... Perché i Greci?

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... Beati i popoli che, tornando indietro nel tempo, possono essere ispirati e pensati dalla loro storia. Con la testa alta saranno in grado di guardare al futuro ...

thebraintumorguy.

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"Ogni nazione è orgogliosa del suo patrimonio spirituale. Ma la gara greca in piedipiù alto di ogni altro, perché ha il merito di essere la madre di tutte le civiltà."

Ulrich von Wilamowitz Mðllendorf, (1848-1931), filologo tedesco, un interpreteprincipale dell'antica civiltà greca.

Ogni volta che parliamo dell'antica Grecia e dei successi della loro civiltà, ci troviamo inevitabilmente domandando la domanda "Perché i Greci?". Che cosa ha portato queste piccole persone del Mediterraneo ad emergere prima dalla fase arcaica, in cui tutti gli altri i popoli antichi stavano fermandosi e si sforzavano verso le realizzazioni del periodo classico?

Per spiegare la singolarità dell'antica civiltà greca, individuiamo qualcosa che nessun altro popolo aveva al momento come valore di base degli antichi greci: la capacità di mettere in discussione. Vale a dire, mentre i valori predominanti di altri popoli potrebbero essere riassunti nel senso che "dobbiamo dare ai nostri figli il mondo che abbiamo ereditato dai nostri antenati", gli antichi Greci sono stati i primi a sfidare questa percezione, presentando a giudicare quelle ideologie e convinzioni che erano state trasmesse a loro. Questo è il punto di partenza comune per la filosofia e la democrazia.

Ma tali interrogatori al momento, a differenza di oggi, erano lontani dalla norma; non si sarebbe potuto apparire da sola, in quanto presuppone una tendenza interna che la gente desideri superare certi limiti. E questa disposizione per la trascendenza va di pari passo con l'elemento della concorrenza: il desiderio di essere testati, di confrontarsi, di cambiare, di rovesciare e di migliorare. In un tale contesto, estrapolando i nostri pensieri, si potrebbe dire che un concetto chiave per comprendere e spiegare la civiltà greca antica è l'idea di agon (lotta, concorso, concorrenza).

Quindi, l'interrogatorio e l'agon fecero parte di un unico punto di vista, una posizione globale di vita che pervade tutte le manifestazioni della vita antica greca, permeava tutte le attività e fu la forza trainante di ogni espressione della cultura. Nell'antica società greca, il concetto di agon sottolinea la concezione che tutto può essere raggiunto come risultato di sforzo, rivalità sana e concorrenza nobile.

Spesso chiamato "luogo di nascita della civiltà", la Grecia antica annunciò numerosi progressi nella filosofia, nella scienza, nell'ingegneria e nella matematica che hanno modellato la nostra comprensione del mondo moderno.

La civiltà occidentale è stata influenzata da molte culture, ma la sua nascita ha avuto luogo nell'antica Grecia. Oltre ai filosofi come Aristotele e Socrate, dèi olimpici, gli inizi della democrazia e dei conquistatori come Alessandro il Grande, Grecia portarono come contributo all'umanità idee fredde che arricchirono l'arte dell'architettura e della costruzione.

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Per il filosofo, tutte le cose sono amichevoli e sacre, tutti gli eventi redditizi, tutti i giorni sono santi, tutti gli uomini sono divini. - Emerson

Se la civiltà greca sembra più vicina e "moderna" a noi ora di quella di qualsiasi secolo prima di Voltaire, è perché l'Ellene amava la ragione tanto quanto la forma, e cercava coraggiosamente di spiegare tutta la natura nei termini della natura.

La liberazione della scienza dalla teologia e lo sviluppo indipendente della ricerca scientifica facevano parte dell'avventura inebriante della mente greca. I matematici greci gettarono le basi della trigonometria e del calcolo; iniziarono e completarono lo studio delle sezioni coniche, e portarono la geometria tridimensionale a tale relativa perfezione che rimase man mano che la lasciavano fino a Descartes e Pascal.

Democrito ha illuminato l'intera area della fisica e della chimica con la sua teoria atomica. In una mera parentesi e in vacanza da studi astratti, Archimede ha prodotto abbastanza nuovi meccanismi per mettere il suo nome con il più alto nei registri dell'invenzione. Aristarco anticipò e forse ispirò Copernico; e Ipparco, attraverso Claudio Tolomeo, costruì un sistema di astronomia che è uno dei punti di riferimento nella storia della cultura.

