Tea, l'imprenditrice

di Alfonso Coppola

È la mattina del 25 aprile 1945. La radio annuncia la disfatta delle truppe degli eserciti della Repubblica Sociale Italiana e del Terzo Reich. È la data che segna una vera e propria rinascita. A partire da quel momento l’unico desiderio degli italiani è ritrovare la serenità, lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra e ritornare alla normalità.

Dalle estreme periferie del paese fanno ritorno in città centinaia di rifugiati con la speranza di ritrovare intatte le proprie case. Tra questi ci sono Tea Bertasi e Sergio Bonelli che fanno rientro a Milano in quella che era stata la loro casa-redazione. Nelle valigie, oltre a tutto ciò che occorre per le prime necessità, ci sono tavole originali di fumetti che erano state preparate per Audace ma che non avevano mai avuto la possibilità di essere pubblicate.

Tea prende in mano la situazione. Sistema l’abitazione, riscuote una buona parte dei guadagni dovuti per la vendita degli albi e si prepara per programmare il ritorno di Audace in edicola con l’aiuto di un amico di famiglia, Rino Albertarelli e con Luciano Pedrocchi. I primi di settembre 1945 Audace ritorna in edicola con una tiratura di 15.000 copie.

Vengono riproposte le avventure di Furio con nuove copertine ridisegnate da Franco Donatelli che utilizza per l’occasione nuove tecniche pittoriche e dove sono utilizzati titoli altisonanti che possano maggiormente attirare i lettori. I tempi cambiano, e Donatelli, ogni tanto, si preoccupa di evidenziare le forme sensuali delle protagoniste femminili. Esaurite le ristampe, le avventure di Furio proseguono con gli inediti realizzati durante il periodo bellico. Sergio Bonelli collabora portando le tavole, di volta in volta, alle vicine tipografie.

Con il passar del tempo, nascono altri racconti paralleli a Furio come La leggenda della lacrima di sangue, disegnata da Nino Catania, e Il ritorno del Cow Boy, scritta e realizzata graficamente da Paolo Piffarerio. Intanto Gianluigi Bonelli torna dall’esilio forzato in Svizzera e pensa di non voler riprendere l’attività di editore, lasciando la gestione a sua moglie Tea. Il suo desiderio è solo quello di riprendere a scrivere e ritornare alla sua vita, così come l’aveva lasciata, insieme ai ritrovati amici di un tempo.

Un giorno gli capita tra le mani un giornale dal titolo Il Cow Boy, realizzato a Genova, che gli ricorda la sua esperienza passata presso Il Vittorioso. Va alla ricerca degli autori ed entra in contatto con l’editore Giovanni De Leo. Con questi inizia una nuova collaborazione per la realizzazione di un giornale a fumetti. A Genova, però, non si riesce a trovare una tipografia per la stampa a colori. Ecco che i due, ai quali si uniscono tre improvvisati sceneggiatori, insieme ad alcuni pittori che non avevano mai disegnato un fumetto durante la loro vita, e a un giovane medico, danno vita a quello che sarà un giornale fatto in casa a tutti gli effetti.

Nascono personaggi come Yorga, un tarzanide disegnato da Antonio Canale e il western Big Bill, il diavolo della prateria disegnato da Raffaele Paparella. L’operazione non dà i risultati sperati, e Bonelli, pur restando a Genova, riprende a scrivere Furio per Audace, apportando però qualche modifica al personaggio, vista la tendenza, in quel periodo, a favorire eroi mascherati. Per mezzo di un rito magico attuato dalla strega Nayka, il pugile si trasforma quindi in Furio Mascherato. In quel periodo nascono, tra gli altri, personaggi come Ipnos, ispirato in maniera abbastanza marcata al Mandrake di Lee Falk e Phil Davis, Il Giustiziere Mascherato e, per i testi di Franco Baglioni e la penna di Guido Zampironi, Frisco Bill, un giornalista avventuroso, accompagnato da Zazzera, un ragazzino orfano e dal cagnolino Pillacchera.

Gianluigi si separa da Tea Bertasi e sposa Lyda Fabbro che abita nello stesso edificio della piccola Casa editrice genovese. Dalla loro unione nasce Giorgio. Con il suo “socio”, De Leo, comincia ad interessarsi ad un personaggio del fumetto francese promosso dall’editore Pierre Mouchot, Fantax, un giustiziere mascherato scritto da J. K. Melwin-Nash e illustrato dallo stesso Pierre Mouchot, che si firma Chott.

Fantax è il primo esempio di personaggio politicamente scorretto. Fuma, è molto violento ed è sempre circondato da donne marcatamente sensuali. La censura attacca, ma il successo è tale che non riesce a sospenderne la pubblicazione. Ci pensa, però, il Tribunale a decretarne la fine. Bonelli si reca in Francia per acquistare i diritti di Fantax e ci riesce. Non solo, Mouchot, l’editore, decide di unirsi a lui e a De Leo con lo scopo di fondare una nuova società che possa pubblicare i suoi personaggi in Italia. Nascono così le Edizioni Western.

Mouchot decide di investire in questa nuova società ben 4.000 dollari, che porta in Italia nascosti all’interno del pomello di un pennello da barba.

Il 5 aprile 1948 il numero uno di Fantax esce in Italia insieme ad altri personaggi “poco raccomandabili” creati per l’occasione, come il cow boy Red Killer. La censura, anche qui, non fa attendere la sua voce, ma Bonelli provvede affidando i disegni al pittore Alvaro Mairani, che cerca soluzioni grafiche più accomodanti. Il cambio di disegnatore crea forti contrasti tra i soci e Bonelli si dissocia dalle Edizioni Western.

Una mattina, mentre passeggia in via XX Settembre, Gianluigi è attratto dall’insegna di un negozio. La sua ex moglie gli aveva, in quel periodo, commissionato un nuovo personaggio da pubblicare per Audace e quell’insegna adesso gli suggeriva il nome adatto da attribuirgli. Quel giorno comincia a prendere vita, dalla fervida mente di Bonelli, un certo Tex Killer… (continua…)

(Articolo pubblicato sul periodico Zonagrigia.it il 27/12/2019)