Forum Salesiano

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Inquadratura del tema

Il contesto europeo contemporaneo rappresenta una sfida profonda per le comunità educative e pastorali. I giovani crescono in un ambiente segnato da rapidi cambiamenti tecnologici, tra cui i contenuti generati dall’intelligenza artificiale e le tecnologie deepfake. Il sovraccarico informativo conduce alla paralisi decisionale, alimenta la polarizzazione attraverso campagne di disinformazione organizzate e contribuisce a un calo della fiducia nelle istituzioni, comprese scuole, chiese, governi e media. Le piattaforme digitali frammentano l’attenzione, manipolano le emozioni e influenzano le opinioni molto prima che i giovani sviluppino la capacità di valutare criticamente ciò che incontrano.

In questo scenario, adolescenti e giovani adulti aspirano a libertà e autenticità, ma spesso non dispongono degli strumenti necessari per pensare in modo critico, compiere scelte consapevoli e distinguere la verità dall’illusione. L’urgenza di formare pensatori riflessivi e responsabili non è mai stata così pressante. In questo senso, la tradizione salesiana ha un contributo decisivo da offrire.

Il pensiero critico non è semplicemente una tecnica di argomentazione logica o un’abilità utile al rendimento scolastico: è un modo di pensare mirato, ragionato e orientato agli obiettivi, che permette agli individui di prendere decisioni, risolvere problemi e formulare giudizi basati su prove e chiarezza. È un modo di abitare la realtà con profondità, responsabilità e libertà interiore.

Come abitudine mentale, consente ai giovani di affrontare la complessità senza paura, di porsi domande senza cadere nel cinismo, di discutere senza aggressività e di impegnarsi con convinzione per il bene comune.

Don Bosco comprese con lucidità la realtà sociale dei giovani più vulnerabili: sfidò gli atteggiamenti sociali e politici del suo tempo, così come i metodi educativi dominanti e repressivi, scegliendo un approccio preventivo, umano e orientato al futuro. Parlò della “ragione” come uno dei pilastri fondamentali della sua pedagogia, intesa non come freddo razionalismo, ma come una forma di ragionevolezza che educa al dialogo, alla persuasione e alla fiducia.

Oggi i giovani rischiano di essere formati più dagli algoritmi che dagli educatori, più dall’impulso che dalla riflessione, più dalla reazione che dal discernimento. L’educatore salesiano non può limitarsi a trasmettere informazioni o far rispettare regole: deve diventare un compagno capace di risvegliare il pensiero, stimolare le domande, coltivare l’interiorità e offrire criteri di giudizio.

Il Forum Salesiano si propone dunque di esplorare come la tradizione educativa salesiana possa coltivare una riflessione critica autentica nelle scuole, negli oratori, nei centri giovanili, nei percorsi di formazione professionale e nelle comunità formative.

Riunendo SDB, FMA ed educatori laici da tutta Europa, il Forum mira a offrire un contributo concreto al progetto educativo-pastorale salesiano per gli anni a venire. Il pensiero critico è essenziale non solo per la formazione dei giovani, ma anche per la credibilità e la vitalità della missione salesiana oggi.

Il programma

Il Forum Salesiano si svolgerà dal 25 al 28 agosto 2026 presso l’UPS a Roma. Attraverso lo studio e il confronto reciproco, intendiamo approfondire l’educazione dei giovani al pensiero critico e il suo rapporto con il Sistema Preventivo Salesiano.

Il programma si apre con una chiarificazione del significato di pensiero critico e una rilettura della visione preventiva di Don Bosco. Seguiranno temi chiave come le competenze cognitive fondamentali, la cultura digitale e la disinformazione. Il percorso si concluderà con esperienze pratiche e letture contestuali, arricchite da riferimenti storici. Parallelamente, verranno considerate anche le prospettive ecclesiali e le modalità con cui le nostre istituzioni possono crescere in questo ambito: il pensiero critico deve essere vissuto, non soltanto spiegato.

Per presentare le varie dimensioni del tema, inviteremo relatori provenienti da diversi centri di studio, ciascuno dei quali affronterà l’argomento dal proprio punto di vista e in relazione al proprio ambito di lavoro.

Oltre a questi contributi, sono previste numerose occasioni di condivisione per permettere un’assimilazione più completa del tema. Le lingue utilizzate saranno l’inglese e l’italiano.