(Esempio di tavola di Effemeridi del maggio 1951) (fig. 1)tradizionale ha uno specchio fisso a orizzonte parziale o mezzo-orizzonte. Questo divide il campo di visuale in due. La parte esterna è trasparente ed è visibile l'orizzonte. La parte interna è riflettente ed è visibile l'oggetto celeste da traguardare, riflesso anche dallo specchio mobile. Il vantaggio è che sia l'orizzonte che l'oggetto celeste sono illuminati e quindi il più possibile visibili. Questo viene utilizzato soprattutto di giorno con il sole, o ai crepuscoli con le stelle, quando l'orizzonte è facile da vedere. Tuttavia è necessario assicurarsi che la parte bassa dell'oggetto celeste tocchi l'orizzonte. Il sestante a orizzonte totale utilizza uno specchio semi-argentato che consente una visione totale dell'orizzonte. Questa caratteristica rende più agevole osservare il momento in cui la parte inferiore dell'oggetto celeste tocca l'orizzonte.
Le tavole astrologiche sono rappresentazioni simboliche delle leggi zodiacali. Ovviamente, se c’è ordine e affidabilità nel movimento degli astri, sancito dalle effemeridi, ci deve essere ordine e affidabilità anche nelle tabelle sinottiche che rappresentano i loro tempi e le loro velocità.Nei tempi antichi la navigazione si basava sull'osservazione di punti di riferimento la cui posizione era nota, quali il Sole, la Luna e le Stelle per determinare le COORDINATE GEOGRAFICHE della a posizione dell'osservatore. Successivamente l'osservazione di tali punti di riferimento è stata resa più efficiente attraverso l'introduzione di strumenti come il SESTANTE (vedi la figura 3) attraverso il quale si può misurare l'altezza di una stella. L'altezza è l'angolo compreso tra la stella, l'osservatore O e l'orizzonte dell'osservatore . Il Sestante fu usato solo circa 200 anni fa.
In realtà è possibile correggere l'errore causato dalla declinazione della Polare attraverso la lettura delle effemeridi. (o efemeridi, dalla parola greca ἐϕημερίς /ephemeris = giornaliero;latino ephemĕris).
Queste sono tabelle che contengono valori calcolati, nel corso di un particolare intervallo di tempo, di diverse grandezze astronomiche variabili, come i pianeti, le comete, gli asteroidi e anche i satelliti artificiali). Le effemeridi venivano utilizzate sin dall'antichità dai popoli della Mesopotamia e popolazioni precolombiane. Anticamente erano libri in cui venivano registrati giorno per giorno gli atti del re. Famose sono quelle di Alessandro Magno e quelle romane. Il Bureau des Longitudes nella prefazione delle Éphémérides Astronomiques all'inizio di Avertissement, nelle prime pagine di ogni singola annata, precisa: Créé en 1679 par Joachim Dalencé, la Connaissance des Temps est publiée sous la responsabilité du Bureau des longitudes depuis 1795. Si tratta quindi non solo delle più antiche effemeridi astronomiche a stampa ma detengono il primato di essere pubblicate senza soluzione di continuità dalla loro fondazione fino ai giorni nostri.
E' tramite le effemeridi che si possono anticipare le posizioni degli astri e indirizzare le osservazioni visuali o astronomiche. In particolare, quando si utilizzano strumenti di osservazione come i telescopi le effemeridi sono fondamentali per trovare immediatamente gli astri nel cielo, pianificare osservazioni a lungo e breve termine e identificare gli stessi astri presenti nel campo di osservazione dello strumento. Altro uso delle effemeridi è nel campo dell'astrologia.
Le Effemeridi nella terra della Mesopotamia (denominata Mezzaluna Fertile. Il nome stesso: en mésos potamós, o μέσος ποταμός in greco la indica come "terra tra due fiumi": il Tigri e l'Eufrate.
Si dovette attendere la scoperta delle tavolette di "Mula.pin" per poter parlare dei segni zodiacali e delle costellazioni. Esse sono datate intorno al VII secolo a.C. e vi si legge che la Luna, il Sole e gli astri mobili seguono un sentiero celeste attraverso quindici costellazioni.
Si accertò, con la scoperta delle tavolette Il MULA.PIN, (compendio di astronomia), che le le copie più antiche pervenuteci di "Rozze effemeridi" furono del VII secolo a.C., ma si ritiene che siano state codificate la prima volta intorno al X secolo a.C., per cui la loro origine effettiva risale a molto prima. (*)
A partire dal 747 a.C. cominciarono ad essere registrate regolarmente tutte le eclissi. I Babilonesi scoprirono il ciclo di diciannove anni legato alla ripetizione di tali fenomeni celesti. E circa nel 500 a.C., i Babilonesi misero a punto metodi matematici più precisi che permisero loro di compilare le prime effemeridi, che permettevano di conoscere le posizioni e gli spostamenti degli astri anche per le epoche successive. Senza il prezioso ausilio della matematica non sarebbe stato comunque possibile ottenere dei buoni risultati, poiché le osservazioni astronomiche dirette erano ancora molto imprecise. In questo periodo però si diffusero le prime semplici ed elementari "sentenze" sull'influsso dei corpi celesti in relazione al momento della nascita, anche se non vennero costruiti oroscopi veri e propri. Alla fine del V secolo a.C., troviamo le prime menzioni della divisione zodiacale in dodici segni uguali di trenta gradi ciascuno. L'interesse dei filosofi di quell'epoca fu tale che vollero insegnare ovunque i fondamenti dell'astrologia, facendo si che questa forma di cultura si espandesse anche ai territori dell'Oriente.