Eratostene misurò la terra e la mappò. Anaxagora e Empedoeles disegnarono i contorni di una teoria dell'evoluzione. Aristotele e Teofrasto classificarono i regni animale e vegetale e quasi crearono le scienze della meteorologia, della zoologia, dell'embriologia e della botanica. Ippocrate liberò la medicina dal misticismo e dalla teoria filosofica e la nobilitò con un codice etico; Erofilo ed Erasistrato elevarono l'anatomia e la fisiologia ad un punto che - salvo in Galeno - l'Europa non sarebbe tornata fino al Rinascimento.

Nel lavoro di questi uomini respiriamo l'aria calma della ragione, sempre incerta e pericolosa, ma purificata dalla passione e dal mito. Forse, se avessimo i suoi capolavori intere, dovremmo valutare la scienza greca come la più significativa conquista intellettuale dell'umanità.

Ma l'amante della filosofia cederà solo con riluttanza alla scienza e all'arte i luoghi supremi della nostra eredità greca. La stessa scienza greca era figlia della filosofia greca - di quella sfortunata sfida alla leggenda, quell'amore giovanile di ricerca, che per secoli ha unito scienza e filosofia in una ricerca avventurosa. Mai gli uomini hanno esaminato la natura in modo così critico e tuttavia così affettuoso; i greci non disonoravano il mondo nel pensare che fosse un cosmo dell'ordine e quindi suscettibile di comprensione. Hanno inventato la logica per la stessa ragione per cui hanno fatto la perfetta statuaria; l'armonia, l'unità, la proporzione, la forma, a loro avviso, fornivano sia l'arte della logica che la logica dell'arte.

Curiosi di ogni fatto e di ogni teoria, non solo stabilivano la filosofia come un'impresa distinta della mente europea, ma concepivano quasi ogni sistema e ogni ipotesi e lasciavano poco da dire su qualsiasi importante problema della vita. Realismo e nominalismo, idealismo e materialismo, monoteismo, panteismo e ateismo, femminismo e comunismo, la critica kantiana e la disperazione schopenhauriana, il primitivismo di Rousseau e l'immoralismo di Nietzsche, la sintesi di Spencer e la psicoanalisi di Freud - tutto i sogni e la saggezza della filosofia sono qui nell'età e nella terra della sua nascita. E in Grecia gli uomini non parlavano solo di filosofia, la vivevano; il saggio, piuttosto che il guerriero o il santo, era l'apice e l'ideale della vita greca.

Attraverso tutti i secoli di Talete, quel lascito filosofico entusiasmante è giunto fino a noi, ispirando imperatori romani, padri cristiani, teologi scolastici, eretici del Rinascimento, platonici di Cambridge, i ribelli dell'Illuminismo e i devoti della filosofia oggi. In questo momento, migliaia di spiriti entusiasti stanno leggendo Platone - forse in ogni paese della terra.

La civiltà non muore, migra; cambia il suo habitat e il suo vestito, ma continua a vivere. Il decadimento di una civiltà, come di un individuo, fa spazio alla crescita di un altro; la vita getta la vecchia pelle e sorprende la morte con gioventù fresca. La civiltà greca è viva; si muove in ogni respiro della mente che respiriamo; rimane così tanto che nessuno di noi in una vita può assorbire tutto.

Conosciamo i suoi difetti - le sue guerre folle e spietate, la sua stagnante schiavitù, la sua soggezione della donna, la sua mancanza di moderazione morale, il suo individualismo corrotto, la sua tragica incapacità di unire la libertà con l'ordine e la pace. Ma quelli che amano la libertà, la ragione e la bellezza non si soffermeranno su queste imperfezioni. Sentiranno dietro il tumulto della storia politica le voci di Solone e Socrate, di Platone e di Euripide, di Fidia e Prassitele, di Epicuro e Archimede; saranno grati dell'esistenza di tali uomini e cercheranno la loro compagnia attraverso secoli alieni.

Penseranno alla Grecia come al mattino luminoso di quella civiltà occidentale che, con tutti i suoi difetti affini, è il nostro nutrimento e la nostra vita.

Patrimonio di storia riflessa in questi 1890-1940 spese di spedizione

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