Totalitarismo mitigato

Achille Aveta

Come può la categoria di “totalitarismo mitigato” contribuire a fare chiarezza su forme di religiosità alternative connotate dall’esercizio di un sistematico controllo sugli associati?


È, questa, una realtà spesso sconosciuta ai più e che, come scrive l’Autore, quasi inavvertita da chi la subisce e che «attiene a quei regimi religiosi che non ammettono alcuna critica, che pretendono di concentrare nella leadership il controllo dell’intera vita di quanto vi sono sottoposti».


Leadership che «controlla gran parte dell’impiego del tempo» degli adepti, che «implica un rigido sistema di credenze», e che «è intollerante nei confronti di quanti la pensano diversamente… Il totalitarismo mitigato riesce solitamente a coinvolgere individui che accettano un incondizionato “assoggettamento volontario” piuttosto che una ricerca autonoma di alternativa, donne e uomini attratti da risposte semplici, belle e pronte – versioni semplificate, spesso semplicistiche, e comunque parziali delle verità e dei valori tradizionali – affascinati da direttive semplici e univoche che garantiscano di stare dalla parte “giusta”...


Ovviamente la manipolazione consiste nell’uso “perverso” della capacità di modifica del pensiero di un soggetto passivo… un particolare tipo di relazione nella quale un singolo e/o un gruppo, adottano tecniche raffinate e consolidate di condizionamento mentale e di suggestione psicologica, si impegnano a soggiogare altri individui alla loro volontà strutturando così relazioni “patologiche”, caratterizzate da dinamiche di potere, finalizzate all’annullamento dell’identità degli adepti e alla loro strumentalizzazione».


Questo testo offre interessanti spunti di riflessione per rispondere a diverse domande che nascono in relazione alla poco esplorata galassia della religiosità non conformista; potrà essere utile per scoprire quanto si possa essere influenzabili e come la manipolazione mentale sia una realtà e non una semplice teoria.