo visto di peggio!

La “corsa rosa” risponde alla sfida inserendo (negli ultimi km di 8 frazioni) 10 asperità “chiave”, 4 delle quali sono terribili. Però le tappe che promettono sfracelli sono solo 4. Comunque va meglio rispetto al percorso 2010, che presentava solo 3 giornate davvero toste. E poi non ci sono frazioni assurde – con l’inizio tremendo e il finale agevole.

Queste considerazioni fanno già supporre che – a nostro giudizio – Zomegnan e collaboratori hanno lavorato meglio dei colleghi francesi.

Quindi il Tour 2011 sarà, per noi amanti delle vette, il più gradevole degli ultimi anni; però ancora non ci siamo!

Più che valido il Giro 2011, ma sfigura rispetto a quello del 2008 (che aveva 5 tappe micidiali e tante altre molto insidiose) e a quello del 2007.    Ci permettiamo perciò di smentire l'affermazione della "Gazzetta" (giornale organizzatore) che ha affermato (24.10.2010, pag. 2): "edizione 2011, la più dura degli ultimi vent'anni."

Agli appassionati delle montagne consigliamo queste FRAZIONI e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (solo la 15^ frazione “rosa” del 2011 merita due stelline!);

 

                                   6 per il Giro 2011:

9^ tappa     domenica 15.5     (Etna Lanza, Etna rif. Sapienza)                              0,615

13^ tappa   venerdì 20.5        (Iselberg, Grossglockner)                                         1,013

14^ tappa   sabato 21.5    (Croce Comelico, Mauria, Crostic, ZONCOLAN)             1,488

15^ tappa   domenica 22.5  (Piancavallo, Cibiana, Giau, Fedaia, Gardeccia)    * *   1,764

16^ tappa   martedì 24.5        (cronoscalata del Nevegal)                                      0,687

20^ tappa   sabato 28.5          (Finestre)                                                             0,821

 

         5 per il Tour:

12^ tappa   giovedì 14.7       (Hourq.Ancizan, Tormalet, Luz-Ardiden)                      1,293

14^ tappa   sabato 16.7   (Portet d'Aspet, Core, Latrape, Agnes, Plateau de Beille)  1,252

17^ tappa   mercoledì 20.7   (Montgenèvre, Sestrière, Pra martino)                         0,777

18^ tappa   giovedì 21.7       (Agnello, Izoard, Galibier)                                          0,839

19^ tappa   venerdì 22.7       (Télégraphe, Galibier, Alpe d'Huez)                            0,905.

31.10.2010          Marco Cerisola e Daniela Zappa

Percorsi 2010 del Giro d’Italia e del Tour de France ©

siti ufficiali degli organizzatori delle due più importanti corse a tappe, presentate ufficialmente il 14.10 (il Tour) e il 24.10.2009 (il Giro): 

http://www.letour.fr/2010/TDF/COURSE/fr/le_parcours.html                   http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2010/it/tappe.shtml.

il Tour sarà più faticoso rispetto al passato, ma senza riuscire a favorire molto i grimpeur! Infatti, nella competizione transalpina, pur essendo più ostica l’altimetria generale del percorso 2010 (22 ascese vere, di cui 12 dure), solo 5 di esse (collocate nel finale di 4 tappe) potrebbero risultare decisive. Però, per la prima volta nella storia recente, il Tour de France 2010 presenta un numero maggiore di impennate (non solo quelle vere, ma persino quelle dure) rispetto al Giro d’Italia!!! Ma la “corsa rosa” risponde alla sfida inserendo (negli ultimi km di 5 frazioni) 6 asperità “chiave”, metà delle quali sono terribili.                   Queste considerazioni fanno già supporre che – a nostro giudizio – Zomegnan e collaboratori hanno lavorato meglio dei colleghi francesi, anche se non siamo ai livelli delle edizioni più spettacolari.

Gli organizzatori transalpini hanno elogiato soprattutto la loro 16^ tappa, che presenta 5 colli pirenaici. Peccato che però quelli più duri (Peyresourde, Aspin, Tourmalet) sono lontanissimi dal traguardo, mentre il 4° sarà il Soulor; infine il mozzicone dell’Aubisque non farà selezione! L’abbiamo inserita mal volentieri tra le frazioni che meritano essere viste: il dispiacere è enorme!