L'antico Egitto (fig. in basso)
Gli studi effettuati dagli Egizi furono di enorme importanza. L'Astrologia che oggi noi studiamo e pratichiamo è in gran parte derivata dalla loro cultura. Il Sole veniva legato alla vita, alla bellezza, alla magnificenza, simboleggiava i grandi prodigi magici e le vittorie. La Luna, considerata umida e fredda, governava i piaceri, i viaggi ed i piccoli prodigi magici. Mercurio era considerato focoso ed asciutto e possedeva tutte le virtù derivanti dalla sua funzione di tramite dell'influsso degli altri corpi celesti. Venere governava l'amore, la voluttà, i godimenti. Marte , classificato come astro dalla natura collerica, veniva associato agli eventi bellici, ai tradimenti, all'ingratitudine. Giove governava la prole ed i bambini. Saturno presiedeva alla saggezza, alla sapienza e all'età senile.
A questo punto storico risale anche l'attribuzione dei domicili: cioè i segni nei quali gli astri hanno dimora. L'arte di osservare il firmamento per trarre delle previsioni di sviluppò anche nell'antica Grecia. L'oroscopo genetliaco greco più antico che possediamo è datato 72 a.C.
In seguito, nell'epoca in cui lo splendore della Grecia volse al suo tramonto, numerosi astrologi Caldei e Greci cercarono fortuna a Roma. Pompeo e Giulio Cesare ebbero modo di interessarsi all'astrologia: il secondo scrisse un testo astronomico assai dotto. Adriano tentò lui stesso di studiare la materia e di formulare qualche previsione. In certi periodi l'astrologia prese piede a tal punto che non era possibile prendere delle decisioni di governo senza aver preventivamente esaminato le posizioni oroscopiche.
Un'importante contributo alla conoscenza dell'astrologia fu dato dagli Arabi. Le conoscenze della civiltà araba trovarono in Italia un terreno propizio: da noi, infatti, sin dal medioevo l'astrologia fiorì più che in altre parti del mondo.
Si racconta che in Italia furono create delle cattedre per l'insegnamento dell'astrologia e che alcuni studiosi italiani furono chiamati a Parigi per insegnare (in seguito alla Sorbona)
In Europa le eclissi di Sole, le eclissi lunari e le comete continuavano a destare interesse e spesso apprensione non solo tra i popolani, ma anche tra i dotti. Per giustificare alcune spaventose epidemie infettive, alcuni medici del tempo indicarono la presenza nel cielo di certe congiunzioni tra i pianeti lenti.
Presso alcune corti, come per esempio quella di Caterina de Medici, furono creati dei veri e propri centri astrologici culturali.Verso la metà del 1600 Placido di Tinti, monaco e professore di matematica a Padova, realizza un sistema di domificazione (suddivisione della sfera celeste in case) dell'oroscopo che sarà in seguito adottato da tutto il mondo. Nel 1600 e nel 1700 l'astrologia conobbe, in Italia, un periodo di crisi profonda, probabilmente originata dagli effetti di una specie di crociata denigratoria contro i suoi cultori. Furono allontanati dalla buona società di quei tempi gli stessi indovini che sino a pochi anni prima, erano stati esaltati e tenuti in enorme considerazione anche presso i troni regnanti.
Nell'illuminismo , l'astrologia veniva relegata tra le superstizioni senza fondamento: si ha però notizia che continuava ad essere praticata in altre parti del mondo e ad essere divulgata grazie ai popolari almanacchi periodici.
Verso la fine del 1800, suscitò un rinnovato interesse sul pubblico la linea di pensiero astrologico della celebre Società Teosofica, fondata da Helena Blawatsky nel 1875. Tra la fine dell'800 e l'inizio di questo secolo si formò in Europa una scuola astrologica che non seguì l'impostazione tradizionalmente divinatoria della materia, ma ebbe piuttosto un carattere alquanto razionalistico. Alcuni studiosi europei, tentarono un attento vaglia di tutti gli insegnamenti dell'antica astrologia, confrontandoli con le loro nuove esperienze di studio e con la realtà dei fatti.
