Myxomycetes

introduzione

Introduzione ai Mixomiceti (Myxomycetes) di Angelo Marcantoni

Che cosa sono e come vivono

Il nostro pianeta ospita un'infinità di esseri viventi tra i quali vi sono anche i Mixomiceti (Myxomycetes). Dal punto di vista biologico sono organismi molto particolari, possiedono una riproduzione molto complessa e un importante ruolo ecologico in alcuni ecosistemi. Hanno una particolarità: nascono come organismi unicellulari paragonabili agli animali (protozoi unicellulari) per poi trasformarsi in altri organismi (in grado, tra l'altro, di produrre spore) di dimensioni molto piccole. I Mixomiceti raramente superano i 3 mm di altezza o di diametro e sono di solito vivacemente colorati, specialmente in fase di maturazione. I Myxomycetes si trovano su tutti i residui vegetali morti o vivi e si possono reperire tutto l'anno. Il loro compito è quello di trasformare le sostanze organiche fagocitate in una nuova "linfa" per animali e vegetali.

Elementi fondamentali di uno sporangio

Come si riproducono

Le spore dei Mixomiceti, in condizioni climatico-ambientali favorevoli, germinano emettendo delle cellule animali unicellulari paragonabili a dei protozoi, tipo amebe e flagellati. Le prime possiedono un movimento cosidetto "ameboide", cioè si muovono nell'ambiente emettendo estroflessioni citoplasmatiche, i secondi tramite un flagello (ofrusta, coda), il cui movimento permette l'avanzamento della cellula nell'ambiente, solitamente fluido. Tali cellule sono provviste di un nucleo che, ovviamente, contiene un proprio DNA, cioè l'acido desossiribonucleico indispensabile sia per il controllo del metabolismo cellulare che, sopratutto, per la trasmissione dei caratteri ereditari. La fusione di due nuclei della stessa specie, ma ovviamente di polarità sessualmente opposta, genera una cellula fertile, lo "zigote", dalla quale ha origine la riproduzione dell'individuo e quindi della specie.Questo processo è paragonabile alla riproduzione che si esplica nel Regno animale. Gli zicoti si aggregano formando uno strato mucillaginoso di dimensioni varie chiamato "plasmodio", il quale, per alimentarsi, si muove nell'ambiente "fagocitando", cioè inglobando microorganismi, come virus e batteri o sostanze molecolari provenienti da residui vegetali in decomposizione. In condizioni ambientali favorevoli il plasmodio si ferma, si fissa e comincia a formare nuovi individui, diffondendo così la sua specie nello spazio e nel tempo. Il ciclo di riproduzione è molto breve: per la maggioranza delle specie avviene in 6-10 ore e quasi sempre di notte. Durante il ciclo potrebbero verificarsi due fasi in cui le cellule si "incistano" o si "sclerotizzano" per sopravvivere in condizioni climatiche avverse.

1) Disseminazione delle spore.

2) Germinazione delle spore con emissione di protozoi unicellulari(amebe e flagellati).

3) Moltiplicazione cellulare.

4) Eventuale fase di incistamento in condizioni climatiche avverse.

5) Unione cellulare.

6) Fusione cellulare (coniugazione).

7) Generazione di zigoti.

8) Aggregazione di zigoti.

9) Formazione di plasmodio.

10) Eventuale fase di sclerotizzazione di cellule raggruppate in condizioni climatiche avverse.

11) Locomozione del plasmodio per alimentarsi.

12) Fissaggio del plasmodio nel substrato con emissione di nuovi sporangi.