Discreta la 9^ frazione, con la Madeleine ultimo ostacolo … ma i 32 km finali non basteranno agli scalatori per difendere il vantaggio acquisito in salita.

Vi saranno altre 4 frazioni interessanti, specialmente la prima e l’ultima pirenaica.

Il Giro 2010 concede ai velocisti più spazio rispetto al passato. Infatti sono solo 10 le tappe in cui arrampicarsi e, di queste, solo 3 percorrono un paio di impennate toste: la 15^ (Duron e Zoncolàn), la 19^ (Trivigno e Mortirolo) e la 20^ (Livigno e Gavia). In compenso, non ci sono frazioni assurde – con l’inizio tremendo e il finale agevole.

Quindi il Tour 2010 sarà il più gradevole degli ultimi anni, per noi amanti delle vette; però ancora non ci siamo! Ampia sufficienza per il Giro 2010, ma sfigura rispetto a quello del 2008.

Agli appassionati delle montagne consigliamo queste TAPPE e annotiamo accanto il nostro “voto di tappa” (solo la 15^ frazione “rosa” del 2010 merita due stelline!);

                          5 (o 6) per il Giro:

8^ tappa domenica 16.5 (Terminillo) 0,691

[ 14^ tappa sabato 22.5 (M. Grappa) 0,500 ]

15^ tappa domenica 23.5 (Duron, ZONCOLAN) * * 1,698

16^ tappa martedì 25.5 (cronoscalata di Plan de Corones) 0,850

19^ tappa venerdì 28.5 (Trivigno, Mortirolo) 0,746

20^ tappa sabato 29.5 (Livigno, Gavia, Tonale) 1,055.

                          5 (o 6) per il Tour:

8^ tappa domenica 11.7 (Ramaz, Morzine Avoriaz) 0,909

9^ tappa martedì 13.7 (Colombière, Aravis, Saisies, Madeleine) 0,694

14^ tappa domenica 18.7 (Pailhères, Ax - 3 Domaines) 1,148

15^ tappa lunedì 19.7 (Portet d'Aspet, Ares, Balés) 0,868

[ 16^ tappa martedì 20.7 (Peyresourde, Aspin, Tourmalet, Soulor, Aubisque) 0,482 ]

17^ tappa giovedì 22.7 (Marie Blanque, Soulor, Tourmalet) 1,007.

17.10 e 31.10.2009          Marco Cerisola e Daniela Zappa

Percorsi 2009 del Giro d’Italia e del Tour de France ©

 

Chi ama le ascese resterà deluso: i percorsi 2009 sono stati ammorbiditi rispetto al passato, soprattutto nella “corsa rosa”.

due siti ufficiali:

http://www.letour.fr/2009/TDF/COURSE/fr/le_parcours.html

http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2009/tappe_it_09.shtml

Confermiamo la nostra delusione: entrambi gli organizzatori hanno disegnato percorsi meno adatti, rispetto al passato, agli scalatori. Il peggioramento è più marcato per la corsa della Gazzetta: a maggio 2009 mancheranno le ascese durissime e alcune salite (Alpe di Siusi e Blockhaus) sono state ammorbidite optando per un agevole versante iniziale.

Comunque il Giro d’Italia, rispetto al Tour de France, presenta sempre un numero maggiore di impennate, esse hanno pendenza più aspra e i suoi organizzatori le piazzano meglio.

         Agli appassionati delle montagne consiglio queste TAPPE (nel 2009 nessuna merita più di una stellina!);         5 per il Giro:

4^ tappa martedì 12.5 (Croce d’Aune, S. Martino di Castrozza)

5^ tappa mercoledì 13.5 (Alpe di Siusi)

16^ tappa lunedì 25.5 (Cesane, Nerone, Catria, Petrano; è la tappa più dura)

17^ tappa mercoledì 27.5 (Blockhaus)

19^ tappa venerdì 29.5 (Sant’Angelo, Vesuvio)

                   3 per il Tour:

7^ tappa venerdì 10.7 (Oliana, Andorre)

17^ tappa mercoledì 22.7 (Roselend, Saises, Araches, Romme, Colombière; è la più dura)

20^ tappa sabato 25.7 (Ventoux).