SESTANTE (fig. 2)Le coordinate del Punto Nave sono composte dalla posizione lungo il parallelo terrestre (latitudine) e dalla posizione lungo il meridiano terrestre cioè la Longitudine. Il Punto Nave o Posizione Geografica è indicato dall'intersezione del Meridiano e del Parallelo passanti per detto punto e viene espresso mediante le Coordinate Geografiche. E' chiaro che il Punto Nave è ottenuto dall’intersezione di almeno due Luoghi di Posizione, ma è bene averne almeno tre per un controllo reciproco delle misurazioni effettuate. Un luogo di posizione chiamato LOP ( insieme di punti nei quali si può trovare la nave) è associata una striscia di posizione più o meno ampia in base agli errori. Due LOP con le relative strisce ci danno un parallelogramma di posizione utile per l'orientamento ed una giusta navigazione.
Un'importante contributo alla riabilitazione dell'astrologia fu dato da Carl Gustav Jung, psicologo svizzero, che considerava la materia una preziosa fonte di informazioni psicologiche con materie che è al tempo stesso sono da sempre arte e scienza.
----
(a sinistra Carl Gustav Jung)
(*) Questo catalogo (2 tavolette) contiene le stesse stelle del precedente “Tre stelle ogni mese” con gli stessi scopi, ed alcune delle stesse descrizioni, ma sulla base di accurate osservazioni ed è astronomicamente più completo e sistematico.
e costellazioni circumpolari sono catalogate per la prima volta, e sono presenti più rappresentazioni sia delle costellazioni divine sia delle costellazioni agresti.
^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
(PUNTO NAVE . fig.3)E' affascinante conoscere come facevano gli antichi navigatori a trovare la giusta rotta quando non disponevano di GPS, cioè dei dispositivi che ricevono i dati da una rete di satelliti in orbita geosincrona intorno alla Terra e non utilizzavano tali informazioni per calcolare la posizione precisa in cui si trova un pianeta rispetto alla terra. I GPS [Posizione Globale Spaziale] ricevendo i dati da tre Satelliti, sono in grado di calcolare latitudine e longitudine. Inoltre, con un quarto satellite si possono calcolare anche l'altitudine. I GPS, infatti, vengono utilizzati ovunque siano necessari dati precisi che facilitino gli spostamenti. Ciò che ci attrae è come gli antichi trovassero la strada per non smarrirsi in mare poiché non erano in possesso né di un radiogoniometro o ecoscandaglio e a volte neanche della semplice bussola. L'invenzione della bussola si attribuisce ai cinesi e ai vichinghi. Essi scoprirono il campo magnetico terrestre che veniva usato come forma di Spettacolo. Una volta conosciuta la posizione del nord era poi possibile identificare il sud come la direzione opposta, mentre l'Est e l'Ovest erano rispettivamente alla destra ed alla sinistra dell'osservatore rivolto verso il nord. Fu introdotta in Europa nel XII secolo probabilmente attraverso gli Arabi: il primo riferimento all'uso della bussola nella navigazione nell'Europoa Occidentale è il De nominibus ustensilium di Alexander Neckam 1180 - 1187).
Vediamo ora cosa erano in grado di fare gli antichissimi navigatori che oltre al GPS, non possedevano neanche un cronometro sufficientemente preciso, né le tavole delle effemeridi.
La declinazione delle stelle è fissa (o almeno varia molto lentamente a causa della precessione degli equinozi [figura 4] e corrisponde alla loro latitudine (sulla sfera celeste anziché sulla terra) per cui è necessario
portarsi dietro un librone ma solo alcuni appunti che ne riportino il valore per qualche stella (un ventina, disperse alle varie latitudini, sono più che sufficienti).
Il passaggio dell'astro allo Zenit è quella condizione particolare che avviene quando l'osservatore, il centro della Terra e la stella giacciono sullo stesso piano. In pratica questo avviene per ogni astro solo per pochi secondi ogni giorno e si verifica quando l'altezza della stella smette di crescere (era zero al sorgere dell'astro) e ricomincia a diminuire (ritornerà a zero quando la stella tramonterà). La tecnica consisteva nel tenere d'occhio la stella col sestante più o meno quando si calcolava che sarebbe passata per lo zenit (più o meno sempre alla stessa ora, modificata in funzione della strada che si è fatta in direzione ovest o est dall'ultima osservazione).
Ed inoltre, visto che un grado di latitudine corrisponde a 60 miglia marine, è evidente che un errore di 1' di grado nell'osservazione corrisponde ad un errore di un miglio nella valutazione della latitudine.
Ad esempio la STELLA POLARE non è esattamente al Nord (d = 90°) ma ne dista di circa 44' (d Polaris = 89°15'.9) e quindi considerando semplicemente f = H (Altezza) si sbaglia al massimo di 44x2 = 88 miglia marine. Questo è un buon motivo a spiegazione del fatto che nei tempi passati era molto difficile riuscire a salpare su isolette di piccole dimensioni che non fossero in contatto visivo fra loro.
Bussola (fig 5, a destra)
l
ORSA MAGGIORE
--- Ricerca di Alessandro D'Angelo--