Scienza

2. “Non sappiamo quali particelle vedremo l’anno prossimo al CERN, che cosa vedranno i nostri prossimi telescopi, quali equazioni descrivono davvero il mondo; non sappiamo risolvere le equazioni che abbiamo e qualche volta neppure capire che cosa significhino; non sappiamo se la bella teoria sulla quale stiamo lavorando sia giusta, non sappiamo che cosa ci sia oltre il big bang, non sappiamo come funzionino un temporale, un batterio, un occhio, le cellule del nostro corpo e il nostro stesso pensiero.”

3. “Oggi si parla molto della possibilità che il big bang non sia un vero inizio, che prima ci possa essere stato un altro Universo.”

4. “La Bibbia non sa nulla di fisica e la fisica non sa nulla di Dio.”

5. “Dobbiamo imparare a pensare il mondo non come qualcosa che cambia nel tempo, ma in qualche altro modo. Le cose cambiano solo in relazione l’una all’altra. A livello fondamentale, il tempo non c’è. L’impressione del tempo che scorre è solo un’approssimazione che ha valore solo per le nostre scale macroscopiche: deriva dal fatto che osserviamo il mondo solo in modo grossolano. Il mondo descritto dalla teoria è lontano da quello che ci è familiare. Non c’è più lo spazio che «contiene» il mondo e non c’è più il tempo «lungo il quale» avvengono gli eventi.”

6. “Dobbiamo ripensare la grammatica della nostra comprensione del mondo, rivederla a fondo. Come era successo con Anassimandro – che aveva compreso come la Terra voli nello spazio e non esistano l’alto e il basso nel cosmo…ancora una volta…le nostre idee sulla realtà sono destinate a cambiare.”

7. “La realtà è ridotta a relazione… La meccanica quantistica estende questa relatività in modo estremamente radicale: tutte le caratteristiche di un oggetto esistono solo rispetto ad altri oggetti. È solo nelle relazioni che si disegnano i fatti della natura… Non sono le cose che possono entrare in relazione, ma sono le relazioni che danno origine alla nozione di «cosa».”

8. “Quello che sappiamo sulla grammatica elementare del mondo sta continuando a crescere. Se cerchiamo di mettere insieme quanto abbiamo imparato sul mondo fisico nel corso del XX secolo, gli indizi puntano a qualcosa di profondamente diverso dalle idee su materia ed energia, su spazio e tempo, che ci hanno insegnato a scuola.”

9. “Scienza equivale a porre domande con una mente aperta e deve essere basata sulla curiosità. Reperti anomali offrono la possibilità di modificare le teorie scientifiche esistenti o di sostituirle con nuove visioni che offrano una spiegazione: abbiamo precedenti storici di questo. La scienza contemporanea rimane radicata a un quadro della realtà basato unicamente su dati fisicamente osservabili. Nella mia opinione la scienza contemporanea dovrebbe rivedere i suoi presupposti impliciti sulla natura della realtà, perché hanno portato a trascurare o a negare domande importanti riguardo la coscienza a cui ancora non è stata data una risposta.”

10. “In quanto fisico che ha dedicato tutta la sua vita alla scienza più sobria, allo studio della materia, sono sicuramente libero dal sospetto di essere un sognatore. E così a seguito delle mie ricerche sull’atomo vi dico: la materia in sé non esiste. Ogni materia nasce e consiste solo mediante una forza, quella che porta le particelle atomiche a vibrare e che le tiene insieme come il più minuscolo sistema solare… Dal momento però che in tutto il mondo fisico non esiste né una forza intelligente né una forza eterna… noi dobbiamo assumere dietro questa forza uno spirito cosciente intelligente. Questo spirito è il fondamento di tutte le cose materiali.”