19.12.2008          Marco Cerisola e Daniela Zappa

Percorsi 2008 del Giro d’Italia e del Tour de France ©

Pure nella prossima edizione vedremo più montagne a maggio (nella “corsa rosa”) che a luglio (nella “Grande Boucle”), sia perché la nostra penisola ne è più ricca, sia perché gli organizzatori della Gazzetta  sono  più  appassionati  di  vette  rispetto  ai  loro  colleghi  dell’Equipe.    Si confer-ma inoltre che le ascese peggiori italiane hanno pendenze molto più ostiche delle peggiori francesi.

L’ANALISI NUMERICA ci riserva una sorpresa: il Giro 2008 – che sembrerebbe meno duro dell’edizione 2007 – è invece ancor più adatto agli scalatori! Con questa conclusione, a sorpresa, andiamo controcorrente rispetto all’opinione unanime degli addetti ai lavori!

il Tour è sempre meno generoso del Giro verso gli scalatori. Inoltre da questi dati PARREBBE che l’edizione 2008 della corsa a tappe italiana sia meno selettiva di quella disputata nel 2007. Come anticipato, i nostri calcoli portano invece alla CONCLUSIONE OPPOSTA! Ci basiamo su informazioni tratte dalla nostra conoscenza diretta, dal superlativo lavoro editoriale della Ediciclo e da due siti:

http://www.letour.fr/2008/TDF/COURSE/fr/le_tour_2008.html

http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2008/salite.shtml

Nei mesi scorsi abbiamo ricevuto interessantissime proposte di modifica della formula. Dopo averle attentamente esaminate, confermiamo la nostra: è un buon compromesso che evita di svalutare troppo le salite durissime aventi il difetto di essere troppo distanti dal traguardo ed evita di sopravvalutare le ascese facili che però sono vicine all’arrivo di tappa.

Come appassionati di salite, demmo questi VOTI ai percorsi 2007: 8,177 al Giro d’Italia e 4,948 al Tour de France.  Il lusinghiero voto della “corsa rosa” dipendeva prevalentemente da 5 tappe dure (soprattutto dal terribile Zoncolàn e dal massacrante tappone delle Tre cime di Lavaredo).                   La Gazzetta nel 2008 ha fatto ancor meglio, disegnando una frazione aspra in più e introducendo – tra gli altri – Mortirolo, Plan de Corones, Pampeago, Fedaia e Gavia. Ma quest’ultimo e il primo sono troppo lontani dalla conclusione, mentre per gli altri 3 “muri” il traguardo è posto proprio in vetta. Inoltre nelle tappe minori della prossima edizione vi saranno colli più ardui e meglio posizionati.                         Migliora anche il nostro voto agli organizzatori transalpini: l’Equipe ha piazzato meglio le montagne rispetto alla Grande Boucle del 2007.                                   Quindi i tracciati 2008 meritano questi VOTI: 8,760 al Giro d’Italia e 5,127 al Tour de France.

 In conclusione consigliamo la visione di queste TAPPE;

                        7 per il Giro:

6^ tappa giovedì 15.5 (Peschici) 1 stellina

7^ tappa venerdì 16.5 (Macerone, R.San., Pietransieri, Pescocostanzo) 2 stelline

14^ tappa sabato 24.5 (Manghen, Pampeago) 3 stelline

15^ tappa domenica 25.5 (Pordoi, S.Pellegrino, Giau, Falzarego, Fedaia) 3 stelline

16^ tappa lunedì 26.5 (Plan de Corones) 2 stelline

19^ tappa venerdì 30.5 (Vivione, Presolana, Pora) 2 stelline

20^ tappa sabato 31.5 (Gavia, Mortirolo, Aprica) solo 1 stellina !

                        6 per il Tour:

6^ tappa giovedì 10.7 (Croix, Super-Besse) 1 stellina

9^ tappa domenica 13.7 (Ares, Peyresourde, Aspin) 1 stellina

10^ tappa lunedì 14.7 (Tourmalet, Hautacam) 2 stelline

15^ tappa domenica 20.7 (Maddalena, Prato Nevoso) 1 stellina

16^ tappa martedì 22.7 (Lombarda, Bonette) 2 stelline

17^ tappa mercoledì 23.7 (Galibier, Croix-de-Fer, Alpe d’Huez) 2 stelline.

