La scelta di lavorare di lavorare in gruppo sulla valutazione dell’interazione orale è nata da una serie di considerazioni e di riflessioni condivise che elenchiamo di seguito.
- La consapevolezza dei ristretti tempi scolastici che limitano le attività orali, necessariamente individuali e diacroniche, a favore di quelle scritte, generalmente collettive e sincroniche.
- La volontà di trovare criteri di valutazione comuni sulle competenze fra docenti di educazione linguistica (L1, L2, L3…).“Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue suggerisce che lingue e culture nonvengano classificate in compartimenti stagni rigidamente separati; anzi precisa che conoscenze ed esperienze linguistiche contribuiscono a formare la competenza comunicativa, in cui le linguestabiliscono rapporti reciproci e interagiscono.(…) La finalità dell’educazione linguistica si è profondamente modificata. Non si tratta più di acquisire la ‘padronanza’ di una, due o anche tre lingue, ciascuna presa isolatamente (…). La finalità consiste, invece, nello sviluppare un repertoriolinguistico in cui tutte le capacità linguistiche trovino posto. Ciò implica, ovviamente, che l’offerta linguistica delle istituzioni scolastiche, sia diversificata e dia agli studenti l’opportunità di sviluppare una competenza plurilingue.”
- La difficoltà nella valutazione delle competenze orali in quanto più soggettive e di conseguenza meno attendibile.
- La condivisione del QCER in merito alle competenze generali dell’individuo (sapere, saper fare, saper essere e capacità di apprendere) e a quelle linguistico-comunicative ( linguistica, sociolinguistica e pragmatica con particolare riferimento alle attività linguistiche (ricezione, produzione, interazione, mediazione). Per chiarire si veda il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue: “L’uso della lingua, incluso il suo apprendimento, comprende le azioni compiute da persone che in quanto individui e attori sociali, sviluppano una gamma di competenze sia generali sia, nello specifico, linguistico-comunicative. Gli individui utilizzano le proprie competenze in contesti e condizioni differenti e con vincoli diversi per realizzare delle attività linguistiche. Queste implicano i processi linguistici di produrre e/o ricevere testi su determinati temi in domini specifici, con l’attivazione delle strategie che sembrano essere più adatte a portare a buon fine i compiti previsti. Il controllo che gli interlocutori esercitano su queste azioni li porta a rafforzare e a modificare le proprie competenze”.
- L’impegno ad intraprendere un approccio orientato all’azione, applicando il concetto di compito“ La descrizione che il QCER fa dei livelli di competenza ha due implicazioni forti per gli operatori del settore: una strutturale e una pedagogica. Innanzitutto la competenza viene formulata in termini che descrivono cosa l'apprendente è in grado ('can do') di fare nell'esecuzione di un compito ('task/tache') comunicativo in un contesto o in un momento dato e utilizzando un determinato repertorio di risorse linguistiche” (Skehan, 1998).Lopriore Lucilla in La valutazione degli apprendimenti nella lingua straniera.
- La volontà di motivare i discenti tramite interventi più personali in quanto più vicini al loro vissuto. "La didattica delle competenze si fonda sul presupposto che gli studenti apprendono meglio quando costruiscono il loro sapere in modo attivo attraverso situazioni di apprendimento fondate sull’esperienza. Aiutando gli studenti a scoprire e perseguire interessi, si può elevare al massimo il loro grado di coinvolgimento, la loro produttività, i loro talenti.” (Rete Veneta per le Competenze, coordinamento reti progetti FSE 1758 - POR 2007/2013, Linee guida per la pratica didattica, la valutazione e la certificazione)