Ho visto sessanta volte la luce di Eltanin
Tra le ombre della sera riesco a vedere la tua luce.
Nel silenzio della notte, riesco a sentire la tua voce
La tua trascendente, luminosa realtà, che mi avvolge
Che si mostra tra le innumerevoli relatività di questo mondo visibile.
Hai vegliato dal principio i miei passi incerti
Hai visto crescere la consapevolezza della mia mente cosciente
Hai seguito il mio cammino, il mio progressivo risveglio
La mia esistenza involuta che, riconoscendosi, è divenuta sé stessa.
Sotto il velo illusorio del tempo si è mostrata un’esistenza indefinibile
Un incantesimo fatto di volti e di odori, di nomi e di storie
Un’esperienza vibrante di odio e di amore, di fuga e di resa
Un turbinio di conoscenza e ignoranza, di felicità e sofferenza.
Un mistero ineffabile, persistente e pressante della irrealtà della vita
Un senso di inconcludenza, di insufficienza, di vanità ed evanescenza
Una crescente volontà di oltrepassare i fenomeni pragmatici e temporali
Un irresistibile impulso verso l’Eterno, l’Assoluto e il Trascendente.
Ma il movimento cosmico della tua voce ha comunque raggiunto il mio cuore
Gli ha sussurrato che il fiore oscuro del dolore, del male e della precarietà
Affonda le proprie radici nel suolo nero dell’incoscienza
E che l’ostacolo che ci divide dalla Realtà, risiede solo nell’apparenza.
Perché il Reale è il battito dei cuori di chi mi ha generato
Perché il loro cuore è il mio cuore
Perché il Reale è il sangue del mio sangue,
Perché il loro respiro è il mio respiro.
Perché il Reale è negli occhi di chi divide con me il suo cammino
Perché la sua gioia è la mia gioia
Perché il suo dolore è il mio dolore
Perché i suoi sogni sono i miei sogni.
Perché il Reale è nell’abbraccio e nel sorriso dei frutti generati dal nostro amore
Perché le loro vette sono le mie vette, i loro declivi sono i miei declivi
Perché i loro pensieri, sono i miei pensieri, i loro desideri sono i miei desideri
Perché le loro lacrime sono le mie lacrime, le loro risa sono le mie risa.
Perché il Reale è nel volto e nella mano di un Amico
Perché il suo focolare è il mio focolare
Perché il suo silenzio è un assenso complice che non ha bisogno di parole
Perché è la voce del suo cuore che parla quando il mio cuore tace.
Perché il Reale è l’ultimo fiore che è appena sbocciato
Perché la sua voce è un tumultuoso ruscello, un fiume che non cessa di cantare
Perché è la linfa che nutre le mie radici, un vento che mi scuote e che mi avvolge
Perché è un frammento del mio cuore… perché è la rugiada di un nuovo mattino.
Alfonso