SAN GEROLAMO SCRIVENTE
Santo in veste di erudito ,i libri in tralice fuori dal piano della tela ,il braccio allungato ,la natura morto contraddicente quella viva ,
il teschio (vanitas) ,la dalmatica ''riferita alla casta'' sono significati allusivi ,mai in forma esplicita .E' del Caravaggio il dipinto autentico .Alla
Porta Pincia ,l'incisione del Manilli conferma <<che il San Gerolamo scrivente e' del Caravaggio>>.E' citato nelle carte monografiche del Bellori -
l'inventario del 1693 :rivendicata l'autografia dal Modigliani (gli studi del Longhi e del Venturi confermano l'ipotesi).
E' di Ribera dal Fidecommisso (1834)
al Catalogo Venturi (1894).L'olio su tela e' di 112x147 cm ;databile al 1605-6.Il Santo con l'aureola potrebbe essere prototipo nella
meditazione a Monserrat .
E' giudicata la tela come dono ''ex gratia'' al cardinale Borghese.Come diretto riconoscimento per aver coperto il pittore nella
vicenda Pasqualone.Per gli studi del Marini e' apparentemente incompleto ,probabilmente se stimato il dipinto ,in riferimento alle vicende giudiziarie che
alludono al sospetto di 'quadro non completo'.
La contemplazione enunciata ,l'intellettuale <<che chiosa il testo che legge>>.
I testi sacri in opposizione alla vanitas ;per una composizione fortemente dominante.Il luogo non e'0 volutamente dipinto .
La copia eseguita a pastello e' un orizzontale di 100x 140 cm appartiene a una Collezione Privata .
Riproduzione affidata nella compostezza e nello squarcio di colori terrosi .Campeggia un panno che accompagna il pilastro del tavolo ,il braccio
speculare ai dettagli anatomici della mano ,il calamaio in accenno ,l'aureola circolare attorno alla testa del personaggio.
L'essenzialita' come mera allusione al reale in un luogo chiuso ,e con lo staccato non molto diverso dalle tele romane.
Il Santo speculare al profilo del teschio ''memento mori'' in un clima dimesso ,ma di alta serieta'.
analisi critica a cura di Roberto Baserga
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