11. “Le probabilità contrarie alla sintesi puramente casuale delle sole proteine sono circa 10⁴⁰·⁰⁰⁰, ciò significa 1 seguito da 40.000 zeri, un numero che, scritto per esteso, occuperebbe un intero capitolo di questo libro. Al confronto, ottenere poker 1000 volte di fila è un gioco da ragazzi. È nota l’osservazione dell’astronomo Fred Hoyle, secondo cui le probabilità che un processo spontaneo metta insieme un essere vivente sono analoghe a quelle che una tromba d’aria, spazzando un deposito di robivecchi, produca un Boeing 747 perfettamente funzionante.”

12. “Non posso credere che la nostra presenza in questo universo sia solo un gioco del fato, un accidente della storia, una battuta casuale del grande dramma cosmico. Il nostro coinvolgimento è troppo intimo: la specie fisica «Homo» può anche non contare nulla, ma l’esistenza della mente in un organismo di un pianeta dell’universo è sicuramente un fatto d’importanza fondamentale. L’universo ha generato, attraverso degli esseri coscienti, la consapevolezza di sé: non può essere un dettaglio banale, un sottoprodotto secondario di forze cieche e senza scopo. La nostra esistenza è stata voluta.”

13. “Ho sempre trovato strano che, benché la maggior parte degli scienziati dica di volerla evitare, in realtà la religione domini i loro pensieri ancora più di quelli dei preti.”

Fred Hoyle

14. “Noi scopriamo che l’universo mostra dei segni di un potere di progetto o di controllo che ha qualcosa in comune con le nostre menti individuali – non, per quello che abbiamo scoperto, emozioni, moralità o capacità di apprezzamento estetico, ma la tendenza a pensare in quel modo che, in mancanza di un termine migliore, definiamo matematico.”

15. “L’eccellente congegno di questo gran sistema del mondo, ed in special modo l’intricata fabbrica dei corpi degli animali e gli usi delle loro parti, sensibili e no, sono stati i gran motivi che in tutte le età e nazioni hanno indotto i filosofi a riconoscere una Deità come autrice di queste ammirabili strutture.”

16. “Questo bellissimo sistema di sole, pianeti e comete poté procedere solo dal consiglio e dominio di un Essere intelligente e potente.”

17. “Per me è difficile credere che, come ha cercato di sostenere qualcuno, teorie così SUPERBE siano potute nascere da una semplice selezione naturale casuale delle idee che ha lasciato sopravvivere solo quelle buone. Quelle buone sono di gran lunga troppo buone per essere le superstiti di idee nate in questo modo casuale; dev’esserci, caso mai, una profonda ragione nascosta di questo accordo fra matematica e fisica, cioè fra il mondo di Platone e il mondo fisico.”

18. “Perché i nostri processi cognitivi dovrebbero essersi indirizzati verso una ricerca che è un lusso, verso la comprensione dell’intero universo? Perché proprio «noi?» Nessuna di queste raffinatissime idee ci offriva un vantaggio selettivo da sfruttare durante il periodo preconscio della nostra evoluzione… È davvero un caso fortuito che le nostre menti (o almeno quelle di alcuni di noi) siano calibrate per sondare in profondità i segreti della natura.”

19. “L’unica cosa incomprensibile dell’universo è la sua comprensibilità.”

(Albert Einstein)

20. “Non si può sfuggire alla sensazione che queste formule matematiche abbiano una propria esistenza indipendente e siano più sagge dei loro stessi scopritori – che da loro si ottenga più di quanto vi era stato messo in origine.”

21. “Io m’immagino che la mente, ogni volta che percepisce un’idea matematica, sia in contatto col mondo platonico dei concetti matematici… Quando «vediamo» una verità matematica, la nostra coscienza irrompe in questo mondo di idee e si mette in contatto diretto con esso… Quando dei matematici comunicano, la cosa è resa possibile dal fatto che ognuno di essi ha «un accesso diretto alla verità»: la loro coscienza è in grado di percepire direttamente le verità matematiche attraverso questa «visione». Dato che ognuno di loro può stabilire un contatto diretto col mondo di Platone, sono in grado di comunicare fra di loro più rapidamente di quanto ci si potrebbe aspettare. Durante questo contatto platonico le loro immagini mentali, caso per caso, possono essere abbastanza diverse, ma la comunicazione è possibile perché ognuno è in contatto diretto con lo «stesso» mondo platonico esistente all’esterno.”