Un’ultima riflessione. Se scopriranno altri casi di doping, non consideriamolo un ennesimo fallimento: significa che i controlli ci sono e funzionano. È triste, ma il silenzio del passato non era un buon segnale.

8.12.2007          Marco Cerisola e Daniela Zappa

Percorsi 2007 del Giro d’Italia e del Tour de France ©

Sono state scritte molte acute osservazioni sui percorsi delle edizioni 2007 del Giro d’Italia e del Tour de France.             Non vogliamo rischiare di ripetere cose già dette da altri: rinviamo gli interessati a quelle analisi per un esame completo.             Tra esse citiamo i pregevoli commenti di Mauro Facoltosi riguardanti la corsa francese (su www.ilciclismo.it  ->  27.10.2006  ->  News corse) nel suo articolo “Tanto tuonò che non piovve”: “Il Tour, in confronto al Giro, ha dimensioni moderne ed industriali, sembra quasi plastificato, dà l'impressione di una merendina preconfezionata. (…) E’ un percorso distante dai tracciati proposteci negli ultimi anni. Si capisce che dietro ci sono le nuove mani di Prudhomme. (…) Le tappe di montagna arriveranno in anticipo rispetto al solito.”

Questo nostro contributo, invece, vuol essere molto specifico e cioè la risposta a questa domanda: sono tracciati stuzzicanti per gli scalatori e per gli spettatori amanti delle salite?  Il nostro è uno studio matematico: a chi ama le salite ma non i numeri basti sapere che il Tour – come tradizione – favorisce i passisti per parecchi motivi; tra essi ne evidenzio 3.           Infatti nessuna montagna del tracciato francese 2007 regge il confronto con le 7 più ostiche asperità della corsa rosa.               Inoltre è opposto il ruolo affidato al ritorno dei miti: l’Iseran, assente da decenni (era previsto nel 1996, ma non lo fecero a causa del forte vento), lo hanno inserito a inizio tappa (che spreco!), mentre le Tre Cime di Lavaredo, assenti da 18 anni, saranno lo stupendo arrivo della frazione più impegnativa della corsa organizzata dalla Gazzetta.       Infine solo al Giro ci sarà un’ascesa (lo Zoncolàn) in cui i campioni non potranno salire come se fossero in sella a motorini; anzi: vedremo alcuni professionisti scendere dalla bici e salire a piedi!

Passiamo ora alla nostra ANALISI NUMERICA. Ci siamo basato su dati tratti dalla nostra conoscenza diretta, dal superlativo lavoro editoriale della Ediciclo e dai 2 siti seguenti:

www.letour.fr/2007/TDF/presentation/fr/index.html  ->  parcours  ->  les profiles

http://giroditalia2007.gazzetta.it/it/materiale/altim_dett.php

In conclusione consigliamo la visione di queste TAPPE;

                                   7 per il Giro:

4^ tappa mercoledì 16.5 (Montevergine) 1 stellina

6^ tappa venerdì 18.5 (Terminillo, Capistrello, Cerro) 2 stelline

10^ tappa martedì 22.5 (Santuario Nostra Signora della Guardia) 2 stelline

12^ tappa giovedì 24.5 (Agnello, Izoard) 2 stelline

14^ tappa sabato 26.5 (S. Marco) 1 stellina

15^ tappa domenica 27.5 (S.Pellegrino, Giau, 3 Croci, 3 cime Lavaredo) 4 stelline

17^ tappa mercoledì 30.5 (Comelico, Tualis, Zoncolàn) 3 stelline;

                                  6 per il Tour:

7^ tappa sabato 14.7 (Colombière) 1 stellina

8^ tappa domenica 15.7 (Roselend, Tignes) 1 stellina

9^ tappa martedì 17.7 (Iseran, Telegraph, Galibier) 1 stellina

14^ tappa domenica 22.7 (Pailhères, Beille) 2 stelline

15^ tappa   lunedì 23.7          (Portet d’Aspet, Menté, P. Balés, Peyresourde)      2 stelline

16^ tappa   mercoledì 25.7    (Larrau, P.S.Martin, Marie Blanque, Aubisque)       2 stelline.

29.12.2006      Daniela Zappa  e  Marco Cerisola