MALATTIA DELL'ULIVO

Ci Sono diverse Malattie e avversità Che colpiscono e attaccano le Piante di ulivo parleremo delle piu diffuse.



Le Malattie Più diffuse Sono:

(1)  LA ROGNA O IL CANCRO DEL ULIVO, che si tratta di  batteri. che attaccano i rami della pianta, e molto spesso viene trasmessa anche da attrezzi gia infetti. 

(2)  L'0ZIORNCO  che non è una malattia ma bensi un insetto che si nutre delle foglie tenere d"ulivo impedendogli la crescita e la produzione.

(3) LA MOSCA OLEARIA   che  danneggia il frutto e lo fa cascare prima di maturarsi . 



                     1   LA ROGNA

La rogna dell’olivo è batterio patogeno che penetra nei tessuti vegetali attraverso le ferite della pianta.

                          

Cause della rogna dell’ulivo

La rogna viene causata dagli agenti atmosferici come il gelo, i forti venti, le grandinate e la bacchiatura manuale effettuata mediante l’uso di pertiche durante il periodo della raccolta delle olive.

Danni all’ulivo

Le piante attaccate dalla rogna si indeboliscono, i germogli nuovi disseccano, la fotonsitesi si riduce, la produzione diminuisce.

Si Può fermare, ma non guarire del Tutto


la rogna dell’olivo

La rogna quando è già manifesta è una malattia resistente e difficile da debellare e quindi la migliore cura è la  prevenzione della malattia stessa attuabile mediante piccole accortenze come:

– trattamenti a base di rame, l’anticrittogamico a contatto per eccellenza, da effettuare dopo inverni particolarmente rigidi e dopo eventuali grandinate;

– evitare di provocare ferite ai rami durante la bacchiatura delle olive;

– in caso di attacco è indispensabile effettuare la potatura dei rami infettati avendo l’accortenza di disinfettare gli attrezzi con alcool denaturato prima 

  IO CONSIGLIO UN BUON RAME CONCENTRATO.

COMPOSIZIONE

Rame metallo (da solfato tribasico) 24% (360 g/l)

REG. MIN. SALUTE

King 360 HP (incolore) n° 12738 del 18.03.2008; King (colorata) n° 10029 del 24.05.1999

INDICAZIONI DI PERICOLO

Attenzione H317; H319; H410; EUH401

FORMULAZIONE

Sospensione concentrata (SC)

CAMPI D’IMPIEGO

E DOSI (ml/hl)

Vite (200-250), Ortaggi in etichetta (175-200), Olivo (250-300), Patata (200-250), Fragola (200-250), Pomacee (100-150), Drupacee (55), Noce (100-150), Nocciolo (100-150), Tabacco (250), Floreali e ornamentali (150-200), forestali (200-250). Trattamenti autunno-invernali (prima della ripresa vegetativa): Pomacee (350), Drupacee (350), Agrumi (250-300), Actinidia (300-350), Noce (350), Nocciolo (350). Per dettagli e modalità d’impiego consultare l’etichetta


                                                                                2  L'OZIORINCO

                                 

  

L'Oziorrinco appartiene alla famiglia dei Coleotteri Curculionidi.

Gli adulti di questo insetto, appena dopo il crepuscolo, si mettono in marcia uscendo dai rifugi del terreno, giusto al piede delle piante (parte bassa del tronco) e cominciano a risalire lungo il tronco ma anche lungo i paletti tutori piantati per reggere le nuove piantine messe a dimora.

Salgono lenti fino alle foglie giovani e cominciano tranquilli a mangiarle; alla mattina all'alba lasciano le piante e ritornano nei loro rifugi nel terreno. Anche le larve sono dannose: sono bianche, carnose, con il capo di colore giallo-rosso, lunghe circa 1 cm, riconoscibilissime in quanto hanno una tipica forma del corpo a C. Vivono nascoste nel terreno e si nutrono di radici di molte specie e risultano molto dannose sia a specie orticole, frutticole che ornamentali.

Questo insetto provoca, sulle foglie giovani di piante da frutto ed ornamentali, delle erosioni a forma di mezzaluna che oltre ad essere antiestetiche (per es. nelle piante ornamentali), possono essere abbastanza gravi per i giovani alberi, in quanto limitano la capacità di fotosintesi e compromettono la formazione della chioma con rallentamento della crescita.

Nelle zone del centro e sud Italia ciò compare di solito nel mese di maggio (a partire dalle zone più calde), prosegue in giugno e, dopo una sosta nel periodo estivo, riprende ancora con buona incidenza nel periodo autunnale.

E COSIGLIABBILE

PRENDERE LA LANA VETRO E LEGARLA BEN STRETTA AL TRONCO D"ALBERO

PER EVITARE CHE SALGA SOPRA L"ALBERO E LO DANNEGGIA,

INVECE PER LE LARVE USATE QUALCHE BUON PRODOTTO.                                                             

                          

                                                                              3    MOSCA OLEARIA

                       

RIMEDI NATURALI

Per gli ulivi del Vostro giardino C'è un parassita della piante Che risulta Essere particolarmente noioso: le mosche olearie. Sciami di piccole mosche Che Amano lasciare le Loro larve di nutrirsi delle Vostre preziose olive.

Per liberarsene una volta per Tutte Non E Necessario affidarsi a invasisi Prodotti Chimici e pesticidi: C'è un Rimedio Naturale Molto Più semplice ed Efficace!

Procuratevi Una bottiglia di plastica per ciascuna pianta di ulivo infestata Dalle mosche. Praticate quindi dovuto Fori Sulla parte superiore della bottiglia: i Fori devono Avere un diame

tro di circa 10 millimetri. Potete quindi SCEGLIERE di affidarvi una causa diversa miscele Che attireranno le mosche dentro la bottiglia: potete infatti Creare Una Soluzione a base di aceto di vino (Quello dall'odore Più forte) e tre cucchiai di miele.

Se non volete usare in pasto alle mosche il Vostro miele, potete Allora Optare per la Seconda Soluzione, COMPOSTA da Acqua e pesce fresco Che, marcendo all'interno della bottiglia, attirerà le mosche.

Versate quindi la Soluzione nella bottiglia e aiutandovi con il fil di ferro o un filo di rafia Spesso, appendete le bottiglie sui rami delle piante. Le mosche, attirate Dagli odori della bottiglia, entreranno Dai piccoli fori e resteranno intrappolate lì. Nel giro di pochi del giorni vedrete le bottiglie riempirsi di mosche: i Vostri Ulivi Saranno salvi!

             

                   

appenderla la bottiglia ogni tre quattro alberi,e ovvio gli alberi devono essere a circa sei metri l'uno fra l'altro.