22. “La matematica è invenzione o scoperta?” I matematici stanno rivestendo le proprie invenzioni di una realtà spuria, “oppure stanno davvero scoprendo delle verità che effettivamente sono già «lì», verità la cui esistenza è del tutto indipendente dalle loro attività?... Si può pensare che in questi casi il matematico abbia posato il piede sull’«opera di Dio».”

23. “John Barrow ha osservato di sfuggita che se una religione viene definita come un sistema di pensiero che richiede una fede in verità indimostrabili, allora la matematica è la sola religione che può dimostrare di essere tale!”

24. “L’attività creativa di Dio si manifesta invece come un processo ancora in corso, un progresso creativo nell’attività della natura.”

25. “La sensazione che «qualcosa deve avere dato inizio a tutto questo» è profondamente radicata nella cultura occidentale. Ed è diffusa l’assunzione che questo «qualcosa» non si trovi nell’ambito della ricerca scientifica, ma debba essere in un certo senso soprannaturale.”

26. “Gli scienziati stessi di solito danno per scontato che viviamo in un cosmo razionale e ordinato, soggetto a leggi precise che possono essere svelate dal ragionamento umano. Tuttavia il motivo per cui le cose dovrebbero stare così resta un mistero assillante.”

27. “Quanto a me, faccio parte di quel gruppo di scienziati che non professa nessuna religione tradizionale, ma, nonostante ciò, nega che l’universo sia qualcosa di accidentale, senza uno scopo. Attraverso il mio lavoro scientifico sono giunto a credere sempre più fermamente che l’universo fisico è costruito con un’ingegnosità così sorprendente che non riesco a considerarlo meramente come un fatto puro e semplice. Mi pare che ci debba essere un livello più profondo di spiegazione.”

28. “Se vogliamo interpretare la nascita del cosmo, dello spazio e del tempo, come l’atto creativo di un essere divino, questo non ce lo impediscono i risultati delle scienze naturali. Al contrario. La ricerca fisica se lo rappresenterebbe proprio come il modello cosmologico standard del big bang. Non credo che il grandioso sviluppo cosmico si svolga come un insensato spettacolo di fronte a panche vuote. Come il fisico americano Freeman Dyson, sono dell’opinione che vi sia dietro uno scopo – forse il progetto di produrre un universo sempre più complesso, riempito da forme molteplici e da un principio spirituale. Certo con ciò finiamo nel campo dei valori e della fede, nel quale dobbiamo modestamente ammettere la nostra ignoranza.”

29. “Lo stesso ateo, meccanicista, monista dei nostri giorni basta solo che sposti la questione delle cause di questo mondo a prima del big bang, e dovrà ammettere che, anche con tutta la nostra scienza, si ritrova nella stessa incertezza che egli può aver deriso stoltamente come causa del culto degli orsi. Nessuno, sostengo, può pensare senza premesse metafisiche. Si può non essere consapevoli delle proprie, certamente. Ma non si può fare nessun passo avanti nell’ignoto, senza includere delle speranze che sono metafisiche, che stanno al di là delle cose già conosciute. La fede e i suoi figli, la religione, la filosofia e la Weltanschauung, sono indispensabili a ogni cultura. – La fede è la cornice insostituibile per l’inesplicabile.”

30. “In verità la scienza non può sfuggire né nel suo atteggiamento né nei suoi temi al confronto con l’atteggiamento e con i temi della religione. E la religione non può, così mi pare, tollerare la parvenza di neutralità prodotta dalla scienza. Essa deve chiedere alla scienza: sai che cosa stai facendo?”

31. “Forse le strutture con le quali descriviamo ciò che è percettibile attraverso i sensi, descrivono solo la superficie di una realtà più profonda. Già la vera sensibilità contiene altre qualità oltre a queste strutture matematiche; forse essa nasconde o rivela anche in parte altre forme. Il confine tra la vita terrena e l’aldilà diventa di nuovo permeabile.”